domenica 1 ottobre 2017

LA COMICA FINALE



Carlo Biancheri

Ci tocca tornare sui ragazzotti e ‘segnorine’ che vogliono bruciare le tappe e fare i governatori del paese come nei videogiochi o più semplicemente come nel film, che probabilmente non hanno visto, Il grande dittatore di Chaplin.
L’occasione  sono le ultime esternazioni della giovine avvocata Raggi che esulta per il  fatto che venga archiviata l’accusa contro di lei per abuso di ufficio, a fronte di un comportamento qualificato comunque come ‘illegittimo’ dalla Procura di Roma, mentre si compiace di esser  rinviata a giudizio, soltanto (…), per falso in atto pubblico che comporta una pena di reclusione superiore  di due anni rispetto a quella per abuso d’ufficio…: se la logica ha un senso…
Si duole la Raggi della mancanza di indipendenza, a suo dire, dell’Oreb, l’organo di revisione contabile del Comune di Roma, e con lei l’assessore paracadutato da Livorno con qualche rinvio a giudizio sulle spalle e che ha risolto brillantemente il problema dei trasporti locali, facendo pagare il conto ai livornesi. L’indipendenza i membri dell’Oreb la hanno persa in fretta perché la Raggi, allora all’opposizione, li lodava per contrastare il sindaco Marino: delle due l’una , o ci è o ci fà, come si dice a Roma.
Incolpa il governo ora che non può più incolpare i predecessori perché il tempo trascorso comincia ad essere troppo per il degrado di Roma: vuole incontrare i ministri da un anno, dichiara, perché risolvano tutti i suoi problemi: le buche nelle strade, la sporcizia dovunque, le case popolari, le periferie degradate, la viabilità, gli stupri dove occorrono leggi speciali, a suo dire…, la manutenzione del verde, i cimiteri, i municipi che non funzionano, la decadenza della vita culturale e via discorrendo… Se il governo non la incontra ne scapiteranno i romani, aggiunge in tono minaccioso. Ma… non aveva sostenuto che con lei cambiava il vento? Che c’era una palingenesi?
È questo il vento?
A livello nazionale l’incoronato Di Maio svela il suo vero volto e minaccia i sindacati: se non si autoriformano ci penseremo noi quando saremo al governo, dando il tutto per cotto e mangiato… L’approccio  è autoritario come quello del Ventennio di cui portiamo ancora le ferite. Non sapendo niente di niente gioca sull’immagine, sulle dichiarazioni, ingannando gli analfabeti o i faziosi che lo votano. Ricorda la donna sindaco di Barcellona che, a fronte di un Referendum che è fuori dal quadro costituzionale della Spagna, perché pretende di costituire una nuova nazione, denuncia un’aggressione da parte del governo spagnolo. Aoh! Svegliati! Qual è il patto sociale della Spagna? Se vuoi distruggere la Costituzione spagnola devi anche sentire cosa ne pensano quelli con cui hai convissuto oppure soffri un’occupazione straniera? È sempre la solita storia: tutti i vantaggi senza pagare dazio.
I misfatti dei 5S richiedono però una riflessione sui motivi per cui siamo giunti a questo segno.
La premessa è che i partiti si sono distaccati da un pezzo dai territori e dalla gente e hanno subito gli avvenimenti senza formulare proposte adeguate se non un’Europa politica che non può nascere dall’alto ma dai comportamenti convergenti:ancora una volta l’approccio illuministico è sbagliato; questo ha avvantaggiato le compagnie di giro, per dirla in gergo teatrale, specie quella del pregiudicato, comico in disarmo.
Si è cominciato con l’idea fasulla che, giacché siamo tutti uguali, uno vale uno…, basti un click per decidere se stare o meno nell’Euro, se cambiare la Costituzione, se uccidere tutti i corrotti… Naturalmente un click ‘gestito’, per così dire… e questa idea è maturata nella mente del guru, già del gruppo Olivetti, poi dedito agli studi sui pianeti di cui si occupa la setta di Scientology. Mai che sia passato per la mente che certe scelte hanno una complessità paragonabile alla cura della leucemia sulla quale noi, personalmente, non oseremmo proferire verbo, e che non sono suscettibili di click; la mala genesi della Brexit dovrebbe insegnare qualcosa…, evidentemente non a loro.
Dietro a lui si è inserito il comico che voleva passare alla Storia, stanco dei suoi siparietti dove andavano ormai in pochi, e felice di esser riconosciuto ‘garante’ (di che?), padre nobile...
Poi i sinistri duri e puri entusiasti degli innovatori che avrebbero distrutto il sistema –leggi: la vita quotidiana di ciascuno di noi- non paghi della lezione della Storia sulle dittature del proletariato che non hanno realizzato alcuna società felice ma gulag. Loro, per la verità, paiono ben pasciuti e per nulla afflitti da problemi siffatti, anche considerato che esiste una distanza siderale tra le parole e le cose…
Poi il ciclostile di partito come il “Fatto quotidiano” e  i giornalisti/e entusiasti della novità che non hanno cessato di intervistare ragazzini che non avevano nulla da dire, salvo gli insulti, ma che costituivano comunque il nuovo come se la Storia consistesse nella novità purchessia: anche Mussolini era nuovo…
Le leggi, il quadro istituzionale non sono significativi per loro: è di oggi l’intimazione del consigliere pentastellato di liberare subito Andrea, uno degli anarchici fermati  in relazione ai disordini di Torino per il G7 sul lavoro.
La democrazia per funzionare suppone molta prudenza e maturità e non può esser affidata a chi sia privo di equilibrio.
Lo abbiamo ricordato: Marx sosteneva,  a proposito di Napoleone III, che ogni tragedia finisce in farsa; non vorremmo che, da noi, la farsa attuale finisse in tragedia per  cittadini ignavi o intemperanti.