mercoledì 17 luglio 2013

PANE AL PANE


Carlo Biancheri

Il  vice-presidente del Senato della Repubblica degli incivili ci informa  che chiede scusa  al Ministro Kyenge per averla paragonata ad un orango, in quanto nera, ma che non se ne va perché queste cose possono succedere in un comizio di millecinquecento focosi  sostenitori ‘motivati’: una parola di troppo… ma va là…cosa vuoi che sia… Sia chiaro che lui non è razzista: basta la parola, la sua! Parla poi un gruppo di compari da ‘piola’ sordida, si direbbe in Piemonte, che ribadiscono l’alto pensiero di una testa capace fondamentalmente di fare falò di leggi, salvo  esser obbligato successivamente a ripristinarne molte a causa di scelte sconsiderate, o, invece, di fare leggi da suini, il ‘porcellum’, appunto. Il capo manipolo di Varese, eletto a furor di popolo presidente della Lombardia da lombardi che con l’amato Manzoni non hanno nulla a che vedere, anche perché lo ignorano visto il livello culturale dei più…, ci informa che il caso è chiuso: si è scusato, cosa volete di più? E già,s ignor Avvocato  batterista, fosse così semplice! Le scuse sono flatus vocis se non si accompagnano a comportamenti conseguenti. Alle città bibliche veniva consigliato dai profeti di vestirsi di sacco e cospargersi il capo di cenere per evitare l’ira di Dio…
Vent’anni di sciocchezze dei berlusconidi, tutti appiattiti sull’avere, sui piaceri, sull’apparire piuttosto che sull’essere:in Parlamento si va per fare il ‘pareo’ si dice in Sud America, la sfilata, non per dire cose sensate(ma con quale preparazione?) e agire di conseguenza; non si va nelle Assemblee per rappresentare la gente:  tanto è il popolo bue... Si è avvertita, peraltro, l’assenza, nella società, di una qualsiasi autorità morale credibile, giacché, duce Ruini e compari, la Chiesa  era ‘pappa e ciccia’ col peccatore che si fingeva cattolico, a tratti, e si comunicava persino… piazzista, perenne intrattenitore da bar e uccellatore degli italiani, direbbe il Boccaccio. La Chiesa dei preti funzionari e peggio non suppliva alle gravissime carenze della società civile. A ciò si aggiungano un mondo virtuale che vive di face-book, un’economia finanziarizzata, da speculazione perenne, incapace di  creare  posti di lavoro; niente futuro, niente progetto, niente speranza, niente cultura che non sia quella sportiva: la proiezione negli altri, il sogno per fuggire dalla realtà che forse… è anche la vera libertà…
Certo il Calderoli che parla un italiano stentato, non privo di strafalcioni (e se ne vanta…), non conosce né Platone né Aristotele (a cosa serve?) e, quindi, ignora che, in polemica coi sofisti, i due sostenessero che rende umano (e non animale…) sviluppare la parte più nobile di sé. Invece, negli ultimi venti anni, più che altrove, in Italia si è dato libero sfogo ai bassi istinti (circenses più che panem a dire il vero…), tanto la gestione della baracca era lasciata al manovratore… coadiuvato dai fratelli delle confraternite  oscure. E’ così in molti luoghi del mondo ma qui si passa il segno perché si va oltre le righe: l’eccesso…
Agli sconfortati diremo: coraggio! Il futuro non lo costruiranno i giovanotti politici e le signorine azzimate che vediamo su tutti i media perché parlano prescindendo dal pensiero: lo scopo sembra esser quello di vedere l’effetto che fa, come dice la canzone…
Il nuovo papa sostiene che bisogna predicare ‘anche’ con le parole… quindi occorre agire in primis... e stabilire una coerenza tra il dire e il fare. Ecco, stabiliamo una solidarietà tra chi ama la vita e vuole costruire un futuro umano a partire dal reale: l’età non conta, ci vuole speranza.