mercoledì 16 maggio 2012

FATTI NON PAROLE

Carlo Biancheri

Gli ultimi avvenimenti  riguardanti la situazione economica  in Italia e in Europa e il buco sul mercato degli strumenti finanziari derivati della JP Morgan richiedono qualche riflessione.
I commenti che si leggono, generalmente, sulla stampa o quelli televisivi, sono improntati per lo più ad approssimazione ed errori grossolani anche da parte di giornalisti che passano per essere  autorevoli. Una volta di più la mancanza di approfondimento, la supponenza che  porta i commentatori ad avventurarsi su temi che non padroneggiano, non può che favorire la disinformazione dell'opinione pubblica in un momento molto delicato.
Facciamo qualche esempio. Su Rai News il Corradino Mineo  vuole a tutti i costi sostenere che la Germania può uscire tranquillamente dall'Euro, senza rilevanti costi economici (ipotesi  divulgata dal vice-Direttore de  “Il Sole 24 ore”, già corrispondente dagli Stati Uniti e spesso distintosi per interpretazioni infondate) oppure che fà un Euro del Nord; udite, udite...con chi? Con la Repubblica Ceca (...) o con la Danimarca ... che non aderisce all'Euro! Roba da strapaese o tipico di chi interpreta il mondo visto dalle Puglie o al massimo da Roma o da Parigi, “o cara...” dove è stato corrispondente Rai... da giovane. Che affidamento può dare per il resto delle informazioni?
Del Mentana su La 7 abbiamo già detto: annuncia con voce tragica che lo spread è salito... magari anche quando nello stesso giorno sono stati collocati titoli pubblici a tassi d'interesse inferiori al precedente collocamento sul mercato primario che è ciò che conta... Non parliamo delle Agenzie di rating. Pochissimi ricordano che gli azionisti di queste Agenzie sono i maggiori intermediari mondiali, ad esempio Goldman Sachs..., che quali che siano le regole che debbono seguire nella procedura di formazione del giudizio di rating - tra l'altro non è del tutto vietata la pratica di essere al tempo stesso consulente di un emittente e poi formulare il giudizio di rating! -sono in palese conflitto d'interesse per il semplice fatto che l'azionista di riferimento ha effettuato investimenti in una valuta piuttosto che in un'altra e puta caso può avere interesse a dare una botta all'Euro. Chi si ricorda il furore con cui inglesi, tedeschi, Bundesbank inclusa (!), ma anche francesi e Banca d'Italia vollero che le agenzie di rating, da  nessuno controllate, incluso negli Stati Uniti..., entrassero alla grande nella normativa comunitaria? Qualcuno, a parte gli addetti ai lavori, sa che i requisiti patrimoniali degli intermediari, in soldoni il capitale, varia a seconda del rating dei titoli che  detengono in portafoglio?  E il grande argomento nella Mifid contro la trasparenza del mercato secondario delle obbligazioni (adesso si è capita la necessità di reintrodurla...) ? La risposta era: ci sono le Agenzie di rating... anche dopo il glorioso comportamento di Standard and Poors su Parmalat... nel 2003! Ora sono controllate dall'ESMA, l'Autorità di controllo europea sui mercati mobiliari, quella che, da ultimo, ha preso a male parole la Consob, che aveva scritto per lamentarsi dell'approssimazione sui rating sovrani. L'Executive Director è inglese..., il presidente è olandese... e la Consob non fà neppure parte del Comitato Esecutivo dove siede invece un lussemburghese, rappresentante di un  grande Stato membro, 500.000 abitanti complessivi (...), che vive in quanto paradiso fiscale e senza vigilanza effettiva...; o il rappresentante della più popolosa Austria, un gigante di  ben 8 milioni di abitanti...?
Perché l'ABI invece di gridare al complotto sul declassamento delle 26 banche italiane, complotto che, peraltro, esiste  da tempo con la speculazione sfrenata sui mercati, in un quadro di totale liberalizzazione dei movimenti di capitali, non chiede la modifica immediata della normativa comunitaria sulle Agenzie di rating ai suoi deputati peones, nel Parlamento Europeo? Perché l'ABI stessa non si rivolge  al Governo per chiedere a Monti, visto che è stato invitato da Obama ad introdurre il dibattito alla prossima riunione del G8 (vi immaginate il Presidente del bunga-bunga farlo?) sui temi economici (intendiamoci non è nulla di epocale come ritengono i commentatori italiani...) di formulare la  proposta di vietare i  naked CDS (Credit Default Swaps)? Questi sono i fatti, non le teorie alla Obama che vuole, dopo lo scandaletto JP Morgan, maggiore regolamentazione (ha aspettato qualche annetto...). Nomina, però, la Mary Shapiro presidente della SEC,  non competente di mercati finanziari (è stata sì Presidente della CFTC,  ma senza capire il meccanismo degli strumenti derivati che doveva controllare, poi è passata al NASD, ma sempre per motivi  di appoggi politici, una giurista ammanicatissima col Congresso...). Del resto noi non abbiamo forse un esperto di contabilità pubblica Presidente della Consob? Non avevamo un giudice della Corte dei Conti, ora passato alle Ferrovie dello Stato Presidente della Consob? All'evidenza si dicono sciocchezze quando non si ha familiarità con certi temi. “Non bisogna sottostare alla dittatura dello spread”, frase cara al Tremonti..., ha detto Vegas. Che significa? Nulla, semplicemente... Se devo raccogliere denaro debbo farlo sul mercato dove si raccolgono i capitali e dove ci sono gli spreads.
E allora non è il caso che le anime belle, i tenori del liberismo economico alla Monti, alla Bonino, alla Martino per intenderci..., che per anni sono stati paladini del liberoscambismo economico senza restrizioni e che si sono sempre opposti a tutte le regolamentazioni e ad un sistema di vigilanza serio e non burocratico, non comincino a riflettere sulla necessità di por mano agli eccessi (per esempio, perché l'Italia nel G20 non propone di finirla di lasciar campare i centri off-shore che non cooperano e che sono fonte di opacità e di turbolenze sui mercati con gli Hedge funds deregolamentati...)? Perché non si affronta di petto il problema di veicoli societari come i trust, dove si celano tutte le frodi perché non trasparenti? Perché le banche internazionali o almeno quelle  di impatto sistemico possono mettere fuori bilancio le posizioni in strumenti derivati, come nel caso di JP Morgan? Qui sta il confine politico e di questo si dovrebbe discutere. Invece si fà una confusione tremenda che porta gli estremisti ad assumere posizioni manichee per cui le banche sono un male in sé e non strumenti necessari al mercato di capitali, senza i quali l'economia torna al baratto!
Abbiamo assistito alla Conferenza stampa Hollande-Merkel: forse il presidente francese riporterà la Francia al cuore dell'Europa, dopo la parentesi di 5 anni di uno sciagurato di origini ungheresi che di Europa occidentale non sa nulla... ed una cancelliera tedesca educata sotto il regime di Honecker che ha disumanizzato i giovani rendendoli cinici ed aggressivi, per motivi di sopravvivenza..., come peraltro avvenuto in quasi tutti i paesi dell'Est.