domenica 23 aprile 2017

PD / M5S UNITI? NON CI PARE...

La campagna contro il M5S ce la dobbiamo fare noi da soli, con gente dalle idee chiare e coraggiosa come voi, perché ormai è chiaro che c’è il rischio che si vada a un’alleanza tra 5S e PD contro Berlusconi, Salvini e Meloni. Un’anticipazione è l’accordo alla Camera tra dem e grillini sul biotestamento e anche Marco Travaglio sul Fatto quotidiano, il quotidiano più filogrillino che ci sia, dice chiaramente che fra tutte le soluzioni difficili è la meno impossibile e anche la più auspicabile. Il PD poi sembra sempre più morbido con i grillini, per cui, se non vogliamo finire nelle loro mani, dobbiamo darci da fare da soli, facendo emergere tutti i loro errori e difetti possibili, perché ai politici del PD interessa solo rimanere al potere, per cui machiavellici come sono, per il loro fine, userebbero qualunque mezzo, anche l’alleanza con Grillo.


Raffaele Caviglia


Carlo Biancheri


Si tratterebbe di un’alleanza contro natura.
E noi siamo così antiquati che crediamo che esista ancora una natura per cui gli alberi, salvo eccezioni, crescono all’insù, un grave  normalmente cade all’ingiù, il gatto solitamente caccia il topo, il predatore azzanna la sua preda, i figli nascono senza artifizi dall’unione di maschio e femmina… e via discorrendo. Per Kant no, la natura è una tavolozza e ad essa si oppone la cultura che la forgia…, salvo generare Frankestein…
Purtroppo non mancano le analisi di persone prive di equilibrio che leggiamo sui media, incolte o in mala fede, o  quelle di molti politici.
Il M5S, come acclarato, non sa governare e rischia di trovarsi, perlomeno a Roma, nella posizione di Cola di Rienzo al suo ritorno da Avignone: si sa che fine fece… Necessita, quindi, di qualcuno che sappia di che si stia parlando sui problemi in essere... La preparazione di un  Travaglio, della Gabanelli e, dispiace dirlo, anche di un Giannini è disperante se in buona fede. Volete un esempio? In materia finanziaria continuano ad accusare i controllori del mercato finanziario che, per quanto attiene all’informazione da dare agli investitori, se avessero lasciato pubblicare sul prospetto informativo (il foglietto dei medicinali per intenderci…) gli ‘scenari probabilistici’, patrocinati dal Minenna che fece una breve apparizione sul carro grillino al Comune di Roma come assessore, i vari scandali come MPS e le banche venete non sarebbero successi. Noi normalmente non ci avventuriamo a dar giudizi in materia medica o di fisica, perché non siamo competenti, invece questi ed altri, in primis i cantori pentastellati, sostengono che l’Unione europea non vietava la pubblicazione, si limitava semplicemente a non prescriverla. A questi scienziati ci limiteremo a ricordare che:
1. Il prospetto è disciplinato da un regolamento comunitario ed è direttamente applicabile in ciascuno Stato, quindi, ai sensi del Trattato, gli Stati membri non possono esercitare le opzioni che sono talora consentite nelle direttive nel trasporre la normativa comunitaria in normativa interna, pena la condanna da parte della Corte di Giustizia che annullerebbe la legge nazionale, o il regolamento amministrativo, che introducesse tali aggiunte.
2. Il contenuto del prospetto è stabilito dalle norme di secondo livello approvate dalla c.d. procedura Lamfalussy e cioè dall’ESMA che raccoglie tutte le Autorità di controllo dell’UE, più quelle dello spazio economico europeo (EEA). Gli Stati membri non possono prevedere informazioni aggiuntive anche perché il documento circola all’interno dello spazio economico europeo senza bisogno di ulteriore autorizzazione nel paese ospitante, ma con mera notifica tra Autorità; se si aggiungessero informazioni che le altre Autorità non condividono non potrebbe più operare il passaporto europeo, che è la pietra miliare del sistema, insieme all’armonizzazione ed al c.d. controllo del paese di origine.
3. Lo scenario probabilistico è contestabile, perché se non si verifica, l’informazione potrebbe esser soggetta a contenzioso da parte degli investitori nei confronti di chi esercita il controllo e le Autorità pubbliche, salvo che nei regimi socialisti, non possono garantire il buon fine dell’investimento del capitale di rischio… Ciò è tanto più vero che negli Stati Uniti è consentita la pubblicazione di tali scenari solo nell’ipotesi in cui i collocatori (da noi banche e Sim) si assumano la responsabilità in caso di Civil Action, in modo da rifondere i danni agli investitori; con l’esito che nessun emittente di titoli pubblica gli scenari perché i collocatori non si assumono questo rischio…
Così va la Storia fatta di fake news, come si dice adesso…; il dramma è che la gente non sa o non vuol saper nulla, crede al Di Battista di turno che da ultimo ha acquisito il grande e laborioso merito di divenire padre, come apprendiamo dai giornali.



