lunedì 31 dicembre 2018

LA LEGA E' CORRESPONSABILE DELLO SFASCIO


Carlo Biancheri

Lo abbiamo ricordato più volte: Mussolini, nel suo cinismo, sosteneva che non fosse difficile governare gli italiani, ma semplicemente inutile... ed aggiungeva che gli stessi italiani sopportano qualsiasi cosa. A giudicare dal consenso, seppure decrescente, che continua a godere il governo attuale tra la maggioranza degli allocchi, sembra che avesse ragione e che ci sia qualcosa di ereditario, trasmesso nei geni, per motivare tanta stupidità ed ignavia nel credergli.
Questo governo è una mascalzonata, in quanto fondato sulla narrazione di una realtà inesistente e non sui fatti. Tanti media, intellettuali di un solo libro, animati da orgoglio luciferino, e giornalisti di parte, servi e mestieranti, hanno tirato la volata al 'nuovismo', credendo alla favola di Hegel che sosteneva il progresso lineare della 'Storia' attraverso le fasi... Ma noi  crediamo, invece, che la storia sia fatta in grande misura dagli uomini, oltre che dalle circostanze e dai bisogni economici, ed in un periodo di decadenza, 'liquido' come questo, quel che passa il convento è roba di bassa lega. Non si era mai visto un vice-presidente del Consiglio che si erge a difensore della famiglia e, in modo blasfemo, addirittura del Vangelo, fotografato nudo nel letto con la sua accompagnatrice di turno; questo tale fà la morale, sequestra dei disperati, li manda per strada; sta di fatto che con la sua venuta i morti annegati nel mar Mediterraneo, il Mare nostrum dei Romani, sono aumentati. Aristotele, di cui Marx aveva grande rispetto, scrive che l’uomo è un animale razionale: l’animalità di Salvini è evidente, quanto alla razionalità, beh su questo ne parleremo un’altra volta.
Chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri ripete Tommaso d'Aquino, rifacendosi ad Aristotele che sosteneva: tu non puoi governare perché non hai l'anima... E, se è così, neppure il ragazzetto di Pomigliano d'Arco, novello Robespierre alla pummarola, può farlo, giacché  non ha idea di cosa significhi giustizia perché  fà volare gli stracci, cioè i pensionati, per assicurare che nella sua check- list il reddito di cittadinanza, che non creerà di certo lavoro, come del resto il cosiddetto decreto dignità, ma assistenzialismo, figuri come realizzato: lo scopo è quello di apparire, invece di essere.
Il famoso contratto non votato dagli italiani che pensavano che la Lega fosse nel centrodestra senza calcolare l'avventurismo di qualcuno... e dai populisti di una sinistra senza alcuna cognizione di economia ed esperienza di lavoro -il Di Maio e il Di Battista, Casalino e compari hanno mai lavorato?- è la premessa di un disastro per il paese che entra in recessione, grazie anche alla loro insipienza. La manovra di bilancio, votata in dispregio della Costituzione, è stata tirata avanti per mesi con dichiarazioni dementi e con rodomontate che sono costate all'Italia ben 4 miliardi di maggiori interessi per il servizio del nostro debito pubblico che è  il 130% del Pil e non il 100% come in Francia, un paese il doppio del nostro per estensione, e il Vis-Conte dimezzato/Cavaliere inesistente ha provato ad incolpare la Commissione europea per il ritardo e la conseguente  gazzarra del voto in Parlamento, dove gli eletti  non hanno avuto contezza né discusso quel che votavano e poi ha aggiunto, falsamente, che anche in passato... Mal comune mezzo gaudio è una idiozia,  e se  il Vis-Conte conoscesse lo spagnolo un po’ meglio di quanto conosca l’ inglese – cioè da principiante- forse saprebbe che si traduce con  remedio de tontos.
La manovra è una mascalzonata, perché ha il solo obiettivo di rispondere alle esigenze dei clienti, cioè degli allocchi che li hanno votati, spostando i problemi di due anni ed introducendo clausole di salvaguardia mostruose (oltre cinquanta miliardi) che comporteranno un rischio enorme quando si dovranno trovare le risorse per disinnescarle.
La riforma della legge Fornero costa e rende i conti dell’Inps non sostenibili, alla lunga, mentre il reddito di cittadinanza, di cui non si sa ancora nulla in concreto (!), non creerà probabilmente lavoro, specie dove non c’è offerta, ma si tradurrà in mero sussidio.
Con la vigliaccheria che li contraddistingue hanno fatto pagare ai pensionati la sterilizzazione degli adeguamenti per tre miliardi e mezzo in tre anni. I colpi cascano sempre all’ingiù…, scriveva il nostro amato Manzoni. Hanno scippato, con retroattività ed in violazione del principio di affidamento da parte dello Stato, le pensioni medio-alte, per un periodo di cinque anni – nel frattempo molti pensionati moriranno-, in spregio al principio di straordinarietà e temporaneità sancito dalla Corte Costituzionale. Chi aveva pensioni elevate aveva anche lavorato in posizioni di responsabilità, perché non è ancora vigente una norma alla Rosa Luxembourg che preveda il salario uguale per tutti indipendentemente dalle mansioni svolte e dal merito. Neppure Stalin lo applicava: c’era la Nomenklatura. Del resto non si può pretendere con la loro infarinatura culturale che conoscano la differenza tra giustizia commutativa – a tutti lo stesso- e giustizia distributiva - a ciascuno secondo quel che gli spetta, merito incluso-; è Aristotele, nuovamente, a dirlo, ma non è per loro. La fiscalità generale – cento miliardi di evasione fiscale quest’anno…- dovrebbe risolvere i problemi di redistribuzione, ma è più comodo prendersela con la parte debole per mostrare lo scalpo come fanno ragazzetto e setta, incuranti dei loro loschi provvedimenti, come il condono tombale ad Ischia e senza menzionare le vicende personali per nulla trasparenti in materia edilizia, societaria e di rapporti col fisco. Del resto il Vis-Conte dimezzato ha citato l’Avaro di Molière per quanto riguarda i pensionati; invece di fare calcoli col denaro altrui, pensi piuttosto che Molière ha scritto un’altra commedia su cui forse dovrebbe riflettere: Il borghese gentiluomo, cioè la descrizione delle smanie di un parvenu che voleva diventare altolocato e quindi si vestiva impeccabilmente, anche se in modo pacchiano, con capelli perfetti, ecc., ecc.
Ci sono condoni fiscali – per chi non ce la fà… dicono, già ma… chi ha pagato?- in manovra e le tasse aumenteranno di 6 miliardi senza calcolare gli aumenti delle tasse locali, come addizionale Irpef e Imu, perché gli enti locali sono alla canna del gas per i mancati trasferimenti da parte dello Stato.
I comuni potranno spendere fino a 150.000 Euro senza gara, cioè con affidamento diretto e ci sarà da leggere presto sui giornali in proposito, ma i governanti – si fà per dire- sono tranquilli, perché c’è la legge spazzacorrotti con l’infiltrato!
Gli organismi no-profit sono da combattere, perché non rispondono alla disciplina del cambiamento, e quindi si raddoppiano le tasse, così come si restringe il pluralismo dell’informazione – la Rai/EIAR fascista, che paghiamo noi, dedica ben il 70% degli spazi al governo…- tagliando i fondi alle cooperative giornalistiche con l’obiettivo di mettere a tacere tre o quattro soggetti ben individuati.
Gli investimenti importanti sono risibili e sulle grandi opere c’è una lite continua da parte di un ministro che non riesce neppure a capire, o non vuole farlo, che un tunnel realizzato da Cavour nel 1860 forse va sostituito dopo 168 anni, anche perché insicuro…
La sfiducia ha fatto espatriare capitali e ha allontanato gli investimenti esteri, ma questi non sono interessati, perché propugnano la decrescita felice che ci renderà tutti più poveri, come sostiene il pregiudicato, comico in disarmo, amico di quel prete che chiude la chiesa di san Torpete a Genova per  Natale e che, grazie alla pavidità del vescovo, si permette di sostenere ai funerali che nella Scrittura non si parla mai dell’altra vita…: che consideri un falso quella frase di Cristo al buon ladrone «Oggi sarai con me in Paradiso»? Oppure «Padre nostro che sei nei cieli…»: è tutto simbolico? Come sostenevano i modernisti?
Hanno bloccato la ripresa perché nei sei mesi del loro governo la crescita è stata zero. Secondo le previsioni dei loro valenti economisti dovevamo crescere dell’1,5% il prossimo anno, ma ora hanno ripiegato sull’1% e non lo raggiugeremo, temo.
Il prossimo anno dovremo far fronte a 400 miliardi di Euro in scadenza, senza interventi della Bce. Chi comprerà i Btp e a quali condizioni? Un’asta di 5 miliardi è andata quasi deserta. Le banche tornano in fibrillazione e i selvaggi non capiscono che sono il cuore del sistema per non dover tornare al baratto. Del resto le maggiori tasse sulle banche e le assicurazioni non verranno forse scaricate sui clienti, giacché si tratta di imprese che debbono fare utili? L’Università, la scuola, la ricerca, la sanità: nulla.
Occupano però tutti i posti di potere disponibili e se alla Consob manderanno un funzionario interno, privo di conoscenze giuridiche e di tecnica di mercato, di diritto societario, di principi contabili e di revisione e senza esperienza per intessere relazioni internazionali, specie in Europa con l’Esma, l’organo di vigilanza proseguirà il suo declino ed è un male per il paese.
In sintesi, il paese aveva bisogno di ben altro che di parolai e di sanculotti da strapazzo.
La Lega è pienamente corresponsabile di tutti i provvedimenti assunti, anche se recita diverse parti in commedia. Giorgetti – quali i rapporti con Ponzellini?- per esempio, ha sostenuto che il taglio delle pensioni medio-alte è stato contenuto: roba da comunisti padani… che se ne infischiano del quadro istituzionale, così come sono spariti 49 milioni di Euro da restituire allo Stato in 80 anni!
Non solo, ma lo sfascio del paese che si prefigura, se il governo continua, rientra nella strategia di Putin che vuole mettere in crisi l’Europa: altro che interesse nazionale e gli italiani prima di tutti, Rossìa prima di tutto!
Tal Fontana è convinto che nella Lega confluiscano i cattolici – quel che resta…-. Non sappiamo bene di che cattolici si tratti, perché non conoscono di certo il secondo comandamento che è simile al primo e cioè quello che parla dell’amore del prossimo… o le Beatitudini o san Francesco ecc., ecc.
Sulla setta si è già detto: una masnada di fanatici incompetenti che manderebbe persino il Dibba a provocare l’Unione Europea. Non sarebbe male, però, perché si accorgerebbe subito di essere ignorato.
I prossimi mesi richiederanno vigilanza per chi ha a cuore il futuro del Paese.




