lunedì 14 luglio 2014

SUPERCALIFRAGILIST Carlo Biancheri

I nostri venticinque lettori sanno bene che abbiamo esitato ad attaccare l’apprendista Segretario fiorentino che, sia detto senza offesa, ci ricorda tanto quel personaggio dei fumetti di tanti anni fà di nome ‘Superbone’. La ragione dipende dal fatto che non si dà vacuum in politica e l’alternativa del comico pregiudicato o dei rampanti giovanotti e signorine che lo attorniano, che sanno pochissimo ma che sono certissimi delle loro idee, è peggiore del male: i cittadini ce lo chiedono… è il mantra. Ma quali cittadini e quanti? Hanno votato le vostre proposte pasticcio come la preferenza negativa nella legge elettorale che si applica nel mondo soltanto nei cantoni svizzeri? Chiaramente il brefotrofio dovrebbe essere alle spalle e, del resto, la confusione mentale porta ad alleanze in Europa con un personaggio come Farage, che sembra avere in uggia il genere umano ad eccezione di sé medesimo. Non si scherza ad affidarsi a gente che non sa governare sé stessa perché non governerà neppure gli altri. E questo valga per l’altro pregiudicato, per l’ostinato segretario celta/lombardo che sostiene che gli immigrati vivono in villette alla faccia degli italiani e che si allea con i fascisti del Fronte nazionale in Europa (i neri devono stare a casa loro, magari insieme agli oranghi, direbbe il Borghezio, ecc…) o la famiglia Adams, come la chiamano i giornali. Certo i predecessori, sinistra inclusa, che ci hanno sfornato un titolo V della Costituzione che andrebbe considerato alla stregua di un reato, visti i danni che ha prodotto, hanno malissimo operato: nella migliore delle ipotesi han dato prova di una presunzione smisurata o nella peggiore di disprezzo per chi li aveva eletti o di malaffare. C’è una legge in politica: chi sbaglia se ne deve andare e non può rimanere in aeternum come avviene nel nostro Paese del bengodi (per alcuni e non per altri). Bisogna cambiare, non vi è dubbio e da molto tempo bisognava farlo, ma questo giustifica introdurre qualsiasi sciocchezza? A nostro debol parere, l’autonomia regionale, pur contenuta in Costituzione, è una semi-sciocchezza; teorizzata per decenni, specie in ambienti cattolici che l’auspicavano per combattere lo Stato centralista e per realizzare un succedaneo della democrazia diretta. Si è rivelata, invece, una forma di corruzione, una moltiplicazione dei centri di potere e, quindi, un aumento esponenziale di chi vive di politica: sulla qualità dei personaggi che siedono tra i banchi dei Consigli regionali abbiamo già scritto in altri posts e non va dimenticato che le istituzioni vanno giudicate se sono in grado di funzionare bene. Vorremmo guardare in faccia quelli che hanno attribuito alle regioni compiti di politica estera, di economia, di commercio internazionale! Prima di avventurarsi sulle tecnicalità delle riforme non sarebbe male discutere sugli obiettivi: cosa debbono fare le regioni e quanto ci costa? Non ci può essere duplicazione di funzioni con lo Stato: i casi di tutela ambientale che sono all’attenzione quotidiana lo dimostrano ampiamente. Né si può dare ad una sola regione la competenza esclusiva quando la materia riguarda l’intero Paese: è mai pensabile che sia la sola comunità locale della Val di Susa a decidere della TAV? Perché non fare allora lo Stato della Sagra di San Michele o del Forte di Exilles? Non si sa più vivere insieme e quel mondo cattolico che, nel bene e nel male, era un interlocutore e competitor delle componenti marxiste della politica, negli ultimi trent’anni è stato ridotto a polpette da una CEI di ‘impiegati’, guidati dal pessimo teologo/politico Ruini che ha favorito CL et similia distruggendo la cinghia di trasmissione della cultura cattolica che pure aveva espresso gente come Maritain. Ci siamo presi la briga di leggere il Programma di Presidenza italiana della UE che l’apprendista non ha illustrato al Parlamento Europeo e