Carlo Biancheri
Il Capitan Fracassa che bolla e sbolla senza
      mai portare argomenti seri, forte di un pubblico plaudente di
      beoti, come li chiamavano i Greci, è riuscito col suo segretario
      Vis-Conte dimezzato, alias Visconti Venosta, ad uscire dalla
      trattiva europea con le ossa rotte.
Non è contento il capitano perché in Europa era
      stata annunciata una rivoluzione come quella italiana che avrebbe
      cambiato tutto: in effetti il cambiamento c’è stato, ma in peggio
      rispetto ai suoi desiderata. Invece dell’ubriacone, come lo
      definisce lui, del Granducato da operetta da cinquecentomila
      abitanti,  il Lussemburgo, avremo una donna segaligna tedesca di
      una nobiltà minore, ma con piena coscienza della sua
      infallibilità. Nominata al vertice della Commissione grazie ad
      un’altra donna e questa volta dell’Est europeo, la Merkel,
      particolare trascurato dai media, tranne qualche eccezione, ma di
      fondamentale importanza non tanto per la sua appartenenza alla
      Stasi in gioventù  - alla Nomenklatura di certo, perché
      non vincevano sotto Honecker il primo premio di lingua russa
      quelli che non erano in qualche modo inseriti nel regime… - ma per
      la durezza umana, l’atteggiamento cinico che trova riscontro solo
      in uno come Putin; Mutte la chiamavano in Germania, ma di
      ‘madre punitiva’ si trattava… Ursula non capirà neppure le
      sbruffonate del bar Sport di Milano Rogoredo, né quelle dei
      fuoriusciti dalla val Brembana o dal Varesotto: le chiacchiere con
      lei stanno a zero, mentre le cifre contano. Il Capitano ha messo
      il veto all’olandese Timmermans, un buontempone che parla
      italiano, perché socialdemocratico così come – ricordate: gli
      italiani prima di tutto!- ha votato contro David Sassoli al
      Parlamento europeo –continuerà a sostenere di parlare a nome di
      sessanta milioni di italiani?- e così lo stivale è rimasto
      all’asciutto, se non fosse stato per Sassoli, da lui avversato.
Il fine diplomatico, dal canto suo, Vis-Conte
      dimezzato, novello Visconti Venosta, non ha ancora capito che
      all’estero non ci si tocca come si fa a san Giovanni Rotondo
      quando si va al bar a prendere un caffè, assicura che non è andata
       così e che l’Italia avrà un posto nel Board della BCE e qui …
      casca l’asino, fragorosamente. Dovete sapere che alla creazione
      della Banca Centrale Europea ci fu un accordo in  base al quale i
      tre grandi paesi: Germania, Francia e Italia avrebbero avuto
      sempre un rappresentante nel Board, quindi il Vis-Conte sappia che
      il posto non lo ha guadagnato lui, ma ci spetta di diritto. Quanto
      poi alla Vice-Presidenza della Commissione –  vice-presidente era anche la
      Mogherini, una un’idiozia di Renzi aver brigato per quel posto, forse
      suggerito da Veltroni…- ce ne sono tante e non significano quasi
      nulla e vedremo se il Giorgetti di Cazzago, che non si comprende
      quando parla in italiano (figurarsi in inglese), sarà accettato
      come Commissario alla concorrenza: crediamo di no.
In mancanza di argomenti, mentre nel paese non
      si muove foglia, anzi aumentano le crisi industriali e la stagnazione perdura,
      ora c’è l’accusa alla barca a vela di pirateria, con cinquanta
      migranti a bordo. Non pretendiamo che il Capitano conosca Montesquieu (per lui
      sarà come Riciliù, come  chiamavano Richelieu,  in altri tempi, in
      certe terre lombarde…) e la separazione dei poteri, ma le sentenze
      della magistratura in attesa della sua Demokratura le
      deve rispettare e, per giunta, fanno giurisprudenza, per cui né la
      Libia né la Tunisia sono porti sicuri: ops… l’intreccio si
      infittisce… Meno male che soccorre Malta, svillaneggiata fino a
      ieri…
Un caso psicologico, secondo noi, con dei sostenitori sulla sua
    lunghezza d’onda.
     