sabato 22 dicembre 2018

giovedì 13 dicembre 2018

IL GOVERNO HA BLOCCATO IL PAESE PERCHE' OSTACOLA LA CRESCITA


Carlo Biancheri

A Roma il deposito rifiuti Salario, limitrofo al centro città, sta bruciando: è stato raccomandato di chiudere le finestre, ma le conseguenze dell’inquinamento, specie sulle zone attigue, peraltro abitate, non si conoscono. I residenti del quartiere ed il presidente del Municipio III avevano richiesto ripetutamente la chiusura della struttura in questione e da ultimo c’era stata una manifestazione in Campidoglio.
La sindaca, al solito, ha dichiarato che i carabinieri stanno indagando sulle cause dell’incendio, come se il problema fosse solo quello di cercare i colpevoli, mentre le autorità amministrative non  sarebbero tenute a preoccuparsi di por mano alle cause di pericolo imminente per la gente che pretendono di governare. L’assessore all’ambiente, spedita a Roma da Genova (!) –a scià de gatti de Ravecca…- dall’elevato, ex comico pregiudicato, ha assicurato che è stata istituita la cabina di regia, il che in chiaro significa: abbiamo attivato le procedure, sul buon esito dell’operare non possiamo garantire. La gente comune al comando non sa dove andare, perché non sa fare alcunché: la lista delle malefatte della Raggi sarebbe lunghissima, come l’inefficienza dell’amministrazione comunale, la gestione dei rifiuti, il disastro delle società controllate, sempre sull’orlo del fallimento, in particolare i trasporti, dove gli autobus continuano ad incendiarsi, oltre a non passare, mentre le scale mobili crollano – crollo strutturale- per mancati controlli, le buche stradali, la viabilità, l’emergenza ogni volta che piove, la telenovela dello stadio, la rinuncia alle Olimpiadi, il degrado urbano, combattuto con dichiarazioni ed apparenza come le sfilate all’Opera della sindaca che sfoggia  vestiti pacchiani mentre la città è al buio, le periferie in abbandono, l’edilizia pubblica, il verde; in sintesi, governare equivale a non fare o fare male.
Roma è paradigmatica di quel che succede nel governo del paese.
Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Presidente del Consiglio pro-tempore, Vis-Conte dimezzato, in vista del prossimo summit europeo che prevede un’agenda molto importante per il futuro dell’Europa e del paese.
Chi ci rappresenta ne ha trattato come farebbe qualcuno proveniente da un altro pianeta.
Ha parlato di confronto serrato, di auspicio che le soluzioni  siano basate su equilibrio e convergenza, di crisi di senso e di deficit di rappresentanza, di percezione di abbandono, registrato in altre democrazie europee, facendone discendere che logorare l’efficace azione riformatrice del governo italiano è miope, perché potrebbe succedere di peggio. Ha menzionato la persona e i suoi diritti insopprimibili a scapito di altro… e poi ha elencato tutti i punti in discussione a livello europeo senza indicare con chiarezza quale debba essere la posizione italiana.
Il punto su cui l’avvocato del popolo di san Giovanni Rotondo continua ad insistere è la separazione tra la politica e la tecnica, facendo intendere che lui è un gran tecnico, come non ha mancato di ricordare nel disinteresse generale nelle sedi internazionali. Qui casca l’asino in quanto le proposte politiche sono anche e sempre tecniche altrimenti sono mere aspirazioni. Ogni scelta politica impatta sulla realtà e provoca conseguenze - se ne stanno accorgendo i membri della setta che col decreto dignità hanno accentuato la mancanza di lavoro, scoraggiando le imprese ad assumere – e, se le conseguenze sono negative, significa che erano tecnicamente sbagliate, in quanto miravano al miglioramento dell’esistente. Nulla sul contenuto della legge di bilancio in gravissimo ritardo e che ci riguarda tutti, né sulla procedura d’infrazione europea e neppure sull’isolamento internazionale del paese, come mai accaduto in passato.
La povertà esiste e non solo in Italia, come dimostrano gli eventi in altri paesi europei, purtroppo in gran parte dovuta ai cambiamenti tecnologici, ma non si combatte con l’assistenzialismo, bensì con investimenti che creino lavoro, a cominciare dalle opere pubbliche, e il governo che fà? Blocca la TAV mentre anche un cretino capirebbe che un tunnel costruito da Cavour nel 1860 e non sicuro vada sostituto per favorire la connessione del paese che è circondato da una barriera invalicabile di montagne, le più alte di Europa. Lo stesso valga per il tunnel del Brennero, per il terzo valico per impedire che Genova muoia e per la gronda: è mai possibile che si blocchino i fondi e si perdano mesi semplicemente per difendere posizioni stupide, sostenute in campagna elettorale da un gruppo di insipienti? Ma dove va questo paese?
Abbiamo ascoltato, nel dibattito che ha fatto seguito alle dichiarazioni, il rappresentante della setta di governo sostenere che non è accettabile che l’Europa si comporti in un modo o nell’altro…, omettendo di aggiungere che l’Europa è governata da maggioranze e minoranze ed uno può gridare finché vuole ma non ottiene alcunché senza il sostegno degli altri. Abbiamo, altresì, appreso che la speculazione finanziaria è il prodotto dei poteri forti ed è un male in sé, per dirla come i manichei: disgraziatamente il mercato finanziario si fonda sulle aspettative di guadagno e non di perdita, altrimenti il sistema non funzionerebbe. L’equità salariale, auspicata a livello europeo, come pensano di imporla? Ed equità che significa? Il salario uguale per tutti indipendentemente dalle mansioni? E chi si prende la responsabilità di assumere compiti direzionali o ad alto rischio, senza contropartita? Non vale più la legge della domanda e dell’offerta? Segue una serie di auspici e cioè che gli investitori esteri con la legge anticorruzione si precipiteranno ad investire in Italia come i conigli e poi le piccole imprese ed il Blockchain che produrranno risultati mirabolanti, in futuro si intende
La filosofia è la seguente: ce lo chiedono gli italiani – non si comprende bene cosa…-  e ciò confligge con le richieste dell’Europa, però in Europa ci vogliamo restare… alle nostre condizioni. E gli altri europei concordano?



mercoledì 12 dicembre 2018

CHI E COME EDUCARE?

Rosa Elisa Giangoia

La recente tragedia nella discoteca di Corigliano merita altre considerazioni e approfondimenti diversi, oltre a tutto quanto si è detto e ridetto nei media sulla questione della sicurezza, forse disattesa, come in molte altre occasioni, e sul cordoglio, umanamente doveroso, per le vittime.
Occorre leggere il testo (prossimo alla pornografia) che si cantava forse da parte dei ragazzi, che sarebbe stato (forse) cantato dal trapper Sfera Ebbasta (se fosse arrivato in quella sala e per godere della cui esibizione in molti avevano pagato…).

Eccolo:
Quanto sei porca dopo una vodka
me ne vado e lascio un post-it sulla porta
Le more, le bionde, le rosse, le mechesate
vestite da suore o con le braccia tatuate
le alternative, le snob pettinate,
spettinate sotto le lenzuola ubriache
Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò
So che mi vuoi non dire di no
Lasciami il numero e se mi ricordo
magari un domani ti richiamerò
io non lo so cosa ti faccio
però mi cerchi lo so che ti piaccio
sono una merda ragiono col cazzo
oggi ti prendo, domani ti lascio.
Un testo che esalta il sesso, lo sballo (a base di alcool e droga), il maschilismo e il vivere al momento, senza progetti di vita: cosa può dire questa proposta di vita sbandierata a bambini e ragazzini dagli 11 ai 17 anni?
Forse che la vita non è una cosa seria, ma solo un'occasione per dar sfogo alle proprie pulsioni del momento...

E i genitori, cosa dicono? Molti erano insieme ai figli... La dialettica generazionale tra genitori e figli non esiste più? Certo, è più facile essere permissivi e condividere...

Ma allora chi educa? La scuola dà delle competenze, delle conoscenze, delle abilità operative e delle capacità critiche.

La famiglia deve soprattutto educare ad una scala di valori. Ma se i valori non li hanno più neanche i genitori?

C'erano altre agenzie educative che si facevano carico di grandi responsabilità educative: la Chiesa, i partiti, l'associazionismo, ma oggi sono in crisi o si sono dissolte.

E allora resta solo più il mercato che, soprattutto tramite i media e i social, strumentalizza i giovani con proposte pseudo-educative o diseducative, all'unico scopo di guadagnare.

C’è qualcuno, come facevano i Greci che sono la culla della nostra civiltà, che insegni che la vita val la pena di essere vissuta non  a livello animale, ma umano, e cioè di sentimenti e di ragione, di creatività?
Oppure la vita  si riduce ad una ‘grande abuffata’ o ad anoressia o solipsismo, cioè ad immaturità dinanzi al reale?

