Carlo Biancheri
Chi lo ha detto? Aristotele nella Grande
Etica, II (B), 3: «Tutti ritengono di essere capaci di servirsi del
comando, del potere, della ricchezza, però non hanno ragione nel pensare ciò»
[…] «Se qualcuno si adirerà perché non comanda o perché nessuno lo lascia
comandare, gli si potrà rispondere: ciò avviene perché tu non hai
nell’anima nulla per cui tu possa comandare e governare» (Ibidem).
Applichiamo quel che scrive
Aristotele alla campagna elettorale in corso.
Non possiamo non pensare al giovine
Di Maio che dà prova di aggressività immotivata, di impudenza politica
nell’accusare gli altri per distogliere l’attenzione da un movimento alle prese
con contraddizioni rilevanti, portatore del nulla, anzi della ricetta: uno vale
uno e tutti possono governare -senza averne le capacità, aggiungerebbe il
nostro autore del IV sec. a. C. -. Si scoprono gli altarini ma loro restano,
novelli catari, i perfetti, perché hanno versato per il microcredito 23
milioni (pare…, a questo punto è il caso di aggiungere) a settemila aziende
(cioè 3.000 Euro in media? E che aziende sono? Commercio ambulante?) e quindi i
traditori della buona fede dei creduloni, si sa l’uomo è debole…, verranno
cacciati o si autosospendono. Come spiegare al giovinotto che non cambia nulla
perché, se eletti, possono andare a casa solo con un voto favorevole del
Parlamento?
Il diavolo fà le pentole ma non i
coperchi, recita la saggezza popolare e, in effetti, dalla pentola sta
uscendo di tutto. In primis, ricette politiche prive di senso,
scopiazzate male, irrealizzabili che avrebbero solo un risultato gravissimo:
porterebbero instabilità ed incertezza in un contesto internazionale difficile
dove si gioca il futuro della prossima generazione e che richiede gente seria e
preparata che non dica insensatezze ad ogni piè sospinto; Cottarelli ha fatto
rilevare che il programma della setta che prevede tra l’altro la
riduzione del debito pubblico di quaranta punti (!) – come? con la
patrimoniale?- suppone un PIL pari a quello della Cina… Se li tenga i suoi
annunciati famosi tecnici di primissimo piano, alla ricerca di un posto al
sole; noi almeno non li vogliamo. Coloro che intendono votarli sappiano che la
loro vita quotidiana potrà peggiorare sensibilmente, come hanno ben
capito i romani che scelsero in massa un’astuta donzella che sta
danneggiando seriamente la città con le sue scelte stravaganti, nonostante le
furbizie volte a girare la frittata in ogni occasione, o l’arte del
dilazionare: non risponde alle lettere, così non si sa mai quel che
pensa… ma nel frattempo la vita continua e Roma crolla (v. da
ultimo la Balduina) o perde occasioni rilevanti, come ha spiegato bene il
ministro Calenda. Nessuno risponde, nessuno paga per il cattivo operare,
nessuno controlla.
Ma anche il Grasso, peso piuma in
politica, non è da meno. Prodi non vota Pd ha dichiarato tronfiamente –
vota la coalizione…- e lui cosa propone? Il suo economista Fassina vuole
ristrutturare il debito italiano e ciò è pura follia: l’Italia sarà come
l’Equador, diceva Grillo, e loro che si vogliono alleare con il movimento
- come aveva già fatto il noto statista emiliano all’inizio della legislatura
con scarso successo- ci porteranno senz’altro a questo risultato. Il solito
Visco, esperto fiscale e uno dei loro, ci propone la sua ricetta keynesiana di
aumento degli investimenti pubblici, omettendo di dire come farà col debito
pubblico che crescerebbe in modo esponenziale con le sue proposte… Un gruppo
nato per rabbia che avrà il solo merito di far perdere il Pd ammantandosi dietro
le gloriose sorti del socialismo che non si è realizzato democraticamente da
nessuna parte…
Berlusconi ed il circo Barnum degli
alleati, dove troviamo gente contigua a Forza Nuova che inneggia a
suprematisti, al fascismo ed è omogenea ai partiti neonazisti, oppure il noto
Salvini criptoalleato del democratico Putin, in odore di voler destabilizzare
l’Europa per contare qualcosa, visto che la sua economia con la
corruzione che c’è non decolla, che creerebbe problemi serissimi con la
UE e confermerebbe l’idea corrente all’estero dell’Italia malata dell’Europa. Vuole
uscire dall’Euro il Salvini con i suoi due economisti di rinomanza padana e
balcanica e ci ritroveremmo con la liretta svalutata del 40%. Il noto cavaliere
che ha così bene operato –per le sue aziende?- fà promesse scoppiettanti,
come di consueto, che porteranno a sicuri disatri. L’uomo politico che propone
alla guida del carro, il Taiani, già giornalista a Il Tempo per la cronaca di
Roma, avrà pure imparato i meccanismi di Bruxelles, ma qual è la sua visione
politica del futuro dell’Italia? A cominciare dall’economia? La Confidustria ha
fatto delle proposte e quantomeno ha delineato alcuni temi, mancano gli aspetti
sociali, ma si dovrebbe discutere di quelli, invece le solite promesse del
paese di Bengodi e le grida.
Noi non siamo sostenitori di Renzi, troppe
scelte sbagliate e contiguità con la massoneria che in Italia si caratterizza
con i suoi riti e la sua obbedienza da soldatini per essere la più gretta e la
più stupida d’Europa, ma riteniamo che, per il bene del paese, Gentiloni sia la
persona probabilmente meglio caratterizzata per continuare l’azione di un
governo che quantomeno ha riavviato la crescita (inferiore di 0,2 punti
percentuali rispetto alla Francia…) e ha consentito la indispensabile
stabilità. Non ci saranno fuochi di artificio, ma sana routine e di
questo abbiamo bisogno adesso.