domenica 29 aprile 2012

Crisi dei partiti o crisi dell'uomo contemporaneo?


Aristotele
 Carlo Biancheri

Si fà molto parlare della crisi dei partiti, anche di quelli  'belluini', come la Lega dei malfattori dopo i fattarelli dei diamanti, i 'rimborsi spese' al 'trota', gli investimenti in Tanzania e a Cipro (consigliati da uomini implicati con la malavita organizzata), i rimborsi alla politica fino a cinque volte il valore delle spese sostenute, le case ristrutturate da volontari che non si fanno pagare..., la maga, la 'nera', protetta dal cantante di Kooly Noody ecc. Fà riflettere la rapidità con cui si è passati, dall'offesa di lesa maestà, al complotto e da ultimo alle scuse! Che bella interpretazione della confessione cristiana! Te lo dico e quindi sono assolto, di diritto... Ciò che ho fatto e che è costitutivo di quel che sono - non a caso l'amato Manzoni definisce il vecchio dei tumulti di Milano con la 'canizie vituperosa', un 'vecchio mal vissuto', anticipando, in parte, quel che poi dirà Marx a proposito della prassi come criterio di verità... - non rileva più: da domani si cambia, ecco fatto e... non seccate... E il percorso inverso dell'Innominato e il cambiamento di vita? E il lupo e l'agnello che s'abbracceranno e la pace e la giustizia che regneranno? Nulla. Si tratta di un'altra puntata della Soap Opera, della Telenovela: il passato è dimenticato non elaborato.
C'è un altro partito che si vuol atteggiare a rispettabile..., il responsabile  ci spiega  che aveva scelto un tesoriere, ora 'inquisito', perché era un Capo Scout, vi rendete conto? L'organizzazione fondata dal massone Baden Powell? Vogliamo scherzare...più seri di così! Tradotto in volgare: l'inquisito sarà impazzito nel prosieguo, per comprare per sé coi soldi pubblici, appartamenti e ville... Ancora... ma perché mai quel 'buon padre di famiglia', nell'immaginario collettivo,... Bersani non dice  che  gli italiani non hanno alcun bisogno di mantenere una pletora di funzionari di partito che tanto ricorda l' apparatchik  e che produce cose risibili? E' chiaro che si dà spazio ai guitti alla Grillo che quando fanno una proposta è una sciocchezza: non paghiamo il debito pubblico e torniamo alla lira... Bene e quando scadono i titoli pubblici la prossima volta, per pagare gli stipendi pubblici e le pensioni, vendiamo la Sicilia a Dubai? 
Il non credere a nulla a questo porta: all'impazzimento e al mendacio.
Persino i vescovi che non conoscono, per la maggior parte di loro..., la teologia classica (San Tommaso: chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri...) si sono accorti che, per un cristiano/uomo di buona volontà, virtù pubbliche e private sono inseparabili! E bisognava vederli come segnavano le pagine della relazione che il  teologo... Bagnasco leggeva: stesso stile di funzionari pubblici, obbedienti ed inquadrati, di prefetti qualsiasi...; peraltro, pronti a cercare un candidato sindaco nella loro diocesi da poter controllare, perché incapaci di affrontare l'avventura della vita e della morte; agnelli della Chiesa di Dio, secondo il Nuovo Testamento..., ah!
Il vuoto pneumatico in cui abbiamo vissuto per due secoli, malgrado gli appelli negli anni '30 ad un supplemento d'anima..., vuoto tutto basato sul 'cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me', ha portato ad un'idolatria del soggetto e soprattutto ad una visione del mondo 'affettiva', nostalgica dell'indefinito...: un altro mondo... Si riscontra una rilevante analogia col periodo dei sofisti che non solo dicevano che l'uomo è la misura di tutte le cose, ma addirittura l'individuo è la misura delle cose stesse... salvo giungere all'afasia, cioè all'incapacità di esprimere un concetto significativo.