Dove porterà tutto questo?



lunedì 26 novembre 2018

UN GOVERNO CHE ODIA IL PAESE


Carlo Biancheri

A poco a poco la nebbia si sta diradando e dal biancore indistinto si cominciano a vedere le intenzioni, le politiche di un governo di incapaci che ha già danneggiato seriamente il paese.
Per incominciare la narrazione, le  dichiarazioni dilettantesche, ma anche volute, sono riuscite a creare la sfiducia verso l’Italia da parte di un attore importantissimo per la nostra soppravvivenza: il mercato finanziario che non è, propriamente, quel che pensano le ragazzette ‘imparate’, come si dice a Roma, o i giovanotti aspiranti al ‘Nobel’ dell’Economia, divulgatori di nuove teorie economiche con pochi seguaci, e cioè una stretta cerchia di gnomi che decidono tra loro, tramite accordi, quali debbano essere i corsi dei titoli offerti sul mercato, che si tratti di Bund o Btp o Bonos  o Treasury bonds. I gestori di patrimoni collettivi o individuali decidono in base alla convenienza ed al rischio che un investimento comporta. Certo, se possono manipolano, sperando di non esser scoperti, perché questo dà loro il destro di far guadagnare il veicolo  che gestiscono, ma  non è poi così facile farlo, quando i volumi sono colossali, come nel caso del debito sovrano di un paese come l’Italia: bisognerebbe aprire una posizione investendo una quantità enorme di denaro per un’operazione molto rischiosa su un mercato secondario che opera come mercato all’ingrosso, in via telematica, più facilmente controllabile rispetto ad un mercato cosiddetto over the counter,in pratica off-market (fuori mercato). Che cosa allora determina i corsi? I fattori sono diversi a cominciare dalla liquidità e l’asta di una nuova emissione di titoli pubblici italiani, andata quasi deserta per un piccolo importo, pari a cinque miliardi di Euro, è molto preoccupante perché può facilmente ripercuotersi sulla liquidità del mercato secondario, in quanto indice del fatto che gli investitori dubitano della solidità dell’emittente dei titoli in questione. È la dura legge della domanda e dell’offerta che stanno sfidando gli scriteriati governanti italiani che proclamano che l’Italia e i sessanta milioni di abitanti debbono essere trattati con rispetto: da chi, di grazia? Non c’è fiducia perché il programma di   questa gente è da clinica psichiatrica ed è stato sostenuto a lungo da giornalisti, anch’essi bisognosi di cure od opportunisti, e da imprenditori agnostici che si accorgono, adesso che l’economia rallenta, in quale pasticcio ci siamo cacciati.
Se la prendono con il fatto che il paese versa al bilancio europeo più di quanto riceve. Si dà il caso che noi siamo ormai uno dei tre grandi paesi dell’Unione, dopo la Brexit, e che l’Europa si regge sul principio, di matrice evangelica peraltro…, che chi ha di più è solidale con chi è piccolo e ha necessità di sostegno; perciò i contributi sono calcolati in base alla dimensione del paese, al PIL, ecc.
Il Salvini pensa e vuole far da solo, abituato com’è a confrontarsi con amici colti come quelli del famoso bar di cui abbiamo scritto più volte. Si dà il caso, come ha ricordato Prodi, che da soli contiamo come il Ghana, dinanzi a Cina e Stati Uniti e conteremo sempre di meno se seguiremo le teorie demenziali del ragazzetto che  proclama onestà e, nel contempo, fà il condono tombale ad Ischia, o di quelli che vogliono bloccare ogni forma di sviluppo per starcene tra noi a discutere sui cambiamenti che sta mettendo in opera un programma di governo che rivoluziona il paese: sic il Vis-Conte dimezzato alias  Cavaliere inesistente di san Giovanni Rotondo.
Questa rivoluzione non l’abbiamo ancora vista ma la trasformazione della RAI, che dobbiamo pagare noi, in EIAR fascista la constatiamo ogni giorno. Abbiamo anche assistito alla lottizzazione selvaggia dei posti importanti nelle società pubbliche ed abbiamo subito la narrazione martellante sulle difficoltà che impediscono ai comuni, da loro amministrati, di decollare: per colpa altrui, si intende! A dire il vero in molti di questi comuni, a cominciare da Roma, si sta molto peggio di prima.
I primi atti di governo, che si tratti del decreto chiamato ‘dignità’ o di quello del ponte Morandi con condono e sversamento di fanghi tossici annessi, sono stati disastrosi perché dannosi, pasticciati o controproducenti. Non parliamo poi dello spazzacorrotti in discussione al Parlamento o del decreto che di sicurezza ha solo il nome con conseguenze deleterie sulla vita quotidiana di tutti o della ri-nazionalizzazione, di fatto, di Alitalia.
Il paese regredisce, lo spread sui titoli pubblici è più che raddoppiato in pochi mesi, manca una direzione politica chiara, c’è solo pubblicità. In politica internazionale si fà un convegno sulla Libia? Un flop totale perché chi conta arriva all’ultimo minuto e non partecipa alle riunioni oppure altri se ne vanno prima del temine, in polemica…, nulla di serio come la manovra economica che la Commissione europea ha bocciato perché gli scenari sono sbagliati e le cifre sono prese dal libro dei sogni: da ultimo le privatizzazioni per diciotto miliardi!
Siamo completamente isolati in Europa e questo aumenta la sfiducia. Il tizio del bar Sport pensa che gli giovi in vista delle elezioni europee nell’assunto che dopo troverà tanti amici: per quanto sia furbo e giochi sul fatto che troppi elettori sono afflitti da analfabetismo di ritorno e si atteggi a novello Mussolini, con continue citazioni, non avrà quel che spera, anche perché a livello europeo il nucleo duro resiste.
L’ incapacità di formulare  una proposta di governo in grado di favorire lo sviluppo e di rispondere ai problemi del paese deriva da crassa ignoranza ed immaturità e porta all’improvvisazione.
È triste che un paese con una grande tradizione culturale ed economica, con tante persone di qualità, peggiori perché il potere è occupato da gente plebiscitata dalla rabbia e dal risentimento.
Non abbiamo bisogno di uno Stato etico che ci rieduchi, specie se gli educatori sono ‘maestri’ terrificanti che insegnano quello che non vivono.
Contiamo sui nostri venticinque elettori che, come noi, amano il Manzoni, per una inversione di tendenza…

martedì 20 novembre 2018

FINE DELLA RICREAZIONE PER IL GOVERNO CIALTRONE



Carlo Biancheri

Siamo  stati facili profeti, purtroppo, quando abbiamo scritto in tempi non sospetti che i mercati l’avrebbero fatta pagare a questo governo di dilettanti ed affabulatori che ha avuto una colpa gravissima: ha interrotto il processo di recupero dell’economia che bene o male i governi precedenti avevano innescato e ha creato un regime di instabilità. Oggi lo spread  dei titoli di Stato italiani con quelli tedeschi ha superato i  330 punti base, cosa mai avvenuta da anni e, soprattutto, nel primo giorno di collocamento della tranche di cinque miliardi di BTP, destinati al pubblico di piccoli risparmiatori, diversamente dal passato, ne sono stati collocati solo 400 milioni circa, segno che i risparmiatori non credono a questo governo. Inoltre, nel mese di settembre c.a. gli investitori esteri hanno disinvestito 1,6 miliardi sui titoli italiani. Lo spread a questi livelli mette in crisi il sistema bancario che deve ricapitalizzarsi a motivo dei titoli pubblici che detiene in portafoglio e anche le assicurazioni; se il sistema bancario va in crisi la concessione del credito si restringe e l’economia arretra, specie per un paese ancora troppo ‘bancocentrico’. Aumenterà anche il costo per chi vuole accendere un mutuo e così via… Infine, se il debito non si rinnova alle scadenze, non si pagano più i pubblici dipendenti e le pensioni: scusate se basta! Credete che la cosa sia considerata seriamente al di là dei timidi lamenti di Mattarella? Il Salvini ha detto che lo spread scenderà: che abbia avuto una visione? Lo sa quali sono i volumi e cosa significhi manipolare un mercato come quello del debito pubblico italiano?
Ormai siamo al livello in cui il ragazzetto steward allo stadio san Paolo di Napoli può dire che concorda con Draghi: perché non spiega in che senso concorda, tanto per rallegrarci se avessimo bisogno di una comica? Anche io concordo con Einstein… ma non vi so dire il perché.
Salvini, con la sua cultura del bar Sport, e drogato dal consenso degli allocchi, sostiene che la Unione Europea non si deve azzardare a sanzionarci perché altrimenti sessanta milioni di italiani… Noi siamo italiani ma ci ha calcolati in un gruppo virtuale, un po’ come fanno quelli della setta quando conteggiano maggioranze e minoranze. Tornano alla mente i  discorsi di Mussolini e, se il Salvini avesse studiato un po’, non tanto…, di storia forse saprebbe quali danni ha causato a questo disgraziato paese il capo del fascismo e come è finito.
L’ideologo della faccenda è il ministro del Cagliaritano il quale si è stupito della reazione dell’ Europa alla sua bella teoria. Si è formato in Banca d’Italia e  il metodo dell’Istituto è quello di sentirsi autoreferenziale: ‘to play God’ dicono gli anglosassoni e cioè la loro teoria è incontrovertibile anche quando è manifestamente erronea. Ha mandato allo sbaraglio il piccolo tenacissimo Tria, giurista più che economista, che continua a sostenere che la manovra non si cambia e che anche gli altri paesi hanno sforato il limite del 3% del debito, omettendo però di menzionare il nostro debito pubblico e compararlo a quello di ciascun altro Stato membro e non solo: il confronto spiegherebbe il motivo del niet europeo e, del resto, Draghi non ha forse detto che occorre diminuire il debito in essere?
Fin de non recevoir, dicono i francesi, più banalmente si può tradurre: fanno finta di non capire. Nel frattempo noi paghiamo i costi sempre più salati dell’apprendistato i cui termini chiave sono: punire qualcuno (mai quelli giusti a giudicare dai SUV di alta gamma che circolano e dell’evasione fiscale si parla in modo criptico o non se ne parla affatto…), cacciare i clandestini – ma non ci riesci Salvini, non ci sono gli accordi di rimpatrio o non funzionano…- bloccare le opere pubbliche perché fonte di malaffare, come le case chiuse di un tempo, uccidere i malavitosi –per ora solo annunci…- superare la democrazia rappresentativa perché i poveri cittadini devono potersi esprimere anche se poi uno – non uno vale uno…- si incaricherà di interpretare qual è la volontà popolare (…).
Questo è il quadro. Che altro debbono fare per convincere chi li ha  sostenuti di essersi sbagliato clamorosamente?



mercoledì 14 novembre 2018

IL GOVERNO FASCIO-COMUNISTA: DALLA FARSA ALLA TRAGEDIA

Carlo Biancheri

Marx,  da buon seguace di Hegel, suo malgrado (…), riteneva che la Storia  si ripetesse: se la prima volta si volgeva in tragedia, la seconda era  in farsa… scriveva, ma noi, che siamo convinti realisti, per usare la distinzione di Wittgenstein tra idealisti e realisti, crediamo che la farsa di questo governo di arroganti, dilettanti ed autoritari si stia trasformando, invece, in tragedia per tutti noi.

