martedì 27 febbraio 2018

LA DONZELLETTA VIEN DALLA CAMPAGNA...




 Carlo Biancheri

La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole
col suo fascio dell’erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde siccome suole
ornare ella s’appresta
dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Così il grande poeta.
La foto della sindaca di Roma a Città del Messico in bicicletta mentre Roma era sotto la buriana siberiana ci ha subito fatto  pensare alla spensierata incoscienza della donzelletta pronta ad adornarsi «il petto e il crine», «dimani, al dì di festa».
Una città spaventata e bloccata malgrado che  la giornalista, si fà per dire, del Tg 24 simpatizzante grillina, assicurasse che il piano del Comune aveva perfettamente funzionato: infatti, ai Fori imperiali e a piazza Venezia non c’erano macchine…  ma solo turisti entusiasti, intenti  a scattar foto… I servizi pubblici erano funzionanti a suo dire –essendo gli autobus privi di catene non potevano fare le salite e quindi non passavano, aggiungiamo noi-.
Il vice sindaco Bergamo, supremo reggitore delle sorti capitoline, in assenza della donzelletta che partecipava al convegno mondiale su donne e clima- a spese di chi?- di grande interesse per i cittadini romani, si intende, rispondeva seccato, col solito stile aggressivo e saccente della setta , che l’esercito non lo aveva chiesto il Comune e che, per  quanto sapesse, si trattava di tre spazzaneve ed altri tre in arrivo; come dire, roba da poco… E già perché, secondo la stampa, gli spazzaneve del Comune, acquistati in tutta fretta con un’assegnazione fuori gara, sono inservibili perché inadatti per Roma: un milione di Euro, pare…
La donzelletta, in passato, quando era consigliera comunale di opposizione, scriveva: «A Roma piove, preparate il canotto». Noi aggiorniamo il suo consiglio: «A Roma nevica, andate a Città del Messico al sole».
E proprio il  sole ha salvato la città bloccata con tutti tappati in casa, perché alle undici di mattina il grosso della neve era sciolta. I soliti alberi caduti sulle macchine, ma nessun morto o ferito, per cui c’è da stare allegri. Sugli alberi è iniziata una deforestazione selvaggia che rischia di cambiare il volto secolare di Roma. Le decisioni sono prese da incompetenti che riducono a moncherini dei pini secolari o abbattono selvaggiamente, come a Roma nord, alberi del pepe, presunti malati… Che succederebbe a Bruxelles se si chiudessero le scuole, pochissimi andassero a lavorare e i negozi in maggioranza chiudessero ogni volta che nevica? Roma è una città moderna?
Potremmo continuare con le gesta della donzelletta che si reca ben due volte alla voragine della Balduina che ha comportato lo sgombero di tre palazzine con le famiglie in albergo, deciso dal Comune, a seguito di un’autorizzazione edilizia  rilasciata improvvidamente dall’ amministrazione grillina. È venuta ben due volte, ci annunciavano entusiaste le intervistatrici…, per dire che l’area era sotto sequestro della magistratura e che i responsabili verranno puniti. La scoperta dell’acqua calda e soprattutto la sua  totale estraneità  in termini di responsabilità.
Lo stile della donzelletta è paradigmatico e corrisponde a  quello della sua parte politica a cui milioni di incoscienti pensano di affidare le sorti del paese che si riassume così: apparire piuttosto che essere.




