martedì 20 gennaio 2015

PAROLE DEL PAPA


Silvio Prati ha scritto

Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensa lei Biancheri del linguaggio del papa Bergoglio che parla di dare un pugno in faccia, che cerca di mitigare l’espressione dare un calcio in culo, dicendo là dove non arriva il sole, che dice che i cristiani non devono fare figli come i conigli. Ma è un linguaggio da papa anche se sta parlando con i giornalisti? informale va bene, ma... Lo farà di proposito per un fine preciso? spiazzare, stupire, catturare l’attenzione? E poi questa della paternità responsabile diventa una nuova lettura della Humanae vitae di Paolo VI?


Carlo Biancheri risponde

Ottime domande.
Bisogna anche dire che la portavoce dei giornalisti ispanici ha detto al papa che nelle Filippine li ha commossi: tutti quanti noi, direi…
‘A mio debol parere’, per usare l’espressione di fra' Cristoforo, gran personaggio… che non si è mai dimenticato del pane della misericordia donatogli dalla famiglia di chi aveva ucciso…, il papa vuol demitizzare il suo ruolo per far capire che non è un semidio. Pio XII lasciava dire che aveva avuto apparizioni della Madonna e si comportava, uomo del suo tempo, con una ieraticità quasi disumana. Questo papa sembra ricordare quel che si legge nel Vangelo: uno solo è il Signore e voi siete tutti fratelli. Rischiamo, oscurando la Creazione e l’umano, il dualismo anima /corpo che fa dire ai neo-platonici: fuggiamo al Padre. Credo che il papa si ricordi, invece, del Genesi V… ( e Dio vide che tutto ciò era buono…).
Non voglio sostenere con ciò il pelagianesimo…, sia chiaro. Abbiamo ricordato in questo blog che S.Paolo scrive di aver dato dell’ipocrita a S. Pietro…; l’apologetica mette tra parentesi questo, quasi che il cammino di fede sia una marcia trionfale.
Sulla Humanae Vitae, certo, il papa vorrà tornare ad interpretare quell’Enciclica, tenuto conto della grande distanza che c’è tra la dottrina e la prassi. Paternità responsabile non può voler dire … ’e,quindi, siate casti’ di norma…, ma neppure, fate come vi pare: perché a quel punto riconoscere agli sposi il piacere fisico senza ostacoli, mentre si nega la sessualità omosessuale? Probabilmente, anche se non sono un esperto, si tratta di equilibrare il piacere e la finalità dell’atto in un contesto di un’antropologia volta alla piena realizzazione dell’umano. Da non dimenticare che Aristotele, non propriamente un credente…, sostiene che se nell’uomo si spegne la scintilla del divino che è in lui diviene il peggiore degli animali, in quanto dedito in modo assoluto, utilizzando la ragione, ai soli piaceri corporali. Se si legge Sade, la profezia è avverata.