Bisogna essere più etici? Oh..., davvero? E come? Perché? Abbiamo cresciuto una generazione abituata a considerare che la  soddisfazione propria, il proprio piacere, sia esso fisico o psicologico, il proprio successo è il criterio di identità e che il sacrificio è un incidente di percorso, superabile con una fuga nell'universo virtuale dove  si può ricostruire l'immagine di sé..., dove animalità e razionalità /spirito sono sullo stesso piano e dove soprattutto si vive l'istante, non una storia... La morte (ma anche la malattia), poi, è una fatalità ... non una realtà che è presente ad ogni istante della nostra vita e che la inquadra... Così appena morto, il defunto è divinizzato, se famoso...; è ricordato per le sue performances...
Viviamo nel provvisorio, incapaci di compiere gesti definitivi... che durino  oltre di noi. Fà impressione pensare che un pugno di uomini a Malta, guidati dal Gran Maestro La Vallette, fosse pronto a resistere, nella seconda metà del Cinquecento, allo sterminato esercito di Solimano, pronti a morire... Se le donne oggi non portano il velo è grazie a loro. Che è successo nel frattempo? perché non ci sono più ragioni per vivere e per morire? perché è venuta meno la speranza? Non si canta più per strada..., non lo si sente come si sentiva fino agli anni Sessanta... quando c'era ancora la speranza.
Probabilmente, bisogna riaprire i testi della grande saggezza della filosofia greca,  di Aristotele, in particolare, che spiega che, essendo l'uomo un animale razionale, è per natura sociale e che chi vive solo, per sua scelta..., o è un dio (perché non ha bisogno degli altri, è autarchico..) o una bestia... 'Naturalmente' l'uomo crea il primo nucleo sociale che è la famiglia, poi la città... e per questo motivo la violazione del nomos, della legge nella città/stato greca era punita con la morte; era un torto fatto a tutti..., un'empietà... E che sistema è questo dove moltissimi furbi evadono le tasse scaricandole in modo assurdo su chi le paga? Certo uno Stato barzelletta, con una pletora di burocrazia ampliata ad arte per  assicurare a pochi prepotenti il potere, governata da leggi fatte da incapaci, richiede cambiamenti radicali. Certo, i responsabili del debito pubblico che ci strangola andrebbero processati, padri nobili e sindacati inclusi...; roba da irresponsabili, da curare nella migliore delle ipotesi...,ma attenzione, Professor Monti, le liberalizzazioni sbandierate possono tradursi in un grande inganno se il 'libero mercato' non ha regole ferree che debbono esser fatte rispettare. Temiamo che il lupo perda il pelo ma non il vizio: la storia delle liberalizzazioni ha creato lo sconquasso economico che stiamo vivendo a cominciare dai servizi finanziari, dove si predicava che il mercato si sarebbe governato da sé... Lo ricorda, Professor Monti? Lei era Commissario al Mercato Interno... Credete che si sia messo mano alle regole, adesso? Ma neppure per sogno! Anche negli Stati Uniti la politica di Tim Geithner è la stessa di quella di Paulson, sotto Bush, e la speculazione può tranquillamente continuare a 'falsare' il mercato (il povero Keynes diceva che un mercato senza regole è una giungla!). Un intermediario americano ha attualmente una posizione sul mercato dei prodotti derivati di quindici trilioni di dollari, da solo... Certo paga i margini..., ma... I centri off-shore continuano imperterriti a celare evasione fiscale e frodi, esattamente come al tempo dello scandalo Enron e Parmalat. Che vuol dire tutto ciò? Forse il cambiamento non è un problema tecnico, ma richiede la fine dell'ubriacatura di tanti e il ritorno alla realtà: più poveri, ma più seri! Avviso ai naviganti... politici.




