AMICUS PLATO SED MAGIS AMICA VERITAS
sabato 23 agosto 2025
SALVINI E LA LEGA SONO LA QUINTA COLONNA DEL GOVERNO?
Le ultime sparate del vice-Presidente del Consiglio, già partecipante al nobile gruppo del Leoncavallo, nonché leader dei comunisti padani, quando il capo si abbeverava - teorizzando una sorta di neopaganesimo - alle sorgenti 'celtiche' non italiane, non romane del 'sacro' fiume Po, al tempo della secessione del Nord Italia, contro l'odiato capo di Stato del paese europeo più affine a noi, la Francia, che ha giocato un ruolo non minore nell'Unità d'Italia, non ci stupiscono affatto. Gli ha detto di attaccarsi al tram, altrimenti detto 'vaffà', come colloquiava l'altro statista genovese, e un diplomatico di quella vivace brigata precisava, in proseguo, che se Macron rinuncia ai soldati sul campo, cioè in Ucraina, nessun problema per la Lega
E già perché la Lega ha un pensiero politico! Prima l'uscita dall'euro -ve lo immaginate come saremmo con la liretta in questo frangente?- poi le buone ragioni di Putin (non tralasciamo gli emissari a Mosca e il viaggio nella Svizzera (sic) nordcoreana di Kim Jong Un), poi l'uscita dall'Europa con la Italexit, inframmezzata da un aperitivo al Papeeté che fece cascare il governo del fraterno amico Conte. I dazi di Trump? Che sciocchezza: sono i nostri autodazi europei che ci danneggiano, una mirabile competenza politica ed economica, provata prima quale Ministro dell'Interno ora ai Trasporti dove riscontriamo blocchi della circolazione ferroviaria nazionale per via di un chiodo. Accantonati rosari, Vangeli, maneggiati come corpi contundenti e ricorsi alla Madonna, adesso ci spiega che il lodevole sforzo (siamo sicuri?) del piazzista Trump, che doveva risolvere la guerra in Ucraina in una settimana (sei mesi fa ), va sostenuto: soprattutto se l'Ucraina fa quel che vuole l'aggressore e cioè dargli quello che vuole, come apprendiamo da un certo Lavrov, Ministro degli Esteri russo.
Nella sua formazione, evidentemente basata su scarso rispetto per gli altri, non lo sfiora minimamente che ci sia gente pronta a morire per la propria famiglia, per gli affetti, per il proprio paese, come hanno fatto gli ucraini dal 2022 ad oggi, pur con forze ben minori. Lui teorizza, forse come si fa al bar Sport di Milano Rogoredo a commento delle partite di calcio.
Già ma è il vicepresidente del Consiglio del governo italiano non un passante. È vero che il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, sempre sorridente come la Vispa Teresa, ha fatto presente che la politica internazionale la fa lui con la sua capessa ma a Parigi sono di diverso avviso e non sopportano insulti da osteria dell'angiporto.
La capessa ha dimostrato sin qui serietà con l'Ucraina ma la difesa dell'Italia dai dazi di un soggetto con caratteristiche bipolari (...) non ha sortito grandi risultati col 15% generalizzato -senza trascurare la svalutazione del dollaro di oltre 10 punti- sulle esportazioni italiane in un paese già amico ma non più affidabile, nella smania di ridisegnare gli equilibri in base alla forza.
Draghi ha detto a Rimini che ci salveremo solo con l'Europa ma se convinceremo i partner a farlo seriamente. Salvini sembra lavorare come il suo compare Orbàn per altri e quindi non è di aiuto.
