sabato 23 febbraio 2013

PARS DESTRUENS PARS CONSTRUENS

Carlo Biancheri

Aristotele sostiene che ogni negazione comporta l’affermazione di una realtà diversa. Applichiamo al fenomeno  Grillo questa affermazione giacché ha riempito la piazza San Giovanni a Roma e gli astanti, vivendo in un regime democratico dove il loro voto conta quanto quello di un intellettuale – non alla Dario Fo che non ci ha mai né affascinati né divertiti …nonostante il Nobel -, fanno temere per le loro scelte di voto. Gli eletti di quel movimento che faranno delle nostre vite? La Grecia antica oltre a paventare l’olocrazia (v. altro post in questo blog) aveva un tale concetto della democrazia che se un cittadino ateniese nell’assemblea proponeva una legge che veniva respinta era condannato a morte… Quante volte sarebbe morto Grillo con le sue proposte? ’Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’ recita la saggezza popolare e all’analisi della realtà italica semplicista del guitto genovese che ha imparato l’arte dall’amico Villaggio, uomo profondamente amareggiato…, non corrisponde alcuna seria proposta a parte le negazioni da piazzista del tipo: non abbiamo mai detto che intendiamo uscire dall’Euro! Questa poi…: tra il vero e il mendacio non c’è soluzione di continuità. Forse siamo davvero al punto paventato da Aristotele dove i savi, in un mondo di folli, sono reputati stolti… Dove stanno le proposte? A forza di affidarsi ai guru si finisce in un mondo alla Renzi dove la gente parla senza conoscere e non propone soluzioni ai problemi con cognizione di causa: un mondo persuasivo, come la pubblicità, un mondo di adolescenti dove tutto è per gioco perché la realtà è tanto complessa che non si riesce a dominarla. Purtroppo l’atteggiamento è così diffuso che lo ritroviamo anche nella Chiesa dove i pastori scambiano il loro stato d’animo per verità rivelate… La Divina Commedia finisce col silenzio, tale è il rispetto per la parola, perché, con buona pace di Foucalt… non esiste alcuna frattura tra parole e cose e la realtà va vissuta, contemplata non violata. Invece le parole sono usate come frecce per convincere non per esprimere il vero. Quante volte nella Storia si è voluto separare la pars destruens dalla pars construens? E’ un Machiavelli in erba o un Lenin rinato chi pensa che usando mezzi di distruzione totale dell’esistente poi ci sarà la palingesi, la rinascita. Mai successo che noi sappiamo…