sabato 26 maggio 2018

ATTENTI A QUEI DUE!


Carlo Biancheri

L’attacco cui stiamo assistendo da parte  del Salvini, spalleggiato dal capetto dalla setta e adesso anche dalla Meloni, nota esponente della destra, oggettivamente neofascista, alle prerogative del Presidente della Repubblica, suona  eversivo.
Il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione, approva la lista dei ministri e, come avvenuto mille volte in passato, se non è convinto riguardo alla figura di taluno dei prescelti, non la approva.
In Costituzione abbiamo tra le clausole l’appartenenza dell’Italia alla Unione Europea e anche il pareggio di bilancio. Il ministro dell’Economia e delle Finanze che vorrebbe il Salvini l’ottuagenario sardo Savona, uomo di tutte le associazioni… e presente in molti consigli di amministrazione  e, a motivo di ciò,  pure accusato di reati quali aggiotaggio e taroccamento dei bilanci di Impregilo per valutazioni, secondo l’accusa, fatte a braccio, procedimento poi caduto in prescrizione…, è certamente un  economista preparato, ma  sostiene tesi che contrastano con l’appartenenza dell’Italia alla UE e non ha in gran conto il pareggio di bilancio.
Reputa infatti il ‘tenacissimo’ professore che l’Euro sia stato fatto male e che l’Italia non aveva, al momento dell’adesione, le caratteristiche richieste per parteciparvi e fin qui nulla quaestio, ma aggiunge che se non si riformano i Trattati europei che, lo ripetiamo, comportano una procedura di codecisione tra Consiglio e Parlamento Europei e poi le ratifiche dei Parlamenti nazionali, l’Italia dovrebbe avere un piano B  e cioè, se la situazione si fà troppo tesa, minacciare od uscire dalla moneta unica dal venerdì al lunedì e battere moneta nazionale per recuperare la sovranità monetaria.
Il professore sa benissimo che questo comporterebbe una macelleria sociale perché la lira per competere dovrebbe svalutare del 40% circa e le case di proprietà quindi perderebbero in percentuale il loro valore in un week-end e, inoltre, non essendo l’Italia paese produttore di materie prime, dovrebbe acquistarle a maggior costo, specie per quanto attiene  ai consumi energetici, importando inflazione, una iattura per i salari, ecc.
Naturalmente questo progetto tanto chiaro adesso non era previsto nel programma della Lega e associati in campagna elettorale e la Meloni, che cambia opinione ogni mattina,  aveva ragione a dire che il Salvini è un ‘traditore’: infatti, ha fatto il pieno con i suoi candidati anche con i voti degli alleati e, Forza Italia di uscire dall’Euro, per una volta saggiamente, non ci pensava proprio, ben sapendo che l’Italietta da sola, nel mare della globalizzazione e dei mercati finanziari, senza vincoli ai movimenti di capitali, sarebbe una navicella spinta dai monsoni.
Sembrerebbe che neppure la setta del pianeta Gaia sia tanto interessata a cambiare la UE e ad uscire dall’Euro – sulla questione le posizioni sono cambiate a seconda della convenienza del momento…- preferendo invece, come annuncia il colto Toninelli, realizzare lo Stato etico (!), dove l’ethos consisterebbe nel condividere le idee del movimento; per fare ciò, occorre prendere il potere e mettere tutte le decisioni del popolo nelle mani del garante/guru, filtrate dall’ottimo sistema Rousseau. Chiaro il programma?
Nella canea che si sta sviluppando abbiamo i soliti giornalisti  alla Mario Sechi che, per difesa d’ufficio del conterraneo, ci spiegano che la dottrina costituzionalistica non è univoca circa le decisioni del Presidente della Repubblica e lui, che sa, assicura che il Presidente non si deve permettere di interferire. A questo siamo: le opinioni dei giornalisti spacciate per verità, tout court.
Poi abbiamo la sinistra di Liberi e Uguali che difendono il caro Paolo Savona col Fassina che di economia  e di politica, a parere di chi scrive, non ne azzecca una e con lui Boccia della corrente di Emiliano.
Tutte anime belle che hanno fatto sì che in pochi giorni lo spread sia passato da 120 punti a 216 con un rincaro del servizio del debito italiano  che comporterà meno soldi per sanità, strade e asili (…).Quel che è peggio è che un’altra importante agenzia di rating ha messo l’Italia sotto osservazione e se sono tre a ridurre il rating, la cosa si fà serissima, perché la BCE non potrà più comprare titoli italiani, ridotti a livello di titoli spazzatura e le banche italiane non potranno più farsi finanziare dalla Banca centrale europea, restando prive di liquidità.
Chiaro il concetto?
La stampa tedesca ha dato prova in questi giorni, sebbene provocata, dell’ottusità di cui sono capaci i teutonici, ma qualche ragione la hanno giacché anche gli americani danno la valutazione di un paese affidato a dei dilettanti che vogliono pilotare un aereo senza brevetto...
La morale è che in questa pantomima del governo del cambiamento, guidato dal Signor Nessuno, durata ottanta giorni, ci siamo già fatti male. Continuiamo a farcelo!