domenica 18 gennaio 2015

IL PUGNO DI FRANCESCO E LA LEZIONE DI VOLTAIRE


Carlo Biancheri

Dal titolo dell’editoriale di Scalfari di oggi su “la Repubblica”, abbiamo creduto di capire dove si andava a parare: rimbrotto al papa, celebrazione di Voltaire.
In realtà, la stima che il fondatore di Repubblica ha per il papa Francesco è tale che il rimbrotto si  esaurisce in un buffetto: non vorrete mica pretendere che il papa sia volterriano!
L’articolo però suscita altre riflessioni.
Ci viene detto che la Caritas, l’agape fraterna dovrebbe essere il segno distintivo dei liberali che amano il bene comune… Ma dove, quando? Nel  mondo di Alice nel paese delle meraviglie, forse… E tutta la teorica di  homo homini lupus, ricorrente tra i liberali classici, la limitazione delle libertà disegnate a partire dalla libertà individuale, o il rigore calvinistico, ispirazione del capitalismo – non c’è pietà per i perdenti…, è come per i predestinati alla dannazione; per Calvino l’insuccesso nella vita non era per caso segno che Dio non era con il soccombente? – dove li mettiamo?
Voltaire, sia in Candide che nella sua corrispondenza con i grandi del suo tempo, non è propriamente uno che trasudi pietà per il genere umano. Rivendica dei diritti, sì, si oppone ad un ordine imposto, ma per il resto fà i fatti suoi, anche nella vita privata, con la nipote…
Da buon deista e massone, come Diderot - del resto anche lui citato nell'articolo con gli Enciclopedisti - ha, in linea con la teoria del  fratello massone Kant, un gran concetto della ragione, facoltà delle regole, che diviene superiore all'intelletto, facoltà dei principi, diceva Aristotele; e, pour cause…, giacché  non si può conoscere il reale, cioè il noumeno, secondo l’illustre maestro di Heidelberg… Alla fine della fiera la filosofia  si riduce a epistemologia; altroché chiedersi il che cos'è delle cose…, lo stupore di fronte al reale, teorizzato da Aristotele.
Ma non aveva forse ragione Marx a  qualificarle libertà ‘formali’? Cioè che non incidevano sulla vita quotidiana delle persone, specie se appartenenti a classi che non partecipavano alla torta...
Abbiamo capito financo noi, con l’amato Manzoni che prediligeva gli umili piuttosto che il Conte zio o il padre della monaca di Monza e la sua parentela…, che la proclamazione di certe libertà, solo per alcuni direbbe Marx, è andata insieme alla divisione dell’umanità in due categorie: gli eletti che guidano, decidono e  i più che debbono essere guidati.
Oggi a Manila una bambina presa dalla strada, dell’età di dodici anni, vittima di abusi e oggetto di prostituzione, ha chiesto al papa tra le lacrime: perché Dio permette che succedano queste cose ai bambini? È stato un momento molto forte. È il tema  che angosciava  Dostoievskj: il dolore degli innocenti. Cosa  ci avrebbe raccontato il mondano Voltaire con i suoi fratelli massoni?
Il papa ha risposto da par suo: non ho la risposta, ma la risposta nasce dalle lacrime. Occorre sapersi commuovere, saper piangere sul genere umano, sul suo destino per imparare a formulare la risposta. Nel tempo moderno e, forse anche per gli Enciclopedisti, la risposta sarebbe: bambina mia è il fato, il mondo è pieno di ‘sfigati’, prendi la gioia che ti è consentita e stà contenta. Ma…, come Elettra, la bambina non vuol esser consolata, abbraccia il papa, vuole salvezza, riconciliazione.
Da queste situazioni nasce il rispetto per l’altro, Dottor Scalfari, che debbono imparare anche i superstiti di “Charlie Hebdo”.


venerdì 16 gennaio 2015

DIRITTO ALLA BLASFEMIA


Carlo Biancheri

Apprendiamo dai media, ispirati ai principi della Rivoluzione francese, in chiaro quelli massonici, che hanno, come si vede nel nostro Paese  ed altrove…, così ben meritato in oltre duecento anni…, che la libertà d’espressione,  vedi  di ironia, non deve conoscere limiti quando ci sia la religione di  mezzo. Guai in Francia se si parla di vilipendio perché la religione si deve professare segretamente a casa propria, un po’ come si mangiava nel film Il fascino discreto della borghesia
C’è però il vilipendio allo Stato e da noi in Italia si possono forse insultare i carabinieri? O il Presidente della Repubblica? Fà differenza con la religione? Con tutto rispetto per le istituzioni di origine pattizia, in questo blog non avvertiamo alcuna sacralità delle stesse.
Abbiamo già detto quel che pensiamo di quanto avvenuto in Francia, tuttavia ci sembra un caso psichiatrico rappresentare un personaggio che è al cuore di una religione, alludendo all’apparato genitale maschile. Che senso ha? Fà ridere? chi? La risposta è: ma io sono ateo dichiarato…; tanto piacere, ma… perché insultare?
La tua libertà, caro amico, finisce dove inizia la mia e le tue idee non hanno il marchio di qualità rispetto alle mie.
Ci sono, certo, lo abbiamo detto, i diritti fondamentali che consistono essenzialmente nel rispetto alla vita di tutti: propria e altrui.
Ancora una volta il papa Francesco ha ragione da vendere: perché insultare? Se si insulta una persona, la mamma dice il papa, è reato, ma una credenza religiosa, come sottocultura secondo Nietzsche, icona massonica, e i positivisti del secolo scorso… , è altra cosa.
Chi sostiene queste idee o è di parte o non sa quasi niente.



sabato 10 gennaio 2015

Risposta di Carlo Biancheri ai commenti al post COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA: IL PAPA SBAGLIA A DIALOGARE CON L'ISLAM

