domenica 11 maggio 2014

ROBESPIERRE AMATORIALI



Carlo Biancheri

Ci tocca, disgraziatamente, di  occuparci ancora degli adepti del comico Grillo e aspiranti abitanti del pianeta Gaia di cui parla Scientology.
C’è un florilegio di interviste televisive, connotato da uno stile nuovo:  sono caduti insulti e parolacce dirette da parte  dei pentastellati (ma la stella a cinque punte non è un simbolo massonico?) e, tuttavia, permangono contumelie indirette non meno feroci. Lo stile è ora quello dei bravi ragazzi che hanno imparato: sanno tutto ormai, si direbbe... Abbiamo appreso che c’è Di Maio che a vent’otto anni  dirige la Camera da par suo! Ergo, sono pronti a governare.
E cosa farete come prima cosa?
Reddito di cittadinanza (ma…come si finanzia?), legge sul conflitto d’interessi, niente finanziamento ai partiti…
Ma l’economia del paese? Le imposte…, vanno riviste? Se sì, come? E ancora, come arrestare l’emorragia dei posti di lavoro? Bloccando l’innovazione, come dice il guru? Agli inizi del secolo scorso ci sarebbero stati tanti posti di lavoro in più se ci si fosse rifiutati di favorire il motore a scoppio: carri e carrozze e cocchieri e, (perché no?…), palafrenieri e maniscalchi…
Ricordate la mosca cocchiera di La Fontaine che  si dava tanto da fare che sembrava che fosse lei a tirare il carro?
Il capo manipolo, che vive nel villone con vista mozzafiato su Genova e che considera ottanta Euro una mancia, ci dice di esser stato comunista e che tutti han votato comunista, via! Lo vogliamo rassicurare, noi no. Perché no? Perché non siamo mai stati marxisti, pur riconoscendo a Marx i suoi meriti, né convinti che nella Storia vi fosse un progresso, specie se lineare…, né che occorresse un suicidio di classe per ritrovare un’identità palingenetica nel proletariato, portatore  dell’istanza di un uomo nuovo. Forse eravamo cinici, come Lenin del resto…, e avevamo capito, ante litteram, che ‘nel cuore di ogni proletario cova l’animo di un borghese’… Sta di fatto che non eravamo della partita, Grillo, e forse Marx lo conosciamo un po’ meglio di te…
La trappola politica è semplice: noi, pentastellati, siamo gli onesti di fronte a dei politici di professione (bisogna dire che hanno fatto di tutto questi ultimi per tirare la volata ai Robespierre  amatoriali…) e quindi vinceremo e poi sarà una nuova era, come nel pianeta Gaia.
Peccato che leggano poco questi signori e ignorino che i movimenti millenaristi nella Storia sembrano una costante…
E’ vero il quadro italiano che hanno lasciato i poteri ispirati alla massoneria che tanto contano, la Chiesa, finalmente in via di riforma con questo grande papa, i sindacati/corporazione, le professioni (avvocati, notai, commercialisti ecc.), certi industriali oligopolisti, con sostegni politici, è desolante. La malavita organizzata, presente da sempre, in questo povero Paese, con fasi alterne, in combutta con molti politici e governi, ma anche con amministratori locali e funzionari pubblici, in un tempo di annullamento dei valori  etici, si è diffusa grandemente. In assenza di una informazione seria, onesta( e non gridata…) si è diffuso un sentire comune, in base al quale non ci sono più motivi per sacrificarsi ed è lecito infischiarsi del prossimo. È vivere insieme questo?
L’ultimo scandalo dell’Expo a Milano è sconfortante perché è indice di corruzione regolare; quando non c’è corruzione c’è incapacità dei vertici. Ma chi ha selezionato gli incapaci? Lasciamo da parte l’Avv.to batterista, governatore lombardo che vuole ricacciare gli immigrati sulle coste dell’Africa, salvo i suoi precipitarsi all’alba alla messa del papa (!),ma il sindaco di Milano, certo migliore dei suoi predecessori,dov’era? Dire che si deve rinunciare al progetto adesso significa non capire un  bel niente del quadro internazionale: forse c’è chi vuole che il Paese torni a contare come il Regno sabaudo prima della guerra di Crimea…; la manifestazione successiva si farebbe  col Sudan del sud, con Malta, Burkina Faso…, se accettassero…
Dedicarsi un po’ al bene pubblico impedirebbe che una pletora di sciocchi o lestofanti gestisca per noi, abusivamente, la cosa pubblica.
Il rimedio a questi mali non è quello palingenetico: i nostri venticinque lettori sanno che siamo partigiani del fare ogni giorno qualche cosa, agere contra direbbe il papa Francesco… , fossanco spiegando al leader che si autodefinisce ‘ambizioso’ che la giovane età non basta: occorre proporre cose serie che non sono quelle di Robespierre che non hanno durato… Lavorare stanca…, ma…
Ci sono elezioni europee e non si è parlato di Europa. Per chi ne parla, non basta  dire quel che desideriamo dall’Europa (ad es. che l’Europa si occupi delle migrazioni di massa, che finisca l’austerità…), ma quali sono gli strumenti necessari per far sì che si ottengano questi risultati: non è un’assemblea caritatevole quella europea, esistono maggioranze e minoranze: forse qualcuno non l’ha capito e i divulgatori dei media men che meno…