giovedì 20 aprile 2017

DI PROFESSIONE CATTOLICI

Rosa Elisa Giangoia

La Chiesa Cattolica italiana, nel ristretto provincialismo del suo orizzonte, per l’ennesima volta sta prendendo lo slancio per salire sul carro del presunto vincitore, per cui, dopo la risibile liaison in mano ad Irene Pivetti, l’acquiescenza  nei confronti di Berlusconi, omaggiato dal cardinal Bertone e salutato all’aeroporto da papa Benedetto, e l’apprezzamento per il cattolicesimo scoutistico di Renzi, ora, terminato l’impegno per le celebrazioni pasquali, sono iniziate le grandi manovre di avvicinamento al movimento di Beppe Grillo, di cui veramente, proprio nei riti della Settimana Santa c’erano state le prime avvisaglie con la cordiale accoglienza da parte di papa Francesco alla sindaca di Roma Virginia Raggi - ma non era inconcludente ? - a cui, secondo i quotidiani, avrebbe fatto seguito un faccia a faccia improvvisato su temi top secret e la presenza in prima fila di Luigi di Maio (con la fidanzata…; va detto che ormai è desueto sposarsi) alla Messa di Pasqua in piazza San Pietro.  Ma l’apertura vera e propria della marcia di avvicinamento è avvenuta ieri con gli interventi mirati di Marco Tarquinio che sull’”Avvenire”, di cui è direttore, ha intervistato Beppe Grillo e sul “Corriere della Sera” ha risposto ad un’intervista per chiarire le sue idee sul M5S.
Su “Avvenire” Beppe Grillo dà un’immagine del Movimento che non corrisponde alla realtà dei fatti, soprattutto alla luce di recenti vicende. Parlare di “onestà e competenza al servizio dei cittadini” è dire qualcosa smentito da molti fatti in situazioni locali in cui il M5S è al potere o ha cercato di acquisirlo anche con mezzi illegali, bastino i casi di Roma e Palermo; dire che il M5S ”sarà l’espressione di elezioni libere” è un’affermazione totalmente smentita dalle recenti vicende di Genova, interne al movimento.  Tutto il resto è fumoso e inconsistente. A proposito dei temi etici, il Movimento è per l’”autodeterminazione, intesa come la possibilità data ai cittadini di essere cittadini’, il che è è un flatus vocis privo di contenuto, come parlare di “reddito di dignità”, espressione usata ora da Grillo invece di “reddito di cittadinanza” per adombrare in prospettiva una più equa distribuzione del reddito sempre con la critica allo Stato attuale che paga “vitalizi ai politici e bonus super-milionari ai manager”, ma forse anche per recuperare l’idea che al reddito sia collegato il lavorare, come nell’attuale forma del “reddito d’inclusione”, per essere esente dall’accusa di quel populismo, fatto di panem et circenses, tipico del Basso Impero e delle dittature… Un correggere progressivamente la rotta da parte di Beppe Grillo per rendersi più facilmente accettabile in vista del confronto elettorale, poi si vedrà…, sembra pensare!
Particolarmente debole e confusa appare la proposta del Movimento per quanto riguarda la politica estera, con decisioni affidate agli iscritti in estemporanee consultazioni on line che fanno prevalere un antieuropeismo, ben rimarcato da Grillo anche nella sua intervista, nella prospettiva di un paese che dal suo isolamento suppone di potere modificare l’assetto della politica internazionale. Posizione molto illusoria, ma anche molto pericolosa per l’idea di uscire dall’euro, le cui disastrose conseguenze sono già state più volte evidenziate in questo blog. E qui nasce l’interrogativo: sono così sprovveduti che non se ne rendono conto? O cavalcano una posizione di cui conoscono le negative conseguenze solo perché populisticamente capace di raccogliere consensi, senza preoccuparsi di quali danni potrebbe portare al paese? Sprovvedutezza o cinico gioco al massacro?
