giovedì 31 gennaio 2013

BESTIARIO


Carlo Biancheri

C’è speranza per questo Paese a giudicare dal dibattito che emerge in campagna elettorale? Sembrerebbe di no… ma noi scriviamo per il piccolo gregge, per i venticinque lettori dell’amato Manzoni e allora…
Il semplice fatto che il piazzista riesca ancora  a suscitare ascolto tra i nostri concittadini è disperante: a novantanove anni… si ripresenta come nonno felice, imprenditore di successo, fidanzatino  della sua fanciulla ricostruita. Tutto il ciarpame di qualche giorno fa? Dimenticato con un colpo di bacchetta magica e ops…Questo è il nostro tempo: apparire piuttosto che essere… In compenso è assistito da una falange di scienziati che, come si dice a Roma, o ci sono o ci fanno…
Il Segretario Alfano chiedeva perentoriamente al Ministro Grilli in Parlamento nel corso dell’audizione per MPS: noi vogliamo conoscere l’intera posizione in derivati del sistema bancario italiano e si capiva dal contesto che confondeva tra strumenti finanziari derivati e i cosiddetti prodotti tossici che hanno sì una componente derivata, ma che non sono opzioni in senso classico, né contratti futures. Se il Grilli fosse uomo di spirito, ma… non ne ha l’aria…, avrebbe dovuto rispondergli: scusi on.le Avv.to, vuol dire i derivati figuranti  nel portafoglio d’investimento o in quello di negoziazione? Per scopi di copertura o per speculazione? E qual è il confine tra i due? Ne avremmo viste delle belle… In compenso l’amico/’inquilino segreto’ dell’inquisito Milanese, che perde sempre l'occasione di tacere, disegna scenari improbabili, in cui lui ha giocato un ruolo non trascurabile, come Ministro dell’Economia e delle Finanze… questo signore, sodale della Lega dei malfattori, quelli della Banca del nord fallita e salvata dal Fiorani (!) - il nobile Salvini con l’orecchino dice che l’han salvata loro… i sostenitori del banchiere Ponzellini, ora agli arresti domiciliari… - critica  il governo Monti, che di errori ne ha compiuti, ma non comparabili ai suoi, a partire dalla globalizzazione dell’economia da lui favorita e ora rinnegata: chi è causa del suo mal… Il povero Grilli aveva un bel spiegare che l’IMU con la ricapitalizzazione di MPS c’entra come i cavoli a merenda, per il semplice fatto che, essendo MPS una banca rilevante ai fini dell’equilibrio sistemico, doveva esser ricapitalizzata per rispettare i requisiti patrimoniali imposti dalla legislazione europea e nella fattispecie dall’Autorità di vigilanza europea EBA… e, per giunta, questo è stato deciso anteriormente all’esplodere del caso… I nostri politici quando hanno ratificato i Trattati europei in Parlamento han ben capito che stavano cedendo sovranità o no? Oppure come la Lega dei malfattori voglion fare parte a sé e, allora, consigliamo accordi speciali con la Transnizia o con la Repubblica di Moldavia o con la Bielorussia (se ci stanno…) per mantenere una qualche dimensione internazionale.
La vigilanza: piatto ricco mi ci ficco! Cosa ha fatto la Banca d’Italia? Cosa ha fatto la Consob? Gli incauti parlano di quel che ignorano, a cominciare da  Lanutti, che vuol  convincere  tutti che ha studiato… La conoscono la storia di Parmalat? Se io fabbrico documenti falsi (la giacenza di oltre 3 miliardi di dollari inesistente presso una banca americana) e ho come complici dei revisori contabili (Grant Thornton è stato radiato dall’albo delle società di revisione in Italia…) cosa trovano le Autorità di vigilanza? Aveva trovato qualcosa la SEC nel caso Enron (scandalo cinque volte più grande di Parmalat…) o Worldwide o Madoff?Sì, ci sono degli indizi e certo il collegio sindacale di MPS e  la nobilissima KPMG (…) avranno qualche chiarimento da fornire sul loro operato…, ma in generale la gente pensa che se ci sono i carabinieri i reati non si compiano? Suggeriamo, come rimedio, di seguire l’esempio della Bulgaria: le Autorità di vigilanza approvavano tutte le operazioni dei soggetti controllati… a quel punto il rischio di mercato su chi incombe?Disgraziatamente il sistema è stato abbandonato anche lì, ma a sentire qualcuno, noi dovremmo adottarlo…Se uno parla di quel che non conosce e non comprende gli argomenti, rischia di fare la figura del pozzo di scienza, ex Ministro della cultura, Gelmini che era convinta che i neutrini viaggiassero in galleria dal Gran Sasso a Ginevra. E noi votiamo questi qui? Beh…quelli che li votano non ci leggono e quindi noi predichiamo a dei convertiti.
Apprendiamo dal Bagnasco che la Chiesa è neutrale… non si sa mai… tranne che sui valori non negoziabili, definiti con una teologia di quart’ordine. Ma, in aggiunta ai cd non negoziabili, sembra che la Chiesa non possa proprio esser silente, perché chi tace acconsente… Forse poteva tacere con Hitler o con Stalin? E va a suo merito aver definito il miscredente massone, dittatore sciagurato Mussolini ‘uomo della Provvidenza’?
Certo il Pd, se voleva esser diverso (e certo non è il Pdl !), doveva tagliar netto con gli intrecci massonico/opusdeisti/affaristici che pure rendevano grassa una città non esemplare…; certo la Banca d’Italia a che esame di onorabilità e professionalità ha sottoposto Mussari, se ha accettato che un Avvocato penalista fosse a capo di MPS…; si potrebbe dire e allora Fiorani? E quanti altri nelle sciagurate Casse di Risparmio dei territori vandeani e non tali…, come Genova: c’è una certa accondiscenza alla scarsa moralità in chi governa e controlla il Paese, eppure anche i catari hanno fallito e anche i calvinisti han fatto gli affarucci loro, come Ginevra dimostra ampiamente… non useremo anche noi l’argomento del mal comune mezzo gaudio? Noi reputiamo che qui è l’ambiguità dell’umano e qui è da esercitare quell’age contra che è premessa di speranza. Ma ci vuole molta umiltà!