Io credo che il rispetto per le altrui idee sia buona norma, ma non possa prescindere da quel che si dice. Io non ho alcun rispetto per le idee di Hitler, di Mussolini, di  Lenin  o di chi teorizza la pedofilia, per fare qualche esempio… E’  una sciocchezza  che deriva dall'errata convinzione che la verità sia dialettica e che, quindi, qualsiasi affermazione debba esser messa sullo stesso piano di un’altra. E’ un po’ come la volontà della maggioranza che non è criterio assoluto di verità: in un mondo di matti, dice Aristotele, i savi sono considerati matti. Ci vuole dunque un quadro di diritti universali, una sorta di quadro giuridico, cui più volte abbiamo fatto riferimento in questo blog e che sono quelli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;   tutti i politici dovrebbero conoscerli e,  invece,  vengono contraddetti ad ogni piè sospinto… Purtroppo, va aggiunto, alcuni Stati membri dell’ONU, con larga parte di cittadini di religione musulmana, vorrebbero modificarli, in quanto non contribuirono, subito dopo la seconda guerra mondiale, ad elaborarli…, ma si può forse negare un’affermazione come ‘ogni uomo ha diritto alla vita’ o ‘ogni uomo nasce libero’?
Il Concilio ecumenico Vaticano II elaborò la nozione di dialogo interreligioso. Dialogo vuol dire ricerca insieme partendo da presupposti comuni, altrimenti non si dialoga, si vuole prevalere sull'altro. L’esito del dialogo non è predefinito, in quanto si tratta di un percorso. Ci sono dei valori che possono essere comuni, come il concetto di Dio trascendente, Dio misericordioso, la fraternità, la condivisione, la pietà per il povero. Su questo va fatto perno contro chi ha una visione integralista e cioè confonde religione  e cosa pubblica. La bassa cultura corrente di intellettuali, anche di prestigio, sostiene che il rifiuto dell’integralismo è una conquista illuminista e liberale. Senza nulla togliere a questi signori, i principi di laicità hanno la loro base nel Medio Evo che ha preparato il Rinascimento. Solo la propaganda protestante ottocentesca  lo ha dipinto come un’epoca buia; oggi nessuno  lo sostiene più, tranne i nostri provincialotti che arrivano sempre in ritardo… Non tutti vogliono dialogare: è vero. Per ragioni di lavoro ho viaggiato per molti anni in Paesi musulmani e  ricordo di aver sempre (o quasi) goduto di accoglienza ed amicizia, anche in periodi in cui iniziava l’avversione verso l’Occidente. Del resto, dopo la caduta del muro di Berlino, gli americani, che certo non sono dotati de l’ésprit de finesse, hanno rozzamente favorito un odio anti-occidentale, sparando, per così dire, nel mucchio e imponendo l’american way of life in contesti del tutto alieni. Ciò detto, da parte islamica vi è stata troppa tolleranza negli anni  nei confronti di chi voleva l’imposizione universale della legge islamica con la forza, o vendicare imprecisati torti con la violenza selvaggia sugli inermi. Non c’è gerarchia nell’Islam e ci sono diverse ‘confessioni’ e questo impedisce un’azione organizzata. Anzi, basta un principe qualunque, carico di soldi, per finanziare per decenni il terrorismo organizzato.
Si invoca chiarezza da parte del papa e certi cristiani si sentono disorientati, come il convertito Messori. Forse i neofiti si aspettavano la parusia in quattro e quattrotto…
Chi si lamenta, perché non legge le lettere di Paolo o gli Atti degli Apostoli? Si accorgerà  che nella Chiesa da subito vi sono state tensioni. Paolo dà dell’ipocrita a Pietro… per via del rapporto con i pagani. Che significa questo? Non si turbi il cuor vostro… Nella liturgia si legge in questi giorni la bellissima prima lettera di Giovanni che ricorda che Dio è amore e che chi dimora in Dio non ha timore. Basta essere perenni infanti, aspettando continue risposte dalla gerarchia, quasi fosse il papà. C’è anche la coscienza che va ‘informata’ nella comunità. Il sacerdote, se vive il suo carisma…, amministra i sacramenti  ed è solo un po’ più avanti, ma non è il dominus.
L’inizio della Regola di S. Benedetto è: "Ausculta fili praecepta magistri" e cioè:"apri il cuore".

venerdì 9 gennaio 2015

COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA: IL PAPA SBAGLIA A DIALOGARE CON L'ISLAM