Ma ora veniamo all’intervista a Marco Tarquinio sul “Corriere”, rilevante perché molto probabilmente dà voce a idee non solo sue,  ma ispirate da qualche vertice. L’intervista inizia un po’ sottotono, sul tema del lavoro domenicale, in evidenza in questi giorni per le proteste in alcuni centri commerciali, come quello di Serravalle Scrivia, non certo uno dei problemi nodali della situazione italiana, per cui il ritrovarsi in consonanza con il M5S non mi pare di determinante rilievo.  Sembra piuttosto un escamotage per arrivare ad un elogio di Luigi Di Maio e a un’annessione del M5S nell’area cattolica. Ma che bisogno c’è di dare una patente di cattolicità al M5S? E poi che autorità ha Tarquinio per parlare a nome dei cattolici e affermare che “nei tre quarti dei casi abbiamo la stessa sensibilità”? Per additarlo come partito da votare ai cattolici? Ma ciascun cattolico, adulto e non tale per “intruppamento” dovrebbe essere capace di scegliere chi votare, senza indicazioni “dall’alto”. E poi non si capisce cosa ci sia di cristiano nello scegliere se sia meglio mantenere l’Euro oppure no… Non vorremmo che Grillo diventasse il nuovo “uomo della Provvidenza”. Ne abbiamo già avuto abbastanza, da quello in auge nell’infausto ventennio, quando solo la FUCI a Camaldoli fece sì che non ci si dovesse vergognare di essere cattolici, fino a tempi a noi più vicini, ugualmente infausti... Le parole di Tarquinio danno l’impressione che in certi gruppi cattolici l'essere credenti sia una sorta di appartenenza ad un modo di essere familistico-borghese dove tutto si trasforma in melassa e opportunismo in un generico buonismo, in semplicioneria, mentre alla gerarchia è attribuito uno status che sembra essere quello di tuttologi. A questo proposito è opportuno richiamarsi al Concilio, in quanto nella  Gaudium et Spes (76) si dice che nessuno rivendichi l'autorità  della Chiesa a difesa delle proprie idee e nel contempo si riconosce l'autonomia dei laici cristianamente ispirati nel fare le loro scelte con l’obiettivo del bene comune. Additare il M5S è  tanto più biasimevole perché  il dialogo avviene con persone che amministrano molto male le realtà locali (basti pensare a Roma, completamente bloccata da troppo tempo), si avvalgono di  procedure democraticistiche che si sostanziano in like, con un Movimento affine per comportamenti alla Chiesa di Scientology con gli alieni e l'instaurazione del pianeta Gaia dove tutte le religioni avranno il loro ruolo.
Ci rallegriamo che “Famiglia Cristiana” abbia sostenuto il contrario  di  quel che ha detto il Tarquinio. Anche  la Conferenza episcopale sembra aver reagito  freddamente. Lo stesso direttore ha dichiarato che si trattava di opinioni personali  –alla buon’ora! Aveva  detto noi… Noi chi? -. Da tutto ciò  ricaviamo che ormai esser cattolici non vuol più dire per i media vivere una fede ed aderire a quel che i cattolici chiamano il  depositum fidei ed essere in comunione  con la Chiesa. Basta che uno si dichiari tale, anche se professa idee razziste o è divorziato, come la Le Pen e altri anche in Italia. 
Quanto al Tarquinio, mandato callidamente in avanscoperta o avventuratosi per stoltezza ed ignoranza, sappia che questa linea non è conforme a quanto sancito dal Concilio che prendeva sul serio l’umano, nel quadro di un nuovo umanesimo che ripudia integrismo  – cioè deduzione dai dogmi delle scelte politiche- e giochetti, sostanzialmente amorali, oltreché infantili.

