martedì 26 dicembre 2023

UN GOVERNO DI APPRENDISTI INETTI CHE CELEBRA UNA NAZIONE INESISTENTE

Carlo Biancheri 

È mai possibile che siamo ridotti a rimpiangere la prima Repubblica, quando tutti i partiti erano finanziati con una percentuale sugli appalti pubblici del 10%?
Eppure il confronto con i nostri esponenti politici attuali è impietoso.
La donzelletta ci intrattiene descrivendo una realtà che non esiste: la borsa va bene, le agenzie di rating hanno confermato il rating dell’Italia, anzi una ha cambiato l’outlook migliorandolo, le rate del PNRR sono regolarmente incassate, la Sanità ha ricevuto tanti soldi come mai in precedenza, il paese ha riacquistato un ruolo in sede internazionale, stiamo difendendo i confini nazionali, la 
disoccupazione è calata considerevolmente e tutto questo è merito del suo governo di… Giamburrasca.
Omette di dire:
la borsa è sì cresciuta in corso d’anno, similmente alle altre borse europee, ma quanto aveva perso in precedenza? Si direbbe che si tratti di un recupero se non fisiologico quantomeno possibile, del resto iniziato col governo Draghi, e probabilmente, motivato dalle incertezze sulle scelte di investimento in regime di inflazione. Il mercato, si dice, apprezza la stabilità e questo governo sembra avere ancora ben quattro anni, ahimè, ma chi se ne intende non si avventura a dichiarare queste cose, perché basta uno ‘stormir di fronde’ dell’economia tedesca per vedere subito le conseguenze sul nostro 
mercato finanziario, per tutte le implicazioni che ciò comporta; mi domando se i nostri campioni nazionali siano al corrente che l’economia tedesca raggiunge da sola quasi il 30% del PIL dell’Eurozona.
Le agenzie di rating sono giudice sicuro solo per i gonzi: ricorderemo soltanto che la famosissima S&P cambiò il rating di Parmalat in concomitanza con la denuncia per frode della Consob alla Procura di Milano e quando tutti i giornali già parlavano di una situazione fallimentare… Ci sono due guerre in corso e l’economia occidentale non sopporterebbe facilmente una crisi del debito italiano… e tanto basti per il giudizio.
Le rate del PNRR sono state incassate? Ma i progetti da finanziare sono in fase di espletamento avanzato? Sono stati messi a terra con i cantieri o siamo ancora alla fase cartacea? L’uomo per tutte le stagioni, cioè a guida di un governo giallo verde filo-Putin e poi giallo rosso, si attribuisce il merito di aver fatto confluire tanti soldi a prestito, per la gran parte, in Italia. Sembra che la UE avesse, peraltro, interesse a non fare annegare il Paese, dopo la pandemia, indipendentemente dal famoso Giuseppi, anche se la Commissione UE ignorava che i progetti che avremmo dovuto finanziare erano del calibro di quelli del raddoppio della biblioteca comunale di Treviso, trionfalmente annunciato, tra gli altri, dal sindaco leghista…: è noto che la biblioteca è sempre affollata.
Per la Sanità ci saranno tantissimi soldi: peccato che non ci siano i medici e che da Firenze in giù avventurarsi in un pronto soccorso, se si sta male, è a rischio della vita. Per un esame ci vogliono mesi e allora si spende di tasca propria, se si può, o ci si rassegna agli eventi, come in antico.
Quanto al ruolo dell’Italia, si è visto com’è andata con l’Expo a Roma. Dalla fine della seconda guerra mondiale uno smacco del genere l’Italia non l’aveva mai subito; non è bastata la conoscenza dell’inglese della Raggi – occorre sapere anche cosa dire…- né i buoni uffici di certe confraternite (…) internazionali: Roma non ha neppure avuto i voti degli altri partner europei! Del resto la donzelletta ha confessato nella telefonata con i russi che quelli che contano non le rispondono neppure al telefono…Si vedrà ora l’ascolto che avremo nell’Eurozona dopo il blocco, grazie al voto del Parlamento italiota, dell’estensione alle banche del Mes. A noi non serve dicono i Soloni, perché le nostre banche sono ben capitalizzate ma sarebbe meglio esser più prudenti perché in caso di uragani sul debito sovrano la capitalizzazione delle banche non basta…e si può ben prevedere quali tassi spunterebbe l’Italietta da sola sul mercato…
Il flusso dei migranti non si ferma, nonostante i proclami del nostro eroe del bar Sport di Milano Rogoredo, mentre sull’amicizia sempiterna italo-albanese va adoperata qualche cautela in più giacché in quel paese, oltre all’esistenza di mafie organizzate, collegate con le nostre, non sono mai state recuperate le armi che deteneva Enver Hoxha e il suo regime, armato da Mao… Ricordo agli inizi del 2.000, nel centro di Tirana, quando mostravo ai miei interlocutori albanesi le belle montagne che sovrastano la capitale e le foreste e chiedevo loro se andassero a camminare nel fine settimana, ne ebbi come risposta: non siamo mica matti… è pericoloso!
Anche con Vucic a Belgrado la donzelletta è in ottimi rapporti, nel paese dove si costruirà una vettura Stellantis e non in Italia…: peccato che il Presidente filorusso sia accusato di imbrogli e che il comune di Belgrado sia stato assaltato dalla folla un paio di giorni fa. Ma si sa la disinvoltura è una caratteristica del nostro Presidente senza bussola, come l’amicizia col filorusso Orbàn, la quinta colonna ungherese nella UE.
Quanto alla disoccupazione che è calata, occorre vedere anche la qualità dei contratti e il livello salariale, giacché i salari del Bel Paese sono molto bassi comparati con quelli in Europa; la causa è presto detta perché le tasse, grazie al cuneo fiscale, in Italia le pagano quasi interamente i lavoratori subordinati ed i pensionati con prelievo diretto. Su questi ultimi, il Bancomat di questo governo, forte con i deboli e debole con i forti, va ricordato che le pensioni percepite sono già diminuite per il mancato recupero dell’inflazione per i ricconi che percepiscono una pensione superiore a cinque volte il minimo (lorda però…). Adesso i giornali ci informano che sia i Fratelli che i comunisti padani vogliono tagliare quelle esistenti d’oro in violazione di tutte le norme e di un minimo di etica che si fonda sul principio che lo Stato deve rispettare i patti che ha stabilito col cittadino: Pacta servanda sunt. Si tratta di coloro che sono andati in pensione col retributivo, ormai ottantenni: ci si domanda se non sarebbe meglio obbligarli all’eutanasia, magari assistiti dal Servizio sanitario nazionale: si risparmia di più. Sembra impossibile, in alternativa, migliorare la fiscalità generale e contrastare l’evasione.
Non preoccupatevi. Tutto si fa per il bene della Nazione… Per associazione di idee viene in mente il discorso di Mussolini del ’22, quando affermò che la democrazia andava bene per il periodo liberale ma ‘adesso ci vuole un governo di pochi, un governo di eletti’ che serva la Nazione… Non è forse quello che scorgiamo tra le righe di un servizio di informazione pubblica ormai divenuto di propaganda?

