domenica 12 agosto 2018

UN GOVERNO DI ANNUNCI: UNA LEGA DI INCOMPETENTI


Carlo Biancheri

Il governo del cambiamento, malgrado le dichiarazioni del Vis-conte dimezzato (...), si sta rivelando un misto tra una 'cumparsata' napoletana, il teatro dei pupi siciliani dove si grida a più non posso e un pezzo di Brighella intristito, appesantito. In una parola, una masnada di teatranti che fanno finta di governare (o sgovernare).
Tralasciamo le minacce del ragazzetto di Pomigliano d'Arco ai privilegiati, ai corrotti, ai parassiti, ai funzionari che verranno rimossi se non si adegueranno al nuovo corso, o da parte dell'altro a petto nudo, in mutande da mare, ai Rom (ha difeso la gentile signora  che ha fatto un certo annuncio razzista a TreNord da educanda ('ci avete rotto'... cosa?)-  ai migranti che hanno vissuto da noi una vera pacchia, come dimostrato dai recenti eventi  dei raccoglitori di pomodori che muoiono stipati in furgoncini come animali, tanto da non comprendere perché vogliano andarsene dall'Italia e partire verso il Nord.
Da tutto ciò traspare non diremo l'incultura, che ormai è un vezzo - fino a quando occorre un esperto vero per risolvere un problema serio... - ma la tracotanza del potere affidato a questi per 'allegria'... dagli allocchi che li hanno votati.
I primi provvedimenti come il c.d. decreto Dignità con la reintroduzione delle causali nel rinnovo dei contratti a termine, in un frangente critico come l'attuale, farà diminuire anziché aumentare l'occupazione; la minaccia periodica di far pagare 'tutto', specie alle multinazionali, in caso di delocalizzazione -per inciso, già è previsto dalla normativa in vigore- non porterà altro effetto che scoraggiare nuovi investimenti in Italia; sui vaccini stiamo assistendo a cosa significhi affidarsi a persone prive di equilibrio che inventano l' 'obbligo flessibile' che suona un po’... come le 'convergenze parallele' di altri tempi...; sulla giustizia si rivedrà tutto e 'certezza della pena' vuol dire, ormai, carcere, con buona pace di Beccaria, nonno dell'amato Manzoni, possibilmente a pane ed  acqua; in economia ci si aspetta, secondo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, un attacco sui mercati finanziari a fine agosto  prossimo venturo:non basta quanto ci è già costato questo governo con l'aumento costante, dalla sua formazione, dello spread con i titoli tedeschi (il che  significa che paghiamo tutti noi di più per vendere i titoli pubblici, perché gli investitori non credono al governo), non basta il deflusso di capitali nazionali verso l'estero nel timore delle scelte di questi incapaci -più soldi fuori, meno investimenti in Italia...- dobbiamo prepararci nel caso di declassamento del paese da parte delle famose Agenzie di rating a far sì che la BCE non sia più abilitata a comprare i nostri titoli di debito. E chi se li comprerà? Risponde il Giorgetti della famosa Lega: noi siamo un grande paese e faremo fronte. Ah sì? E come? Magari come Erdogan che dinanzi alla perdita subitanea di oltre 10% della Lira turca ha chiesto ai turchi di vendere il loro oro e la loro valuta estera per comprare la valuta nazionale? E ha aggiunto: gli americani hanno i loro dollari ma noi abbiamo la nostra gente e Allah. Seguiremo anche noi il cammino, magari minacciando l'uscita dalla NATO per allearci con Putin con cui Salvini si trova benone? Forse, anche per gratitudine, come sta emergendo dai documenti  statunitensi in materia di aiuti a  5S e a Lega durante e dopo le ultime elezioni sui social media...La Lega, del resto, da partito nazionale, si sta spostando su posizioni marxiste. Infatti, sulle pensioni concorda con la setta del pugno chiuso (v.Presidente della Camera) al ricalcolo delle pensioni elevate (sono elevate perché lo stipendio era elevato e corrispondeva a responsabilità non comparabili con quelle esecutive: si vuole forse un salario uguale per tutti indipendentemente dalle mansioni svolte?) in modo retroattivo. Se un intervento di solidarietà temporaneo appare giustificato, come ha sentenziato la Corte Costituzionale, il togliere a qualcuno in modo arbitrario, infischiandosene della fiscalità generale, è proprio dei regimi marxisti totalitari perché lede il principio di affidamento, distrutto il quale può, come nei periodi rivoluzionari, venir meno la certezza del diritto che  farà sì che anche un appalto potrebbe venir ridiscusso se non convienepiù: altro che risoluzione del contratto per eccessiva onerosità!
Atteso che si tratta di una sceneggiata, le parole hanno effetto per i gonzi..., vi ricordate i seicentomila emigranti economici che il Salvini aveva promesso di far partire entro due settimane? E il viaggio in Niger? E gli accordi con i paesi africani di transito?
E le grandi opere? Ci avete capito qualcosa? Il ragazzetto, spaventato per non saper a che santo votarsi per l'ILVA, se otterrà qualche quisquilia in più da Arcelor Mittal griderà al trionfo: jamme, jamme, jamme, jamme, jà! E l'Alitalia che deve rimanere un vettore nazionale e quindi ci vogliono capitani coraggiosi (ancora una volta?) o lo Stato...: d'accordo, ma se la compagnia perde ancora... che succede, chi paga? Pantalone? E così lo Stato tornerà a fare i panettoni come con la Motta?
Il dramma consiste in questo: quando la gente, dopo la sbornia, si sveglierà sarà probabilmente tardi.