domenica 25 febbraio 2018

LA GLOBALIZZAZIONE SECONDO I SOVRANISTI

Per decidere sul voto bisogna anche pensare che noi siamo uno degli stati che hanno ceduto ampie fette di sovranità all’Unione Europea. Tutti gli stati, compresa l’istituzione europea, avendo accettato la globalizzazione come dogma, cioè in maniera acritica, non sono in grado di difendere molti settori produttivi con conseguente crisi economica. Gli Stati componenti l’UE hanno ceduto la sovranità monetaria alla BCE che però non l’esercita finanziando il debito degli Stati per gli importi richiesti oltre ai finanziamenti da parte dei loro cittadini. Ne consegue che i Paesi più indebitati sono soggetti a speculazione da parte di operatori extraeuropei con gravi conseguenze sull’economia dei Paesi interessati. In pratica la nostra sovranità economico-finanziaria non è finita nell’UE, che come Stato non esiste, ma è direttamente asservita al potere internazionale delle forze mondialiste che impongono le loro regole all’UE e di conseguenza agli Stati membri.  La crisi economica artificiosamente creata durerà ancora a lungo perché serve alle forze mondialiste – grandi multinazionali e alta finanza – che dalla crisi traggono arricchimento e potere. Continuando di questo passo nei prossimi dieci anni perderemo buona parte del settore produttivo a causa di chiusure, delocalizzazioni e vendite a stranieri per cui, con questo modello impostoci, l’Italia rischia di diventare un paese del Terzo Mondo. Se vogliamo salvare l’UE bisogna che il settore produttivo dei vari Stati sia difeso principalmente dalla concorrenza sleale.  Per di più l’UE deve esercitare, attraverso la BCE, la sovranità monetaria e finanziaria, togliendo i vari Stati dal pericolo dello strozzinaggio della speculazione extraeuropea. Le politiche adottate finora dai nostri governi di semplice adeguamento alle decisioni dell’UE non hanno impedito il declino, con la perdita in questi ultimi anni di 27000 aziende. Per questo bisogna scegliere partiti che optino per staccarsi da questa sudditanza, recuperando la sovranità nazionale totale, partiti che sappiano portare l’Europa, e quindi i singoli paesi, fuori dalla crisi, mettendo nell’angolo le lobby mondialiste, partiti che vogliano un’Europa diversa da quella attuale.
Riccardo Fenga

Ma cosa dice?  di votare i partiti che recuperino la sovranità nazionale (l’autarchia intende…?) nell’oceano della globalizzazione da cui nessuno esce? La vede l’Italia da sola a discutere con USA, Cina, Russia, India ecc.? Conteremmo come la Slovacchia. La sua descrizione del quadro è molto parziale e, come spesso succede con gli studenti che cascano nello stesso errore, fuorviante. Lei non ha trovato il bandolo della matassa e le spiego il perché. Mi sono occupato di questi problemi per circa trent’anni e ho partecipato