 

domenica 16 aprile 2017

VEGLIA PASQUALE



Auguriamoci tutti vicendevolmente che lo Spirito della Pace soffi a spazzare i venti di guerra che animano gli animi dei folli che hanno in mano le armi più pericolose.
Dario Longhi

Vi auguro di proseguire a lungo in serenità e felicità su questa strada di verità che avete intrapreso.
Tommaso Volpe

Grazie per il lavoro di discernimento che sapete fare e auguri di ogni bene in occasione della Pasqua.
Marcello Benzi

Con i più fervidi auguri per una Santa Pasqua serena e felice.
Oscar Rivanera

Carlo Biancheri

Santa Maria in Vallicella a Roma è una chiesa strepitosa non solo perché ci sono Rubens, Guido Reni, Pietro da Cortona, il Barocci, la copia della deposizione di Caravaggio, l’intervento del Maderno e l’attiguo oratorio opera del Borromini con la facciata ondulata, curva verso l’esterno, ma perché marca un uomo, degli uomini e donne, un tempo. Il contesto storico era quello del sacco di Roma, nel 1527, quando Carlo V aveva dato mano libera ai lanzichenecchi- da qui l’espressione: mamma, li lanzichenecchi!- contadini tedeschi luterani, venuti nella città eterna a regolare i conti con l’Anticristo, cioè Satana, il papa, ma anche a far soldi: ebbero trenta giorni di impunità per compiere qualsiasi misfatto e per dar fuoco ad una cospicua parte dell’abitato, dopo averlo depredato di quanto potesse esser trasportato: era la loro paga. Lo sgomento fu tale che persino Clemente VII, un altro Medici…, dedito alla caccia, si fece crescere la barba in segno di penitenza. Ma Pippo bono, come era chiamato dal popolo, rimaneva senza strepito nelle sue Indie, cioè Roma, con una pastorale nuova, gioiosa, accogliente e consapevole: umana. Per questo alternava la musica alla predicazione, quel suo parlare autentico, che lasciava sbalorditi persino i giovinastri che si prefiggevano di dileggiarlo in Chiesa. La Riforma cattolica era iniziata fin dal tempo di Savonarola e soltanto la prepotenza della storiografia protestante e tedesca ci ha obbligati a ragionare in termini di Riforma e Contro-Riforma, anche nell’arte: mera propaganda.
Sotto Paolo IV Carafa, ma anche sotto San Pio V, Pippo stava attento a come muoversi: la linea era durissima dinanzi alla mondanità della Chiesa – i preti vestivano come gli altri, erano soprattutto interessati a far carriera, la castità era poco rispettata e le celebrazioni liturgiche erano rare - e, nel centro della cristianità, non era ammesso sgarrare. Filippo era un irregolare, non voleva accettare un inquadramento in un ordine di quelli esistenti, né si fece mai gesuita, malgrado avesse redatto una domanda; voleva libertà per i suoi seguaci, dei sacerdoti che vivevano insieme fraternamente, senza voti, ma con uno spirito comune, quello di annunciare la speranza, la Buona Novella. Non aveva pensato al sacerdozio e fu ordinato, su consiglio del suo confessore Rosa, anche per esser tutelato: si comunicava giornalmente e questo, al tempo, era considerato un esibizionismo, in quanto i cristiani accedevano  all’eucarestia a Pasqua e a Natale…  C’era la riforma francescana dei cappuccini il cui fondatore andò a morire vicino a Ginevra… dove era Calvino…, i Teatini, i Barnabiti, i Camilliani, movimenti riformatori che nascevano da una tradizione laicale e non ecclesiastica.