 Carlo Biancheri

La misura è colma.
Abbiamo sin qui esitato in questo blog a sparare a zero sulla nuova generazione di politici portatori del nulla perché chi li ha preceduti  ha dato pessima prova: incompetenza, ignavia, inazione, proliferazione della malavita organizzata contigua alla cosa pubblica, profluvio di leggi stupide e contraddittorie, mendacio e soprattutto decisione di lasciare gli equilibri di potere invariati, quieta non movere, in una parola la filosofia del conte zio, nella migliore delle ipotesi…, dell’amato Manzoni e cioè quella del ‘sopire e sedare’…
Ci tocca adesso occuparci del segretario di una Lega che si chiamava per l’indipendenza della Padania, che apostrofava Roma come ‘ladrona’, che voleva sull’esempio della Scozia (speravano gli incauti…) e della Catalogna distaccare alcune regioni del Nord, quelle della Padania (una conoscenza della geografia approssimativa, giacché non abbiamo contezza che il Po lambisca la Liguria o il Friuli Venezia Giulia…) dal resto del Paese. Adesso però di secessione non si parla più…
Questo signore, diciamo così, che usa epiteti come ‘bastardi’ riguardo agli aggressori o dà della ‘squallida’ ad un’avversaria politica, difende il presepe e si autodefinisce cattolico e nel contempo si fa fotografare nudo, forse portatore di un’ideologia conciliare estremista (?), pelagiana? Bene, il tale in questione, dopo l’efferato vile massacro di inermi a Parigi, ne approfitta per dire al papa che non deve dialogare con l’Islam. Si sa che trasuda cultura teologica come la sua sodale francese che giustificava il ‘water boarding’; in altri termini la ‘nipotina’ dei  traditori di Vichy reputa, nel suo odio verso i suoi simili, che se uno è mascalzone, o reputato tale…, merita qualsiasi cosa, con buona pace di Voltaire, Beccaria e compagni. En vertu de leurs  bons principes…, per associazione di idee ci viene in mente il romanzo Les demi vierges, con la loro morale borghese…, quella ridicolizzata da Pirandello o da Buñuel, ma stiamo volando alto per il nostro personaggio, intervistato da tutti i conduttori televisivi che non sono molto più esperti… di lui. Vige nel tempo moderno una divulgazione della ‘dialettica’, propalata dagli idealisti, per cui la realtà è il farsi dialettico, ridotto però  a caricatura: tutte le opinioni debbono esser messe a confronto, appunto, per generare una dialettica, sostengono i sacerdoti dell’informazione. Ma, allora, perché non far dialogare Hitler e Stalin, se vivi? Dovremmo forse a loro avviso stare a sentire le bestialità di El Baghdadi o del capo di Boko Aram? Se ci fosse ancora Bokassa, nel cui frigorifero vennero trovati resti umani, in quanto praticava il cannibalismo, avrebbero preso anche lui nel dibattito? A questo ci ha portato la cultura del secolo breve… che ha smarrito valori assoluti come il rispetto per la vita umana e per l’altro da sé.
Il nostro è stato con Razzi (…) in Corea del Nord e l’ha trovata come la Svizzera: va detto che lì l’orecchino lo portava solo lui…
Strenuo sostenitore dell’uscita dall’Euro – ma… neppure la sinistra greca di Tsipras lo vuole…- senza minimamente curarsi delle conseguenze e in particolare di come sarà il tenore di vita dei suoi connazionali che dovranno ripagare un debito denominato in Euro e passeranno alla liretta. Il giovane doveva ancora nascere quando l’Italia festeggiava se riusciva a collocare sul mercato il 60% del valore di un’emissione di titoli pubblici… Ma voi venticinque lettori pensate che il contenuto  di quel che si dice conti? Non illudetevi, quel che si cerca è apparire a scapito dell’essere.
Il papa, che riempie le piazze come nessuno dei suoi predecessori e che con il coraggio di un Francesco ‘piccolino’ tenta di ‘ricostruire ‘la Chiesa, come aveva chiesto il crocifisso di San Damiano, e  predica la pace tra gli uomini, fà benissimo, come diceva il Concilio Vaticano II nella Dichiarazione alle religioni non cristiane (è al corrente il personaggio di quel che ha detto il Concilio? E ugualmente parla di quel che ignora?), a distinguere tra chi  segue una religione che insiste sulla trascendenza di Dio e che può produrre ascesi come il sufismo e certi sciagurati individui disumanizzati, divenuti tali anche a causa di una società, come la nostra, tutta centrata sull’avere, sul piacere, sul potere, sul narcisismo e quindi sull’egoismo più che sull’essere e cioè sulla capacità di stare insieme. Pochi si ricordano che Francesco andò in piena crociata a Damietta e predisse l’esito della battaglia… Voleva dialogare col saladino…
Ha bisogno di nemici il nostro su cui scaricare gli odi collettivi, come quei poveri francesi che furono accerchiati dalla folla a Milano perché avevano toccato il Duomo e per questo fatto erano considerati untori, durante la famosa peste di cui parla l’amato Manzoni.
Invece di disegnare scenari improbabili una buona esperienza di lavoro forse non gli nuocerebbe perché imparerebbe qualcosa della vita reale e acquisterebbe qualche competenza. Con lui gli altri…