venerdì 6 aprile 2012

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Carlo Biancheri

La caduta ingloriosa del vate malato non merita troppo spazio. Uno che insulta gli altri per il semplice fatto di un'appartenenza geografica o di un'etnia, pur circondandosi di immigrati doppiogiochisti (v. i rapporti con la malavita organizzata) o neo-convertiti alla pseudo-causa razzista propalata da alcuni abitanti del Nord del paese; che si vanta della sua ignoranza - "fatti non foste a viver come bruti..." - e sfrutta la psicologia della folla in modo deteriore e cinico; uno che per auto-definizione ('chi si loda s'imbroda'..., a casa mia) è una persona 'per bene' che i soldi li ha sempre regalati e che però vive in una bella villa ristrutturata senza preoccuparsi di chi l'abbia pagata..., come le macchine dei figli 'intellettuali' da bar Sport, che rivestono cariche politiche per diritto di sangue...; uno che si permette di fare il vice-presidente del Consiglio senza portare alcun apporto tranne favorire leggi Porcellum o raccontarci che la crisi non c'è..., o che la colpa è di chi manovra i mercati  finanziari internazionali (visto che ha avuto tanto peso politico... ci spieghi, dica come stanno le cose... giacché le conosce!); uno che ha portato col suo compare... quello dell'innocente 'bunga,bunga' con le infermiere e le poliziotte o le Crudelie/Santanché... il paese allo sfacelo; uno che ha predicato l'onestà ma è stato condannato con sentenza passata in giudicato per tangenti: il perito tecnico  il Principe di Machiavelli lo ha capito veramente poco...; uno che pensa che i soldi pubblici dati ai partiti, trasformati in centri di potere legittimo e non..., possano esser usati come  meglio creda, anche in Tanzania, tradisce una mentalità da 'cosa nostra' e soprattutto di abbindolatore.
Se basta...
Quel che fà specie è che il Papa abbia conosciuto un personaggio come lui e che gli dia del tu (all'inizio del Pontificato, in un incontro pubblico ebbe a dire vedendolo: 'ci sei anche tu'? Il Signore frequentava prostitute e pubblicani perché cambiassero vita non perché continuassero impunemente nel meretricio o nell'operare il male..., chiariamo...).
Che uno pseudo-professore di destra, non propriamente compos sui, abbia teorizzato la scempiaggine della Padania, favorendo i rigurgiti razzisti delle sacche di incultura veneto-lombarda generando dei  quarantenni/cinquantenni che parlano come dei ragazzi dinanzi a problemi più grandi di loro, fà riflettere.
E questo è il punto.
E' ben noto che il potere italiano rappresentato per anni dagli Agnelli e da tutte le massonerie riunite..., dagli industrialotti, pronti alla corruzione di un apparato pubblico fatiscente on purpose..., verrebbe da dire, hanno avuto tutto l'interesse ad avere una classe politica di incompetenti...: i più colti si occupavano di un Moretti, di Woody Allen o, mi voglio rovinare..., di Luther King. Siamo ormai nelle mani di quarantenni o cinquantenni che nella migliore delle ipotesi, quando non sono lestofanti, non controllano il linguaggio che adoperano, non hanno criticità su quel che dicono.
Facciamo qualche esempio.
Il Salvini leghista ci assicura in tv che lui ha studiato al Manzoni a Milano (post-sessantotto, ahimé...) e che è stato folgorato da Bossi su cui mette la mano sul fuoco. Ma quale fuoco, giovanotto, non siamo al bar... Tu rivesti una carica politica e devi render conto di quel che proponi e come amministri e se hai migliorato o peggiorato l'esistente che riguarda tutti: i tuoi 'giudizi di valore' non interessano  nessuno, anche se vivi nella civiltà di face-book in cui ognuno fà l'altare di sé stesso... (disgraziatamente non va lontano perché i problemi della vita restano tutti: nella tragedia dei suicidi, di questi giorni, oltre alla disperazione, emerge anche un vuoto umano, un deficit di motivi per vivere..., per stabilire una gerarchia di valori... la difesa della propria immagine non è la vita stessa...).
Un altro esempio: il giornalista Mentana. Con fare drammatico ci dice che lo spread è salito di 20 punti in un giorno... (non precisa che dipende da fattori indipendenti dall'Italia...) oppure che la propensione al risparmio degli italiani è scesa al 12%. Non spiega  che valore abbia la sua affermazione perché sembra non saper bene di cosa parli.
La propensione al risparmio  al 12% è percentuale ancora molto elevata rispetto a quel che in media si risparmia in altri Paesi. Quanto è il risparmio degli inglesi? Molto, molto di meno. Poi in un  periodo di prodotto interno lordo calante è fatale che  ciò avvenga... Tutti parlano per sentenze..., determinando una pubblica opinione disinformata...
Lo stesso vale per la giovane signora Marcegaglia: 'una legge pessima' quella sul lavoro... Bastava dicesse che in un Paese come l'Italia dove i giudici spesso dan prova di  incompetenza (si veda come han trattato gli scandali sui mercati finanziari...), il ricorso al magistrato può scoraggiare chi timidamente abbia in animo di investire. Per esser onesti, anche i magistrati tedeschi, perlomeno in materia di mercati finanziari han preso degli svarioni colossali, quindi cauti col tanto decantato sistema tedesco... In Francia, sono più efficaci nell'Amministrazione, peraltro da noi copiata in buona parte..., e hanno stabilito una giurisdizione speciale per i mercati finanziari..., non sappiamo in materia di lavoro...
Non c'è chi svolga un compito di supplenza, almeno con un'indiscussa autorità morale come Sant'Ambrogio, al tempo dei barbari, quelli veri... La Chiesa gerarchica, invece, ormai fà politica a tempo pieno. Bagnasco si occupa delle banche che debbono erogare  liquidità e ci racconta che il problema è lo sviluppo; Fisichella 'contestualizza' le bestemmie o disputa sull'otto per mille e sulle tasse alla Chiesa; Bertone non si sa...; si conoscono gli amici alla Profiti o ragazzotti faccendieri coinvolti in parecchie inchieste penali. Filippo Neri, il santo dell'allegria, quando il papa Aldobrandini gli mandava il cappello cardinalizio lo buttava in aria e cantava nei palazzi Vaticani: “Paradiso, paradiso!”. E' il Venerdì Santo, forse qualche esame di coscienza in più per i peccati di omissione, se non altro...