Era fiorentino Pippo, amava il bello; per questo l’oratorio si avvalse di compositori come Animuccia, il maestro di Palestrina e nella storia della musica si tratta di una pietra miliare, specie per lo sviluppo della polifonia. Gli oratoriani hanno conservato il senso liturgico e l’amore per la musica e nella notte di Pasqua la liturgia è accompagnata a  Palestrina, al gregoriano e a Handel, nella tradizione di san Filippo. Papa Giovanni fece benissimo, nell’indire il Concilio, a voler un aggiornamento della Chiesa, nell’annuncio del messaggio evangelico e anche nella liturgia: la messa in latino non era una vera partecipazione anche per i pochi che lo capivano, con il sacerdote che era quasi un  mediatore separato dal popolo, ma l’espressione liturgica nuova dopo cinquant’anni è ancora di là da venire. Per ciò che attiene alla musica, a parte la misa criolla, alcune messe africane o la messa gitana, andalusa, non c’è nulla, e in Chiesa ormai si canta: Gesù,Gesù riposati anche tu…: da deficienti… Del resto Maritain lo aveva profeticamente scritto ne  Le paysan de la Garonne: il tempo a venire sarebbe stato caratterizzato dai montoni di Panurgo che si buttano dietro al capo-montone nel burrone, i progressisti, e i ruminanti della Santa Alleanza, quelli, cioè, che si oppongono a qualsiasi novità continuando, come ‘la gallina in su la via’ del Leopardi ne La quiete dopo la tempesta a ripetere il suo verso.
La liturgia della Pasqua inizia, nelle letture, con il Genesi, la creazione, la separazione delle acque dalla terra, la luce, il tempo, le specie viventi, l’uomo, maschio e femmina li creò… e Dio vide che tutto ciò era buono… o il profeta Baruc con le stelle che hanno brillato nei loro posti di guardia ed hanno gioito… (Bar. 15,34)… Dove siamo finiti con l’idolatria del soggetto? Stiamo discutendo se un bambino cresciuto da due padri o da due madri sia la stessa cosa di un bambino che vive in una famiglia felice, si intende…, con mamma e papà…, oppure se sia lecito o meno scrivere libri di storie di pedofili raccapriccianti, di cui non vogliamo neppure parlare, che sono al limite della necrofilia e al cui confronto Justine del matto Sade è un libro da educande… Libertà/licenza dell’arte… è il grande dibattito di gente che non sa come ammazzare il tempo e finge di affrontare i problemi.
Quando è cominciato questo delirio dell’io,del soggetto totalizzante? Clamorosamente  con Cartesio. Il Discours sur la méthode doveva esser il prologo a Trattati scientifici mai scritti, mentre si è finiti a discettare sui problemi del ‘ponte’ con la realtà esterna al soggetto, sulla ghiandola pineale dove ha sede l’anima (!) per poi, avanti  con Kant,  sostenere che il noumeno è inconoscibile e che l’atto morale è quello in cui la volontà dà a sé stessa la sua legge e, cioè, è scevra da ogni condizionamento, libera dalle circostanze – ciò che importa per Kant non è che cosa voglia una persona e cioè che voglia ciò che è giusto,come lo voglia e quando lo voglia…- e,perciò, vuota nel contenuto, ’formale’: come se un bambino volesse una volizione! Perché hai rubato la marmellata? Secondo voi, risponderà perché mi piaceva oppure perché così ha scelto la mia volizione, come direbbe Kant?  Wittgenstein e gli analisti di Cambridge hanno giustamente ridicolizzato tutto ciò.
Non penserete mica che questo virus non sia entrato nel mondo cristiano anzi cattolico…: c’è entrato alla grande. All’Università del Laterano insegna una professoressa, che si rifà allo sciagurato Bontadini,protetto da padre Gemelli, il persecutore di padre Pio, che inizia la lezione di filosofia dicendo: io sono certa di esistere perché penso; beccate stà sassata, si direbbe a Roma, e poi ne parliamo… Alla Gregoriana si insegna Heidegger, il logos e lo smarrimento dell’Essere da parte dell’occidente… il che porta a dire che se l’uomo è il pastore dell’Essere e tocca (…) l’Essere con il bastone… nella nebbia…, non lo può mai definire e tutto è apofatico. Ma la vita non è questo e la musica di Palestrina  rimanda alla vita stessa, quella della creazione, quella vita che Filippo Neri amava e tutelava  e che trasmetteva ai condannati a morte che si avviavano a Roma per via del pellegrino a Campo de’ fiori dove avvenivano le esecuzioni: questa  è soprattutto la Pasqua.
Il resto è elucubrazione soggettiva e anche perversione.


mercoledì 12 aprile 2017

IMPORTIAMO DALLA ROMANIA IL 40% DEI CRIMINALI...