La manovra
Il laureato in giurisprudenza Tria, Ministro dell’Economia e delle Finanze (…), contro il parere di tutti in Italia, a giudicare dalle audizioni in Parlamento, e all’estero, continua a sostenere che la previsione di crescita all’1,5% del PIL nel 2019 non è negoziabile con l’UE, forte del parere di due esperti come Di Maio e Salvini, conoscitori della materia. Da giovane nel ’68 era di Stella Rossa e si sa che il fideismo marxista gioca brutti scherzi al carattere di una persona che continua a ripetere pervicacemente le proprie idee malgrado l’evidenza: la verità è rivoluzionaria, sosteneva Paietta, alto esponente del Pci, a proposito dei fatti di Praga, per giustificare l’invasione sovietica. Sarebbe un suicidio fare una politica restrittiva, dice Tria, perché c’è la recessione alle porte e la manovra sarebbe pro-ciclica ma… veramente… cresciamo ancora e allora una maggiore avvedutezza non sarebbe pro-ciclica…
Si vogliono occupare degli italiani e non dei burocrati europei, sostengono i due attori di conio minore e, siccome ci hanno messo la faccia, come si suol dire…, da immaturi politicamente quali sono, non vogliono recedere dalle loro teorie  infondate. La Commissione Europea aprirà la procedura per debito eccessivo per la prima volta? Chi se ne importa, tanto non saremo noi, pensano, a far tirare la cinghia agli italiani perché cascheremo prima.
Se la povertà esiste davvero in Italia, non la si combatte distribuendo contributi a pioggia a chi lavorerà, forse…, in nero e che se va bene, secondo l’ISTAT, ‘potrebbe’ portare ad un aumento della crescita del PIL dello 0,2/0,3% il primo anno… Vanno ampliati gli strumenti che ci sono ma, soprattutto, vanno fatti investimenti per creare il lavoro insieme ad una vera riforma della Pubblica Amministrazione che segnerebbe un cambiamento epocale del Paese e che, di certo, non si farà.
Intanto, noi tutti stiamo già pagando a carissimo prezzo  l’apprendistato di una pletora di ragazzi che vengono dal paesello o dal bar Sport di città e che pretendono di parlare un linguaggio alieno per loro che è quello dalla metropoli e dell’internazionalizzazione: non ci sono più investimenti esteri, i capitali se ne vanno, lo spread aumenta ed è il doppio di quello del governo precedente e la borsa  è passata in poco tempo da 22.000 punti a 19.000 circa dell’indice Ftse-MIB, le banche sono di nuovo in difficoltà e i tassi di interesse sono previsti in tensione e quindi i mutui… e non è esclusa una nuova restrizione al credito: proprio quello che ci voleva, no?
Invece di dire alla Commissione europea ed alla Merkel: allora le regole le rispettiamo tutti e voi tedeschi riducete il vostro surplus di esportazioni, si preferisce sfidare l’Europa intera e non solo; anzi il capogruppo della setta alla Camera fà riferimento alla cattiva gestione del caso greco per criticare il Fmi, omettendo di dire che la Grecia non ha sfidato la UE e non è voluta uscire dall’Euro per nessuna ragione anche quando Schauble voleva cacciarla e tant’è…: forse neppure capisce il problema.

Le grandi opere
Il Ministro Toninelli, quello del ponte sul Bosforo per Genova con mamme e bambini e ristoranti, va avanti con l’analisi dei costi bonifici, sordo al rilievo che Cavour, se avesse adottato il suo metodo, avrebbe raddoppiato la mulattiera del Frejus invece di fare il traforo e far passare il treno. Lo capirebbe anche un  bambino che occorre rompere l’accerchiamento delle Alpi, le più alte montagne d’Europa, a vantaggio di tutti adesso ed in futuro, ma quelli della setta non ci stanno: per rivelazione degli alieni sono decisi a realizzare l’alta velocità in Sicilia ma non traforare le Alpi. Quel che vale per la TAV, corrisponde alla posizione sul  terzo valico, la gronda di Genova, giacché la TAP se la sono dovuta bere per ordine dell’amico Trump.
Il quesito è questo: può un paese del G7 sottostare ai capricci di gente  di tal levatura che lo sta danneggiando seriamente? Bisogna aspettare il momento in cui lo Stato non sarà più in grado di pagare gli stipendi e le pensioni per accorgersene? Oppure ci sarà la patrimoniale troppo spesso smentita?

La narrativa
Il Salvini, già esponente dei comunisti padani, che abbiamo visto nudo con la sua amica a letto, dopo aver brandito Vangelo e la Madonna o il rosario come corpi contundenti, ci fà ora la morale perché alla partita con suo figlio (…) si è sentito male a vedere la scena di Higuain con l’arbitro e soprattutto le aggressioni agli arbitri in generale: vuole una migliore educazione… E già…: sarebbe come chiedere ad Erode di presiedere l’Unicef.
In compenso lo steward al San Paolo di Napoli, giornalista a ventun’anni della Terra del lavoro alias Campania, se la prende con i giornalisti ‘sciacalli’ (il guevarista mussoliniano, mirabile sintesi, parlava di puttane e pennaioli) rei di aver attaccato la Raggi che non mente – ma il giudice ha detto che il fatto c’è…- e anzi ha dato buona prova di governo della città che speriamo continui a  gestire con tanta competenza ed abnegazione per altri dieci anni: aspettiamo la teleferica alla Tiburtina, le pecore per il verde pubblico, le rondini contro le zanzare, lo stadio quando il costruttore non sarà più in manette, le nuove scale mobili della Metro nel 2030, gli autobus che non si incendino più nel 2021 e che, soprattutto, passino tutti i giorni dell’anno; le buche per strada e le montagne di rifiuti urbani fanno parte del decoro urbano. Sempre il giornalista in erba sentenzia sulla morale altrui, insinua sui nemici interni che sarebbero interessati al denaro – che sapienza la sua…- ma poi condona alla grande con gli amici di Ischia, il suo collegio elettorale, e con i terremotati dell’Italia centrale. Del resto anche lui è un esperto di condoni, no?
Così è, se vi pare…

