giovedì 1 febbraio 2018

LE ELEZIONI: RISCHIOSA COMMEDIA ALL'ITALIANA

Carlo Biancheri

Viviamo  un tempo di grandi cambiamenti di cui non ci accorgiamo quasi, abituati come siamo ad un mondo virtuale che attutisce ogni cosa.
Siamo sette miliardi e mezzo e in Europa, presa nel suo insieme, soltanto cinquecento milioni. La Cina copiava tutto dall’Occidente, mentre adesso è il paese del mondo che investe di più nella ricerca, quella più sofisticata. La Banca centrale cinese ha annunciato che d’ora in poi non avrà solo il dollaro come valuta di riferimento ma anche l’Euro, lo  Yen e la sua valuta nazionale, insomma un paniere di monete che  toglierà, nel tempo, la supremazia monetaria agli americani, considerate le dimensioni dei flussi finanziari originati in Cina.
Gli Stati Uniti non saranno in grado di bloccare l’internazionalizzazione del commercio e degli investimenti, qualsiasi cosa dica Trump; ne deriva che i paesi piccoli e i medi, per non essere travolti , debbono fare massa d’urto e cioè aggregarsi.
Troviamo tutto questo nella campagna elettorale italiana?
Veramente vediamo solo il Di Maio che si sposta a Londra insieme all’economista (di Pretoria? Nel Sud Africa di Zuma…) per rassicurare la City sulle sue intenzioni, nonostante che il viaggio a Londra sia un po’ demodé giacché c’è stata la Brexit e la City è in perdita di velocità. Come al solito fà un pasticcio perché nel suo inglese, appreso non si sa se a San Giovanni a Teduccio o San Giorgio a Cremano, è emerso che sia per la grande coalizione. Ma no…, contrordine compagni di setta, vuole solo un accordo sui temi e, se non c’è accordo, si vota di nuovo. Siamo esterrefatti, non per queste cialtronerie di velleitari, ma per gli sciagurati che pensano di far bene a votarli, cioè di affidare il nostro futuro a questi. L’esperto costituzionalista, cioè il Tominelli, già della guardia di finanza dove ha di certo  studiato con profitto, ci informa che bloccherà l’immigrazione o meglio i migranti economici e, a tal fine, vuole assumere diecimila laureati che velocizzeranno le procedure di rimpatrio! Evidentemente non conosce propriamente territori che vadano oltre la bassa bresciana. Lo sa che i migranti economici arrivano senza documenti? A quale Stato pensa di rivolgersi? Lo sa che nell’Africa sub-sahariana nelle zone rurali non c’è l’anagrafe? Ha mai avuto un dialogo (in quale lingua?), non con i responsabili di detti Stati, ma con dei semplici funzionari che dovrebbero esaminare le pratiche di rimpatrio di soggetti senza documenti? Lo sa che Il Bangladesh (e quanti altri Stati?) si rifiutano di riprendersi indietro i fuoriusciti? E allora, di che parla? Bisogna farsi valere in Europa, sostiene come il suo cripto-alleato, quel Salvini che non perde occasioni per esprimersi con contenuti perfettamente omogenei al fascismo di cui riconosce i meriti. E già… e come pensa di farlo? a pugni in faccia? Ha idea di come funzioni l’Europa? Glielo hanno spiegato i suoi compagni di setta che siedono in Parlamento europeo e che votano contro la revisione del Trattato di Dublino, approvato sciaguratamente dall’Italia col governo Berlusconi quando la Lega… sosteneva che andava benissimo che fosse l’Italia ad occuparsi degli immigrati? Del resto il Salvini non aveva cercato di sbarcare a Tunisi in motoscafo? Prima del viaggio con Razzi in Corea del Nord, la Svizzera…, ricordate? Quanto mendacio! Quel genio di Tommaso d’Aquino scrisse nel XIII secolo che chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri. E lui di governanti ne conosceva, giacché veniva da una famiglia feudale, con stretta parentela per parte di madre con l’Imperatore Federico II e, quando insegnava all’Università di Parigi, fu invitato alla mensa di re Luigi, il santo. La vita politica è al vertice della carità, perché è il bene comune, scriveva, e noi la  affidiamo all’anfitrione delle cene eleganti e alle sue ormai stagionate ‘ballerine’, oppure a gente che ci propone di uscire dall’Euro, sostenuta da economisti eterodossi alla ricerca di un posto al sole? Non si scherza con la vita della gente e non ci si affida a chi sa fare spot, aggredire gli altri  e basta.
Nella materia che conosciamo di più, e cioè i servizi finanziari, abbiamo letto nella relazione finale, anzi nelle relazioni della Commissione banche, delle idiozie madornali anche da parte della sinistra dura e pura che sembra  non sapere di cosa stia parlando, malgrado le imbeccate di qualche quinta colonna interna alle Autorità di vigilanza. C’erano i soliti della setta che volevano introdurre per legge i famosi scenari probabilistici che nessuno adotta : ma quando capiranno che non si può, perché prevale il diritto comunitario? Chi glielo spiega? Stiano attenti alle soffiate, perché certe materie, come quelle gestite da Consob, sono così ampie che coinvolgono mercato finanziario, diritto societario, principi contabili, trasparenza, reati come la violazione delle regole di mercato, tutela degli azionisti di minoranza, cooperazione internazionale ecc., ecc. Chi sa qualcosa in un settore non è esperto di un altro… bisognerebbe spiegarlo anche all’associazione di protezione dei consumatori che schiera Lannutti con i 5S…, altrimenti sbagliano tutti i colpi. La grande proposta è quella di attribuire l’ausilio della polizia giudiziaria alla Banca d’Italia e poi la Superprocura, al solito, Mandrake che vigila su tutto…- ci sarebbe da chiedere a quella di Milano come si è trovata quando è scoppiato il caso Parmalat… e come i magistrati ed i loro consulenti erano in grado di dipanare la matassa della frode…-. La polizia c’è già: è la guardia di finanza che è in ausilio a Banca d’Italia e Consob; forse si voleva dire che la Banca d’Italia deve poter chiedere il sequestro giudiziario di documenti, che è altra cosa…
È possibile che il dibattito pubblico non diventi serio? Molta responsabilità ce l’hanno i giornalisti televisivi di mediocre cultura che pensano che il loro ruolo sia quello di favorire la dialettica: una sciocchezza. L’opinione non equivale a verità, altrimenti bisognerebbe anche ascoltare le opinioni di chiunque in materia di fisica nucleare o magari di scie chimiche o sulla validità dei vaccini… ecc.
Vorremmo tanto un paese più adulto, ma paghiamo decenni di fole e di lassismo che ha consentito corruzione e menefreghismo diffuso,mancanza di rispetto per l’altro e assenza di speranza.