mercoledì 24 aprile 2013

IL GRILLO PARLANTE E... "LES PRECIEUSES RIDICULES"

Carlo Biancheri


Non siamo troppo interessati al Grillo, a dire il vero, che ci sembra vieppiù materia di analisi psicologica, se non impattasse su una buona parte di gonzi che lo votano e lo venerano e su estimatori esterni  che lo considerano uomo intelligente.
Allora vediamo un po’ perché dissentiamo dalla qualifica di persona intelligente.
Oggi questo signore che si reputa esperto di mercati finanziari – ma forse lo è più di paradisi fiscali, di società prestanome e di investimenti immobiliari… - ha annunciato che l’Italia in autunno ‘fallirà’ (immaginiamo che intendesse dire che non sarà in grado di far fronte al proprio debito) e lo dichiara alla stampa tedesca. Chi glielo ha detto? Il fabbisogno sembra andare in senso inverso e il collocamento dei titoli pubblici va benone…
Il nostro saprà che il codice penale italiano, in attuazione di una direttiva comunitaria di settore, prevede il reato di aggiotaggio - e se ci fosse un pm attento o un controllore dei mercati finanziari, vero watch-dog e non melassa…, non mancherebbe di rilevarlo – per chi divulga notizie false e tendenziose o esagerate, tali  da variare il corso dei titoli trattati sul mercato, come, appunto, i titoli pubblici italiani. Questo signore è capo di una setta dove gli adepti- deputati rappresentano oltre il 25% dei votanti e quindi il mercato può ritenere che sappia qualcosa che i partecipanti al mercato stesso non conoscono. Siccome questo, solitamente, parla, come fanno gli attori, per vedere l’effetto che fa…, salvo poi smentire, correggere, perché tanto alle parole non corrispondono le cose…, se ne infischia allegramente di tutto ciò e c’è da augurarsi che non vi siano conseguenze distorsive anche perché gli operatori cominciano a capire con chi si ha a che fare… Rileva però che il tizio non sa nulla di nulla, come ebbe a fargli notare il Presidente di MPS in assemblea dei soci, allorché sosteneva che il buco di MPS era molto maggiore di quello dichiarato. In MPS vi è stato un classico caso di falso in bilancio, in quanto il prodotto derivato in questione non era riportato correttamente in bilancio, anzi era occultato. Era forse successo qualcosa di diverso nel caso Enron quattro volte maggiore del caso Parmalat? O in Barings? Grillo, una frode è una frode ed è difficile da prevedere come un omicidio. Se uno gira armato, con la pistola in tasca, come lo si prevede? Lo sa il Grillo che Tonna, direttore finanziario di Parmalat, era stato premiato come miglior manager dell’anno, mi pare nell’anno prima della bancarotta, in quanto, a consuntivo, i suoi investimenti risultavano i più redditizi: come faceva? Sceglieva i titoli più ‘performanti’ dell’anno – a fine anno… - e poi li metteva in bilancio (falsificato), come investimenti fatti dalla società Parmalat in corso d’anno! Si poteva scoprire,Grillo? Con i revisori esterni ed il Collegio sindacale complici? E con i Direttori indipendenti non indipendenti? Se invece di spararle stesse zitto, chissà…imparerebbe?
Quel che impressiona è piuttosto che si senta dire in televisione da gente del Pd: però Grillo è intelligente…, ma allora anche loro, come lui, non sanno leggere un bilancio e parlano per sentito dire di economia e dei problemi del paese…, giusto per vedere l’effetto che fa?
Insieme al Grillo abbiamo le pasionarie, nostalgiche della guerra di Spagna…, alla Dolores Ibarruri… che seguono le mode,  come Les Précieuses ridicules di Molière che, fedeli all’Arcadia, nelle conversazioni, tra loro, chiamavano, secondo  la convenzione del gruppo, i piedi ‘i cari sofferenti’! Così la Concita (Conchita) De Gregorio o la bella, sicura, vincente Deborah Serracchiani (attenzione don Ferrante quando Donna Prassede partiva in quarta con idee che a lui parevano balzane diceva: “La s’ingegni, la faccia da sé, giacché la cosa le par tanto chiara…”) sostengono, senz’ombra di dubbio, che se si fosse votato Prodi si poteva far benissimo un governo che punisse il corruttore di Ruby ,di Noemi e quant’altre e che cercasse di volta in volta i voti di Scientology: nei loro sogni ragazze…
Governare un paese di sessanta milioni di abitanti non è una riunione di condominio… o prendere il thé con le amiche, bisogna fare scelte con cifre da capogiro e infatti non si fanno e le decisioni alla fine le prendono i Direttori generali del Ministero dell’Economia, il Ragioniere Generale dello Stato che, come ha ricordato il Direttore de “Il Sole 24 ore”, di recente, non conosce neppure l’ammontare del debito pubblico degli enti locali e tuttavia vanta l’alta professionalità dei dipendenti della Ragioneria dello Stato, che, insieme alla Cassa Depositi e Prestiti e alla Corte dei Conti sono feudi indipendenti all’interno dello Stato, roba da fare un baffo ai Borboni delle Due Sicilie…
Invece degli enunciati, degli otto punti, dei sette punti o dei programmi di Barca, illuministi sterili alla Rodotà, bisognerebbe conoscere, metter mano all’Amministrazione, assumersi responsabilità e parlare quando si padroneggia quel che si dice non fare i furbi, come si fa nei Ministeri, dove quasi tutti sono irresponsabili, perché eseguono ordini e quel che è importantissimo è la procedura e il precedente: il contenuto, se avallato dal Ministro può pure essere una fregnaccia, tanto è lui responsabile…. Sì, bisogna uscire dall’Arcadia, ma ci vuole coraggio… che “uno non se lo dà…”, dice il Manzoni.