mercoledì 29 giugno 2011

UNA SCELTA SBAGLIATA

Carlo Biancheri

Ieri si ricordava nella liturgia Sant'Ireneo, discepolo di Policarpo, che si dice fosse, a sua volta, discepolo dell'Evangelista Giovanni. Grandi meriti ebbe Sant'Ireneo nel combattere gli gnostici di allora, per alcuni temi attuali  nel nostro tempo specie nel separare divinità ed umanità del Cristo e riducendo la fede a qualcosa di evanescente.
Nella festa di questo grande santo del II secolo dell'era Cristiana viene annunciata la nomina del ciellino, di formazione, cardinale Angelo Scola ad arcivescovo di Milano, nientemeno che successore di San Carlo Borromeo. Grande merito del presule, lodato da Severino e Cacciari, filosofi dell'Arcadia che impera in tutti i mass media - arriveremo al punto, come scrive da par suo Molière ne Les précieuses ridicules, di chiamare i 'piedi' i 'cari sofferenti' per adeguarci al linguaggio 'politicamente' corretto?-  sembra esser quello di aver fatto parte della redazione di "Communio" che papa Ratzinger ha contribuito a formare, in antagonismo ai domenicani francesi ed olandesi che stavano dietro allo Schema XIII, poi Costituzione Conciliare Gaudium et Spes. Si sa che Ratzinger tomista non lo è stato mai né gli è congeniale, da Agostiniano qual è, la 'densità delle realtà create' e l' autonomia 'relativa' della creazione stessa ( Pieper ebbe a dire  di San Tommaso nel 1974, che se fosse stato carmelitano avrebbe preso, come di prassi nell'ordine, il nome programmatico: Thomas a Deo Creatore..., sottintendendo la bontà della creazione come richiamata da Genesi... tanto lontana da pessimismo e dal manicheismo...). Tutti i suoi amici sono ora in posizioni di grande rilievo nella Chiesa. Per chi scrive appare del tutto inopportuna la nomina a capo della diocesi di Milano di qualcuno che condivide le posizioni cielline,confuse in dottrina e caratterizzate da un approccio 'affettivo' e quasi integrista. A Milano sono  espresse dai lupi...e  da un 'Firmigoni', come lo chiamano i Radicali, a seguito dell'asserita falsificazione delle firme di lista..., e soprattutto da un oliato meccanismo di potere di cui si scorge a fatica la dimensione evangelica. Certo chi ha avuto a che fare coi tedeschi sa bene, salvo eccezioni, che una caratteristica dominante è la cocciutaggine e l'incapacità di cogliere il 'kairòs' (il momento propizio...). Nei dibattiti al Consiglio UE, a Bruxelles, non c'è verso di farli uscire dai binari degli interessi nazionali, ripetuti come un disco rotto, salvo poi adeguarsi alle posizioni dei più. Intempestività in tutto: ci sono voluti anni per insegnare  alla Sig.ra Merkel  a non fare dichiarazioni economiche, a mercati finanziari aperti, creando grossi problemi  agli strumenti finanziari trattati sui mercati, non solo di altri  Stati membri, come la  Grecia, ma al corso della moneta unica stessa. Che dire del Ministro  federale dell'Agricoltura  o di quelli dei Laender che accusavano i cetrioli spagnoli  per la recente epidemia dell'E.Coli, senza incertezze, come in altri periodi oscuri della Storia...? Benedetto XVI, incidente di Ratisbona a parte..., si comporta nello stesso modo?
Per la nomina si affida ad un cardinale del Québec, tradizione culturale di cacciatori e boscaioli, provincia canadese considerata di serie 'C' da Ontario o British Columbia, che si pongono astutamente sulla scia degli Stati Uniti per ritagliarsi un ruolo internazionale. Ouellet, redattore di "Communio" anch'egli, già studente all'Angelicum, ma senza aver lasciato traccia con maestri come De Vos, in grado di dialogare con  Merleau Ponty... e di cui anche Giovanni Paolo II si riconosceva (a torto, diciamo noi...) discepolo, ha guidato la nomina di Scola a Milano, in pratica una manovra di politica ecclesiastica.
Qualcuno si è mai chiesto se il popolo di Dio in Milano era contento? Se si trattasse di una risposta adeguata per far fronte a Chiese vuote, dove solo gli attivisti dei movimenti, privi come sono di 'acribia' e di critica... non si rendono conto che la testimonianza non è quella giusta? Né sul fronte liturgico, né su quello della cultura (che non è il bello alla Ravasi...), poco su quello delle opere e, soprattutto, l'incapacità di dar ragione della fede che è in noi?
Prevale una Chiesa burocratica dove si discetta dell'antico rito per favorire il 'ritorno' degli scismatici lefevriani. Gente giovane o anziani pervicaci possono proporre questo revival... Chi ha vissuto la svolta liturgica sa bene quanto la liturgia in volgare  abbia consentito la preghiera nella celebrazione eucaristica. Prima, la maggior parte dei fedeli  capiva  solo l'omelia, molte volte infarcita di scemenze, tanto che la gente sceglieva le messe dove sapeva che l'omelia era più breve... Le donne poi dicevano il rosario durante le funzioni liturgiche... E si vuol tornare alla messa in latino? Secondo il messale di San Pio V col celebrante, solo mediatore... rivolto verso l'altare? Un tradimento del Concilio Vaticano II, detto pastorale...
Nessuno che si prenda la briga di sentire l'opinione del popolo di Dio? Se si continua così e si prosegue come se la Chiesa fosse un'azienda, cito il card.Siri, purtroppo..., un organismo burocratico, si determinerà uno scisma silenzioso, semplicemente perché i fedeli non troveranno risposte spirituali da amministratori tutti intenti a perpetuare simboli che non corrispondono ai 'tempi', alla temperie culturale in cui viviamo. Non è forse indispensabile tornare a cogliere i 'segni dei tempi' di cui parla il Concilio?