Post -scriptum

Dicevamo nel post che il problema di fondo non è l'irrilevante vate di Gemonio che non passerà alla Storia neppure per motivi opposti a quelli attesi, come don Gonçalo Fernandez de Cordoba..., ma l'incultura, la dappocaggine di certi quarantenni/cinquantenni opinion makers che cercano di approfondire i problemi.
Abbiamo così appreso dal Belpietro o dalla signora che dirige quell'insulto all'intelligenza che ha nome "Padania" che la problematica sollevata da Bossi resterà e cioè il malessere degli onesti per lo sfruttamento del Nord da parte di Roma ladrona... (omettendo di dire che il resto del Paese ha largamente contribuito ad arrichirlo..., analogamente a quanto ha fatto il resto dell'Europa con la Germania); non dimentichiamo che  gli 'onesti' specchiati sono quelli delle truffe delle quote latte alla UE... o  gli imprenditori che dichiarano meno dei dipendenti...
Il giornalista berlusconiano che dirige il dibattito a La7, con l'altro che non sappiamo qualificare..., avendo passato poco tempo a leggere, non sanno che la politica, marxianamente, è ciò che riesce per definizione... se non riesce, diceva anche il Machiavelli, è sbagliata perché inefficace...
Come ha ricordato giustamente Cacciari, il vate ha fallito politicamente, non solo umanamente. L'idea leghista è una baggianata e i sindaci leghisti non sono affatto gli stinchi di santo che vengon dipinti!Cretini gli elettori a non accorgersi che è tutta panna montata: l'attacco costante ai terroni e poi... la  'zarina', seconda moglie del Bossi, da dove viene? Convertita sulla via di Gemonio? E il tesoriere? E  Rosy Mauro? Li avete sentiti parlare gli irriducibili sostenitori? Le inflessioni calabresi non dicono nulla? Non si cambia uno Stato ingiusto e inefficiente se non con la solidarietà di tutti coloro che sono animati da buona volontà. Alla buon'ora che l'arcivescovo di Milano, sostenitore da lustri di CL ..., abbia ammesso che la politica deve occuparsi di bene comune e non di gestire  il potere!

