mercoledì 6 giugno 2018

IL NUOVO GOVERNO: UNA MASCALZONATA

Carlo Biancheri

Il nuovo governo è una mascalzonata perché:

-nella campagna elettorale la Lega non ha mai detto che si sarebbe alleata con i 5S e la sorella d’Italia Meloni definì il Salvini un traditore, salvo poi ricredersi per oscuri motivi e fare equilibrismi con l’astensione e la valutazione delle iniziative, caso per caso;

-il movimento 5S doveva governare da solo, secondo quanto dichiarato, mentre i quasi novanta giorni per formare il governo, ad avviso di Conte, sarebbero responsabilità di tutti, non dei soli due artefici del contratto cioè la Lega ed il movimento 5S;

-è guidato in modo notarile da un pugliese del Gargano che poco sa di politica ed è del tutto privo dello standing che si richiede nei rapporti internazionali: un vaso di coccio che viaggia su un carro tra due vasi di ferro. Ma si dimostra provocatore, perché alla giusta osservazione  che sarebbe ora di finirla di fare campagna elettorale, in quanto il governo ha fatto un programma che è un libro dei sogni, privo di coperture, nella replica al Senato ha avuto l’ardire, diciamo così…, di rispondere che forse era una novità che si sostenesse nelle sedi istituzionali quel che era stato, per noi, propalato in campagna elettorale…;

-le prime  dichiarazioni politiche del Ministro dell’Interno, formatosi sui quiz televisivi, capo di una Lega delle cui malefatte ci ricordiamo: i diamanti, gli investimenti in Africa col pubblico denaro, le lauree in Albania e molte, molte altre vergogne, che portarono allo spot della scopa di Maroni - elettori ciechi e sordi si sono dimenticati…-sono disastrose. È riuscito a sostenere che la Tunisia esporta galeotti, ignorando che nel Mahgreb ci sono tre paesi cosiddetti fratelli: Tunisia, Algeria, Marocco, e offendendone uno ne offende tre e se ne offende tre c’è la Lega araba, ora dormiente, che si risveglierebbe in fretta, può esserne certo, pregiudicando i rapporti tra l’Italia e tutto il mondo arabo che è al di là del mare. Ha detto no alla revisione della Convenzione di Dublino, ma c’è il rischio che tutto rimanga invariato perché non avrà facilmente la maggioranza ponderata nel Consiglio europeo, anche se si allea con Orbàn, che rappresenta uno Stato minore e altri piccoli Stati;

-si rimane nell’Euro a parole, mentre si vara un programma che non consente alcun dialogo con l’Europa, perché i dilettanti ignorano che per cambiare le regole  bisogna formare alleanze,persuadere altri Stati membri che da soli rappresentano il 40% del PIL europeo e l’Italia è importante nella zona Euro, ma gli altri Stati membri, alla lunga, andranno avanti senza di noi ,in quanto ciarlieri ed inaffidabili. La linea in economia sarà quella di Savona non del giurista aziendalista  ed è rischiosissima: un paese autarchico tornerà in povertà, perché chiuso in sé stesso ed incapace di affrontare il mondo globale;

-l’apertura alla Russia di Putin, che cerca da ex capo del KGB,i servizi segreti sovietici, organismo simile alla Stasi nella Germania dell’Est, alla Securitate in Romania, di scassare il fronte europeo per celare il disastro economico del suo paese, fuori dai grandi centri urbani, è sconsiderata perché si scontra con l’appartenenza alla Nato di cui l’Italia fa parte dagli anni ‘50 del secolo scorso;
-introdurrà un’imposizione fiscale che stravolgerà il principio di progressività che è previsto in Costituzione;

-colpirà i più deboli con provvedimenti retroattivi, cioè alla Robespierre, che sono popolari, ma ingiusti, perché feriscono gli anziani e violano il principio dei diritti acquisiti, ribadito dalla Corte costituzionale;

-i mercati non si fidano di questo Governo - è da stupidi opporre persone e mercati quasi che il mercato non fosse un principio di realtà che nessuno Stato governa:  dipende dalle scelte d’investimentodi chi investe,di tutti gli investitori,nazionali ed esteri. Il mercato, attualmente,  fà salire lo spread sui titoli italiani rispetto ai tedeschi,dopo le dichiarazioni di Conte in Parlamento ed è la prova del nove;

-il governo del cambiamento  che vuol aprire la terza Repubblica provocherà di certo un cambiamento nell’alleanza con l’estrema destra, ma nel peggio!