martedì 28 giugno 2011

GELMINI Mariastella: bocciata

                                                Rosa Elisa Giangoia

      Sulla base del suo modesto iter scolastico e con le lacune culturali che sovente ha dimostrato, parlando e scrivendo, questo della bocciatura molto probabilmente sarebbe il risultato di Mariastella Gelmini se avesse iniziato a frequentare quest’anno la prima di una scuola secondaria superiore con le nuove regole da lei stessa imposte, che hanno determinato un aumento considerevole di bocciati e rimandati. Si sarebbe infatti trovata in una prima liceo (classico o scientifico), essendo stata abolita (tanto per fare una riforma!) la dicitura “quarta/quinta ginnasio”, di 30-34 studenti, stipati in un’aula nella maggior parte dei casi insufficiente per superficie e cubatura d’aria, secondo le regole stabilite dal Ministero della Salute (sempre trasgredite!), con difficoltà a contenere tutti i banchi necessari, quando la scuola ne abbia in dotazione a sufficienza e non si sia costretti a sistemare tre studenti in uno stesso banco. Peggio poteva capitarle se, invece che un liceo, avesse scelto un istituto tecnico, dove ora sono state inventate le classi definite “disarticolate”, cioè quelle composte da gruppi di studenti che studiano lingue diverse, per cui nelle ore di lingue si dividono in gruppi in varie aule, ma durante le lezioni delle materie comuni (come Italiano e Matematica) stanno tutti insieme, per un totale fissato a 45!

venerdì 24 giugno 2011

LEGGERE SENECA

L. Anneo Seneca
                                                                        Rosa Elisa Giangoia
    
Quest’anno per la prova di Latino al Classico gli esperti del Ministero sembrano aver scelto bene: un brano di Seneca linguisticamente equilibrato, ma soprattutto di elevato contenuto etico, senonché, proprio per queste caratteristiche c’è da supporre che una percentuale molto alta di studenti l’avesse già tradotto come esercizio o come verifica, essendo anche presente nella maggior parte dei libri di versione e nelle antologie di autori in uso nelle scuole. Ma non è su questo che voglio soffermarmi,  bensì sulla discrepanza tra l’alto valore morale del testo e la banalizzazione giornalistica che ne è stata fatta.
       A dare senso a questo passo di Seneca (Ad Lucilium LXXIV 10-13) è già la frase d’inizio, che dice “Chiunque decida di essere felice, pensi che l’unico bene è l’onestà”, frase forte, emblematica, su cui soffermarsi a riflettere, che sembrerebbe fortemente polemica nei confronti dell’andazzo, soprattutto politico, dei nostri tempi (e anche di molti del passato!). Una frase indubbiamente scritta dal filosofo stoico

mercoledì 22 giugno 2011

I contratti derivati conclusi negli anni dagli enti locali (nell'illusione di ridurre il loro debito...)