anche ai negoziati GATS che hanno gettato le premesse della globalizzazione in ambito WTO, oltreché all’elaborazione di tutta la legislazione europea in materia di servizi finanziari e dei principi di vigilanza in sede mondiale, ai lavori dell’OCSE, altro organismo che con i codici di liberalizzazione ci ha portati nel contesto attuale. L’adesione alla UE comporta per tutti gli Stati membri, e non solo per alcuni, come dice lei, cessione di sovranità: la legislazione europea prevale su quella nazionale e la Corte di Giustizia si preoccupa dell’applicazione corretta nei singoli Stati. Ci sono poi gradi diversi di cessione di sovranità nel senso che i Paesi dell’Euro o dell’area Schengen sono soggetti ad un coordinamento, diciamo così, comunitario rafforzato. Si capisce che lei non ha mai messo piede ad un negoziato comunitario, come molti tromboni politici italici o i ragazzotti che vogliono improvvisamente sedersi nella poltrona di comando. Se ogni Stato membro non fosse soggetto a regole prestabilite, lei  pensa che si giungerebbe mai al benché minimo accordo specie quando gli interessi degli Stati stessi sono contrastanti? La UE è stata molto mal gestita da dodici anni a questa parte, grazie alla sig.ra Merkel, a Sarkozy e a Blair, ma senza la UE saremmo una penisola alla deriva nel Mediterraneo, perché il contesto mondiale è quello che è. Si immagina lei una controversia tra l’Italia e la Turchia per il petrolio o il gas di Cipro senza la UE? Lo sa quante volte è più grande l’esercito turco rispetto a quello italiano? E’ auspicabile riflettere prima di esprimersi. Certo la liberalizzazione è stata voluta dalle multinazionali e fatta grazie agli anglosassoni nel peggiore dei modi. Ma non c’è quel disegno preciso a cui lei pensa e di cui parlano quelli (…) dei 5S o il Salvini, senza capire, senza sapere. Sicuramente quando un big truck della finanza si muove sui mercati ha lo stesso effetto  di un elefante in una cristalleria. Per quanto le massonerie internazionali si sforzino di coordinare e di comandare  e così i grandi miliardari, il mondo è così vasto e le variabili sono tali che non è possibile pensare ad un complotto preordinato come si poteva fare un tempo, in contesti molto più piccoli. Ecco l’errore. Anche i grandi intermediari finanziari lo sanno e spesso si prendono delle bevute  come è successo con la crisi nel 2008. Quale la soluzione? Si tratta di  saper navigare e di adottare un atteggiamento pragmatico, duttile, ed esser presenti in tutte le sedi con persone qualificate  –l’opposto di quel fa l’Italia in molti casi…- per massimizzare gli interessi nazionali:  Padoan e Gentiloni hanno operato in questo senso. Ma i votanti non capiscono adesso tutto questo; temo che lo capiranno dopo, come gli inglesi, quando vedranno le conseguenze del voto. Ma sarà tardi.

