Carlo Biancheri
La
misura è colma.
Abbiamo
sin qui esitato in questo blog a sparare a zero sulla nuova generazione di
politici portatori del nulla perché chi li ha preceduti ha dato pessima prova:
incompetenza, ignavia, inazione, proliferazione della malavita organizzata
contigua alla cosa pubblica, profluvio di leggi stupide e contraddittorie,
mendacio e soprattutto decisione di lasciare gli equilibri di potere invariati,
quieta non movere, in una parola la filosofia del conte zio, nella
migliore delle ipotesi…, dell’amato Manzoni e cioè quella del ‘sopire e
sedare’…
Ci
tocca adesso occuparci del segretario di una Lega che si chiamava per
l’indipendenza della Padania, che apostrofava Roma come ‘ladrona’, che voleva
sull’esempio della Scozia (speravano gli incauti…) e della Catalogna distaccare
alcune regioni del Nord, quelle della Padania (una conoscenza della geografia
approssimativa, giacché non abbiamo contezza che il Po lambisca la Liguria o il
Friuli Venezia Giulia…) dal resto del Paese. Adesso però di secessione non si
parla più…
Questo
signore, diciamo così, che usa epiteti come ‘bastardi’ riguardo agli aggressori
o dà della ‘squallida’ ad un’avversaria politica, difende il presepe e si
autodefinisce cattolico e nel contempo si fa fotografare nudo, forse portatore
di un’ideologia conciliare estremista (?), pelagiana? Bene, il tale in
questione, dopo l’efferato vile massacro di inermi a Parigi, ne approfitta per
dire al papa che non deve dialogare con l’Islam. Si sa che trasuda cultura
teologica come la sua sodale francese che giustificava il ‘water
boarding’; in altri termini la ‘nipotina’ dei traditori di Vichy reputa,
nel suo odio verso i suoi simili, che se uno è mascalzone, o reputato tale…,
merita qualsiasi cosa, con buona pace di Voltaire, Beccaria e compagni. En
vertu de leurs bons principes…, per associazione di idee ci viene in mente
il romanzo Les demi vierges, con la loro morale borghese…, quella
ridicolizzata da Pirandello o da Buñuel, ma stiamo volando alto per il nostro
personaggio, intervistato da tutti i conduttori televisivi che non sono molto
più esperti… di lui. Vige nel tempo moderno una divulgazione della ‘dialettica’,
propalata dagli idealisti, per cui la realtà è il farsi dialettico, ridotto
però a caricatura: tutte le opinioni debbono esser messe a confronto, appunto,
per generare una dialettica, sostengono i sacerdoti dell’informazione. Ma,
allora, perché non far dialogare Hitler e Stalin, se vivi? Dovremmo forse a loro
avviso stare a sentire le bestialità di El Baghdadi o del capo di Boko Aram? Se
ci fosse ancora Bokassa, nel cui frigorifero vennero trovati resti umani, in
quanto praticava il cannibalismo, avrebbero preso anche lui nel dibattito? A
questo ci ha portato la cultura del secolo breve… che ha smarrito valori
assoluti come il rispetto per la vita umana e per l’altro da sé.
Il
nostro è stato con Razzi (…) in Corea del Nord e l’ha trovata come la Svizzera:
va detto che lì l’orecchino lo portava solo lui…
Strenuo
sostenitore dell’uscita dall’Euro – ma… neppure la sinistra greca di Tsipras lo
vuole…- senza minimamente curarsi delle conseguenze e in particolare di come
sarà il tenore di vita dei suoi connazionali che dovranno ripagare un debito
denominato in Euro e passeranno alla liretta. Il giovane doveva ancora nascere
quando l’Italia festeggiava se riusciva a collocare sul mercato il 60% del
valore di un’emissione di titoli pubblici… Ma voi venticinque lettori pensate
che il contenuto di quel che si dice conti? Non illudetevi, quel che si cerca è
apparire a scapito dell’essere.
Il
papa, che riempie le piazze come nessuno dei suoi predecessori e che con il
coraggio di un Francesco ‘piccolino’ tenta di ‘ricostruire ‘la Chiesa, come
aveva chiesto il crocifisso di San Damiano, e predica la pace tra gli uomini,
fà benissimo, come diceva il Concilio Vaticano II nella Dichiarazione alle
religioni non cristiane (è al corrente il personaggio di quel che ha detto
il Concilio? E ugualmente parla di quel che ignora?), a distinguere tra chi
segue una religione che insiste sulla trascendenza di Dio e che può produrre
ascesi come il sufismo e certi sciagurati individui disumanizzati, divenuti tali
anche a
causa
di una società, come la nostra, tutta centrata sull’avere, sul piacere, sul
potere, sul narcisismo e quindi sull’egoismo più che sull’essere e cioè sulla
capacità di stare insieme. Pochi si ricordano che Francesco andò in piena
crociata a Damietta e predisse l’esito della battaglia… Voleva dialogare col
saladino…
Ha
bisogno di nemici il nostro su cui scaricare gli odi collettivi, come quei
poveri francesi che furono accerchiati dalla folla a Milano perché avevano
toccato il Duomo e per questo fatto erano considerati untori, durante la famosa
peste di cui parla l’amato Manzoni.
Invece
di disegnare scenari improbabili una buona esperienza di lavoro forse non gli
nuocerebbe perché imparerebbe qualcosa della vita reale e acquisterebbe qualche
competenza. Con lui gli altri…