È un bene per tutti noi?
martedì 12 agosto 2025
JD VANCE SEDICENTE CATTOLICO SI ESPRIME SEMINANDO VENTO: RACCOGLIERA' TEMPESTA
Carlo Biancheri
Il defunto papa Francesco di cose ne ha dette tante e non tutte di aiuto ad affrontare i problemi del mondo, anche per l'incapacità di stabilire una 'distanza' dall'immediato, dal contingente, assorbito nell'ansia del 'fare' e, tuttavia, riteniamo corretto quel che disse sul cambio d'epoca: viviamo un cambio d'epoca in cui tutti i valori di riferimento sono oscurati sull'altare di un individualismo sfrenato, di una ossessione narcisistica, della ricerca di successo (in tutti i settori) per affermare il proprio io, la volontà di potenza, quella di Schopenhauer ma anche di Sartre e, ahimè..., di Camus. A ben vedere ne La peste ma anche ne L'homme revolté si tratta della lotta dell'io di fronte al 'niente' dell'esistenza per affermarsi, semplicemente esistere.
Il nostro è un tempo del niente: preoccupazione dominante il godimento, i piaceri materiali, l'affabulazione -un comico fa un partito di scappati da casa...- una sorta di omeostasi e un pensare politicamente corretto, a seconda della fazione di appartenenza.
C'è un paese che invade un altro e l'invasore, dopo aver provocato centinaia di migliaia di morti, inclusi i suoi soldati, e di distruzioni, in violazione di tutte le leggi internazionali vuole ancora aver ragione. Un altro per eliminare il terrorismo distrugge un paese e vuole deportare un popolo.
Nell'imminenza dell'incontro a due Trump, pregiudicato, Putin, ricercato per crimini di guerra e contro l'umanità, il neoconvertito al cattolicesimo JD Vance, vicepresidente USA, si esprime con un disprezzo per le ragioni dell'offeso che fa pensare.
Conoscendo gli americani, la freddezza è moneta corrente, alternata ad un sentimentalismo incontrollabile, tuttavia uno che cita a sproposito sant'Agostino per giustificare le sue idiozie -ci pensò l'allora cardinale Prevost a correggerlo- non può continuare a dire dinanzi ad un'aggressione vergognosa: ci sarà un accordo (imposto) che scontenterà sia la Russia che l'Ucraina oppure che agli Stati Uniti non importa nulla di questa guerra: basta armi, le paghino gli Europei. Forse nella parabola evangelica del Buon samaritano ha capito che bisogna adottare l'atteggiamento del sacerdote, del dottore della Legge che, vedendo il ferito, passarono oltre. Del resto il Vangelo rimaneggiato dal Vance direbbe che bisogna aiutare i propri famigliari, i connazionali, innanzitutto, loro sono il prossimo. È quel che dice Confucio in qualche modo... ma allora il Vance pratica una religione non cattolica!
Ormai tutte le organizzazioni multilaterali non contano: lo abbiamo già scritto, si ritorna ai sofisti che ritenevano che il giusto è la ragione del più forte, come si legge nel dialogo di Platone, La Repubblica.
L'arroganza del Trump, altro che alleato cara Meloni..., è insopportabile: forte con i deboli e debole coi forti.
Meno male che il papa ha ricordato che i governanti faranno bene a ricordarsi delle loro responsabilità dinanzi alle guerre!
Il papa è americano e appena eletto ma dinanzi allo scandalo Vance sarebbe bello sentire una sua parola.
domenica 13 luglio 2025
MA QUALE 10%! VA MOLTIPLICATO PER TRE...
Carlo Biancheri
A Washignton DC, alla Casa Bianca, siede un tale che vuole il premio Nobel. Si tratta di pregiudicato in quanto condannato penalmente, frequentatore di lavoratrici del sesso a pagamento, altrimenti dette puttane (e, per converso, i frequentatori…), bancarottiere in più occasioni, pluriammogliato ma sicuro credente, sciolto nel linguaggio da angiporto allorché invita gli altri a baciargli il deretano ,in conflitto di interessi con gli affari su stablecoin e…sul resto... Maleducato nel tratto, incolto e privo di ogni rispetto per la persona, non solo per le costanti ridicole gaffes che lo caratterizzano con i suoi interlocutori ma per il modo con cui si rivolge ai più deboli: esemplare al riguardo il trattamento riservato al presidente ucraino alla Casa Bianca. Violatore di tutte le norme stabilite dal diritto internazionale (non certo solo quelle dell’Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra…), preoccupato solo del suo tornaconto e sostenuto da un partito repubblicano americano di yes man cioè di vigliacchi.
