domenica 11 settembre 2016

PERCHE' I VERTICI ECCLESIASTICI CONTINUANO AD INTERFERIRE NELLA VITA POLITICA ITALIANA?

Carlo Biancheri


Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni del Segretario della Conferenza episcopale italiana Galantino che  afferma in un’'intervista che i cittadini romani sono stanchi di schermaglie e vogliono amministratori che svolgano il loro compito.
Evidentemente il prelato, che gode fama di esser colto per aver scritto alcuni libri, sul contenuto dei quali non ci pronunciamo, ha il filo diretto col popolo romano  e  conosce il pensiero della maggioranza dei votanti ed ha ricevuto un mandato per rappresentarli.
Certo la Chiesa con il Segretario di Stato Parolin e poi con l' "’Osservatore Romano" ha diritto ad esprimere le sue preoccupazioni, anche perché il Vaticano è a Roma.
Ma la Gaudium et Spes, pietra miliare del Concilio Vaticano II, non aveva forse riservato ai laici simili giudizi?
Gli italiani sono bisognosi di tutela?
Che ne sa il prelato? Si comporta come il padre provinciale dei cappuccini (‘"due canizie, due esperienze consumate…’",’ "sopire e sedare"…’) ne I Promessi sposi, che conosce come vanno le cose del mondo e ci propina la sua sapienza non richiesta?
E quale sarebbe il consiglio? Che l'’Avv.ssa Raggi, che si è già esibita in perizia politica in soli tre mesi, invitata a parlare ai giovani dell'’Azione Cattolica nella sala Nervi in Vaticano - pensiamo per spiegare il significato delle nozze delle nozze gay che celebrerà presto in Campidoglio, annunciate con clamore, forse per stornare l’'attenzione… - continui a far danni? Non pensa il prelato, nominato ahimè... dal papa, che la gestione della cosa pubblica è cosa da laici, magari cristianamente ispirati od ancorati a valori umani che sono al contempo umani e cristiani?
La Raggi è un'’incapace per il posto che occupa, non è trasparente e se ne deve andare come i suoi compari della setta che hanno occupato il Campidoglio, grazie all'’insipienza degli elettori e all’'inconsistenza ed agli scandali della classe politica che l’'ha preceduta. Forse la Chiesa di Roma ha dato qualche appoggio per l’e elezione? Mi sembra giusto, nel quadro di un ecumenismo da parata, far posto anche alla Chiesa di Scientology che però crede agli alieni, non a Cristo. Ma che razza di spiritualità e di teologia è mai questa?
Abbiamo già avuto un papa formato alla scuola di Tubinga, cioè Hegel come base…, che si è dimesso in quanto non in grado di governare, come dichiarato da lui stesso: non lo sapeva quando ha accettato?
Invece di preoccuparsi della confusione della Chiesa in Italia dove la liturgia è pessima - le preghiere dei fedeli ormai sono stampate e scritte da non si sa chi… -, la teologia è ad libitum. C’è il formatore del clero in Alto Adige che sostiene che la Chiesa deve chiedere scusa  ai gay, come ha fatto con Galileo, senza spiegare come interpretare l’'Antico Testamento, San Paolo ed altri apostoli che si sono espressi sul punto, mentre il papa scrive nell'’ultima Enciclica che l’'unione omosessuale non rientra nel disegno di Dio. I giovani preti sono, normalmente, apodittici: non sembrano interessati alla Tradizione, ma a quel che pensano loro... C’è qualcuno che parla di presenza reale, dei Novissimi, di peccato, di altra vita, di Grazia? Mai sentito, se non come cantilena burocratica nelle omelie, dove si fà la parafrasi, nella migliore delle ipotesi, del testo appena letto, come se fossimo tutti minus habentes. Noi versiamo l’'otto per mille per mantenere una Chiesa apparato dove sembra che lo slancio spirituale si sia appannato, a vantaggio dell’'amministrazione. Ma di cosa? Forse delle paure della gente di andare avanti da sola nella vita, come fà dire benissimo Dostoievskij, nella Leggenda del Grande Inquisitore, al vecchissimo cardinale gesuita a Cristo Salvatore che è tornato nel mondo? Perché sei tornato? Ci pensiamo a noi a questa gente, anche se non gli diamo il pane ci ubbidiranno. Veramente questo ci pare cinismo, non San Francesco.
Grazie del consiglio, Mons. Galantino, ma alla Raggi ci pensiamo noi. La Signora ci deve dire perché a tre mesi dalla sua elezione la città non è governata; come intende mettere in pratica il suo programma al di là delle nomine sulle partecipate (del tutto inefficaci perché tutti si dimettono…) perché occorre una strategia praticabile; oltre alla ricognizione sui topi a Tor Bella Monaca, cosa  intende fare sulla situazione viaria, la luce, il degrado del verde pubblico, la pulizia (soprattutto dove finiranno a breve i rifiuti? Non si bruciano? Allora si portano in Germania con i camions in autostrada..., tanto paga Pantalone?), il debito del Comune, l'’amministrazione del patrimonio comunale…, la polizia locale, la viabilità, i trasporti! Se basta... In compenso i soliti intellettuali, diciamo così "creativi"..., si inventano, come Ricolfi, oggi su "Il Sole 24 ore", che la Raggi è pragmatica, perché si serve di tecnici  e, quindi, dimostra di voler ben operare. L'’impostazione di base è sempre quella illuministica che non ci stancheremo di criticare: quel che conta è il metodo democratico, l’'alternanza, sui contenuti... non importa, decideranno gli elettori… Ah! Ma se la maggioranza degli elettori, puta caso, decidesse di mandare nei forni crematori gli  Ebrei, che si fà? E poi questa noiosa storia dei tecnici! La politica non è neutra, è fatta di scelte che suppongono dibattito e anche critica, specie quando i tecnici sono pure improbabili: come fà l'’inventore dei calcoli probabilistici sul prospetto di offerta pubblica, respinto da tutta Europa, che dirige un ufficio di analisi economica, a svolgere la funzione di assessore al bilancio di un Comune, con principi contabili del settore pubblico, occupandosi nel contempo di partecipate, ciò che suppone una conoscenza di gestione di aziende? Sulla scelta dell’'ex magistrato della Corte dei Conti che controlla poco o nulla, suggerito dall’Avv.to  contiguo a Previti, ci siamo già espressi.
Le riunioni con i membri della maggioranza in Consiglio se le faccia senza annunciarle alle folle, quasi che un avvenimento di routine debba esser considerato epocale…
E se, come è ormai manifesto, non è in grado di governare, malgrado il sostegno degli amici di Alemanno, lasci la sindacatura. Come novità nella politica non c’'è davvero male …Il fatto è che l’'apprendistato lo paghiamo noi che abitiamo a Roma. Et de hoc satis!