domenica 20 gennaio 2013

COME SUSCITARE LA SPERANZA?


                         Carlo Biancheri

Oggi Scalfari nell’editoriale della domenica su "Repubblica" si chiede se gli italiani siano cambiati rispetto a quelli del Cinquecento, ben descritti da Machiavelli e Guicciardini che anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo ripetutamente citati.
Sì, c’è  disprezzo diffuso per la ‘cosa pubblica’, salvo pretendere di essere serviti…, c’è interesse solo per il ‘particulare’ (del resto il Conducator -da noi chiamato così in tempi non sospetti per le nostre frequentazioni delle terre di Ceaucescu e ora comunemente definito tale- non ha sempre detto: guardate me come sono bravo? Fate i furbi come me?), c’è, in una parola, tra i nostri conterranei, individualismo, egoismo e incapacità diffusa a lavorare e sacrificarsi per un progetto comune; c’è anche molto familismo e settarismo, favorito da una pletora di preti, spesso ignavi, che non si capisce che cosa ci stiano a fare, novelli Don Abbondio (ma dov’è il Cardinale Federigo?); nelle omelie domenicali, al massimo, parafrasano male (…) il Vangelo. Parliamo, però, di comportamenti diffusi…, ovviamente e per fortuna, ci sono grandi testimonianze in contrario, ma… di testimonianze si tratta. Del resto non c’è nulla di nuovo nella Storia se si pensa che il papa avrebbe detto a Francesco, nel chiostro di San Giovanni in Laterano, a Roma, vedendolo malvestito, di andare a rotolarsi tra i porci… e che il prete della Porziuncola era un vigliaccone che temeva il padre di Francesco e che Francesco rileva la verbosità dei preti, pur essendo rispettosissimo della funzione, e che guarisce un canonico Gedeone di Rieti  ‘sensuale e mondano’(…). Che speranza aveva il mondo al tempo di Francesco, quando nelle campagne si moriva di fame e la lebbra era ben diffusa? Il Vangelo alla lettera…voleva lui.
Il tempo attuale presenta vizi simili nelle persone anche se il contesto è molto differente. Invece del riferimento cristiano alla retribuzione/castigo dinanzi alle scelte di ciascuno, c’è il nulla, o meglio c’è la norma fondamentale, stabilita  consensualmente... Del resto che volete che ci sia dopo duecento anni e passa di idolatria del soggetto, di creatività del nulla, di ‘essere tempo…’, cioè di eternizzazione dell’istante, di illusione di vivere come Zarathustra con i cieli vuoti e godersela come si può… a meno che ci sia, per usare il linguaggio del discepolo di Machiavelli (‘il fine giustifica i mezzi’… sicut dixit) del Varesotto, Maroni, il ‘disculo’ di qualche disgrazia…, dell’impossibilità di realizzarsi, dell’ingiustizia, della prepotenza, della malattia e della dipendenza da altri. E allora? Come la mettiamo? Altro che Inno alla gioia di Schiller che si ritrova nella Nona del massone Beethoven (bellissima sinfonia del resto), altro che il romantico Prometeo... Ha ragione Calderon de la Barca:la vita è sogno (per loro...).
Il semplificatore/divulgatore Fromm parlava di fuga dalla libertà… Perché i giovani si drogano, hanno commercio carnale (non diremo fan l’amore che è un’altra cosa perché suppone dono, affidamento, accoglienza…) e vivono a livello istintuale, allo ‘sballo’? Perché non osano avere un progetto sottoposto ad un esame critico come sempre avvenuto in passato? Perché il rifugio nel narcisismo soffocante ,incapacità di trascendersi… ma, nel contempo, perché il loro sbocco lavorativo non è una priorità nazionale?
Questo il quadro in cui siamo chiamati a votare.
Per ora è cabaret: poche idee e pochi programmi.
Da dove incominciare?
A nostro debol parere… prima di dire cambieremo l’Europa e cambieremo le decisioni assunte bisognerebbe fare attenzione a non fare la fine della rana di Lafontaine che si gonfia, si gonfia e poi scoppia. Chi ci sostiene? Bastiamo noi? Mi viene in mente  la favola della macro-regione emersa dai bassifondi delle piole (osterie, un tempo…, in Piemonte) con il buon governo della Lega dei malfattori, omettendo di dire che il debito pubblico è nazionale e che se si esce dalla moneta unica, come ogni tanto emerge…, il debito rimane denominato in Euro… e se si ridenomina e si svaluta chi se lo compra all’estero quando si debbono rinnovare le scadenze? Ce lo ricompriamo tutto noi autarchicamente? Denunciamo tutti gli accordi di liberalizzazione dei movimenti di capitali e rimaniamo tra noi? Sembra che neppure l’amico del Conducator in Bielorussia lo abbia fatto…, a meno che si voglia fare come in Transnistria (stato riconosciuto solo dalla Russia…): la macroregione del Nord alleata alla Transnistria…