lunedì 5 novembre 2018

LA DISONESTA' DEL GOVERNO FASCIO-COMUNISTA


Carlo Biancheri

Non ci riferiamo all’argomento del condono edilizio di Ischia, zona ad alto rischio sismico, con ventimila case e diciassettemila abitanti (…) -non viene neppure richiesto il certificato di stabilità per gli immobili da condonare che di sicuro crolleranno  alla prossima scossa tellurica- né al limite elevato degli idrocarburi nei fanghi, da spargere nei terreni agricoli, che produrranno vegetali che finiranno sulle nostre tavole, il tutto nascosto dietro al ponte di Genova (…) ma al mendacio sistematico  di questi affabulatori che, all’evidenza, si rivolgono a dei  fanatici che li seguono come si faceva con Mussolini: «Duce, conduci!». Del resto il Salvini non fà che citare Mussolini; è di ieri “chi si ferma è perduto”…
Vediamo perché.
L’economia
Sono al governo da maggio di quest’anno e lo spread con i titoli tedeschi dei BTP si attesta sui trecento punti, un livello insostenibile alla lunga, a detta del Presidente di Banca d’Italia Visco e circa duecento punti in più del governo precedente. Danneggia soprattutto le banche -ma anche le assicurazioni- che detengono in portafoglio una quantità enorme di titoli pubblici italiani. Valgono di meno e gli intermediari dovranno, di conseguenza, ricapitalizzarsi prima o poi perché lo richiedono i requisiti patrimoniali e in bilancio, secondo i principi contabili internazionali, debbono svalutare i titoli in loro possesso ( investment portfolio) per adeguarli ai valori di mercato. Quali le conseguenze?I nuovi mutui a tasso fisso più cari come quelli a tasso variabile in essere e, inoltre, le banche ridurranno di nuovo il credito ecc., ecc. Dove troveranno i soldi per ricapitalizzarsi? Le condizioni di mercato non sembrano favorevoli ad  assorbire la richiesta…
Siamo stati graziati per ora dalle Agenzie di rating, probabilmente per qualche spallata politica tra camerati populisti negli USA (…), ma quanto durerà? E se i titoli pubblici italiani diventeranno spazzatura la BCE non potrà accettarli a garanzia dalle nostre banche mentre il ‘famigerato’ (…) Draghi a cui il ragazzetto di Pomigliano d’Arco, lo stesso che minacciava di iscriversi al Pd piuttosto di fare un condono ad Ischia (!), dà lezioni di italianità… alla fine del prossimo anno lascerà la BCE ed  il soggetto in questione si accorgerà in fretta quanto il nuovo Presidente vorrà aiutare l’Italia; del resto, il sostegno sostitutivo  da Russia, USA e Cina, arriverà di sicuro…  ma con la velocità dei cammelli in carovana nel deserto del Sahara. Nell’immediato gli investitori stranieri se ne vanno e quelli italiani fanno espatriare i capitali perché manca la fiducia in un governo di incapaci e chiacchieroni.
Il Vis-Conte dimezzato, Cavaliere inesistente, dialoga, dialoga per illustrare la sua bella finanziaria che gli piace sempre di più perché ‘pensata’, sostiene, ma finge di non capire che per dialogare bisogna essere in due, altrimenti è un monologo, e non mi pare che abbondino gli interlocutori europei che ripongano in lui la benché minima considerazione.
L’esperto della faccenda è quel signore ottuagenario del Cagliaritano che si esprime con lo stile dei pastori di Orgosolo quanto a convinzione sulle sue teorie. La crescita compenserà l’indebitamento e ci consentirà di rendere il debito sostenibilissimo. Ma quale crescita? Con l’assistenzialismo? Con i centri di collocamento? Con il maggior costo delle pensioni per le modifiche alla legge Fornero? I neofiti ci raccontano del moltiplicatore et similia ma nessuno condivide la terapia perché la diagnosi è fondata su presupposti errati. Si sospetta che si voglia creare uno scontro con i partner europei che faccia sì che il paese sia messo gentilmente fuori dalla moneta unica e del resto Draghi ha chiarito che non c’è più il rischio di contagio tra gli Stati aderenti all’Euro: un messaggio ai naviganti… se lo capiscono.
Gli investimenti delle grandi opere sono bloccati perché bisogna fare l’analisi costi/benefici: se Cavour l’avesse fatta per il valico del Frejus avrebbe raddoppiato la mulattiera, afferma giustamente Chiamparino. Anche lo smemorato di Collegno capirebbe che le opere in ballo sono tutte indispensabili ad un paese che non vuole condannarsi alla decrescita felice.
Nella manovra si prevedono investimenti pari all’1% del Pil mentre l’ultima trovata del ragazzetto è quella di fare l’alta velocità in Sicilia in alternativa alla TAV: se avesse studiato un po’ forse avrebbe imparato che l’Italia è un paese con la testa nello sviluppo ed i piedi nel sottosviluppo e per far crescere il Sud occorre che il Nord sia in salute.
La disoccupazione aumenta di nuovo e ci sono segnali di perdita di velocità dell’economia e il decreto dignità è stato controproducente per favorire l’occupazione. C’è il rischio che, alle brutte, si faccia ricorso al famoso risparmio degli italiani come se fosse parte dei conti pubblici.
L’etica
La premessa è che la volata a questi signori è stata tirata dalla sinistra da salotto. Il padrone o dirigente de Il fatto quotidiano, Padellaro, intervistato da La 7, sosteneva tranquillamente che è ora di finirla di criticare la Raggi perché è stata votata dopo tutto dal 60% degli elettori a Roma, malgrado lo sfascio della città, aggiungiamo noi… Eccoci al punto. La morale è la seguente: se siamo stati votati comandiamo noi e possiamo fare qualsiasi cosa, anche se i votanti si sono pentiti: peggio per loro. Democratico, no? I contrappesi della democrazia rappresentativa vanno aboliti e, secondo il comico in disarmo, quello pregiudicato, i poteri del Presidente della Repubblica debbono essere ridotti. Atteso che i votanti non sono degli esperti dei problemi della cosa pubblica, bisogna trovare dei nemici immaginari che saranno di volta in volta i migranti/’clandestini’, i burocrati europei, la Merkel, Macron, gli speculatori ecc. I comprimari, peraltro, sono impegnati a diffondere l’odio sociale indicando come al tempo del libretto rosso di Mao le categorie da mettere alla gogna: i funzionari pubblici che boicottano il governo del cambiamento, i parassiti, i privilegiati da punire con l’esproprio mentre sono silenti sulle mafie, sull’evasione fiscale che continua alla grande. Di fiscalità generale da applicare secondo la capacità contributiva di ciascuno, come previsto in Costituzione, non si parla affatto. Anzi, la flat tax…?
Il mendacio
Fanno finta di esprimersi come la gente comune aggiungendo particolari del tutto insignificanti: sono andato ad Ischia con la mia ragazza e ho trovato la strada bloccata, dice un deputato della setta, che giustifica così l’accelerazione delle procedure per il condono…
‘Nessuno speculi sulle nostre banche perché milioni di italiani sono pronti ad intervenire’ afferma sicuro il tizio ‘concreto’, da bar Sport, che, a giorni alterni, brandisce una statuetta della Madonna- ignora l’incauto che questo modo di fare è puro paganesimo non cristianesimo- …Come, di grazia? Con un bel salasso per i correntisti e per i risparmiatori in generale?
Il ragazzetto di Pomigliano che viaggia in seconda classe in aereo e che, quindi, merita un premio (…) sostiene che la colpa della stagnazione attuale dipende dalla manovra posta in essere dal precedente governo nel dicembre 2017!
La RAI/EIAR non dovrà esser più in mano dei partiti sostenevano e, invece, da quando sono al governo si sono dimostrati abilissimi nel coprire tutte le caselle per occupare il potere.
Tutta questa sceneggiata è per gli allocchi che secondo i sondaggisti li sostengono ancora e che dovranno votarli a metà del prossimo anno.
Siccome noi allocchi non siamo, non crediamo che si possa governare con le chiacchiere quando si è contraddetti dai fatti, dai ‘numerini’.
Riteniamo che uno vale uno è un’idiozia perché ci sarà sempre chi è  più capace e più esperto in un dato settore: ci sono anche le doti naturali… Il salario uguale per tutti, indipendentemente dalla mansione svolta e dalla responsabilità, non è stato attuato neppure nei paesi del socialismo reale che pure hanno lasciato macerie umane – c’era la nomenklatura…-. Non ci importa niente che ci siano degli pseudo-catari che viaggino in carro bestiame per dimostrare la loro purezza: preferiamo gente capace e preparata che viaggi anche in prima classe ma faccia bene gli interessi generali.
La democrazia è un sistema delicato ma se la maggioranza dei votanti non è all’altezza ci troveremo nella situazione descritta da Aristotele più di duemila anni fa: in un mondo di pazzi, i savi sono considerati pazzi dagli altri.

mercoledì 24 ottobre 2018

NOT IN MY NAME

Carlo Biancheri

Non in mio nome, Salvini!
La Commissione Europea ha attaccato un popolo, secondo lui, quello italiano. Fino a prova contraria io sono italiano, ma approvo quel che ha fatto la Commissione, sostenuta dalla totalità degli Stati membri della UE e quindi dico: not in my name. Perché mai tutti dovrebbero osannare un’idiozia che serve solo ai governanti italiani per gabbare gli allocchi in vista delle elezioni europee?
La cultura fascista del personaggio che non ha alcun rispetto per l’essere umano, a giudicare da come si esprime, stravotato dagli ‘intellettuali’ trentini che tra un gotto e l’altro si sono affidati alle mani sapienti della Lega, elabora una identificazione del suo clan con il popolo. Se avesse, non dico studiato, ma almeno letto I promessi sposi si ricorderebbe di un tal Principe di Condé e della notte precedente la battaglia di Rocroi e, per converso, di don Goncalo Fernandez de Cordòba, governatore di Milano, e del suo assedio di Casale Monferrato e quali glorie a volte la Storia riservi a certi soggetti. Almeno legga Hegel, segnatamente l’astuzia della ragione per cui Napoleone pensava, conquistando la Russia, di stabilire la pace universale, mentre fu la sua rovina…
Si sa che una delle tentazioni maggiori dei giovani è la presunzione in cui si avventurano per mascherare la loro incertezza, connessa ad un sapere acerbo, acritico che non coglie l’essenziale.
Ascoltiamo quotidianamente sull’EIAR fascista dei personaggi del calibro di sottosegretari/viceministri incompetenti che ripetono come un disco rotto: il debito nei nove anni precedenti è aumentato perché lo potete riscontrare dal rapporto debito /PIL degli ultimi anni e, quindi, la ricetta non ha funzionato, perciò provate la nostra!
Rispondiamo agli incompetenti che, purtroppo, in ragione della più grave crisi economica verificatasi dal dopoguerra nel nostro paese, il PIL italiano dal 2008 è sceso di almeno 8 punti percentuali. Ora, se la matematica non è un’opinione e se il numeratore decresce ed il denominatore è costante, cioè il debito, quale sarà mai il rapporto debito/PIL? Capito, scienziati? E nessun conduttore osa fermarli…
Siamo stanchi del minuetto: dialoghiamo, confrontiamoci quando tutti sanno leggere e scrivere e la Commissione europea non è mica composta da ‘scemi’, per citare il Salvini: se volete portarci fuori dall’Euro e non siete dei gran vigliacchi, ditecelo! Verrà fuori tutto ma quando sarà tardi, come spesso accade nella storia…

