mercoledì 8 marzo 2017

IL PREGIUDICATO CHE VUOLE TRASFORMARE L'ITALIA COME L'EQUADOR E LA SINISTRA COMPLICE

Carlo Biancheri



Se tutto va bene – cioè, se vinciamo…-  l’Italia sarà trasformata come l’Equador, sic Grillo.
A Genova vi è una grande comunità di immigrati provenienti da quel paese che svolgono principalmente compiti di badanti, colf e addetti alle pulizie dei condomini. Di quando in quando vengono fuori eventi connessi alle bande di giovani latinos, risse e ferimenti, specie nei locali notturni, ma non episodi di attacchi col machete come accaduto nel milanese.
In pratica, costituiscono la forza d’urto del lavoro domestico e di assistenza in una citta di anziani, in un settore abbandonato dagli italiani che preferiscono  il sussidio di disoccupazione.
L’ex comico pregiudicato Grillo, è, come noto, uomo di cultura, non foss’altro per aver frequentato vari teatri in occasione dei suoi spettacolini, ma non risulta che abbia un rapporto speciale con la classe politica e la presidenza equadoriana:  ci riferiamo al Correa che lascia passare un turno, facendo eleggere un suo uomo, ma che ha già dichiarato che nel caso vincesse l’opposizione ritornerà al potere nel 2021… L’Equador che costituisce l’esempio per il nostro paese e a  cui si ispira il pregiudicato - forse conosce la situazione, in quanto ne avrà sentito parlare da qualche collaboratore domestico nel suo villone con vista mozzafiato sulle alture di Genova? -  è uno Stato poverissimo, con corruzione diffusa, come nel regime chavista del vicino Venezuela. Nelle periferie di Quito e di Guayaquìl il contenzioso si risolve con le armi da fuoco e per uno straniero o un possidente non è propriamente raccomandabile prendere il taxi dal centro di una di queste città per andare in periferia, se vuole arrivare sano e salvo  nel luogo prescelto.
Considerato il tasso di analfabetismo e la diffusione delle popolazioni indigene, il ruolo dello Stato è onnipresente con la burocrazia: la corruzione pure.
Forse non saprete che tre deputati della setta stanno incontrando in Sud America gli italiani per farsi conoscere in vista della vittoria alle elezioni politiche italiane. Dopo l’Argentina sono andati a Caracas in segno di apprezzamento per il regime chavista che ha ridotto il paese a livello di sussistenza. Di fronte alle proteste dei residenti italiani, come apprendiamo da notizie di stampa, che lamentavano di vivere in un regime fascista, i tre hanno risposto che anche in Italia si sta male, perché c’è la disoccupazione giovanile, quindi Chavez… del resto il generale dei gesuiti non era uno dei consiglieri?
La pochezza e lo squallore delle pseudo-posizioni politiche dei giovanotti e delle signorine M5S che continuano, secondo i sondaggi, ad esser sostenuti dal 30% di sciagurati votanti che sfogano la loro rabbia col ‘tanto peggio, tanto meglio’…, mediante una protesta  incapace di farsi proposta, sono sostenuti da una squadra di professionisti della sinistra politica, ben pasciuti, che li trattano con i guanti: preferibili a Renzi, secondo il gruppo capitanato dall’esperto di bocciofila dell’Appennino emiliano…
Abbiamo già detto della figlia di Berlinguer che non sa niente, come appare dai suoi interventi, salvo continuare a sostenere la ‘santità’ di una posizione politica  per nulla sganciata dal marxismo-leninismo che, a suo tempo, ebbe il solo merito di non  dare una spallata ad un regime fatiscente come quello della DC; continua ad intervistare il Di Battista, ferito di guerra…, che non si può neppure ascoltare perché non fà che accusare, ma è del tutto incapace di svolgere un’analisi seria, di governo, cioè adulta.
Gli intellettuali di professione alla Rodotà hanno a lungo tirato la volata a questa gente come anche i giornaletti del tipo Il fatto quotidiano, stile ciclostile da Pc d’altri tempi, infischiandosene  che la vita quotidiana continui… e che qualcuno dovrà pur provvedere alla collettività.
L’esempio di Roma è la prova provata che i dilettanti allo sbaraglio, tipo ‘Corrida’,non sono in grado di gestire la cosa pubblica anche con l’ausilio di tecnici con cui entrano in conflitto e neppure quando sono teleguidati dai guru.
Il conte Gentiloni è un momento di calma in un periodo di esagitati, ma ci vuole una visione senza retorica sull’Europa dove la competizione è fortissima e alcuni sono più uguali degli altri.
E’ significativo che sia il volgare Trump che  Trudeau, furbo e prestante ma inconsistente (del resto il Canada è molto esteso, ma gli abitanti sono pochi ed il PIL è inferiore a quello italiano; i giornali non ve lo diranno…), scelgano il loro ambasciatore a Berlino per trattare con l’Europa a Bruxelles: in altri tempi questo sarebbe stato del tutto inaccettabile.
L’amato Manzoni nella biblioteca di don Ferrante ricorda che la Storia senza la Politica è una guida che cammina, cammina, senza che nessuno impari la strada e per conseguenze butta via i suoi passi...