temiamo che non lo abbiano fatto la maggior parte dei conduttori dei media che ad ogni ora del giorno dicono con molta certezza cose non vere o attirano l’attenzione della gente su questioni marginali, spacciando per leader dei soggetti effimeri, non espressivi di una linea politica approfondita. Il programma non differisce di molto da quelli di routine, a parte qualche dichiarazione roboante e l’attenzione a temi ripetutamente citati dall’apprendista come i flussi migratori e la crescita. Ci son anche errori e non da poco. Si patrocina la conclusione dell’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e qui casca l’asino. Siamo certi che l’Italia ne avrà un vantaggio? Gli accordi GATT e GATS sono stati veramente benefici per il Paese? Si sa che in caso di contenzioso ,l’Italia perde quasi sempre? Come si fa a liberalizzare quando le regole ed i controlli sono diversissimi? Si pensi al formaggio parmesan che circolerà liberamente, ai prodotti OGM e al di là dell’alimentazione al doping fiscale, finanziario e persino industriale sui prodotti che nessuno sarà in grado di svelare. Lo abbiamo già scritto: si può liberalizzare solo se ci sono norme comuni e controlli omogenei e, del resto, è quel che si ritrova nel Libro Bianco del 1985 che è alla base del Mercato interno della Unione Europea. In materia di mercato finanziario all’origine di questa crisi epocale che stiamo ancora vivendo, la Presidenza italiana non ha alcuna ambizione e non impone alla DG Markt della Commissione di cambiare passo con la vigilanza, di verificare se le Autorità di controllo europee (ESA) funzionino veramente (sulle Agenzie di rating non pare proprio…): l’Italia è importatrice netta dei servizi finanziari ma continua a non preoccuparsi di una liberalizzazione che favorisce gli intermediari degli altri paesi a scapito dei consumatori. Continueremo a disinteressarci che la Sig.ra Nouy, novella Crudelia De Mont, possa spargere terrore mediante le ispezioni che farà alle banche europee per conto della BCE, imponendo alle banche di ricapitalizzarsi sulla base di scenari ‘ipotetici’…? Le conseguenze ci toccheranno da vicino e potranno portare anche alla chiusura di alcune banche che non riusciranno a farlo. Si tratta di scelte politiche ed è mai possibile che nessun politico chieda almeno di capire l’impatto, lasciando invece decisioni così rilevanti ad un tecnico, una sig.ra francese, non accomodante…, fin dai tempi in cui partecipava al Comitato di Basilea, e che risponde soltanto al Board della BCE, del tutto autonoma, in base ai Trattati. Anche queste sono scelte politiche e rilevantissime, ma chi se ne accorge? Manca una visione del mondo e la tecnica deve rispondere alla politica e non viceversa. Ma la politica non può ridursi ad immagine tipo barone di Munchausen sulla palla di cannone. E così sarà una bella sciocchezza mettere la Mogherini quale Alto rappresentante della politica estera europea, non solo per la preparazione limitata della signora in questione, ma perché la pagheremo noi che non avremo nel Collegio della Commissione Europea un Commissario sempre presente ed attento agli interessi nazionali da difendere. La nomina porterà voti a Pontassieve, ma non guadagni all’Italia. Né si può mettere a capo dell’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio, la responsabile dei vigili di Firenze… Non ci sono magie ma dopo tutti questi sfracelli e delusioni bisogna riprendere il cammino della ricerca; occorrono persone di buona volontà che non siano solo interessate all’immagine, all’apparire invece che all’essere. In primis, occorre riparlare di visione del mondo per stabilire quel che è priorità… Ci occupiamo solo del contingente: le coppie gay, l’eutanasia e nessuno si chiede se abbia senso la libera circolazione selvaggia dei capitali che porta a vendere tutta l’industria italiana che ancora è operante a mani estere e che, forse, non saranno interessate a svilupparla…