COMMENTI

Da quello che si sente in giro sembra che molti di quelli che l'hanno votata la Meloni siano delusi perché ha promesso molte cose che non riesce a mantenere, poi dà dei soldi ai poveri che poi se li prendono per lo più gli immigrati, è anche sempre malata e poi fa la vita privata come se fosse una velina.

Alfredo Sarti


Criticare è facile, bisognerebbe fare delle buone, valide e realizzabili proposte alternative, cosa che la sinistra (di oggi!), purtroppo non è assolutamente capace di fare, come neppure Renzi e Calenda!

Marco Bernardini


RISPOSTA

Le proposte esistono, come la centralità  di investimenti produttivi, condizione per aumentare la produttività che consente di rendere sostenibile il rimborso del debito dello Stato, che sarà  presto il maggiore tra gli Stati europei -la Grecia lo sta diminuendo-. Lo si faceva prima dell'avvento del governo Craxi... che ha scassato tutto.
Bisogna incominciare a dire la verità e smetterla con i populismi da cui non sono certo esenti quelli di Scientology o larghi settori del Pd e anche quei sindacati che prendono il posto dei partiti invece di difendere gli interessi dei lavoratori. È un lungo discorso. 
Il governo Draghi, compatibilmente con i compagni di viaggio (...), non aveva male operato.
Probabilmente questo non è un paese per bipolarismo, manca il senso del limite, il senso civico e cioè la coscienza dei doveri e quindi occorrono dei moderati responsabili che sappiano fare sintesi. Invece, dobbiamo sorbirci idiozie come la grandezza della Nazione, un protagonismo da dilettanti a livello internazionale dove i risultati si conseguono con duro lavoro negli anni, non sbattendo pugni sul tavolo come si faceva nelle osterie di paese. La Commissione europea è percepita dai bulli del Nord come nemica? Sono quarant'anni che è arcinoto che ci sono pochissimi italiani nei ruoli chiave e quelli che ci sono dimenticano di esserlo perché  il paese di origine è spesso impresentabile in quelle sedi. Tutto si riduce a improvvisazione e a sceneggiata: ne vediamo i frutti.

Carlo Biancheri