tag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post921424409176715556..comments2024-03-19T14:02:53.397+00:00Comments on AMICUS PLATO SED MAGIS AMICA VERITAS: POST SCRIPTUM Carlo BiancheriRosa Elisa Giangoiahttp://www.blogger.com/profile/13786256422023915660noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-7258806564589741642014-01-07T11:56:45.706+00:002014-01-07T11:56:45.706+00:00Concordo.Concordo.Carlo Biancherinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-41516194077864861572014-01-07T11:56:13.950+00:002014-01-07T11:56:13.950+00:00Biancheri ha ragione: il sistema è quello che è, m...Biancheri ha ragione: il sistema è quello che è, ma ci sono storture a bizzeffe, per chi e davvero desideri raddrizzarle. Il problema sta proprio qui: è raddrizzare le storture la (finta) abolizione del finanziamento pubblico ai partiti? E' raddrizzare le storture la (finta) assunzione di giovani laureati incaricati di catalogare il patrimonio artistico nazionale, tanto per restare alle vicende degli ultimi giorni?<br />Temo di no. Temo, anzi, che questi annunci non facciano che portare legna per il falò dei "Forconi". Questi gentiluomini, peraltro, non apparivano proprio come dei padri di famiglia esasperati a Torino. <br />Stefano Giaquintanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-7380917291156791462014-01-07T11:55:18.912+00:002014-01-07T11:55:18.912+00:00Se non va bene il collateralismo non crederà mica ...Se non va bene il collateralismo non crederà mica che l'alternativa a tutti costi del tipo FIOM porti da qualche parte. Le risorse non sono illimitate. E la produzione, lo abbiamo detto, in un sistema capitalista si basa sulla legge della domanda e dell'offerta. Ci vogliono correttivi ma non conosciamo alternative al sistema: quelle che la storia ci ha mostrato sin qui sono peggiori del male. Crediamo, però, che ci sia tanto spazio per rendere il sistema più equo... Carlo Biancherinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-77573643987193540452014-01-07T11:53:48.625+00:002014-01-07T11:53:48.625+00:00Dice bene, Biancheri, della Camusso che se non ha ...Dice bene, Biancheri, della Camusso che se non ha da “concertare” con il governo se ne sta rintanata nell’ombra, da cui ora è emersa per assestare con argomentazioni che lasciano allibiti un duro colpo alla pratica dello sciopero generale, da sempre strumento forte di lotta sindacale. Sostiene infatti che lo sciopero generale lascia fuori dalla lotta quei milioni di soggetti che non possono scioperare semplicemente perché un lavoro non l’ hanno. Così, dopo che il sindacato concertativo non si è opposto alla destrutturazione del mondo del lavoro, che attraverso l’ideologia della flessibilità ha macinato diritti e garanzie, e, invece che chiamare i lavoratori allo scontro, quel sindacato ha accompagnato i processi di riorganizzazione e ristrutturazione produttiva, perché servivano prima ad entrare e poi a rimanere nell’Europa e nell’euro, adesso l’ineffabile segretaria della CGIL tira fuori l’argomento della discriminante dello sciopero generale.<br />E’ chiaro che gli scioperi generali devono richiamare alla mobilitazione e alla lotta anche i precari, i disoccupati, i senza casa, i richiedenti reddito, i migranti, gli studenti. Occorre estendere la partecipazione allo sciopero a quella parte di società che diventa sempre più ampia e che non incontra più il sindacato nei luoghi di lavoro. Altro che non farne, non mobilitarsi!<br />Evidentemente la Camusso ha altri problemi. Il primo è che un sindacato che ha perso l’indipendenza dai governi e dai padroni non può chiamare allo sciopero generale che, per la sua natura prevalentemente politica, metterebbe in crisi il collateralismo di Cgil, Cisl e Uil. Il secondo è che chiamare i lavoratori alla lotta senza indicare l’obiettivo che si vuole raggiungere, o indicando obiettivi assolutamente lontani dalle reali esigenze della gente, come è stato per il ridicolo sciopericchio di quattro ore sulla legge di stabilità, rischia di essere un boomerang per il sindacato stesso. <br /> <br />Francesco Leprinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-28002772905809002042014-01-07T11:52:53.995+00:002014-01-07T11:52:53.995+00:00Non vale la spesa fare la rivoluzione, tanto sono ...Non vale la spesa fare la rivoluzione, tanto sono tutti uguali! Il capopopolo dei forconi Danilo Calvani si è subito sputtanato, allontanandosi prima da Torino e poi da Genova in Jaguar!!! Ma poi l’ha capita che s’era buttato la zappa sui piedi ed è corso a dire in twitter che non era sua, ma di un amico che gliel’aveva prestata! Vallo a credere... Vatti a fidare... Bossi c’ha aperto gli occhi.