Carlo Biancheri

Il giovanottello Di Maio che manifesta una conoscenza approfondita (…) della lingua italiana, pur avendo  portato a termine studi giuridici, dispone di statistiche certe allorché sostiene che abbiamo importato in Italia il 40% dei criminali romeni: condannati con sentenze passate in giudicato? Per quali reati? Contro la Pubblica Amministrazione  o per rapina a mano armata?
Bisogna ricordare che quest’ uomo doveva recarsi negli Stati Uniti, a detta dei giornali, per prendere contatto con la nuova amministrazione americana in vista di una possibile vittoria della setta che l’avrebbe portata al governo della repubblica delle banane. Con la stessa impudenza con cui si scusava dei suoi piccoli errori nella scelta delle persone, poi finite in carcere, a Roma o degli errori compiuti in buona fede - certamente ignora Kant che pone appunto la buona fede come criterio assoluto per qualificare un’azione  morale ma, come ha dimostrato egregiamente il professor Pouivet (Après Wittgenstein, Saint Thomas, Vrin 2014), si tratta di un’emerita sciocchezza, in quanto non esiste il principio categorico morale libero da condizionamenti, essendo il giudizio morale essenzialmente pratico: le circostanze non lo determinano ma contribuiscono alla formazione del giudizio – si lancia in affermazioni che sfiorano il razzismo, perché ammiccano al luogo comune: i rumeni delinquono. Anche gli italiani negli Stati Uniti (quanti suoi conterranei?)  venivano considerati tutti mafiosi e ‘spaghetti e mandolino’ sono tuttora uno stereotipo molto in voga nel globo. Chi gli spiegherà che ragionare per luoghi comuni è da insipienti?
Inconsistenti nelle proposte, ma sfacciati nell’ingiuriare gli altri; la sua frase equivale a dire che i delinquenti in Italia provengono per il 40% dalla terra  della camorra e cioè la sua. C’è da chiedersi se sia mai possibile che gente di tal fatta pretenda di governare gli altri!
Del resto nel suo raggruppamento ce ne sono diversi che si comportano nello stesso modo. Anche Fico, dégagé, sostiene con espressione ingenua che la questione di Genova è un problema locale (…): stiamo parlando di rispetto delle regole, di democraticità, di rifiuto della prevaricazione e lui dichiara bel bello che è un problema irrilevante che va affrontato localmente… Lo è stato ed infatti il giudice ha dato ragione alla ricorrente e torto al guru/garante, cioè al custode della Verità della setta, il giudice supremo, come nei romanzi planetari e come nella democrazia del pianeta Gaia.
Cosa ricavarne da tutto ciò?
Che è ora di finirla che i vari Asor Rosa,  Rodotà, L7 (Gruber, Mentana &c.), Il Fatto quotidiano e la miriade di giornalisti benevolenti, da ultimo il Corrierone, accreditino questi soggetti. Bisogna certo ringraziare l’intelligenza politica di Bersani e soci della bocciofila per aver dato tanto spazio a questi, specie all’inizio della legislatura, nell’assunto di matrice leninista che non ci siano nemici a sinistra. Quale sinistra, per giunta…? Alleati di Farage nel Parlamento europeo… una sorta di fascista…
 

mercoledì 5 aprile 2017

G.R. CASALEGGIO SAREBBE FIERO DI VOI...


