domenica 3 giugno 2018

LA VOCE DELL'ANNUNZIATA ALL'EIAR


Carlo Biancheri 

Il servizio pubblico radiotelevisivo è pagato dai cittadini che hanno opinioni politiche diverse, ma da circa un paio d’anni abbiamo assistito ad una sorta di presa della Bastiglia da parte di un manipolo di giornalisti, mediamente ignoranti degli argomenti di cui trattano, che sanno bene che in mancanza di controlli e con il sorriso sulle labbra possono dire ciò che vogliono, specie a RAI 3 o a RAI news 24, e che hanno trasformato la  RAI stessa in una sorta di EIAR, la voce del padrone pro-tempore… altroché pluralismo. Nella fattispecie, insieme a La 7, a Il fatto quotidiano, a Il Corriere della Sera e molti altri, hanno tirato la volata al Grillo/Casaleggio e ragazzi associati con scaltrezza, quasi delle voci fuori campo, con osservazioni ad alta voce al vetriolo.
Nella puntata di oggi dall’ Annunziata c’erano il Commissario UE Moskovici, Toti, Emiliano e Lupo Rattazzi.
La Annunziata, col suo sorrisetto: forse  crede di apparire cortese, ma in realtà tradisce ben altro…
Voleva a tutti i costi sapere da Moskovici se sarebbe scorso sangue tra la Commissione europea ed il nuovo governo italiano e se conosceva Tria – ovviamente no, la risposta… -o Savona –neppure…- e quali sarebbero stati i punti critici e perché in Europa criticavano un governo  – da lei sostenuto, senza dirlo…-  che tutto sommato aveva le sue buone ragioni.
Il Commissario ha risposto in modo impeccabile, affermando che ogni Stato membro si comporta come crede, ma che ci sono regole che l’Italia ha formulato e  sottoscritto e che verranno applicate alle proposte che formulerà il governo italiano; la Commissione valuterà sui fatti, non sugli scenari.... Quindi di che stiamo parlando? La giornalista, in difficoltà, si è scusata per le ‘torture’ inflitte al Commissario, mentre avrebbe fatto meglio a scusarsi per aver formulato domande stupide e poi, giacché, come noto, è esperta di mercati finanziari, ha rilevato che i mercati stessi hanno salutato favorevolmente la nascita di questo nuovo governo!
Una riflessione sul punto va fatta: può una giornalista propalare a milioni di telespettatori sul servizio pubblico una simile sciocchezza, non padroneggiando la materia? Le ha risposto giustamente Rattazzi, in prosieguo, affermando che i mercati si sono calmati perché avversano l’incertezza, ma gli investimenti esteri si sono fermati e la propensione al consumo è diminuita; si tratta di considerazioni chiarissime per un economista, non per una cantastorie come la signora in questione. Aggiungiamo noi che, rispetto al governo del conte Gentiloni, rimangono sempre 100/120 punti di differenza nello spread e che importanti agenzie di rating hanno messo il paese sotto osservazione tenuto conto del programma di governo per un possibile downgrading, rischiosissimo per noi, anche perché la BCE non potrebbe comprare più i nostri titoli pubblici… L’Annunziata, non paga, ha presentato Toti come il governatore favorevole alla Lega ed Emiliano come il governatore favorevole ai 5S e poi ha aggiunto: non parliamo del Pd, perché è morto, non lo dico politicamente, ma giornalisticamente! Ci scusiamo con i lettori, ma non riusciamo a capire il ragionamento contorto: politicamente non lo può dire ma giornalisticamente, con quella bocca, può dire ciò che vuole? Senza essere smentita? La presa di Bisanzio è andata proprio così: nessuno vigliava alle porte e tra una spallata e l’altra… Questo è il Bel Paese.
Insieme a lei bisogna spendere due parole sul governatore del Pd della Puglia che continua ad essere del Pd anche se, come la giornalista, sembra  ritenere il Pd morto e aggiunge che Rattazzi è l’elettore medio del Pd, ma siccome i ricchi sono pochi, il partito ha perso… E lo diceva ridendo, pur essendo stato eletto tra le bandiere del Pd… Il magistrato, onnisciente, come molti di questi magistrati che hanno imperversato sui giornali a lungo – anche lui parlava di spread! -, ci ha assicurato che vuole che l’Ilva  mantenga il forno a caldo, ma non a carbone, come avviene in tutto il mondo per questo tipo di produzione, ma a gas (?) e che è d’accordo col progetto del movimento 5S di bloccare il progetto attuale per difendere la salute della sua gente. Ha citato il caso di Genova  dove l’impianto a caldo è stato chiuso –ma si trattava di impianti degli anni ’80…- e, tenuto conto che per chiudere un’acciaieria di queste dimensioni ci vogliono venticinque anni (v. il caso Pittsburg), non ha spiegato cosa fare dei 14.000 o 20.000 dipendenti…; forse sarà come per Montalto di Castro che stiamo ancora pagando e che è chiuso da tempo, ha risposto Rattazzi.
Emiliano continuerà a lavorare per il dialogo con i 5S, senza consultarsi con i compagni di partito ovviamente, e ha vantato le sue importanti iniziative in materia di lotta al caporalato nella sua regione. Caspita!
Si capisce che il Partito Democratico abbia delle difficoltà, perché ha al suo interno persone che lavorano per distruggere il partito stesso e che propalano idiozie populiste che non fanno progredire affatto il paese o i territori che governano. L’ideologismo è morto, ma l’ideologia come sistema di valori è alla base di ogni aggregazione: il PD non farebbe bene a riflettere sui valori che propugna, su cosa lo unisce e su cosa propone per la gente e quale gente?
Senza un’opposizione, senza il Pd il paese ha chiuso.
Del resto il drago del bar del Giambellino, il Salvini, in Sicilia ha dichiarato che invece di rimandare a casa i cinquecentomila come aveva promesso ai gonzi che lo hanno votato – ci ha messo la faccia!- dovrà fare accordi di rimpatrio con altri paesi africani –auguri…- e vuole coinvolgere l’ONU – rinnovati auguri…- e la Nato (?!), organizzazione nordatlantica di difesa! Cosa abbiamo fatto di male per meritarci un governo così?