Carlo Biancheri

giovedì 22 febbraio 2018

GAUDETE! GIOITE!



 Carlo Biancheri

Ci avviciniamo al 4 marzo, non a Natale, quando il colore viola della liturgia cattolica del periodo di Avvento si interrompe con il rosaceo, appunto per significare la gioia per un evento grande.
Siccome i partecipanti all’agone di questa elezione, al di là delle dichiarazioni meri flatus vocis e delle photo opportunity…, non mostrano alcun interesse nella maggior parte di loro per valori religiosi, ma anche soltanto umani, il riferimento alla terza domenica  di Avvento, sta solo a significare che, invece di una grande notizia, rischiamo di trovarci in un tempo anche peggiore di quello della crisi, appena superata.
Sentiamo dichiarare da molti, come asini che si impancano a maestri,  di voler cambiare l’Italia –che siano sostenitori dello Stato etico, cioè che stabilisce la morale?- ma non  capiscono che nessuno glielo ha chiesto e che invece loro debbono esser in grado soltanto di fare proposte serie per poi  realizzarle.
Certo per elettori non sofisticati riesce difficile farsi un’opinione, specie alla televisione, dove troviamo  giornaliste, diciamo così…, mielose che ci assicurano con letizia che il ragazzo Di Maio annuncerà presto la lista dei Ministri per rassicurare Mattarella, diceva la poverina con sorriso smagliante: la malcapitata, all’evidenza, non conosce la Costituzione italiana che prevede che il Presidente incaricato sottoponga al Presidente della Repubblica la lista dei ministri da lui redatta e che quest’ultimo può tranquillamente modificarla, come avvenuto moltissime volte in passato… Ma il suo capo dalla sede centrale non fà una piega e dà per buona una castroneria spacciata dalla setta per pura propaganda per i gonzi. Come volete che i votanti si formino un’opinione?
Il noto costituzionalista della setta, Tominelli, si è avventurato a parlare di tasse e ha affermato tra l’altro che con loro al governo ci saranno solo tre aliquote fiscali; alla domanda con quali risorse pensano di finanziare tutto ciò la risposta è stata che, secondo lui che se ne intende…, lo Stato non verserà più contributi alle compagnie petrolifere e del gas e che gli italiani non pagheranno più la bolletta, perché in casa si riscalderanno con le energie rinnovabili: sole, vento et similia. Mi dispiace di non poter vivere in questo Disneyland, perché morirò prima, ma nel frattempo penso che ci saranno case gelide d’inverno e soffocanti d’estate…
Sulla riduzione del debito pubblico italiano non riusciranno a farla pagare ai soli parlamentari ed alle pensioni sopra un certo importo: sono quattro spiccioli per ridurre il debito di ben quaranta punti percentuali, come sostengono; una patrimoniale  è dietro l’angolo…, con quali conseguenze sulla fuga di capitali? Robespierre da gioco del Monopoli…
Del resto amano Pirandello e…  Così è, se vi pare… giacché la Raggi, che ha così ben operato, come arcinoto ai romani, ha affermato che è finita con l’assoluzione per la questione delle polizze a lei intestate a sua insaputa la persecuzione che le ha gettato tanto fango addosso…; ha un altro procedimento aperto per falso, ma de minimis non curat praetor… Del resto, tanti nemici tanto onore, no? Chi lo diceva?
Non penserete mica che l’anfitrione delle cene eleganti sia di un’altra pasta? I suoi dichiarano che con la flat tax negli USA Reagan ha reso ricca l’America (quella bianca e danarosa…), mentre la sinistra ha fatto aumentare il debito pubblico in percentuale. Con queste nozioni di economia il personaggio dichiarante pensa che gli uditori siano tutti scemi, giacché, se il prodotto interno lordo è diminuito diciamo di dieci punti per la crisi, la percentuale di un debito costante non aumenterà forse?
Del resto sono in coalizione, ma se uno dice una cosa l’altro, che vuole uscire dall’Euro (la setta concorda?), si affretta  a dire il contrario e questa è una sicura premessa positiva per il governo del paese in un periodo che rimane molto  difficile a livello internazionale in generale ed europeo in particolare.
Natalia Ginzburg scrisse un romanzo amaro intitolato Ti ho sposato per allegria (…), i votanti che secondo i sondaggi sosterranno questi bei soggetti forse non sono dissimili da loro nel compiere atti gratuiti, insensati: non c’è lavoro? Non pensiamoci, andiamo a ‘farci’ in discoteca…; si litiga in una coppia, beh… forse la soluzione sono le botte, se non una coltellata, e poi la sacralità della partita domenicale che è al di sopra di tutto.
Forse non c’è soluzione di continuità tra il reale ed il pensato per cui ciò che io affermo è vero in assoluto. Talmente vero che, per affermarlo, si arriva anche a prendere a botte l’insegnante, se il figlio ha avuto un rimprovero...
Auguri per il paese!