Questo soggetto, che vuol fare l’America di nuovo grande, segue una sola logica: il giusto è la ragione del più forte (v. i sofisti greci).
Non importa per quanto tempo, tanto lui se ne andrà e prima o poi anche da questa terra e allora misurerà quanto grande sia stata la sua avventura e quante vite porti sulla coscienza e disperazioni delle persone per il suo operare.
Dalla seconda guerra mondiale in poi gli Stati Uniti, in Occidente, hanno avuto un ruolo egemone, assicurandone la sicurezza con pochi costi per noi, ma nel contempo esercitando un potere incontrastato, in tutte le sedi. Nel suo calcolo dello sbilancio commerciale della bilancia US/UE si limita a prendere in considerazione le merci e trascura i servizi che pareggerebbero ampiamente la partita. Si tratta di un ricattatore che vuole che gli altri paghino i costi di una legge finanziaria che accrescerà moltissimo il già grandissimo debito americano e che assicurino il servizio del debito stesso.
L’Europa, la Commissione Europea, pur non avendo armi di ricatto come la Cina, si è mostrata troppo flessibile, burocratica, opponendogli uno sloveno che non ha certo il peso per trattare, con i suoi burocrati brussellesi, con gente spregiudicata, come certi americani che vanno stanati da subito, specie quelli dell’establishment.
Ha trascinato la trattativa quando era chiaro che l’Americano non ci avrebbe trattati diversamente dal Canada, dal Messico o dal Giappone, a meno che non si fosse trovato dinanzi gente dignitosa e disposta a difendere il proprio buon diritto. La von der Leyen, come molti dei suoi predecessori, ha poteri limitati, perché è il Consiglio – cioè i Governi nazionali- che è determinante col consenso del Parlamento, in base alla procedura di co-decisione, ma è anche ondeggiante e priva di visione. Abbiamo scritto in questo blog che la Merkel non è stata affatto grande ma solo un’opportunista, creando anche tanti pasticci. Sono pochi i tedeschi con una visione e non è più l’epoca degli Adenauer o, financo, di Kohl e lei si inserisce in questa linea pragmatista, attenta a guidare l’organizzazione, adeguandosi alle circostanze: tranne che negli affari, nella Repubblica Federale tutto è lento.
In compenso, da noi la pontiera si è rivelata la mosca cocchiera della favola di Lafontaine: si è affannata da ogni parte, andando da una parte all’altra, prodiga di telefonate e di annunci, con riunioni internazionali in cui noi ci siamo sicuramente distinti nel ruolo di albergatori di lusso ,lasciando credere che trainava il carro invece dei buoi… I risultati ci riportano a bomba a fare i conti con la realtà e a capire che, come dice il proverbio: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…l’amico Trump tanto amico non è dell’Europa forse della Meloni.