 

martedì 3 aprile 2012

PER CONTINUARE A LEGGERE DANTE

Rosa Elisa Giangoia 

In un romanzo appena uscito (Antonio Monda, L’America non esiste, Mondadori, Milano 2012), ambientato a New York agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, il protagonista rievoca suo padre dicendo: “Come quando gli aveva recitato il suo verso preferito: “L’alba vinceva l’ora mattutina che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar de la marina” . Faceva sempre una pausa prima di aggiungere che chi non riusciva ad apprezzare la bellezza di quel verso, senza tante spiegazioni, non avrebbe mai capito cos’è la poesia” (p. 213). Certo cosa sia la poesia è difficile da capire e senz’altro non l’ha capito Valentina Sereni, direttrice di Gherush92, organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale per il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, in relazione a diritti umani, risoluzione di conflitti ed eliminazione dei razzismi, secondo cui la lettura della Divina Commedia di Dante andrebbe eliminata, o comunque ampiamente ridimensionata e criticamente illustrata nelle scuole italiane per le sue posizioni ideologiche razziste, antisemitiche e islamofobiche, oltre che per la condanna degli omosessuali. Questo tipo di posizione può essere solo di chi conosce poco il poema di Dante, di chi non ha saputo leggerlo ed apprezzarlo nella complessità  del suo insieme, cosa per altro molto difficile, se pensiamo che per vari secoli (dal Cinquecento all’Ottocento Dante è stato completamente messo da parte nel canone letterario, proprio per la sua difficoltà e arditezza, a tutto vantaggio del più facile e psicologicamente vicino Petrarca) e che ci sono volute menti acute di grande valore letterario, non italiane, come Auerbach e Singleton, o capaci di grandi innovazioni poetiche, come Th. S. Eliot ed Ezra Pound, per riproporlo nel Novecento, in tutte le sue valenze, e farlo comprendere al pubblico mondiale e soprattutto italiano, in cui ci si dibatteva nelle strettoie crociane della contrapposizione tra “poesia” e “struttura”. Leggere la poesia assolutizzando i suoi contenuti e valutandola in base ad essi, decontestualizzandola dal momento storico-culturale in cui è nata, è senz’altro l’errore più imperdonabile che si può fare nei confronti della produzione letteraria. Errore che in parte nella storia è stato fatto e che avrebbe potuto privarci di opere straordinarie: mi riferisco al momento cruciale dell’imporsi del Cristianesimo sullo sfondo del mondo classico morente, quando si accese tra gli intellettuali, i migliori dei quali erano ormai cristiani, il dibattito se si dovessero continuare a leggere le opere degli autori precedenti improntate al paganesimo o se fossero da accantonare in blocco, per far dimenticare al più presto e in modo definitivo le divinità pagane. Per fortuna ci furono menti illuminate, che proposero la continuità di lettura, nello spirito e nella convinzione che il mondo pagano altro non fosse stato che un’umana preparazione alla rivelazione cristiana. E così Omero e i tragici greci si sono salvati, si è salvato Platone ed anche Aristotele, anche se per lui un grosso aiuto è venuto dagli Arabi, ma, per le sue idee, ha rischiato di non salvarsi (non tanto per colpa dei cristiani, ma degli stoici) il De rerum natura di Lucrezio, rimasto del tutto sconosciuto per molti secoli e di cui solo nell’Umanesimo sono stati fortunosamente recuperati i due manoscritti che oggi ci permettono di leggerlo.