Abbiamo ricevuto questo contributo che ci è parso di grande importanza per le conseguenze che la pronuncia del supremo organo della giustizia amministrativa può avere sul Paese. Non si può, peraltro, sottacere che i mercati finanziari, specie quelli internazionali, potrebbero rifiutarsi in futuro di concedere prestiti agli enti locali italiani, creando seri problemi di raccolta di mezzi finanziari.

Due fatti :
1) il Consiglio di stato oggi 21 giugno sta per decidere se i contratti derivati  possono essere annullati per autotutela da Regioni, Province e Comuni. Se afferma il principio dell'autotutela, 33 mld di debiti possono svanire nel nulla.  Una bella somma.   A rimetterci sarebbero le banche soprattutto estere e le loro filiali.( "Il sole 24 ore", 21 giugno).

2) ieri una delle tre agenzie  "autorizzate" a dare le valutazioni di solvibilità dei debiti,  l'americana Moody's, ha minacciato di abbassare la valutazione per l'Italia. La minaccia di declassamento riguarda  per la prima volta un po’ confusamente anche i debiti degli enti locali.

Ma guarda un po’ che coincidenza!

Se Moody's  "declassa"  L'Italia,  il costo del  debito pubblico è destinato a crescere per noi.

Se  il Consiglio di Stato  afferma  il  principio dell' annullamento in autotutela  e cioè che gli enti locali raggirati dalle banche possono annullare i contratti, allora avremmo realizzato di colpo  buona parte della manovra di 50 mld  che l'Unione Europea  sta chiedendo all'Italia per portare il pareggio in bilancio nel 2014 : 33 su 50 mld di euro.
A questo punto Moody's non dovrebbe più declassare il debito italiano.
Ma si può dubitare.
Le banche di investimento  sono buoni clienti delle agenzie di rating e l'esempio Italiano  potrebbe essere seguito da altri paesi con forti debiti  anche dei loro enti locali in derivati come la Grecia, il Portogallo la Spagna e la stessa  Francia. Anche questi paesi, che hanno un sistema giuridico amministrativo simile al nostro, potrebbero cassare i debiti con an decisione della giustizia amministrativa. Il rischio per la finanza speculativa potrebbe estendersi.
Un colpo di coda dello stato di diritto!  Un inizio di liberazione dal giogo della finanza creativa?
Bisogna crederci, e schierarsi in questo caso a fianco del giudice amministrativo augurandosi che confermi l'autotutela e l’annullamento dei contratti nell'interesse dei cittadini e della giustizia