<br /> <br />Andrea Farallinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-50457285441790401672014-01-07T11:51:53.196+00:002014-01-07T11:51:53.196+00:00I politici (quelli che hanno sin qui governato o t...I politici (quelli che hanno sin qui governato o tutti? E se tutti perché?) come abbiamo sostenuto in questo blog hanno le loro gravi responsabilità per azioni od omissioni, ma certo l'alternativa non è rappresentata da quesi quattro violenti organizzati. Somigliano al Grillo del villone, quantomeno nel linguaggio e nelle auto... Carlo Biancherinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-12473340689866589242014-01-07T11:50:17.764+00:002014-01-07T11:50:17.764+00:00La scemenza più grossa che dicono quelli che prote...La scemenza più grossa che dicono quelli che protestano e manifestano in questi giorni è che sono ”Senza aggettivi né colori politici”. L’eterno slogan di tutti i fascismi sta tutto e sempre in quel “né di destra né di sinistra”. L’abolizione delle differenze di pensiero venduta ogni volta come un fatto vantaggioso e poi diventa un incubo. Cascarci ogni volta pare impossibile, ma ogni volta c’è la coda per abboccare. Quando si organizza una manifestazione sotto l’egida del forcone qualche dubbio non viene a nessuno? Il forcone è fascista, non c’è nemmeno da discuterci troppo. Nel cosiddetto movimento dei forconi le infiltrazioni mafiose sono note già dall’anno scorso. Quest’anno si sono aggiunte quelle fasciste: forza nuova e casa pound. Prima della manifestazione sono stati fatti circolare dei volantini che chiedevano alle forze dell’ordine di scortare i cittadini in parlamento e guidare una fase transitoria fino a un nuovo governo. Ma cosa vuol dire, la presa dello stato manu militare come nel golpe fallito di Valerio Borghese? Bisogna sapere sempre che si va a fare, perché, come e con chi. Io con forza nuova, casa pound e chi fa il saluto romano non ci dividerei niente, nemmeno una piazza. Questa dei forconi è una manifestazione corporativa che non difende nessun diritto se non quello di potersene infischiare delle regole di uno stato di diritto entro il quale tutti hanno gli stessi diritti ma anche gli stessi doveri. I problemi che questo movimento sta sollevando sono presenti in Italia da almeno vent’anni. Finché c’era Berlusconi andava bene, lui faceva il gioco di chi vuole infischiarsene delle regole dello stato. Questo delle larghe intese è un governo democraticamente ingiusto perché non scelto dal popolo, di conseguenza non rispecchia nulla se non se stesso, ma io non ce lo vedo Letta che dice che evadere le tasse è moralmente giusto: Berlusconi lo ha detto chiaro e tondo. E allora viene a mancare l’appoggio, la stampella istituzionale che giustifica e fa le leggi che eliminano il dolo dall’evasione. E forse è per questo che i manifestanti che fino a ieri sera, per bocca di uno degli organizzatori intervistato da Zucconi a Radio Capital diceva che la manifestazione non ha nessuna connotazione politica oggi saranno ricevuti da chi ha fatto carta straccia dello stato di diritto istituzionalizzando pro domo sua l’illegalità che è la stessa di quelli che scendono in piazza coi forconi pensando che i problemi si risolvano inneggiando alla mafia e smettendo di far parte dello stato. Quelli che minacciano esercenti e commercianti obbligandoli ad unirsi alla loro protesta. E la minaccia è sempre fascista. <br /><br />Giulio Zanellanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-39887611097145550942014-01-07T11:49:16.365+00:002014-01-07T11:49:16.365+00:00Gogna per i giornalisti e "forconi" per ...Gogna per i giornalisti e "forconi" per strada, minacce di roghi di libri e saluti romani, incitazione alla rivolta contro lo Stato e bieco populismo. Ecco un Paese dove l'istruzione è solo un costo e la cultura una "cosa con cui non si mangia"...<br /> <br /><br />Marco Vitinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6708816290595140656.post-62532575278282451242014-01-07T11:47:27.625+00:002014-01-07T11:47:27.625+00:00Ormai siamo giunti ad un punto che bisogna mettere...Ormai siamo giunti ad un punto che bisogna mettere un argine alla pericolosa delegittimazione delle istituzioni portata avanti da Grillo e dal suo movimento che sono arrivati ad incitare ad azioni contrarie allo Stato di diritto, che ci riportano a pericolose derive simili anti-democratiche del passato. La storia (historia magistra viate) deve insegnarci qualcosa e questa volta non dobbiamo assolutamente rischiare che l’antipolitica si trasformi in antidemocrazia. Beppe Grillo si è reso colpevole di istigazione di militari a disobbedire alle leggi, reato previsto dall’articolo 266 del Codice Penale, che prevede pene fino a un massimo di 5 anni di reclusione. Il leader del Movimento 5 stelle, infatti, ha scritto parole che istigano i militari a disobbedire alle leggi, a violare il giuramento dato e a disattendere i doveri inerenti al loro stato, e, per tanto, violano la legge. “Vi chiedo – aveva scritto infatti Grillo sul suo blog – di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell’Ordine non meritano un ruolo così degradante”.<br />Pino Obertinoreply@blogger.com