domenica 21 ottobre 2018

VOGLIAMO RESTARE NELL'EURO E NELLA UE MA... ALLE NOSTRE CONDIZIONI



Carlo Biancheri

Il governo fascio-comunista ha risolto le sue diatribe interne del tipo: non sono un bugiardo, non sono scemo… con un linguaggio piano, sincero che piace tanto agli allocchi che li hanno votati e li sostengono ma che dimenticano che gestire la cosa comune è un compito ‘sacro’, per dirla con Aristotele, perché si tratta del bene di tutti e la politica, come insegna Machiavelli, è per definizione ciò che riesce e non un apprendistato amatoriale dove gente senz’arte né parte - dei balordi si dice al Nord - impara i rudimenti sul come amministrare.
Il Vis-Conte dimezzato, Cavaliere inesistente, che ha fatto sentire la sua flebile voce da Bruxelles, come figurante, (si intende!), non certo da protagonista che non vuol essere, si ostina a dire che la manovra è molto bella, ben costruita, che va spiegata e che la Merkel è rimasta impressionata dalla profondità delle riforme mai fatte in trent’anni (o cento?) di storia d’Italia, e con Macron non è vero che si sono visti al bar in piedi per cinque minuti, ma per quaranta (li ha cronometrati?), comodamente seduti nel retro del bar (vicino al bagno?) e lui ha spiegato. E già lui e il piccolo Tria spiegano, ma gli altri non condividono… E allora? Bisogna iscriverli ad un training di rieducazione stile Scientology perché si convincano? Ha per caso chiesto lumi al Casaleggio su come fare?
L’approccio ricorda perfettamente l’atteggiamento nel comunismo reale dei capi: se qualcosa non era apprezzato dalla gente, andava spiegato perché era impossibile che la proposta non fosse valida, il leit-motiv era la disciplina di partito. Il dubbio non è ammesso e la frase ‘possiamo sbagliare’, ricorrente tra i due giovanotti…, va tradotta: anche se sbagliamo qui restiamo.
Che significa ‘vogliamo discutere la manovra’ se è già stato risposto che non va e se le cifre della crescita sono del tutto inattendibili e valgono solo per l’anziano di Bildenberg, con un milione di Euro in c/c in Svizzera e con l’assicurazione vita per sé e per la moglie? In una botte di ferro qualsiasi cosa succeda! Così il ragazzetto sostiene: noi non vogliamo uscire dall’Euro, né dalla UE, ma fra cinque mesi la cambieremo…; non siamo mica in Italia, uagliò! E quell’altro che si crede spirItoso che entra ed esce dal Consiglio dei Ministri dicendo altrimenti 'mia figlia di cinque anni mi denuncia’: la cosa pubblica è ‘cosa nostra’ come i soldi pubblici della Lega, volatilizzati.
Il Ministro Savona svolge un ragionamento analogo a quello succitato allorché sostiene, con spocchia mal riposta, che è vero che il debito pubblico italiano è quel che è, ma bisogna calcolare il risparmio privato che nessuno dei partner europei ha. E allora? Pubblico e privato sono vasi comunicanti? Dispone lui del risparmio privato? Ha in mente una patrimoniale, non ora ma quando occorrerà, dicendo 'scusate, adesso è necessaria'? L’equivoco sta nel fatto che l’aumento dello spread è solo colpa loro, mentre lo dipingono come un evento ineluttabile, anzi accusano l’opposizione di fomentarlo perché non sostiene il loro bel programma.
Del resto dal centro America, il seguace di Mussolini e di Che Guevara ci informa che l’atteggiamento di Di Maio è stato di spontaneità, di genuinità… Corrisponde perfettamente allo spirito del tempo dove molti giovani vivono senza un progetto, scambiano le pulsioni, gli istinti come  qualcosa di primario da soddisfare, alla stregua di mangiare, non come un’istanza da valutare alla luce della ragione. Già ma se si mangia troppo… ci ricordiamo del film La grande abbuffata… e, anzi, ormai leggiamo, purtroppo, che se uno è abbandonato dalla propria donna, la ammazza, o se i vicini fanno rumore li si uccide, o se sono antipatici, perché di razze diverse, li si uccide ancora. La leggerezza dell’essere… che non è altro che insicurezza, egolatria.
Per cambiare le regole europee ci vogliono alleati di peso ed il ‘truce’ -così denominato sulla stampa- si è alleato con Putin e Le Pen: non bastano. Non bisogna essere dei villani, ma questi neppure sanno come ci si debba comportare, malgrado i baciamano ridicoli del truce che non coglie le sottigliezze e cioé ignora che in molti paesi non si fà.
La situazione sui mercati finanziari peggiorerà e questi invece di riconoscere i loro errori faranno pagare il conto a noi. Noi siamo persone per bene dichiarano, ma, come si dice in Italia: chi si loda si imbroda…
Ricordiamo quel che è apparso sulla stampa e cioè una impressionante citazione di Prezzolini sul popolo italiano: ’Si fà guidare da imbecilli i quali hanno fama di essere machiavellici, riuscendo così ad aggiungere al danno la beffa,  ossia l’insuccesso alla disistima per il loro paese’. Chiaro il concetto? 

venerdì 19 ottobre 2018

L'ESPERTO DI MERCATI FINANZIARI

Carlo Biancheri

"Lo spread sale perché i mercati pensano che il governo sia diviso", afferma perentorio il vice-presidente del Consiglio pro-tempore Di Maio, giovinetto di Pomigliano d’Arco, che conosce benissimo i mercati finanziari internazionali, forte del suo stage a Blackrock o a Goldman Sachs invece che allo stadio San Paolo di Napoli.
Come no? I mercati puntano tutto sulla stabilità di questo governo del cambiamento che porterà senz’altro l’Italia nel burrone. Infatti, quando non si litigava all’arma bianca, come adesso, tra le due componenti ‘democraticissime’ di governo, lo spread era stazionario sui trecento punti:una quisquilia, solo tre punti in più dei tassi tedeschi, tanto per penalizzare particolarmente le imprese del bel paese che debbono competere con quelle tedesche e che, per ottenere finanziamenti dalle banche, pagheranno almeno tre punti in più dei concorrenti teutonici…  Ottimo, no?
Dove sono gli allocchi che credono ancora che  i mercati, quando si è materializzata la messa in mora dell’Italia da parte della Commissione Europea, si siano innervositi? I mercati sono profondamente convinti che la manovra del cambiamento, spiegata magistralmente dal Cavaliere inesistente, alias Vis-Conte dimezzato, e dal piccolo ministro Tria, porterà senz’altro ad un aumento cospicuo della crescita del prodotto interno lordo e ciò consentirà di ripagare serenamente il debito, che aumenta sì adesso, ma che diminuirà in forza dell’assistenzialismo che verrà erogato, dopo aver reso efficienti in un baleno i centri dell’impiego, i cui dipendenti sono un po’ meno dei centomila tedeschi (…). Le banche dati si parleranno tra loro, domani mattina (…) si intende, e così si eviteranno abusi da parte dei richiedenti il reddito di cittadinanza che saranno schedati in modo efficientissimo. Siamo ancora in Italia? O sul pianeta Gaia?
Ancora due settimane così e arriviamo al default, alla patrimoniale, al controllo dei movimenti di capitale e al congelamento nell’area Euro, con la troika, Salvini, altrimenti le Alpi torneranno ad essere la frontiera invalicabile e ci troveremo tra noi.
Quesito ai votanti: volevate tutto ciò?


giovedì 18 ottobre 2018

IL GOVERNO FASCIO COMUNISTA STA DANNEGGIANDO IL PAESE

Carlo Biancheri

Sono trascorsi centotrentotto giorni secondo i calcoli dell’esponente dei comunisti padani da quando il governo del paese degli allocchi ha cominciato a far danni.
Il comunista in questione, tanto sostenuto da imprenditori cerebrolesi del Lombardo-Veneto nonché da quelli del bar Sport, svolge il compito di  spostare il ruolo internazionale del paese verso il nulla. Va a Mosca in continuazione a prendere ordini da uno che il presidente -anchor man- populista degli USA definisce ‘un assassino ma non negli Stati Uniti’ che in volgare significa: se ammazzi fuori va benissimo… E gli ordini in che consistono? Smantellare la Unione Europea, hacer lio come dice il papa simpatizzante di Peròn, cioè far casino. Ci riesce perfettamente con la fascista Le Pen e con alleati ad intermittenza (…) come l’ungherese Orbàn.
Ora dovete sapere che il comunista padano non ha studiato né conosciuto il casino, quello sì, dell’Italia con una Comunità europea attenuata, ai primordi, quando il tasso d’interesse bancario era del 17% a causa dell’inflazione a due cifre, c’era la scala mobile che doveva impedire che i salari valessero tanto quanto quelli che il compagno Maduro assicura in Venezuela; ma l’inflazione ne creava di nuova  ed il paese era sempre sull’orlo di una rivolta sociale vera che sfociò in movimenti di gruppi terroristici come le Br. Negli anni Cinquanta-Sessanta vi era stata l’emigrazione biblica, favorita da Agnelli, dei lavoratori del Sud verso il Nord, e c’era chi ne approfittava con la speculazione edilizia e la costruzione di periferie urbane dormitorio nelle grandi città; di mafia non si parlava quasi…, insomma un paese alienato come il cinema e la letteratura descrissero ampiamente. Era sovrano però, come no! Solo che per pagare i salari dei dipendenti pubblici e le pensioni doveva emettere debito, titoli di Stato che non venivano sottoscritti e quindi ad ogni scadenza c’era il cardiopalma al Ministero del Tesoro e quando i titoli erano comprati al 60% del valore dell’emissione lo si considerava un successo. Maledetti mercati finanziari! Prima gli italiani, poi lo spread…, no? C’erano le società irizzate cioè pubbliche -anche Motta (panettoni) lo è stata- e le BIN, cioè le banche di interesse nazionale: quando una banca era in difficoltà la si salvava con un salasso nel sistema bancario come nel caso del Banco di Sicilia, del Banco di Napoli, ecc., ecc..., ma per ripianare le perdite colossali del gruppo IRI e EFIM (settecento miliardi l’anno…) si faceva nuovo debito pubblico… Pubblico è bello, dicono i ragazzetti adesso, come con Alitalia e Ferrovie: aspettate un po’ e ne riparleremo. Non sanno gli sciocchi che la macchina pubblica necessita di riforme profonde: preparazione del personale, salari adeguati, attitudine a risolvere i problemi al di là delle procedure dietro le quali tutti si rifugiano… Ci vogliono anni per attuarle. Se ne accorgeranno presto quando cercheranno invano di far partire il reddito di cittadinanza con i centri per l’impiego, specie in posti dove il lavoro semplicemente non c’è.
Gli allocchi che vogliono lasciare la UE, ma restare nell’Euro (!), che sono in maggioranza in Italia non leggono neppure i giornali e non diremo quelli inglesi (…), ma anche gli italiani che per lo più pongono in evidenza la serissima preoccupazione dei britannici per il loro futuro, dopo il distacco, specie senza accordo, né si preoccupano di approfondire perché mai i greci si siano rifiutati di uscire dall’Euro pur avendo un governo di descamisados, come i nostri che non mettono la cravatta (si può fare anche di peggio…) per far capire che sono vicini  al popolo -il Bossi in canotta ce lo ricordiamo bene-.
In centotrentotto giorni il governo ha isolato il paese che è ormai considerato quello di Pulcinella al di là delle Alpi: tutti pensano che gli italiani siano imbattibili nella commedia e nel melodramma (…), ma la dura realtà impone di ricordare le idiozie che abbiamo fatto molto spesso nella storia e non ci riferiamo solo al posto al sole e quindi all’invasione dell’Etiopia, della Somalia, della Libia, ma persino alle discutibili scelte di cedere l’italianissima  Nizza e la Savoia ai francesi  per unificare il paese sulla carta, tra gente che non si capiva tra di loro. Pensate che in Argentina si trattò di decidere quale dovesse essere la lingua nazionale: gli emigrati italiani erano in  maggioranza ma si scelse lo spagnolo perché gli emigrati stessi non si capivano tra di loro! Forse Gioberti non aveva torto…
Il Vis-Conte dimezzato avrà colloqui del quarto tipo a Bruxelles, anche con bilaterali, nel suo inglese incerto, per spiegare la bontà della manovra, così ben costruita, ’ci abbiamo molto pensato’ sostiene –speriamo che non l’abbiano scritta ‘con il cuore’ e non con il cervello come nel decreto Genova/Forio d’Ischia- ma si troverà in una fattispecie simile a quanto occorso nel caso de Il presepe a casa Cupiello: "o presepe nun me piace", si sentirà rispondere…
Non ometteremo di menzionare che sui migranti non c’è stato alcun progresso, a parte gli insulti a Macron ed ai francesi, che sono arroganti, si sa, o alla discriminazione dei bambini a scuola. E l’accordo con la Nigeria come va? E con il Bangladesh? E in Niger il comunista padano c’è andato, invece di fare gite a Mosca dove si sente a casa sua? Si sposti un po’ dalla vetrina di Mosca o di San Pietroburgo per capire qual è la realtà russa e che aiuto potrebbero mai fornirci…
Quello che è stupefacente è che questi pensano che alla fine la UE, peraltro in crisi dopo decenni di gestione massonica e lo strapotere del governo da Germania dell’Est della Merkel, cederà perché non potrà fare a meno di noi. Qui cascano i due (…) provinciali che non capiscono, e non solo per ragioni di lingua, gli interlocutori. Al Nord delle Alpi vige normalmente, salvo eccezioni, il principio che pacta  servanda sunt ed il moralismo (non la morale che è altra cosa) è la regola. Quindi mentire, inventare, millantare, minacciare ad arma scarica è controproducente. Sebbene la crisi economica sia stata disastrosa ed abbia colpito di più paesi inefficienti come il nostro, gli altri possono anche fare a meno di noi e, come in Baviera a maggio, non ci saranno rivoluzioni. Gli europei vogliono continuare a godere gli enormi benefici che, malgrado tutto, l’Europa unita assicura, a cominciare dalle libertà del Trattato: libertà di movimento di capitali, persone, merci e servizi che ha creato il mercato interno dove la produzione a km zero, come alternativa, riporta all’autarchia e alla decrescita felice a cui la gente non è affatto pronta, perché con i mezzi di comunicazione di massa, che favoriscono le migrazioni bibliche, un regime autarchico può esistere solo in uno Stato dittatoriale come la Corea del Nord che il comunista padano ha paragonato alla Svizzera, quando c’è andato col Razzi: vuole trasformare l’Italia in una Svizzera coreana?Per questo sta trasformando la RAI nell’EIAR fascista…
Intanto paghiamo il conto di questi arroganti, mentitori in quanto lo spread è sopra i trecento punti e a fine mese può grandinare con le Agenzie di rating.
Mussolini sosteneva che gli italiani sopportano tutto: siete contenti così?