domenica 19 giugno 2011

IL 'REMAKE' DEL SACRO PRATO

Carlo Biancheri

Tocca occuparci oggi dell'adunata degli abitanti/villici delle province bergamasche, del Veneto, del Novarese, di tre gatti dell'Imperiese (i genovesi vi diranno che di liguri atipici si tratta...), della bassa bresciana, del Friuli (ma non della Carnia...) ecc. In realtà, sono compresi anche residenti in quelle lande solo da alcuni lustri, emigrati al Nord, e alla ricerca di un battesimo identitario. L'adesione alle camicie verdi (nulla a che vedere con quelle rosse o nere...) può costituire una scorciatoia. L'uniforme, come emerge dall'etimo, è sempre una minaccia alla libertà della persona ed alla sua espressione, come pure la dipendenza dalle decisioni del Vate che, a detta di alcuni astanti, avrebbe indicato cosa avrebbe dovuto fare l'intera Italia nei prossimi anni: non capisco, non volevano la secessione?
Apprendiamo dai giovanotti intervistati, muniti di elmi con corna di mucca, e da altri che portavano cappelli verdi con sopra la magica parola libertà (se chiedete loro di spiegare in che consista l'oppressione probabilmente si porrebbero sulla linea di donna Prassede che con le idee si regolava come dicono si debba fare con gli amici: n'aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata) che dei Ministeri al Nord poco gliene cale, ma pur di far dispetto a Roma arrogante... (il Conducator non potrebbe resistere a raccontarvi quella del marito che per far dispiacere alla moglie...). Così si ragiona nel sacro prato che ricorda la liberazione dall'oppressione  medievale tedesca, vestendosi da Celti...
Apprendiamo dal fenomenologo Cacciari, passato all'Olimpo dei filosofi non si sa bene in forza di quali meriti, che i padani (a proposito lo sapevate che la Padania comprende Umbria e Toscana? e ve lo immaginate un dialogo in dialetto tra uno di Todi e un bergamasco? ma anche tra un genovese e un veneto...) sono gente di principi solidi, un po’ come i comunisti d'altri tempi, e che quindi il 'bunga, bunga' non lo tollerano... Io non sono un filosofo da Accademia ma mi permetto di dubitarne, alla luce di qualche scandaletto emerso tra le camicie verdi negli ultimi anni e del fatto che lo stesso Vate, devoto alla famiglia (mi pare ne abbia due), non manca di apprezzare tutte le miss e le donne che compaiono in concorsi e altrove...
Dunque Berlusconi attento: se non porti tre, quattro Ministeri a Monza (una spesuccia, si intende..), se non lasci sforare le quote latte e imponi che il Paese intero le paghi, se non cacci a mare quelli con la pelle di un colore diverso dalla nostra, se non cali le tasse, se non imponi il crocifisso... ma sono devoti  i seguaci del dio Po?
Predicano principi cristianamente ispirati? Non accusavano Tettamanzi di essere l'Imam di Milano? Mai visti in chiesa questi? O forse non capiscono l'italiano, perché parlano il bergamasco..., quando si leggono le Scritture durante la Messa; però alcuni di questi sono sostenitori della messa in latino secondo il rito di San Pio V (suggerirei una liturgia in aramaico, a questo punto...). Forse nelle valli della Bergamasca ci sono parroci che predicano il Vangelo in salsa padana, imitando quei preti che avevano aderito alla Rivoluzione Francese e da cui Luigi XVI rifiutò i sacramenti, prima di salire alla ghigliottina, o i frati 'garibaldini' o il vescovo di Salisburgo che era anche il capo della Loggia di cui faceva parte Mozart? Spiace che il Papa conosca il Bossi (gli dà forse del tu?), spiace soprattutto che non ci sia stata una pronuncia da parte della Conferenza episcopale italiana per tanto tempo sul disastro antropologico provocato dalla Lega. Certo l'attuale Presidente che non è un intellettuale, con scarsa perizia nel reclutamento del clero, si è limitato a dire che l'unità d'Italia, fatta dai carbonari/massoni, aggiungo io..., è un valore.
E vorrei ben sperarlo visto che la dimensione del paese è già piccola in Europa, figurarsi in ambito mondiale: una ulteriore riduzione del suo territorio significherebbe diventare un peso piuma. La propaganda volta a ridurre il ruolo della capitale - tutto il mondo civile vi concentra l'Amministrazione, con limitate eccezioni - significa impoverimento di risorse ed inefficienza. Il Sud naturalmente, a fronte di uno sfaldamento, avanza analoghe richieste. Se si andasse ad elezioni in fretta (han già detto di no: il momento non è favorevole – Calderoli - tanto son abituati a cambiar le regole del gioco pur di governare: come i comunisti di altri tempi!) si beccherebbero un'altra legnata che vorrebbe dire: il paese ha altri problemi dei vostri.
I problemi seri sono l'impoverimento delle famiglie, l'esigenza di migliorare la competitività del Paese per consentirne la crescita, il favorire gli investimenti per ricreare il lavoro, la qualificazione della spesa pubblica, la limitazione agli affari... tramite  interventi straordinari del tipo protezione civile..., l'investimento nella  scuola, riqualificandola, e nella ricerca, la sburocratizzazione senza determinare una  deregulation di thatcheriana memoria che ha generato la gravissima crisi finanziaria/economica, la creazione di un mercato finanziario non governato da quattro banche che lo hanno svenduto a Londra, la presenza di Autorità di controllo indipendenti e non composte da nominati, amici del Governo di turno, una giustizia funzionante, in base a leggi sensate..., con risorse adeguate e con soggetti inquirenti/giudicanti responsabili di fronte a qualcuno, servizi segreti controllati ed eliminazione di confraternite del tipo P2/P3/P4, peraltro contrarie alla Costituzione, che gestiscono il Paese e anche gli equilibri internazionali, impedendo una vera concorrenza in ambito nazionale ed internazionale, lotta alla malavita organizzata, diminuzione del debito pubblico ed equità fiscale ecc., ecc.se basta...
Quali sono le risposte celtiche a tutto ciò? Non lo sanno neppur loro.