Carlo Biancheri

Con questa sorta di benedizione laica, impartita dal pregiudicato genovese, già comico, i consiglieri di Roma del M5S possono stare sicuri di essere sulla retta via…
Ci pare di vivere un tempo non solo difficile, ma di impazzimento generale, dove il linguaggio dei giovani e meno giovani politici manifesta idee – si parva licet - che non esitiamo a qualificare pericolose.
I succitati consiglieri che hanno sin qui dato prova di saper così ben governare una città in dissesto, -ormai è passato un anno in cui ne abbiamo viste di tutte: nominati e cacciati, assessori dimessi, dirigenti arrestati, gratificati economicamente senza fondamento né qualifiche, il sindaco indagato ma inamovibile, fino al terzo grado di giudizio (?) e ovviamente… le regole del movimento cambiate in corso d’opera, gli eletti che continuano imperterriti a ritenere responsabili dei disastri chi li ha preceduti…-  ora hanno deciso di trasferire i ‘principi’ del motore Rousseau nel governo della capitale che vive a fatica il quotidiano: un tipico diversivo, un centone di democrazia diretta che può trovare d’accordo giusto gente come Mentana che ha dichiarato che i seguaci della setta non vanno demonizzati e lui, come noto, la sa lunga...
Innanzitutto il governo di un Comune, come Roma, non può esser espletato sulla base di clic, di mi piace/non piace che vanno a finire in un filtro per nulla trasparente.  Inoltre, è sbagliato il metodo, in quanto non si possono ridurre in pillole problemi complessi. Rinviamo sul punto quanto scritto da Bobbio sulla democrazia  diretta e le società complesse e ricordato oggi da Sabino Cassese sulla stampa. Per esempio, se io chiedessi ai romani se vogliono una città con aria meno inquinata, cosa penserete mai che risponderebbero? No,vogliamo asfissiare come adesso dove le centraline di controllo, se non piove o tira vento, sforano  i limiti delle polveri sottili  già alti! Ma se non si spiega nel contempo che cosa comporti nella vita quotidiana in termini di costi e sacrifici il raggiungimento dell’obiettivo dell’aria meno inquinata, che significato ha porre il quesito referendario se non per fini di propaganda strumentale? Se si danno spiegazioni, a questo punto ci si dividerà, perché alcuni non saranno disposti a sottoporsi a rinunce e la politica dovrebbe esser precisamente questo:una scelta. Non crediamo che la discussione  possa correttamente svolgersi  per via telematica perché qualcuno dovrà pur fare la sintesi…
Il sindaco, invece di dar conto dei vari procedimenti giudiziari in cui è coinvolta – non può parlare, ha detto, perché la materia è coperta da riservatezza, in quanto oggetto di indagini da parte dell’autorità giudiziaria…Uhm… un’altra delle sue… se fà ‘dichiarazioni di scienza’ dove sta la violazione del segreto?- ma si giustifica col noto brocardo ‘mal de todos remedio de tontos’ e cioè Buzzi sta parlando e gli avversari sono peggiori di lei: logica perfetta! Ci sarebbe  da chiedersi come abbia potuto, con questo metodo logico, conseguire la laurea e successivamente  superare l’esame da procuratore legale (all’epoca si chiamava così?)…
In generale, gli esponenti del movimento  dichiarano che intendono cambiare l’Italia. In che senso? Chi ha dato loro il mandato? Siamo in uno Stato che detta principi etici? Non sono forse rappresentanti portatori di un programma (miserrimo nel caso della setta…) che i rappresentati scelgono? Quindi i conti vanno fatti prima del voto, perché i votanti debbono sapere  a cosa vanno incontro e non dopo. Poco ci importa che abbiano l’appoggio del Grillo (da ultimo, la benedizione del defunto Casaleggio).A mo’ d’esempio ci ricordiamo quel ‘non lasceremo nessuno indietro’ del sindaco Raggi quando crollò a Roma la palazzina a Ponte Milvio… La demolizione l’ha pagata il Comune?
Anche Renzi vuol cambiare l’Italia e cade nello stesso errore che era quello di Robespierre e di Lenin e di tutti i rivoluzionari o i dittatori che vogliono modellare gli altri secondo la loro visione del mondo, la loro Weltanschauung: io sono vegano? Tutti debbono rinunciare alla carne… Sono animalista? Gli animali contano più degli umani e così via…
La democrazia non è questo, è dibattito, confronto di proposte da parte di chi le sa fare e le capisce… E’ insensato proporre il reddito di cittadinanza se non si dice nel contempo che fine fà la cassa integrazione e dove si prendono le risorse per finanziarlo: non sono i grillini a sostenere scorrettamente che il debito pubblico non fà che salire? Come pensano di governare oltre a proporre il referendum sull’Euro  che,come ha spiegato Draghi non è possibile? Bisognerebbe uscire dall’Unione… e ciò ci porterebbe rapidamente al livello balcanico… Ah il programma di governo, sì… diremo come i greci nell’Areopago a san Paolo: ‘su questo ti sentiremo un'altra volta’…
Del resto non sono i soli ad imbrogliare le carte. Il fuoriuscito Rossi, governatore della Toscana, dichiara, insieme all’intellettuale Speranza, che siccome la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, come recita la Costituzione, ci deve esser un diritto al lavoro per tutti. Già…, come? Forse, in quanto conterraneo di Collodi, crede anche lui, come Pinocchio, che esistano alberi che producono monete d’oro, invece di frutti?





domenica 2 aprile 2017

SIT PRO RATIONE VOLUNTAS!