Certo che se si  parte da questo criterio di valutazione dei contenuti, la mannaia eliminatoria cadrà su buona parte della produzione letteraria, e non solo italiana, ma per ora limitiamoci a pensare che anche l’atteggiamento di distaccata ironia con cui Ariosto guarda il mondo musulmano e la fiera contrapposizione religiosa che ispira il Tasso potrebbero essere sanzionate.
La Commedia di Dante è un grandissimo affresco dell’avventura umana in tutte le sue sfaccettature. Non ci sono tabù: se uno come Nietzsche crede che Gesù sia un debole o un mito è libero di dirlo. Se uno crede che Maometto sia un mero umanista e ancora..., bisogna forse censurarlo come vogliono gli integralisti?
Il fatto gravissimo della cultura contemporanea è una nuova intolleranza, che neppure riesce a contestualizzare i linguaggi.
Speriamo che queste posizioni non vengano prese sul serio in sede ministeriale, ma restino a livello di opinioni in un ampio dibattitto in cui ci auguriamo che prevalga l’intelligenza, anche se le  revisioni del programma ministeriale di Letteratura italiana per gli istituti medi superiori, riguardo al Novecento, decise dall’infausta Gelmini nel 2010, ma non modificate dal successivo ministro Profumo, non lasciano ben sperare. Con queste indicazioni ministeriali spariranno dai programma, e probabilmente anche dalle antologie scolastiche, autori come Quasimodo, Sciascia, Vittorini, Silone e molti altri, tutti (ma sarà un caso?) meridionali di origine e fortemente rappresentativi di questa realtà italiana nelle loro opere.
Quanto all'accusa di omofobia - più volte ritenuta in questo blog come un atteggiamento incolto, razzista, indice di insicurezza psicologica e foriero di violenza, come dimostrato dal trattamento riservato dai nazisti agli omosessuali - nei confronti di Dante si rasenta il ridicolo.
Innanzitutto, Dante omofobo non è, in quanto tratta con grandissima riconoscenza e rispetto il suo maestro Brunetto Latini, 'sodomita'. E' vero, mette gli omosessuali all'inferno e parla di “mal protesi nervi”. Anche la Bibbia, peraltro messa all'indice  per i cattolici 'non avvertiti' per lustri..., dovrebbe avere analogo trattamento. Per tutti basti la connotazione ritenuta 'razzista', immaginiamo, dalla signora Sereni, che “uomo e donna li creò”... o l'episodio di Lot  e delle figlie... Non parliamo del Corano, dove la sanzione è la morte, quando il rapporto si consumi in presenza di quattro o cinque testimoni adulti maschi (!)...
A nostro debol parere ... siamo in una nuova Arcadia dove vigono convenzioni, topoi indiscussi: politically correct ...e continuando così arriveremo a chiamare, acriticamente, i piedi 'i cari sofferenti' (v. Molière, Les précieuses ridicules). Dante, poveretto, discepolo di Tommaso d'Aquino, che aveva incorporato Aristotele, osa parlare di 'natura umana', quel paradigma perduto, secondo Edgar Morin, scettico contemporaneo. La sua visione di natura umana  non pone al sommo la istintualità, l'affettività, pure legittima – attenzione, ci sono istintualità che legittime non sono come la pedofilia o la zoofilia...-  ma la 'convenienza' ontologica, una sorta di 'intenzionalità' dell'essere umano, come si direbbe in linguaggio moderno in filosofia. Senza scomodare l'omosessuale, grande scrittore Thomas Mann, che nell' Elogio del matrimonio ritiene che l'amore tra generi diversi ha un plus perché  'potenzialmente'... in grado di generare vita, mentre il rapporto omosessuale resta a livello di specchio, cioè narcisistico. Il povero Dante reputa che  l'amore tra generi diversi è il solo in grado di compiere un gesto definitivo, che rimarrà... che va oltre l'istante, perché si inscrive nella  vita stessa degli esseri umani. E' lecito crederlo, pur rispettando il diverso? O i censori intendono ottenere una pronuncia di condanna da un'Alta Corte, politically correct?