Le cose che scrive il Biancheri sono tutte vere e giuste, soprattutto che quelli della Lega con le corna in testa siano non solo ridicoli, ma penosi. Bisognorebbe però tenere conto del fatto che la Lega i suoi voti se li è conquistati nelle strade, nelle piazze, nei campi, nelle taverne, nei bar, nelle osterie e magari anche nelle sacrestie, per cui i suoi sono voti piuttosto sinceri. Sulla questione delle sacrestie sarebbe interessante sapere come mai prima, all'inizio, c'era la Pivetti che rappresentava i cattolici nella Lega e magari li manteneva un po' più in linea con la Chiesa, mentre poi se n'è andata e loro hanno cominciato a diventare pagani (anche questo in modo ridicolo) con l'acqua del Po e cose simili, egoisti, cattivi con gli immigrati e cose simili.
Massimiliano Malvezzi


Sull'uso strumentale della religione cattolica da parte della Lega e sulle prese di posizione in materia, spesso contradditorie tra di loro, si può vedere il capitolo "Cattolicesimo in salsa celtica" nell'interessante saggio "Svastica Verde" di Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci (Editori Riuniti, Roma 2011), che analizza questi ed altri controversi comportamenti della Lega e prese di posizione, sempre sulla base di documentate testimonianze giornalistiche.
Ivano Pozzani

giovedì 16 giugno 2011

Siamo tornati perché...