Carlo Biancheri


‘…il capriccio tiene luogo della ragione’ così Tommaso da Celano, beato, nella Vita seconda di Francesco piccolino (cap. CXXXI).
A chi si riferisce il figlio del conte di Celano, gran feudatario, che sotto una  montagna priva di boschi dell’Abbruzzo aveva il suo impressionante castello, squadrato, che dominava e domina tutt’oggi la piana,come dal castello dell’Innominato, ’dando un’occhiata in giro, scorreva… i pendii, il fondo, le strade praticate là dentro…’ (I promessi sposi, cap. XX)? A Giovenale, alla VI Satira perché il figlio di questo gran signore era colto ed aveva lasciato ogni cosa per seguire Francesco. Tommaso non poteva dimenticarsi da dove veniva, così, salendo a La Verna con Francesco che, già malato, cavalcava una mula, mentre lui era a piedi, pensava tra sé, sfinito per il caldo e la fatica: lui stà sopra ed io a piedi, ma mica i nostri genitori giocavano insieme a palletta da bambini… E Francesco, che conosceva, per grazia, i pensieri, salta giù subito dalla mula e gli dice: sali tu… ma Tommaso si inginocchia. Eppure ancora oggi il castello fà pensare alla grandezza dell’uomo che senza strepito può liberamente lasciare ogni cosa attratto da uno che  essendo colto anch’egli – il primo poeta italiano si studiava in altri tempi nei manuali…- invitava  ad immedesimarsi nel ‘Signore poverello’, rinunciando a tutto e mendicando…
E già, Giovenale, che oggi sarebbe processato per omofobia, viene preso come riferimento per  sostenere che bisogna guardare più ai fatti che alle parole e ’Se i superiori parlassero anche la lingua degli uomini e degli angeli ma non accompagnano le parole con esempi di carità, a me giovano poco, a sé  stessi niente. In realtà quando chi corregge non è temuto in nessun modo e il capriccio tiene luogo della ragione, bastano forse i sigilli della salvezza? (cioè l’autorità…)’ (Vita seconda, cap. CXXXI, Fonti francescane, Editio minor).
Da tante altezze passiamo alla prosa quotidiana ed alla setta che   vuole conquistare il  quaranta per cento dei votanti…
Capiamo la stanchezza di tanti elettori di fronte ad una politica che per decenni è stata autoreferenziale, sostenuta da una grancassa indecorosa dei media che si appoggiano su una cultura che più che la verità cerca l’interesse ed il conformismo. L’abbiamo già scritto: ci vorrebbe un Molière…
Ma la conclusione di buttarsi in mano a gente incompetente e che mente  e  si difende solo a parole e non con l’agire; lo provi il fatto che il moralista comico in disarmo vive nel villone…, è un segno di decadenza grande: l’uomo non spera più e non ama la vita.
Facciamo un esempio: il Di Battista ed il suo compare sono stati denunciati per diffamazione per aver rovesciato il tavolo a male parole nella misteriosa selezione del candidato sindaco a Genova. Persino i sodali della sinistra perfetta si sono turbati: allora non si possono più votare… Ebbene, il giovanotto deputato, che ammira Mussolini e Che Guevara (perché non Kim Il Sung o Hitler e Stalin?), ci dichiara che lui di denunce ne ha avute a iosa ma non gli fanno un baffo… Invece di rispondere sul merito, ne fà una questione di metodo, avendo evidentemente mangiato pane e volpe…, come si suol dire… E ministro di cosa diventerà costui?
Chi vota questa gente è come se affidasse la custodia del gregge al lupo!