Peraltro, le due principali disgrazie nazionali: la Lega e il partito dell’Avvocato del popolo, già di Scientology, cioè i 5S, contribuiscono sensibilmente a peggiorare il ruolo dell’Italia con lo scopo acclarato di disfare l’Unione Europea che in un momento di pericolo costituisce la nostra sola ancora di salvezza. Un esponente della Lega, pieno di fantasia e di sicumera, già teorico dell’uscita dall’Euro, annuncia ‘bel, bello’ (come scriveva l’amato Manzoni) a tutte le televisioni che andava fatta una trattativa bilaterale con gli Stati Uniti: in chiaro, si tratterebbe di uscire dall’Unione Europea in quanto nei Trattati la materia spetta alla Commissione Europea e non agli Stati nazionali e ancora insistono! Sono associati al partito di Putin, sembra…, che si prefigge di smembrare l’Unione e nessuno si turba se parlano spudoratamente. Quanto agli altri e al loro giornale – si fa per dire…- ‘’Il fatto quotidiano’’, hanno votato con la Lega e l’estrema destra a Bruxelles contro la Commissione Europea e si oppongono all’invio delle armi in Ucraina per consentire alla Russia di arrivare agevolmente a Kiev. Dopo aver scassato i conti pubblici per anni con le loro trovate demenziali fanno pure i predicatori… Ci vuole la trattativa diplomatica tuonano: si vedono bene i risultati degli incontri, o no? Le bugie hanno le gambe corte, perché con buona pace di Nietzsche la Verità non è interpretazione. Del resto Giuseppi partecipa ai ricevimenti dell’Ambasciatore inviato da Trump… e meno male che pretendono di difendere l’interesse nazionale!
Della situazionista del Pd non parliamo perché non vale la pena.
Ci attendono tempi difficili, è evidente.
lunedì 16 giugno 2025
ALBA SULLA CHIESA, CIELO NERO ALTROVE
Carlo Biancheri
Il clima di
ubriacatura generale, fin dall'inizio del XIX secolo, è stato
generato dal massone/gnostico Hegel che sosteneva, tra l'altro, la tesi
della razionalità e del progresso della Storia, una sorta di fil rouge che
il successivo Marx credeva pure di sapere dove andasse: nella
liberazione, cioè, degli oppressi, del proletariato dopo un periodo
'transitorio'(...) di dittatura cui sarebbe seguito l'Eden in terra quando
il lupo e l'agnello s'abbracceranno, pace e giustizia regneranno e via
discorrendo. Questa bella teoria è arrivata fino a noi, infatti, nel nostro
Parlamento, i pochi che hanno studiato, capendo quel che leggevano
(...), proclamano spesso con tono stentoreo di essere 'dalla parte giusta'
della Storia... A ben vedere non è andata proprio così, giudicando gli eventi
dei duecento anni trascorsi dall'imbonitore delle folle di intellettuali: dove
sta il progresso - anche se non lineare - della Storia?
Non ci sono forse stati sterminii di popoli insieme alla Shoah, come, ad
esempio, tra i tanti, quelli Ucraini ed Armeni e, da ultimo, i musulmani
cinesi, gli Uiguri? E le guerre con le decine di milioni di morti, interi Paesi
distrutti? Non si parla forse di tortura ai nostri giorni, magari in certe
carceri speciali? E la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
delle Nazioni Unite è messa in pratica dagli Stati che aderiscono all'ONU? E la
'fase nuova', in esito alla 'dialettica della Storia', in che consiste quindi?
È una 'crisi organica' per usare il linguaggio gramsciano (ma mondiale...?):
non è chiaro, l'intreccio si infittisce.
Assistiamo oggi a violazioni della sovranità, invasioni di paesi vicini,
realizzate o minacciate, da parte di regimi dittatoriali, come quello di
Putin o di Xi Jing Ping, nell'assunto che il giusto è la ragione del più
forte, la tesi dei sofisti al tempo di Platone (solo duemilaquattrocento anni fa...). E ancora ci accorgiamo della sproporzione nell'uso dei mezzi di
difesa con vittime innocenti e dell'invasione di territori altrui come nel
caso di Netanyahu...
E, allora, dove è finita la razionalità? Una curiosa visione dell'uomo quella
in cui egli sarebbe eterodiretto dalle' idee' - Napoleone a cavallo a Jena un
'puntino' che rappresentava il farsi della Storia, lo Spirito del tempo... - e
a cui non sarebbe consentito altro che scegliere di adeguarsi al
'vento della Storia', come scelta etica.
