sabato 22 settembre 2018

Un discorso da cretini: "bisogna dimenticare i numerini e pensare ai cittadini"

Carlo Biancheri

Con furore dalla Cina il vice-presidente del Consiglio,  il ragazzetto di Pomigliano d’Arco,  Di Maio, ha sentenziato che i numeri non contano ma che invece bisogna pensare ai cittadini, sans culottes, si intende...
Nel paese dell'abbondanza si dà a tutti e del resto non aveva minacciosamente dichiarato il colto vice-presidente del Consiglio pro tempore che un ministro dell’economia serio i soldi li 'deve' trovare? Forse pensava a Forcelle, a  Napoli, dove stampano quelli falsi, ci permettiamo di suggerire...
Quando un mese fa lo spread di titoli pubblici italiani nei confronti di quelli tedeschi si attestò sui trecento punti ci fu chi esultò nella setta: finalmente siamo riusciti ad aumentare i tassi di interesse!
Il mercato finanziario è pieno di nemici,  manovrati dagli gnomi che ce l’hanno con i poveri italiani che vogliono tornare al tempo in cui 'Berta filava...' verso la decrescita felice, in cui tutti saranno solidali, andranno in bicicletta, mangeranno vegano, le pecore si occuperanno del verde pubblico, le rondini mangeranno le zanzare  (v. Roma), i cittadini non si vaccineranno più, si cureranno solo con le medicine omeopatiche e moriranno contenti come si deve essere sul pianeta Gaia. Altrimenti, attenti a voi: 'avrete delle belle sorprese'...  parassiti, privilegiati, corrotti! Stiano attenti i funzionari del Tesoro che ci riportano alle aride cifre... perché saranno  cacciati, afferma quell’oscuro personaggio Rocco Casalino portavoce di palazzo Chigi, strapagato, in deroga alle c.d. morale della setta..., per la sua alta professionalità. Chissà se conoscono la storia di Stalin e di Beria: i discorsi erano gli stessi.
Casca il ponte a Genova? Si fà in fretta, non si perderà neppure un minuto...  Con il progetto di Piano che è famoso in tutto il mondo? No! Con quello dell’architetto non tanto conosciuto che ha fatto ben tre appartamenti e due tombe. Del resto, come ci è stato segnalato, il ponte servirà anche come luogo di incontro per le famiglie, cioè vissuto: ci si andrà la domenica a prendere il gelato per guardare i sassi della val Polcevera o l’Ikea dall’alto, nel flusso ininterrotto di Tir...: sic Toni-nulla. E il Commissario non c’è? Ci sarà: stiamo lavorando, diamine! Non fanno che lavorare e infatti dichiarano che non hanno dormito, ci mettono la faccia: sono abbronzati e distesi?  Sarà la lampada...
Il reddito di cittadinanza andrà solo agli italiani e non ai residenti non italiani: la Costituzione non lo consente? Chi se ne importa, abbiamo il consenso popolare e tanto basti; lo stesso valga per i cittadini di Stati membri della UE che non possono essere discriminati in base ai Trattati, ratificati dal Parlamento e quindi recepiti come legge nazionale.
Che lo scopo di questa allegra brigata non sia per caso quello di metterci fuori dalla UE e non solo dall’Euro che comporterebbe una svalutazione immediata del 30 per cento, si genererebbe inflazione, bisognerebbe continuare a piazzare il debito pubblico -a che tassi?-, le materie prime verrebbero acquistate al 30 per cento in più del valore attuale, i mutui a tasso variabile e la liretta sarebbero in balia dei venti del mercato finanziario in un regime di globalizzazione?  Meglio tornare all’economia del baratto, dello scambio come nell’età della pietra.
Ci vestiremo di pelli e se non faremo come il Venezuela, l’Argentina  sarà sicuramente il paese che ci indica la rotta, anzi l’Equador, come suggerito dal pregiudicato.
I pensionati cosiddetti d’oro, che data l’età hanno bisogno di assistenza...,  dovranno finanziare -in parte, aggiungiamo noi- le pensioni di cittadinanza: di certo non a regime per il semplice fatto che si estingueranno entro qualche anno ed il problema si ripresenterà. E ciò avverrà in contrasto con i criteri già indicati dalla Corte costituzionale per un intervento retroattivo su una categoria di cittadini  -e non utilizzando la fiscalità generale- che deve rispondere, tra l'altro, al criterio di temporaneità, mentre così è strutturale, cioè definitivo. Inoltre, costituisce un vulnus al principio di affidamento da parte dello Stato che promette e non mantiene, creando un precedente che mette in forse tutti i rapporti giuridici e, in ultima analisi, la certezza del diritto: stipuli un contratto oggi ma potrà esser cambiato domani contro la tua volontà. Non c’è male: un vero progresso!
Del resto lo avete sentito alla Camera il parlamentare della setta che volendo esser conciso, ripeteva: sarò 'circonciso' (...) e  non crediamo che si tratti soltanto di un lapsus freudiano... ma anche di crassa ignoranza.
Cominciamo a ritenere che gli allocchi che hanno votato questa gente siano dei masochisti...
Noi poveri passatisti crediamo che la Costituzione preveda che la sovranità popolare appartenga al popolo che, tuttavia, la esercita nei limiti previsti dalle leggi... Ma forse dobbiamo esser rieducati come nei gulag oppure con i metodi di Mao al tempo della rivoluzione culturale: non è questo il governo del cambiamento?