lunedì 19 febbraio 2018

IL COMANDARE NON È POSSIBILE A TUTTI




 Carlo Biancheri

Chi lo ha detto? Aristotele nella Grande Etica, II (B), 3: «Tutti ritengono di essere capaci di servirsi del comando, del potere, della ricchezza, però non hanno ragione nel pensare ciò» […]  «Se qualcuno si adirerà perché non comanda o perché nessuno lo lascia comandare,  gli si potrà rispondere:  ciò avviene perché tu non hai nell’anima nulla per cui tu possa comandare e governare» (Ibidem). 
Applichiamo quel che scrive Aristotele alla campagna elettorale in corso.
Non possiamo non pensare al giovine Di Maio che dà prova di aggressività immotivata, di impudenza politica nell’accusare gli altri per distogliere l’attenzione da un movimento alle prese con contraddizioni rilevanti, portatore del nulla, anzi della ricetta: uno vale uno e tutti possono governare  -senza averne le capacità, aggiungerebbe il nostro autore del IV sec. a. C. -. Si scoprono gli altarini ma loro restano, novelli catari, i perfetti,  perché hanno versato per il microcredito 23 milioni (pare…, a questo punto è il caso di aggiungere) a settemila aziende (cioè 3.000 Euro in media? E che aziende sono? Commercio ambulante?) e quindi i traditori della buona fede dei creduloni, si sa l’uomo è debole…, verranno cacciati o si autosospendono. Come spiegare al giovinotto che non cambia nulla perché, se eletti, possono andare a casa solo con un voto favorevole del Parlamento?
Il diavolo fà le pentole ma non i coperchi, recita la saggezza popolare e,  in effetti, dalla pentola sta uscendo di tutto. In primis, ricette politiche prive di senso, scopiazzate male, irrealizzabili che avrebbero solo un risultato gravissimo: porterebbero instabilità ed incertezza in un contesto internazionale difficile dove si gioca il futuro della prossima generazione e che richiede gente seria e preparata che non dica insensatezze ad ogni piè sospinto; Cottarelli ha fatto rilevare che il programma della setta  che prevede tra l’altro la riduzione del debito pubblico di quaranta punti (!) – come? con la patrimoniale?- suppone un PIL pari a quello della Cina… Se li tenga i suoi annunciati famosi tecnici di primissimo piano, alla ricerca di un posto al sole; noi almeno non li vogliamo. Coloro che intendono votarli sappiano che la loro vita quotidiana potrà peggiorare sensibilmente, come  hanno ben capito i romani che scelsero in massa  un’astuta donzella che sta danneggiando seriamente la città con le sue scelte stravaganti, nonostante le furbizie volte a girare la frittata in ogni occasione, o l’arte del dilazionare: non risponde alle lettere, così non si sa mai quel che pensa…  ma nel frattempo  la vita continua e Roma crolla (v. da ultimo la Balduina) o perde occasioni rilevanti, come ha spiegato bene il ministro Calenda. Nessuno risponde, nessuno paga per il cattivo operare, nessuno controlla.
Ma anche il Grasso, peso piuma in politica, non è da meno. Prodi non vota Pd ha dichiarato tronfiamente  – vota la coalizione…- e lui cosa propone? Il suo economista Fassina vuole ristrutturare il debito italiano e ciò è pura follia: l’Italia sarà come l’Equador, diceva Grillo, e loro che si vogliono alleare con il  movimento - come aveva già fatto il noto statista emiliano all’inizio della legislatura con scarso successo- ci porteranno senz’altro a questo risultato. Il solito Visco, esperto fiscale e uno dei loro, ci propone la sua ricetta keynesiana di aumento degli investimenti pubblici, omettendo di dire come farà col debito pubblico che crescerebbe in modo esponenziale con le sue proposte… Un gruppo nato per rabbia che avrà il solo merito di far perdere il Pd ammantandosi dietro le gloriose sorti del socialismo che non si è realizzato democraticamente da nessuna parte…
Berlusconi ed il circo Barnum degli alleati, dove troviamo gente contigua a Forza Nuova che inneggia a suprematisti, al fascismo ed è omogenea ai partiti neonazisti, oppure il noto Salvini criptoalleato del democratico Putin, in odore di voler destabilizzare l’Europa per contare qualcosa, visto che la sua economia con la corruzione  che c’è non decolla, che creerebbe problemi serissimi con la UE e confermerebbe l’idea corrente all’estero dell’Italia malata dell’Europa. Vuole uscire dall’Euro il Salvini con i suoi due economisti di rinomanza padana e balcanica e ci ritroveremmo con la liretta svalutata del 40%. Il noto cavaliere che ha così bene operato  –per le sue aziende?- fà promesse scoppiettanti, come di consueto, che porteranno a sicuri disatri. L’uomo politico che propone alla guida del carro, il Taiani, già giornalista a Il Tempo per la cronaca di Roma, avrà pure imparato i meccanismi di Bruxelles, ma qual è la sua visione politica del futuro dell’Italia? A cominciare dall’economia? La Confidustria ha fatto delle proposte e quantomeno ha delineato alcuni temi, mancano gli aspetti sociali, ma si dovrebbe discutere di quelli, invece le solite promesse del paese di Bengodi e le grida.
Noi non siamo sostenitori di Renzi, troppe scelte sbagliate e contiguità con la massoneria che in Italia si caratterizza con i suoi riti e la sua obbedienza da soldatini per essere la più gretta e la più stupida d’Europa, ma riteniamo che, per il bene del paese, Gentiloni sia la persona probabilmente meglio caratterizzata per continuare l’azione di un governo che quantomeno ha riavviato la crescita (inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto alla Francia…) e ha consentito la indispensabile stabilità. Non ci saranno fuochi di artificio, ma sana routine e di questo abbiamo bisogno adesso.