mercoledì 4 ottobre 2017

OLTRE MISURA

Carlo Biancheri


Nel quadro della ben nota lottizzazione del servizio pubblico RAI, il cui canone ci viene addebitato unitamente alla bolletta elettrica, per evitare evasioni, c’è una rete che spicca per avere dei collaboratori “creativi” ed è RAInews 24.
Ci sono giornaliste, sempre perfettamente pettinate che sfoggiano moda e monili, che proferiscono con aria dolce castronerie madornali e fanno sostanzialmente disinformazione, probabilmente senza saperlo, a giudicare dal livello culturale che emerge dal loro eloquio.
Da Barcellona siamo bombardati quotidianamente dall’inviata, una tale che sprizza entusiasmo per il governo indipendentista catalano che raccoglie il consenso del 40% dei residenti, se non andiamo errati… Dopo averci descritto l’eroica resistenza del popolo alla guardia civil, il fiume di folla, compiaciuta, all’evidenza, per la ventilata nascita di una nuova nazioncella (che cosa gliene venga non è ben chiaro, perlomeno a chi scrive…)  annuncia trionfante che il ‘parlamento’ catalano proclamerà l’indipendenza e che la UE – la poveretta ignora che ci sono la Commissione e poi il Consiglio ed il Parlamento e ancora Autorità come la BCE, non irrilevanti nella fattispecie…, ciascuno con i propri poteri- ha già acconsentito a favorire il dialogo (!) tra le parti  anche se  nel rispetto della legge –problema minore, aggiungiamo noi.
Ma cosa ha capito questa? E’ di oggi la dichiarazione del vice presidente della Commissione Timmermans che lo stato di diritto – leggi quello spagnolo…- va rispettato. A chi si riferisce la giornalista, al nuovo stato di diritto, quello del costituendo Stato Catalogna? Detto Stato però, come ha chiarito Juncker, sempre che trovi qualche altro Stato che lo riconosca –sappia la signora che senza il riconoscimento di almeno un altro Stato, nel diritto internazionale uno Stato non esiste, v. il caso della Transnistria, riconosciuta solo dalla Russia- dovrà fare domanda di adesione alla UE come paese terzo e l’adesione è approvata all’unanimità degli Stati membri… E allora? Inoltre, occorre aggiungere  che la Commissione,a norma del Trattato, in mancanza del consenso di Consiglio e Parlamento europei, può fare ben poco…
Mi spiace deludere le smanie della  poverina, ma per il momento c’è la Spagna e basta e per l’indipendenza… probabilmente ci vorranno tempo e quattrini…
Un’altra giornalista della rete è specializzata in questioni parlamentari e non perde occasione per dare la parola al M5S con fare materno, pur essendo stata contestata dalla loro “bassa forza”,diciamo così… Oggi abbiamo appreso da una deputata ‘intellettuale’ di quel gruppo che  con la nota del governo al Def non ci sarà nessun investimento, ma il documento servirà solo a non far scattare le clausole di salvaguardia-  imposte dalla UE, leggi per evitare l’ aumento dell’IVA- e volute dal Governo Renzi!! Questa è una menzogna che la parlamentare con sfacciataggine ed improntitudine  ha propalato in tv certa che gli spettatori, composti dal parco buoi…, non avrebbero capito. Per sua scienza sappiano la grillina e la gentile intervistatrice (…) che le clausole di salvaguardia sono antiche e rimontano  al 2011 ai tempi del governo del Cavaliere che ha così ben operato e del famigerato governo Monti, se non andiamo errati, e  si trascinano nel tempo perché la UE si fida poco – giustamente - degli impegni assunti dall’Italia: è sufficiente assistere a  certe trasmissioni televisive per esser diffidenti!
La morale qual è?

Che il servizio pubblico, forzosamente finanziato da noi, non ha controlli e che un giornalista può dire qualsiasi sciocchezza che gli passi per la testa o fornire informazioni parziali e fuorvianti,orientando l’opinione pubblica. Esiste pure una Commissione parlamentare di controllo presieduta dal Fico, notoriamente  dégagé… evidentemente del tutto inefficace.