giovedì 14 luglio 2011

GLI APPRENDISTI STREGONI

Carlo Biancheri


In una risposta del 2007 ad un quesito della Conferenza Episcopale statunitense sulla liceità di interrompere nei pazienti, in stato vegetativo, l'alimentazione e l'idratazione forzata, la Congregazione della Dottrina della fede (ex Sant'Uffizio...) risponde che l'alimentazione e l'idratazione sono obbligatorie nella misura in cui  esse dimostrano di raggiungere la loro finalità propria...: procurare l'idratazione ed il nutrimento del paziente. “In tal modo si evitano sofferenze e la morte dovute all'inanizione e alla disidratazione”.
Stiamo parlando di sospendere qualcosa che è in atto (non si parla di introduzione di un nuovo impianto...), dove il paziente si nutre regolarmente..., e l'intento, si legge nella dichiarazione, è quello di evitare il dolore e le sofferenze che l'interruzione potrebbe provocare. Si rileva, inoltre, si deve dimostrare che alimentazione ed idratazione sono in grado di raggiungere la finalità propria, cioè la tutela della vita.
Nella nota esplicativa, non senza avvertirci che la pronuncia era stata approvata dal Papa (in perfetta solitudine, immaginiamo...e osiamo chiederci se questo sia il corretto esercizio della collegialità, invocato dal Concilio Vaticano II...), si citano i precedenti.
Svetta, tra tutti, il famoso discorso di Pio XII del 1957 agli anestesisti, nel quale il Pontefice ribadisce il dovere di assicurare tutte le cure al paziente (si riferiva al caso della rianimazione) che, però..., debbono comprendere i c.d. mezzi ordinari avuto riguardo sia al paziente  che agli altri (!).
Un obbligo più severo, continua il Pontefice, sarebbe troppo pesante per la maggioranza delle persone e renderebbe troppo difficile il raggiungimento  di beni più importanti. Il Papa introduce poi un concetto fondamentale: la vita, la salute e tutte le attività temporali sono subordinate a fini spirituali.
E' noto che al tempo di Pio XII, che si avvaleva, tra gli altri, del domenicano Garrigou-Lagrange, San Tommaso si studiava ancora seriamente e non in chiave agostiniano/fabriana (Cornelio Fabro). A dimostrazione del fatto, si rileva che  il Papa, in armonia con la tradizione tomista, considera tutti i beni in questione: il bene del paziente e quello dei vicini al paziente... la praticabilità e l'onerosità della norma rispetto ai fini che ci si prefigge di raggiungere, e, poi, dice che la vita umana deve esser subordinata al raggiungimento di fini spirituali; in altre parole il contrario di una vita meccanicista... Quanto distante dal disegno di legge approvato dalla c.d. Camera dei deputati italiana che sceglie come criterio dirimente assoluto la morte cerebrale: elettroencefalogramma piatto!
Mezzi ordinari, dice il Papa, proporzionati in tutti i sensi. In altri termini, no all'accanimento terapeutico e soprattutto sottolineatura che la finalità della vita è il raggiungimento di fini spirituali non la prosecuzione della respirazione!
Il 5 maggio del 1980 abbiamo poi una dichiarazione del Sant'Uffizio sull'eutanasia dove correttamente si introduce una distinzione tra mezzi proporzionati e mezzi sproporzionati e si afferma che è lecito rinunciare a trattamenti che procurerebbero soltanto il prolungamento precario e penoso della vita (!), senza, con ciò, interrompere le cure normali.
Il 27 giugno 1981 il Pontificio Consiglio Cor Unum, trattando di questioni relative ai malati gravi ed ai morenti, afferma che resta l'obbligo di proseguire le cure coi mezzi c.d. minimali (alimentazioni, trasfusioni di sangue, iniezioni): non si parla di alimentazione forzata...
E fin qui ci muoviamo in un ambito di saggezza umana e cristiana ad un tempo, come direbbe il Maritain de L'Umanesimo integrale...
Quando nasce il problema, indovinate un po’?
Sotto il regno di Giovanni Paolo II. Si sa che si era laureato su Max Scheler..., che aveva studiacchiato il personalismo;  il tomismo che conosceva era quello dei manuali e neppure dei migliori. La sottigliezza intellettuale non era certo una delle virtù che lo ha portato alla beatificazione; i concetti li tagliava  con l'accetta..., all'ingrosso. Infatti, nel 1985, introduce tra i mezzi ordinari... la somministrazione di liquidi e di cibo, che non è lecito sospendere per abbreviare le sofferenze (veramente  in articulo mortis, sembra che  il Papa avesse un'idea diversa...), se poi le vene si rompono o la cannula s'infetta... de minimis non curat praetor... conta poco.
Da qui, poi, un florilegio di glosse che ha portato all'evidente sciocchezza di sostenere che alimentazione ed idratazione forzata non sono terapie.
A questo punto si inserisce il braccio secolare:  il professor Buttiglione (Bottiglione lo chiama il computer...quando digitate), cultore di Hegel, che cita sempre... (che sia segretamente panenteista?), la ex psichiatra (verrebbe da dire: medice cura te ipsum) Binetti, che ora si dedica ad alta teologia o, quantomeno, a concetti di metafisica (ad esempio, la nozione di vita/non vita) e poi la Roccella, madre di famiglia (?) con il supporto dei piduisti del Pdl (!), hanno portato all'approvazione di un disegno di legge, sicuramente anti-costituzionale laddove impone un trattamento - loro negano che lo sia - obbligatorio, ma anche difforme dalla tradizione della Chiesa sotto Pio XII e alcuni dei suoi successori.
Perché ce la prendiamo tanto in questo blog con la decadenza della teologia, con gli eminentissimi Bagnasco, Bertone, Scola,  Ruini e il non ancora eminentissimo Fisichella, coi volontaristi dell'Opificio e con il fatto che un Papa spirituale si circondi di questi signori ?
Perché hanno generato 'mostri giuridici',  confusione nelle coscienze dei credenti, un mancato servizio alla Chiesa e all'uomo, come gli apprendisti stregoni.