lunedì 28 maggio 2018

LA MANOVRA DEL SALVINI E CAMERATI

Carlo Biancheri

«Non c’è scritto in Costituzione che non si possono cambiare le regole europee» dice il Salvini, accusando il Presidente Mattarella di aver fatto il ruolo di arbitro e di giocatore oppure, udite, udite di don Abbondio!
Tra le poche cose che conosce c’è il calcio, giacché non constano studi importanti od esperienze lavorative, uso della parola/chiacchiera, a parte. Il riferimento a don Abbondio, poi, manifesta chiaramente il livello culturale  del tizio che guida la Lega e l’imprecisione, l’imbrogliare tutto nei concetti. Chi sarebbe che ha spaventato il presidente Mattarella? Che ne sai dei mercati finanziari, Salvini? Ogni volta che parli, dici sciocchezze in materia e poi don Abbondio ha tergiversato, non ha detto un no secco, come Mattarella ha coraggiosamente ed onestamente fatto. Temeva anche Renzo don Abbondio, non lo sai? Cosa hai capito de I promessi sposi?
Come si suol dire, qui casca l’asino, perché se io faccio un programma di governo, pardon contratto, senza coperture  finanziarie vado in rotta di collisione con gli impegni liberamente assunti in sede europea. Si possono certamente cambiare le regole, ma con le maggioranze previste dal Consiglio europeo e dal Parlamento, ma dove trova l’esperto di calcio del bar del Giambellino gli alleati per raggiungere la maggioranza dei voti? Quelli di Orban? Sono pochissimi e anche quelli cechi o della Polonia… E allora di che parla?
O forse in tutta questa storia, dove il ragazzetto di Pomigliano d’Arco, vittima di una crisi di nervi e che dall’alto della sua scienza giuridica – due anni di frequenza a giurisprudenza…- vuole tradurre in stato d’accusa il Presidente della Repubblica, insieme alla Meloni, altra fine giurista, è stato beffato come in una novella del Boccaccio, con la differenza che il tutto si svolgeva a Roma e che un milanese ha ‘uccellato’ un napuriello, ohibò…
Dove sta la parzialità, Salvini?
O forse, senza dirlo in campagna elettorale, tu volevi precostituire le condizioni che avrebbero costretto il paese ad uscire dalla moneta unica? Con i tuoi economisti di vaglia ti sei convinto che non ci sia altro modo di favorire chi ha la fabrichètta in Brianza per esportare meglio e chi se ne frega della macelleria sociale, della perdita di valore del 40%  dei depositi o degli immobili e del caos sui mercati finanziari: non è il tuo elettorato. Così, ragioni?
Il tenacissimo professore sardo Savona, noto bastian contrario, aveva in serbo un piano B per cui, alle brutte…, dopo aver provocato la UE, col sostegno dell’amico e sostenitore (…) Putin, ci si sarebbe trovati in una situazione senza via d’uscita, obbligandoci a tornare alla lira. Il paese è ancora più povero? Non importa, recuperiamo la sovranità monetaria… Per farci cosa? Per importare inflazione come in Venezuela o in Argentina? Questo vuoi? E l’azzimato Zaia e le massaie venete con i  loro uomini che, senza battere ciglio, votano la Lega, cioè un partito anticristiano, giacché contraddice il ‘secondo comandamento’ che  è simile al primo («ama il prossimo tuo») e che, tuttavia, la domenica vanno a messa tranquillamente, ciò…, come delle dissociate, sono convinti che per loro sarà conveniente uscire dalla moneta dei loro confinanti?
La menzogna di Salvini consisteva nel sostenere che nel programma di governo non c’era l’uscita dall’Euro… ma c’erano tutte le premesse; se l’affermazione del ‘fannullone’, come lo chiamano in Parlamento europeo, è corretta, perché non ha accettato Giorgetti al MEF? Qui sì, c’è qualcosa sotto.
Adesso la situazione  è più chiara: i votanti dovranno decidere se vogliono stare nel quadro europeo, pur cercando di modificarlo, o se vogliono seguire la ricetta degli estremisti che ci porterà nel burrone.
E gli estremisti sono i violenti, gli arroganti, coloro che agiscono senza trasparenza e, pur ispirandosi al fascismo, usano metodi leninisti: il potere per il potere.
Lasciamoli governare vuol dire: finiamo pure nel burrone, tanto dopo non potremo punire nessuno perché i pifferai si saranno squagliati.