Carlo Biancheri
Rosa Elisa Giangoia


Abbiamo deciso di riaprire questo blog perché ci sembra un dovere civile ed umano esprimere un' opinione sui temi più dibattuti che incidono sulla nostra vita quotidiana.
Crediamo che in questa società occorra contrastare l'effimero, la confusione/equivalenza tra il virtuale ed il reale, la mancanza di un progetto collettivo che significhi appartenenza ad un comune disegno.
Crediamo alla necessità di stabilire rapporti solidali, basati sulla comune umanità, superando le barriere di classe, di cultura, di provenienza, sotto l'accezione dell'universale 'uomo'.
Crediamo che occorra acquisire criticità anche nei confronti delle proprie idee, per una  ricerca di ciò che è vero, ricordando, come diceva Aristotele, che l'errore è incomprensibile. Il linguaggio corrente è normalmente fuori controllo da parte di chi si esprime: si scambiano i giudizi di valore, per loro natura soggettivi, con verità apodittiche. I fondamenti della logica non sono mai presi in considerazione e, quindi, si tende a sopraffare l'altro senza curarsi del merito, del contenuto dell'opinione che prevale in un  confronto dialettico. In altri termini è più importante vincere, affermare sé stessi che dire il vero.
Crediamo che la Chiesa in Italia e in Europa si limiti a gestire l'esistente e sia caratterizzata da un contrasto tra i montoni di Panurgo, che seguono il capo montone nel precipizio, ed i ruminanti della Santa Alleanza, ora prevalenti. I movimenti ecclesiali attuali, del tutto impropriamente accostati agli ordini mendicanti del XIII secolo, hanno spesso creato disordine nelle parrocchie, costituendo un corpo estraneo, quasi delle sette, specie con le loro prelature personali.
I vescovi, nella maggioranza, sembrano, per lo più, dei prefetti/gestori, molto attenti alla dimensione politica  e, salvo eccezioni, del tutto alieni ad esercitare una funzione profetica. Gli 'agnelli della Chiesa di Dio', capaci, cioè, di guidare il gregge verso il Bene sono altra cosa.
Riteniamo che vada ripreso il cammino del Concilio che non richiede alcuna revisione: costituzioni conciliari  fondamentali e profondamente innovative, come  la Lumen Gentium, la Dei Verbum e la Gaudium et Spes non sono mai state veramente attuate, in particolare sotto il pontificato di Giovanni Paolo II.
Riapriamo il blog perché cerchiamo solidarietà e confronto con chi ha un approccio simile al nostro, almeno su alcuni punti.
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La lunga gestione del potere, non ci sentiamo di dire governo, del Conducator sembra, finalmente, aver ricevuto un colpo rilevante.
Abbiamo, in passato, ricordato l'editoriale di "Le Monde" (quello del tempo di Hubert Beuve-Méry...) che, quando morì J.F. Kennedy, scrisse che il grande politico è colui che prende atto della realtà, ma riesce, un poco, a modificarla (positivamente, si intende).
La  notte berlusconiana, perfetta espressione della massoneria piduista che ha  connotati leninisti ('la vita politica è come un tram, la gente sale e scende ad ogni fermata; noi saremo gli ultimi a scendere'), in quanto attribuisce alla gestione del potere un valore assoluto, unitamente ad un sostanziale disprezzo per i governati, incapaci di esprimere  istanze politiche 'alte' e bisognosi di essere guidati, ha inciso su un' intera  generazione in modo negativo.
Il governo, autodefinitosi del fare, non dice mai quel che ha fatto... Ha tenuto in ordine i conti pubblici, con i tagli orizzontali, senza andare a vedere la qualità della spesa pubblica: una cura da cavallo, dicevano nell'Ottocento per indicare una terapia drastica, cioè forte.Peccato che nel frattempo il paziente sia boccheggiante a causa di questa cura e che l'elettroencefalogramma della crescita economica sia piatto... Quando si fanno critiche all'operare, la risposta stizzita delle 'signorine' deputato, istruite a sputare veleno, è la consueta: ma il governo della sinistra... cioè: 'mal comune mezzo gaudio', che si traduce in spagnolo, ricordiamo, 'mal de todos remedio de tontos'! Un governo che non si interessa alle opinioni dei rappresentati (v. gli esiti referendari) e che non ritiene di dover rispondere a chicchessia, si tratti degli organi di garanzia o degli elettori, in quanto ha con sé qualcuno che è l'unto del popolo e che può far qualsiasi cosa.
Sembra normale che le escorts, diciamo così..., assumano cariche politiche, secondo i 'desiderata' della Guida Suprema, in concorrenza con Caligola che, secondo Svetonio, sembra avesse fatto senatore un suo cavallo!
Come  è stato possibile ottenere il consenso della maggioranza dei cittadini così a lungo?
Contrariamente al politico saggio di "Le Monde", l'astuto Conducator si è allineato   alla crisi della società, favorendone gli aspetti negativi. Ha predicato un individualismo sfottente e spregiudicato: essere ricco costituiva per lui un valore. Forse esser poveri è un disvalore? Il lavoro era la 'giustificazione' (lavoro  ventiquattro ore al giorno...) per qualsiasi licenza, arbitrio o decisione che impattasse sulla collettività. Uno stuolo di servi, quelli che il Manzoni descrive all'inizio del pranzo come inclini a dir di sì con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con la testa, con tutta l'anima...  tanto che alle frutte v'avevan ridotto un uomo a non ricordarsi come si facesse a dir no... sempre pronti a cantare in modo indecoroso: "meno male che Silvio c'è..." Perché?
La mia vita me la gestisco io ... è un adagio corrente, ai nostri giorni. I sofisti  sostenevano che l'uomo(poi l'individuo...) fosse la misura di tutte le cose ,fino all'afasia, e c'è voluto Socrate a contrastarli. Il messaggio politico in Italia  è stato: bisogna difendere i valori della famiglia, bisogna dare soldi al clero (quale che sia, anche se pietra di scandalo), bisogna difendere i valori  non negoziabili, però... non siamo stinchi di santo... una seratina per distendendersi dalla fatica -il riposo del guerriero...-  con ragazzine di varia età... è consentita: si sa, l'uomo è cacciatore... A casa mia posso far quel che mi pare? Visto che mi sono guadagnato (non si sa bene come...) soldi e potere? Debbo o no realizzare me stesso come voglio?T utto insieme: una mirabile sintesi. Ricordate lo schierano che all'inizio dello scandaletto sosteneva che l'uomo era di alta moralità: al massimo era l'utilizzatore finale...?
E quell'altro, sottile giurista, che sosteneva che  il nostro  era ben persuaso che Ruby Rubacuori fosse la nipotina di Mubarak e che era intervenuto sulla questura, per motivi di alta politica internazionale. Il solo fatto di sostenere questa tesi costituisce un vulnus alla verità, alla logica, al rispetto che gli eletti dal popolo debbono ai cittadini in quanto esercitano, seppure non di rado indegnamente, una funzione volta all'interesse generale.
Se voi vi imbatteste nella nipote di un Presidente della Repubblica di un grande Paese straniero, non avreste subito avvertito lo zio che la poverina conduce una vita al limite della legalità? O invece l' affidereste ad un'amica di una prostituta, fossanco perfetta conoscitrice della lingua inglese?
Questo è il quadro, a tutti noto, in cui ci dobbiamo confrontare. Non usciremo da questo pantano (anche se il Conducator è alla frutta) che ha ridotto il paese in ambito internazionale ad una pedina di poco peso, con tutte le conseguenze pratiche che ricadono sulla nostra vita quotidiana, se non cambieremo il metodo, l'approccio del nostro modo di porci dinanzi al reale, di giudicare. Questo cercheremo di fare con il  blog. 