Lo avevamo ben detto che il professore, che ci ha liberato dal malaffare, era un po’ troppo supponente e non si era circondato di ministri capaci o coraggiosi, per quanto va ricordato che è stato costantemente ricattato dai noti piduisti, per oltre un anno…; il cresci-Italia è rimasto un ‘wishful thinking’ per usare il suo linguaggio.
Bisogna combattere l’evasione fiscale e la malavita, infiltrata alla grande negli enti locali. Ma come lo si fa?Senza metter mano ad un’ Amministrazione, auto-referenziale, (anni fa ebbe molto successo il libro inglese Yes Minister che descriveva molto bene che lo Stato è governato dai burocrati e non dai Ministri che passano!), spesso responsabile di pessimi decreti attuativi, emanati in esecuzione di leggi scritte dai refendari delle Camere contraddittorie e pasticciate? Che cosa sarà il famoso redditometro in mano ad Equitalia: un’arma che sarà forte con i deboli e debole con i forti… E la riforma della giustizia? I giudici hanno impedito nei diciassette anni trascorsi (ed anche prima) derive quasi dittatoriali e malavita organizzata, ma la giustizia non funziona affatto e tre gradi di giudizio non sono neppure previsti dallo spirito della Costituzione dove il ricorso per Cassazione doveva essere un evento eccezionale non la regola... L’indipendenza dei magistrati va mantenuta ma ogni abuso va sanzionato :a Taranto stiamo assistendo ad una sorta di non applicazione strisciante di leggi dello Stato…: un caso di abuso di ufficio? I giudici non hanno alcun diritto divino :sono uomini come noi e non ne sanno più di noi come emerge leggendo certe sentenze demenziali…Ci vogliono ben altri controlli su Amministrazione e Giustizia, per quest’ultima il CSM si è rivelato del tutto inadeguato.
Fino al '68 la sinistra predicava la nazionalizzazione dei mezzi di produzione…: il marxismo classico, sostenuto ancora da alcuni beoti e nostalgici, come si è visto, da ultimo, ai funerali del brigatista Gallinari: per noi i brigatisti sono degli assassini e tanto basti. Dopo la caduta del muro di Berlino si è capito finalmente che il capitale in mano a pochi privati o in mano a pochi politici non faceva molta differenza, anzi… era anche peggio e lo dimostrano i regimi che hanno lasciato macerie umane, distruzione di ricchezza, cultura e ambiente. Poi la sinistra è diventata riformista ma quali riforme? Anche Monti parla di riforme, come se le riforme fossero solo le sue? Se ne può parlare? Se il responsabile economico del PD non conosce, all’evidenza, il mercato finanziario, per non parlare del Pdl che negava il peso dello spread fino a pochi giorni fa quando i dati di Banca d’Italia hanno chiarito quanto ci è costato lo scorso anno (!),che tipo di interventi si faranno in un’economia libera cioè di mercato? Chi andrà a vendere al mondo le nostre proposte? La Banca Centrale Europea ha sostenuto che lo spread calerebbe di più se non vi fosse in Italia il rischio politico… Non ci attardiamo neppure sui populisti perché questi per noi sono una iattura del genere olocrazia, di cui si è trattato ampiamente in altro post.
Un esempio di riforme che incide sulla vita quotidiana è il cattivo Regolamento europeo testé approvato dal Parlamento Europeo sulle agenzie di rating, che di fatto non diminuisce il loro potere reale fino al 2020 (!) in quanto per i gestori il rating resta obbligatorio per la diversificazione del portafoglio secondo la legislazione europea. Perché il Ministro Grilli non ci spiega per bene le ragioni per cui lo ha approvato, col consenso di Monti, nel Consiglio Ecofin? E gli altri parlamentari dove stavano? Quali le loro proposte?
Questi sono alcuni dei punti su cui si giocano le scelte politiche: il resto è cabaret!
Per noi bisogna agire su due piani: quello politico dove vanno fatto scelte di male minore, con un taglio netto con la fanfara del piazzista e associati… e su quello culturale e umano dove c’è una grande crisi, uno smarrimento. Ci vorrà del tempo, ma questa è la grandezza dell’umano ridotto dai media a notizie in pillole che debbono stupire non far riflettere.  

