sabato 28 novembre 2015

CARLO BIANCHERI RISPONDE AD ALESSANDRO BACCINI


In effetti questa  associazione di mutuo soccorso dove  sono presentissimi l’interesse  personale, la carriera e gli affari, velata da un vago umanitarismo con riti che sono un insulto alla criticità ed all’intelligenza umana, ci sta scocciando.
Per anni hanno propalato i valori superiori del sistema americano che ha provocato guerre stupide oltreché  un modo di vivere vuoto, materialista, egoista  che genera tutte le nevrosi rappresentate quotidianamente nella valanga di films americani che ci vengono propinati. Per cinquat’anni si è creduto  alla favoletta degli americani generosi ed ingenui; in letteratura venivano spacciati come modello Hemingway o Scott Fitzgerald, omettendo di  menzionare L’Antologia di Spoon River, Kerouac e compagni o  Caldwell o James Baldwin che danno un’immagine un po’ diversa della società d’ oltreatlantico…
Perché parliamo degli Stati Uniti? Perché è il loro ‘stronghold’, la loro piazzaforte: chi non era dei loro tra i Presidenti USA? Fatevi un giretto al Masonic Temple di Alexandria, vicinissimo a Washington DC…
Ma anche in Europa, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Scandinavi, Olanda e Belgio, il Sud America… e l’Italia, naturalmente... In questo contesto è nato l’ideologismo europeo basato su un federalismo che è un atto di fede perché prescinde totalmente dal riconoscimento delle diversità culturali ed economiche dei singoli paesi e, infatti, sta generando l’impasse di fronte alla quale ci troviamo: un tipico modello illuminista… partito da istanze corrette e poi dirottato.
In effetti, tutte le Convenzioni e gli accordi internazionali sono gestiti da  associazioni (…), Think tanks che propongono a livello istituzionale soluzioni ai problemi piene di falle: che si tratti dei codici OCSE o degli accordi GATS o di Carte di principi ci si scontra sempre con un’ideologia ancorata al mercantilismo, ad un  liberismo sfrenato, condito da un generico umanitarismo. Le religioni debbono esser messe tutte sullo stesso piano ed una vale l’altra; sono privilegiate quelle che non si occupano della dimensione pubblica: meglio se confinate nel privato. Soprattutto non debbono inficiare la sovrana libertà della scelta individuale, intesa in senso rousseauiano…
L’uomo, come dicevano i massoni nel ‘700, deve conoscere il limite alla sua libertà solo dove inizia la libertà altrui: cioè un regolamento di confini, una libertà negativa. Da ciò la proclamazione di tutte le libertà come l’aborto, il matrimonio trasformato in un riconoscimento del piacere individuale (attendiamo quello tra specie diverse…), dove si prescinde dalla dimensione del comune: si resta al proprio, all’individuale…
Nietzsche, che era matto (per noi non solo in fine vita…), ritiene che Zarathustra sia il modello dell’uomo forte: sa vivere in un mondo con cieli vuoti dove cioè l’uomo non alzi più lo sguardo al cielo. La norma fondamentale per la società, per dirla col linguaggio del massone Kelsen, deve essere la realizzazione del proprio ‘io’ senza ostacoli, creativo, fraterno in una ideologia materialistica. Secondo loro, la vita bisogna darla  per la bandiera, in una società in cui si obbedisce a ciò che è politicamente corretto  anche se non si condividono le ragioni. Noi, invece, crediamo che si possa morire per un ideale forte come proteggere un inerme, per un amore, per amicizia come la descrive Aristotele o per nostalgia e difesa di ciò che è bene, del giusto.
Una società come quella dove l’individuo si illude di costruire la sua felicità assoluta genera quel che vediamo ogni giorno.

Carlo Biancheri