Questo il quadro di riferimento culturale in cui si muovono i nostri reggitori
che sembrano esser guidati più dalle passioni che dalla ragione, come direbbe
Aristotele.
In America, uno Stato federale crogiuolo (melting pot),
dove, come ha scritto superbamente l'americana del Sud, Flannery O'Connor,
convivono ricchi, gangsters, squatters e persone marginali nella società,
quali, ad esempio, poveri o anziani, che spiazzano tutti
comportandosi con umanità e coraggio, dicendo il vero, in questo paese
ora prevalgono gli umanoidi, cioè gente che fa dell'aggressione e della
menzogna un mezzo di comportamento abituale e che ignora il rispetto per
sé stessi e per gli altri, che considera vincere lo scopo della vita. Trump è
l'esempio di quel che può diventare un uomo lasciando spazio agli istinti
animaleschi senza la guida della retta ragione: una quadriga di cavalli
senza auriga, direbbe Platone.
È stato eletto per protesta dinanzi alla debolezza e all'incultura dei
democratici, opportunisti fin dal tempo di Clinton, verbosi ed inconcludenti
con Obama. Dalle memorie di Adriano, conosciamo che non si reggono gli imperi
senza empatia, e la capacità di comprensione delle culture altrui in USA non è moneta corrente: forse è proprio la cultura che manca, generalmente
parlando.
Per contro in Europa abbiamo un criminale di guerra che vuole restaurare il
dominio della 'Santa Russia' quasi fosse suo diritto, spazio vitale, diceva
qualcun altro... Vico scriveva che i popoli sono come dei grandi animali,
ciascuno con il suo genio: bene, nel mondo slavo la rassegnazione e l'indifferenza per chi comanda è una costante perché il loro mondo quotidiano
non è scalfito, se non accidentalmente. Lo Zar in Russia ha continuato ad
esserci: ci sono stati Zar un po' più cattivi ma non c'è stata nessuna vera
rivoluzione. Se prima del 1917 c'erano i padroni e le anime morte (...) si
è sostituito lo Stato e i papaveri rossi e ora l'autocrate e i suoi boiardi. Nelle
campagne della sterminata Russia si va avanti con la Vodka per sopravvivere:
Mosca è lontana come ne Le tre sorelle. C'è la guerra, si muore ma
quante guerre ci sono state prima? Quanti patriarchi corrotti? Nel mondo slavo
non si crede veramente che la vita di ogni giorno possa cambiare
radicalmente, migliorare forse si.
Il discorso per la Cina è analogo e non si spiegherebbe altrimenti il controllo
che il regime mantiene su uno Stato così grande, anche se in certe
provincie i dirigenti di Pechino non vanno perché li lincerebbero, come già
avvenuto.
In questo contesto complesso come sta l'Italia? Nella mediocrità, aurea
mediocritas...
Un governo di apprendisti che tiene i conti in ordine aumentando le tasse e
facendo cassa sui pensionati, senza una visione che non sia quella dei social o
dei progetti faraonici come il ponte sullo stretto, fumo negli occhi di un
paese dove in molte regioni non funziona quasi niente.
Un governo dove opera tranquillamente col sabotaggio la componente putiniana
che ha fatto molto male al paese e che continua a farlo.
Le intenzioni di voto che premiano la giovine Meloni che si sente al
centro dello scacchiere internazionale ma che è regolarmente emarginata
quando si tratta di prendere decisioni di rilievo
dipendono dalla mancanza di alternativa e dalla decadenza culturale
del paese. Come si fa a volere che ‘l'Europa faccia' quando si passa il tempo a
parlare di nazione e di sovranismo? Un'Europa à la carte, insomma,
come al ristorante: prendo questo, quest'altro non va ma quando sentiamo
dire: l'Europa deve fare..., inclusa l’opposizione, c'è da chiedersi: ma gli
altri sono d'accordo? Chi decide? E le maggioranze come si formano? Il Governo
italiano ci ricorda il personaggio dei fumetti Superbone. L'appiattimento
sugli Stati Uniti di Trump è una favoletta inventata da sor Capanna che
teorizza l'indefettibile alleanza atlantica che fa acqua da tutte le parti:
essere adulti significa prendere atto della realtà che nella fattispecie
significa unirsi in Europa a chi ha un destino comune per fronteggiare il
peggio.