COMMENTI
Bene, bene, mi fa piacere che abbiate riaperto il vostro blog, sempre così acuto e intelligente, così posso scrivervi i miei pensieri e sapere le vostre opinioni.
Avete sentito il TG1 oggi alle 13.30? a ma sembra che Letta abbia detto un gran bene della Lega e abbia prospettato un suo futuro in altro campo, cioé nell'area dell'opposizione e che anche Napolitano nel suo discorso a Verona abbia sostenuto con le sue parole le autonomie, pur nell'ambito nell'unità nazionale. Non vi sembrano delle tattiche di avvicinamento della Lega all'opposizione? Ora sentiremo cosa dirà Bossi a Pontida.

Vincenzo Di Giacomo


Grazie del commento.
Sì ho sentito in tv queste dichiarazioni.
Debbo dire che nella speranza di porre fine a un regime che ha lasciato macerie ovunque, del tipo di quelle dell'Aquila, ci si attacca a tutto anche al vaniloquio della Lega.
Non credo, in contrasto con Enrico Letta, che con simili compagni di viaggio si possa edificare il futuro. Perché dico questo?
Il Ministro dell'Interno, in carica ormai da tre anni, che sfoggia occhialetti rossi, quelli della band dove suona nel Varesotto, immagino..., sembra non aver ancora ben compreso quale sia il suo ruolo. Lui parla come agli amici del bar Sport di Voghera dove si commenta la Gazzetta dello Sport, ogni lunedì.
Un ministro dell'Interno non può non sapere che esistono Convenzioni internazionali, sottoscritte dal nostro Paese nell'ambito ONU e che attengono ai migranti, al diritto d'asilo et similia. A Napoli si direbbe parlare a schiovere, come spesso fà il Conducator e tanti membri del Governo. Se uno dice le navi della Nato davanti alla Libia, invece di limitarsi a controllare le merci, farebbero bene a bloccare i clandestini che  arrivano a Lampedusa, uno penserà: ne avrà parlato al danese Segretario Generale della Nato; avrà avviato la modifica alle Convenzioni internazionali negoziate per anni in ambito ONU... Oppure l'Italia sfida il mondo e fà da sé..., come la mosca cocchiera, magari dando istruzioni alla Nato? In un contesto dove tutte le decisioni vengono assunte in ambito internazionale? Ma non scherziamo.
Appunto, di scherzo si tratta, sebbene sinistro, come il provvedimento sui CIE che verrà puntualmente contestato a Bruxelles.
Di nuovo la Lega se la deve piantare di dire: Bruxelles non ci aiuta. E' obbligata a farlo? Vuole forse la Lega uscire dall'Unione Europea, dagli accordi Gatt e Gats, Ocse e quant'altro? Uscire dall'Euro con la lira sull'ottovolante? e il debito pubblico mostruoso del Paese chi lo paga? E quando non si pagheranno più le pensioni o i salari del settore pubblico, per mancanza di soldi, che succede? Tutti in piazza? Roma ladrona?
Non si costruisce un futuro con questi compagni di viaggio: semplicemente non c'è una proposta seria.
Carlo Biancheri