giovedì 11 ottobre 2018

I FUTURISTI DEL GOVERNO FASCIO COMUNISTA

Carlo Biancheri

Sono passati quattro mesi, purtroppo…, da quando si è insediato l’attuale governo che non era stato proposto agli italiani prima del voto e si impongono alcune considerazioni.
Il linguaggio di questa gente, in parte manovrata da un copione dettato da fuori – che sia Putin o che sia la Casaleggio (Scientology) associati- elaborato dai protagonisti che manifestano, però, una  ignoranza raccapricciante, è tutto incentrato sui verbi al futuro: faremo, aboliremo la povertà, renderemo felici i cittadini, cacceremo i clandestini, cambieremo l’Europa, il paese ritornerà a crescere…, perché l’impatto con la realtà sarebbe devastante per loro: la vita è sogno…, ma non nel senso del grande Calderòn de la Barca, più prosaicamente per ingannare gli allocchi, come il gatto e la volpe fecero con il povero Pinocchio: sotterra le monete d’oro e nascerà un albero che ne produrrà tante altre…E non si tratta solo di verbi al futuro ma anche del non-senso del movimento futurista che viene ripreso:le loro sono frasi prive di significato.
Dice il Di Maio, giovinetto catapultato in una posizione davvero troppo grande per lui malgrado la parlantina inarrestabile e la violenza del linguaggio, ‘gli spread non sono la realtà’ e neppure gli indici di crescita…; non ci fossilizziamo sui numeri  - anche quando fa l’analisi del sangue non si fossilizza sui numeri?-.
La borsa crolla, lo spread cresce pericolosamente? Andiamo avanti rispondono i due giovanotti baldanzosi come se fossimo ad una partita di calcetto.
Vi ricordate il Salvini che doveva far partire i seicentomila clandestini? Bene adesso dichiara che sta lavorando indefessamente –mica vuole rubare lo stipendio che gli pagano gli italiani!- per concludere accordi di rimpatrio con non precisati paesi di origine… Caspita! Se ne accorge adesso? Il ragazzetto di Pomigliano d’Arco ha dichiarato che la Banca d’Italia, autorità indipendente secondo i canoni del Fondo monetario internazionale, la normativa europea e gli standard dei paesi civili, qualora critichi il governo, dovrebbe presentarsi alle elezioni (…), mentre il Salvini chiede le dimissioni del presidente dell’Inps, reo di aver sostenuto che con la modifica della legge Fornero, come la vuole lui, occorrono ben cento miliardi e  dal taglio delle pensioni d’oro si ricaveranno solo centocinquanta milioni, non propriamente sufficienti per alzare quelle minime... Chi critica il governo, avendone titolo, deve sparire che si tratti del Ragioniere generale o di alti funzionari pubblici, questa è la logica dei nuovi governanti che pensano di essere ancora all’opposizione: di cosa? Del fatto che lo Stato non si identifica  con la maggioranza che sostiene il governo ma, secondo la Costituzione, è fatto di pesi e contrappesi che certo ostacolano la presa di potere dittatoriale; e sì, perché esiste una dittatura della maggioranza, come ai tempi di Hitler e Mussolini quando il consenso era larghissimo e  si violavano  le libertà fondamentali a cominciare  da quella di espressione: il Di Maio non vuole, forse, far tacere i giornali avversi a lui?
E ancora: le Agenzie di rating non ci fermeranno, noi siamo qui per mettere al centro gli italiani, vogliamo cancellare la povertà.
Vediamo cosa sono riusciti a fare fino ad ora.
Decreto dignità
Sembra che i posti di lavoro diminuiranno e non  cresceranno perché le aziende invece di assumere a tempo indeterminato faranno nuove assunzioni a tempo determinato di altri soggetti o non assumeranno affatto, specie in un contesto di instabilità e di incertezza.
ILVA
Si trattava di un delitto perfetto, ma il ragazzo si è attenuto a quel che il governo precedente aveva negoziato.
RAI
Hanno nominato come Presidente un giornalista che stava nel Canton Ticino (…),  sostenitore di tesi  incredibili, che dovrebbe ‘normalizzare’ l’informazione e cioè trasformare la RAI che siamo costretti a pagare tutti in una nuova EIAR fascista e cioè docile alle direttive di regime.
Crollo del ponte a Genova
La ventilata ricostruzione con il decreto Genova/Forio d’Ischia (per i clienti di Di Maio…) lascia in serissime difficoltà la città. Si sono persi oltre quaranta giorni per i selfie, le dichiarazioni, la ricerca dei colpevoli da impiccare sulla pubblica piazza, ma il decreto non ha soldi sufficienti, va cambiato perché scritto con i piedi da un ministro che forse lo ha elaborato mentre stava transitando per il tunnel del Brennero; infatti, ha pensato che il nuovo ponte (non quello di Piano che è un nemico ma quello dell’architetto che ha fatto tre appartamenti e due tombe…) dovrà essere un luogo di ritrovo – sotto c’è l’IKEA e i sassi di un torrente non il Bosforo…- per le famiglie che probabilmente faranno le scale per arrivarci… Nel frattempo sono stati bloccati dallo stesso i fondi del terzo valico, assolutamente vitale per Genova, perché lui ci vuole vedere chiaro!
Spread ed agenzie di rating
Siamo oltre i trecento punti di spread con i titoli tedeschi, vicini alla Grecia…, e questo governo, su base annua, ci sta costando sei miliardi di Euro in più per il solo fatto di esserci (con Gentiloni lo spread era a centotrenta…).
E’ crollata la fiducia nel paese con questi governanti che sono contro le élites, dicono loro, e non ci riferiamo soltanto al Vis-Conte dimezzato che passa il tempo a dichiarare che è un avvocato – via…, ce ne sono tanti- ma funge da segretario ai due. Insieme alla fiducia sono diminuiti gli investimenti in una congiuntura economica che comincia cedere.
Non siamo certi dell’indipendenza delle Agenzie di rating: basta controllare quel che abbiamo scritto in tempi non sospetti su questo blog a loro riguardo. Tuttavia, secondo la normativa europea e le esigenze dei mercati finanziari a livello internazionale, il loro giudizio ha conseguenze economiche rilevantissime sulla vita delle società e degli Stati. Se il paese è declassato la BCE, ad esempio, non può più detenere i nostri titoli pubblici ma neppure i fondi di investimento che gestiscono enormi capitali inclusi i fondi pensione: vogliono investire in titoli investment grade. Conseguenza: i nostri BTP che servono a pagare gli stipendi pubblici e le pensioni chi se li compra? Salvini ha detto che gli italiani hanno a cuore la patria… Una minaccia? Il risparmio privato diventa pubblico come nei regimi comunisti?
Flat tax
C’è solo una estensione della tassa esistente alle partite IVA che fatturano un po’ di più. Il resto è chiacchiera.
Crescita del PIL
Il motivo ricorrente è quello che la politica di austerità ha fallito quindi ora bisogna fare più debito per favorire la crescita che rispetto alle previsioni dovrebbe per l’anno prossimo superare l’1,6%.Col reddito di cittadinanza i consumi cresceranno a più non posso ecc.,ecc.La previsione appare a molti esperti qualificati assai ottimistica anche perché il grosso della spesa non è per investimenti. Tra l’altro se si aumenta il debito,quest’ultimo  sarà sostenibile?
Potremmo continuare a lungo a mostrare  la distanza stellare che intercorre tra le dichiarazioni e la realtà. Sta di fatto che il governo ha rotto con l’Europa e tutte le alleanze tradizionali  dell’Italia senza sostituirne altre credibili. Ha isolato il paese nel più ampio contesto internazionale credendo di potersi avvantaggiare dell’appoggio di un avventuriero come Trump. Non ha portato a casa alcun risultato anzi molta irritazione, specie facendo viaggiare ministri impresentabili o  figure istituzionali paesane, non in grado di comprendere quel che dice l’interlocutore.L’ebbrezza di ragazzetti che improvvisamente si trovano in posizioni di responsabilità e cercano di catechizzarci sulle loro stupide teorie farà sì che il paese,nell’ignavia di molti detentori del potere reale,la pagherà cara cioè noi tutti la pagheremo.
Il risultato  dell’operare del governo sarebbe ancora poca cosa rispetto  a quel che potrebbe accadere:se la situazione precipiterà ci sarà l’Italexit, nonostante le smentite.



lunedì 1 ottobre 2018

MA SALVINI PORTA MALE?