L'opposizione ha come guida una controfigura, molto ambiziosa, dell'americana Alexandria Ocasio-Cortéz, che parla con affanno
credendo di aggiungere valore alle insulsaggini che proferisce.
Lei e i suoi lupetti vagheggiano un mondo che non c'è più, il socialismo reale,
la nazionalizzazione dei mezzi di produzione, il manicheismo contro la finanza,
che è un'industria come le altre, anche se va regolamentata e vigilata
seriamente. Gente che ha fatto solo politica nella vita e, quindi, non ha esperienza, appare priva di una visione su quel che occorra
strutturalmente al paese, senza correre dietro alle ultime novità di
successo o giocando su dichiarazione ambigue, specie su grandi temi come
la difesa dell'aggredito di fronte all'aggressore. Ci sono le guerre? La
risposta è ‘diplomazia’. Bella trovata ma per far la pace occorre esser in due
a volerlo…
Non ci attarderemo a parlare dei Trotsky all'amatriciana o del partito già
di Scientology e ora dell'Avvocato del popolo, per tutte le stagioni, autore,
secondo la stampa internazionale, dell'intervento governativo più stupido che
si potesse concepire e che ha scassato i conti pubblici per anni: il
superbonus, la casa rifatta gratis. Quando tuona contro l’ingiustizia
sociale si toglie la pochette e sta in camicia.
Come costruire
un'alternativa agli incapaci al governo?
Soccorre la Chiesa che esce da un periodo a dir poco turbolento con un papato
gesuitico peronista.
In altra parte del blog ci siamo dilungati su Pascal e i gesuiti da lui
accusati di relativismo e di contrarietà alla dottrina dei padri della Chiesa.
La lettera apostolica Sublimitas et miseria hominis del papa
Francesco derubrica l'attacco ad un'intemperanza giovanile mentre in realtà
Pascal proferisce accuse gravi di pelagianesimo, funzionale alla logica del
'fare', di adeguamento al mondo per far proseliti, essendo gli uomini così
corrotti che se si prospettasse un ideale troppo alto farebbero molto peggio,
afferma Pascal, nel rappresentare la posizione gesuitica. Nessuna spiritualità né Trascendenza, essendo soppressa la ' grazia attuale' a
favore della 'grazia sufficiente' con la conseguenza di un orizzonte immanente
e oggi si direbbe una Chiesa Ong che realizza la fraternità in terra hic
et nunc.
È stato eletto un papa agostiniano che sa bene che la terra nuova e i cieli
nuovi non si compiranno qui, altrimenti bisognerebbe sopprimere quel
riferimento alla valle di lacrime del Salve Regina, preghiera dell' XI secolo, il che
sarebbe francamente sbagliato. Sa bene anche che la Storia umana non si
identifica con la Storia della Salvezza di Dio, e che la pace di Cristo non è
la pace umana, l'assenza di guerre. Non c'è risposta a tutti i problemi, a
tutti gli ostacoli in questo mondo, perché lo scopo della vita è la Gloria
di Dio, come nel caso del cieco nato: chi ha peccato, lui o i suoi genitori? Né
lui né i suoi genitori ma perché si faccia la Gloria di Dio (Gv,9,3). Come dice
san Giacomo la fede senza le opere è morta ma il papa ricorda giustamente che
un cristiano deve 'sparire' perché si manifesti il Cristo.
Questa è la speranza cristiana in tempi di guerra, di inganno, di illusione di
raggiungere la felicità con ogni licenza smarrendo il fine dell'uomo stesso: la
vita piena che non termina, la vera realizzazione dell'uomo.
mercoledì 16 aprile 2025
MA LA MELONI STA CON IL LUPO O CON L' AGNELLO?
Carlo Biancheri
Alla vigilia della visita alla Casa Bianca del nostro presidente del Consiglio, sembra che ella svolga il ruolo della mosca cocchiera che porta avanti il carro trainato da buoi, secondo Lafontaine, nel quadro politico di questa Pasqua angosciosa e c’è da chiedersi da che parte stia.
L’interlocutore, va ricordato, è un pregiudicato, bancarottiere, amante della famiglia (infatti ne ha costituite diverse), così fedele alle alleanze da considerare gli Stati europei degli scrocconi che hanno succhiato il sangue per decenni ai poveri americani, peraltro, consentendo loro di avere la valuta di riferimento per il mondo e, quindi, manipolabile…a seconda delle convenienze: mi indebito in dollari e poi restituisco il dovuto con soldi svalutati. Le mammolette statunitensi vivono al di sopra di quel che producono e quindi, secondo Trump, il resto del mondo deve pagare il debito americano, per riconoscenza, si intende.
Il presidente pro-tempore si prefigge di costruire un nuovo ordine mondiale e, quindi, è sulla lunghezza d’onda di un ricercato per crimini di guerra dalla CPI e cioè tal Putin, del KGB (servizi segreti sovietici). Quando quest’ultimo passa il limite con attacchi stragisti alla popolazione civile ucraina, come nella domenica delle Palme, cose che solo barbari come Hitler o Stalin o Pol Pot potevano fare, l’amico Trump dichiara che ‘si sono sbagliati’ i poveri russi, un incidente di percorso e, del resto, l’invasione e la guerra sono responsabilità dell’agnello che verrà mangiato dal lupo a cui sporcava l’acqua: per Trump il lupo ha ragione, si difende da agnelli ‘nazisti’. Del resto l’immobiliarista ha una tale profondità umana che dà dello stupido all’eroico presidente di un paese aggredito per avere ‘iniziato’ la guerra con un altro paese ‘venti volte più grande del suo’: la logica è che se sei più piccolo devi subire, sempre. Altro che Se questo è un uomo…di Levi.
Se non fosse incolto - e se ne vanta (…) - verrebbe da pensare che sia un buon discepolo di Nietzsche che sosteneva che la ‘Verità è interpretazione’; Così è (se vi pare)…direbbe Pirandello.
Con la vita e con la morte i conti non si fanno in questo modo e questo presidente sarebbe condannato al tempo dei Romani alla damnatio memoriae allorché toglierà il disturbo.
Nel frattempo ci manda il Vicepresidente convertito al cattolicesimo: dice di aver letto san Tommaso e Maritain ma con nessun profitto, considerata la sua aggressività che contraddice il Vangelo: ‘Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò…e imparate da me che sono mite e umile di cuore’ (Mt 11,25-30). Sprizza solo violenza nell’eloquio e supponenza molto, molto mal posta. Se questo nostro paese avesse dei cuori ardenti sarebbe bello organizzare una manifestazione venerdì per fargli capire che non è il benvenuto.
Con questi soggetti la nostra sicura Presidente va a rappresentare le buone ragioni dell’Europa (non dell’Italia come diceva il Ministro del bar Sport di Milano Rogoredo, ignorando che per farlo bisognerebbe prima metter su una Italexit, non proprio raccomandabile nel frangente attuale) che sono già state respinte al mittente: e allora? Cosa va a fare in un paese che dice apertamente di non esser più alleato alle condizioni attuali, cioè di parità.
Per far la pace occorre esser almeno in due a volerlo, non c’è diplomazia -abile scusa- che tenga, e così per evitare i dazi la trattativa deve essere tra chi si rispetta, non quella del gatto col topo.
Dura lex,sed lex!
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