Carlo Biancheri

Oggi a Genova il Salvini ha annunciato trionfante che con la manovra si andrà fino in fondo è che la borsa cresce e che lo spread non preoccupa.
Quindi, penserete voi, con i mercati finanziari tutto ok? E no, questo si chiama fare i conti senza l'oste. Infatti, la borsa che era in ripresa, dopo il bagno di sangue di venerdì, subito dopo le dichiarazioni del capitano -di sventura...- ha bruscamente virato in negativo nel pomeriggio al semplice diffondersi di notizie di maretta all'Eurogruppo sul Def italiano e in relazione al fatto che Tria, invece di andare a Lussemburgo per partecipare all'Ecofin, se ne sia tornato bellamente nella città eterna.
Anche lo spread è in tensione e arriva a 280 punti, segno di un sentiment negativo del mercato, cioè degli investitori, nei confronti di questo paese malconcio (per rabbia). Il nostro spread è più vicino a quello della Grecia che a quello della Spagna e le nostre imprese esportatrici competono con quelle tedesche e,  nel contempo, per finanziarsi sono obbligate a pagare tassi d'interesse di circa il 3,28% in più dei dei loro concorrenti sugli impegni a dieci anni; soltanto l'arrivo del governo del cambiamento  (in pejus) ha fatto salire di un punto percentuale il rendimento dei titoli di Stato a dieci anni.
L'ottuagenario ministro Savona, anche lui portatore di sventura con il suo cigno nero ed il piano B di uscita dall'Euro, insiste nel magnificare le progressive sorti del paese con l'aumento del deficit pubblico che non coprirà solo investimenti produttivi ma anche l'assistenza sociale, il cui effetto benefico sull'economia si esaurisce solitamente in un anno. Cresceremo al 3% ed il debito pubblico diminuirà... Non è mai accaduto prima e il barone di Munchausen dove era andato a cavallo di una palla di cannone? Sulla luna? E poi Keynes, ormai il passepartout per risolvere ogni problema.  Chi lo dice che lo Stato non è bello quando investe? sostiene il Savona. Già..., ma bisogna conoscere un po', non molto.., l'efficienza dello Stato italiano dove i costi  (per non parlare dei tempi) di ogni investimento sono sempre il doppio di quelli di altri Stati civili e l'esperienza in Banca d'Italia o al Tesoro è assolutamente fuorviante rispetto al livello medio del resto dell'Amministrazione; se ne deduce che le previsioni appaiono del tutto ottimistiche.
In compenso il ragazzetto Di Maio, vice-Presidente del Consiglio pro-tempore, accusa, tanto per non perdere il vizio, l'opposizione di provocare il rialzo dello spread: sono anti italiani, tuona! Un' opposizione potentissima come Mandrake se riesce a convincere chi manovra miliardi di Euro sui mercati nelle loro scelte di investimento...
Esprimendosi, come si fà a Forcelle, sostiene che contano di più i lavoratori dello spread. Siccome lo spread  è equiparabile al termometro durante una malattia se ne deduce, qualora io abbia la febbre,  che è bene che butti il termometro.
La morale qual è?
Non si può continuare ad affidare uno Stato ad incompetenti di tal fatta che sanno distruggere benissimo senza essere in grado di formulare una proposta e quando la sfornano è pasticciata e distruttiva, come sta avvenendo con il c.d. decreto Dignità, alla ricerca di un Nirvana, cioè la piena occupazione che non c'è... Naturalmente ci sono i soliti utili (...) della sinistra,  come il Fassina, che credono di conoscere i mercati finanziari perché ricevono informazioni da qualcuno  (...): per loro la manovra del governo di cambiamento in pejus va benissimo e non hanno dubbi che perfino Savona manifesta, allorché paventa che la crescita si fermi all'1%...
La realtà è meglio narrarla che riconoscerla, tanto a fine mese ci sono almeno 10.000 Euro netti, detratte le donazioni obbligatorie..., il tutto a nostro carico.

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sabato 29 settembre 2018

IL GOVERNO FASCIO-COMUNISTA E' FIERO DELLA SUA "LUCIDA FOLLIA"


Carlo Biancheri

Non lo diciamo noi, lo ha detto il Garavaglia del partito dei comunisti padani di capitan Fracassa, citando, a sproposito, Erasmo da Rotterdam che quanto a equilibrio non era propriamente un modello da seguire.
Non ci avventureremo ad esaminare in dettaglio le decisioni prese da questi figuranti  che pretendono di fare i ministri e di guidare il paese, allo sfascio, si intende...
Ci attarderemo su alcuni concetti sottesi alle loro illuminate – come gli alumbrados che si aggiravano per l’altopiano desolato della Castiglia nel XVI secolo? Anche loro avevano trovato la ‘Soluzione’…-decisioni di governo.
La premessa è che il capitano, quello che ha bloccato gli sbarchi che erano già finiti, grazie a Minniti, lo stesso che non ha rimandato  a casa neppure i sette tunisini di Torino, scortati da cento agenti per ventiquattrore, si affida ad economisti con lo sguardo fisso ed insensibile agli stimoli esterni oppure ad altri bisognosi di bromuro che continuano a blaterare che l’economia dell’austerità ha fallito e che  anzi il debito pubblico è aumentato negli ultimi anni. A Roma si dice: o ci è o ci fà. Sono  economisti ma, nel calcolo percentuale del rapporto debito Pil, trascurano un piccolo particolare e cioè che il Pil è diminuito di dieci punti, in ragione della crisi nel 2008…; numeratore e denominatore dicono nulla? Et de hoc satis. In verità, dalle loro pubblicazioni si ricava che sono tutti fautori  dell’uscita dall’Euro per recuperare la sovranità monetaria e quindi, come capitan Fracassa, son ben lieti di infrangere tutte le regole: tanto chi pagherà saremo soprattutto noi e loro diranno non ci hanno capiti,  è colpa dei mercati o dei cattivi di Bruxelles che non vogliono che la BCE giochi il ruolo di prestatore di ultima istanza per gli Stati membri/Banche centrali…
Che lo spread schizzasse era preventivato (anche i ventidue miliardi di capitalizzazione bruciati in un solo giorno in borsa?) ha sostenuto una di quelle scienziate della setta, assicurando che da lunedì scenderà e che i mercati se ne faranno una ragione. Come no! Ci manderanno anche il gelato a casa perché il loro scopo è perderci investendo in Italia, vero? Oppure: prima l’economia reale dei titoli bancari. Chi glielo spiega a questi cerebrolesi che i salvataggi bancari sono stati fatti per tutelare correntisti e risparmiatori per quanto possibile e che senza il sistema di intermediazione bancaria, che va naturalmente regolato e vigilato attentamente…, tutta l’economia salta in un sistema capitalistico ma anche in uno ad economia centralizzata: capito, somari?
La nostra è una scommessa, dichiarano, e, come dei biscazzieri, sono fieri di aver cambiato registro (…).
Gli utili sciocchi (o…), come li chiamava Lenin, non mancano e, infatti, il Presidente di Confindustria afferma di fidarsi della Lega (…dei comunisti padani del Salvini): mai avvenuto in precedenza un endorsement di tal fatta ad un partito politico da parte di Confindustria, peraltro senza argomenti.
La scena, specie nella RAI sempre più simile all’EIAR del periodo fascista, è dei cinquantenni che non hanno vissuto il periodo dei tassi d’interesse al 18% e dell’inflazione a due cifre e delle scadenze del debito pubblico che venivano comprate solo fino a concorrenza del 60% dell’offerta. Il Bagnai, Presidente commissione Finanze al Senato, sostiene che non esiste uno Stato senza debito, omettendo di aggiungere che con un debito così quali investimenti potrà mai fare uno Stato e i soldi chi glieli darà? E’ meglio prenderli come fanno, in modo retroattivo, ai vecchi, contro il principio di affidamento dello Stato e la certezza del diritto, ma loro sono il cambiamento e ignorano che cambiare non è necessariamente l’equivalente di migliorare.
Il rischio vero è che il debito diventi ingestibile e che il cigno nero, teorizzato dal tenacissimo (…) anziano sardo Savona, sia in realtà la loro scelta sciagurata che ci ha già isolato in Europa dove Francia, Germania, Spagna e Portogallo e con loro il Benelux continuano a comportarsi in modo sensato, anche se discutibile su taluni aspetti, mentre noi cerchiamo alleati tra chi non accetta le regole europee senza avere alcun sostegno: dei provinciali che si trovano in una situazione più grande di loro, senza avere la benché minima idea di come gestirla.
Un’idea ce l’hanno: questa è la manovra contro i ricchi e per i poveri, ma i ricchi quelli veri, con ottimi consulenti fiscali e commerciali,  dormono sonni tranquillissimi: dell’evasione fiscale nessuno si occupa, anzi si fà la pace con gli evasori: in chiaro, meglio ammazzare la classe media per guidare come vogliamo il popolo bue.