OPINIONI DEI LETTORI

E’ inutile ormai che ce lo nascondiamo, anche chi, come voi e come me, inizialmente, anche per profonda avversione politica e umana nei confronti di Berlusconi, ha avuto una grande fiducia in Monti e ha accettato la sua linea, anche se impositiva difficoltosa, oggi non può che essere profondamente deluso. Monti si è legato con quelli che portano avanti i peggiori metodi di fare politica dell’antica partitocrazia democristiana e socialista, che ormai sembrano un male incancrenito e metastasizzante del nostro sistema politico. Oltretutto Monti ed il suo governo sembrano freddamente legati alla teoria, senza nessuna attenzione per la realtà delle persone nelle loro dinamiche di vita, di lavoro, di problemi famigliari. Questo lo dico forse anche perché sono stato personalmente toccato in modo pesante. Infatti a 56 anni, dopo 30 anni di lavoro, di cui venti a livello dirigenziale, nel mondo dell’industria, mi trovo licenziato per ridimensionamento aziendale, senz’altro senza possibilità, data l’età e la situazione economica generale, di trovare un altro posto di lavoro, anche a livello più basso, e proprio per le recenti norme sulla pensione del governo Monti senza possibilità di percepire la pensione per dieci anni e senza rientrare nella categoria, più protetta, degli esodati. Per me, con mutuo a carico e figli all’università, è una situazione drammatica da disperazione, anche perché, sempre per la situazione economica generale, non è che si possa pensare di metter su con la liquidazione un’attività, che oggi si possa sperare redditizia. Nella mia città (Torino) siamo oltre mille in questa mia stessa situazione, mi hanno detto al sindacato dei dirigenti d’azienda e ... non c’è niente da fare. Poi ci sono naturalmente quadri, impiegati, operai, oltre a tutti quelli del commercio costretti a chiudere le attività per predominio della grande distribuzione di destra e di sinistra (COOP, Esselunga, ecc.), favorita di volta in volta dalle giunte comunali dell’una o dell’altra parte, che mettono assieme profitti enormi a danno di quella che era finora la rete della piccola distribuzione che dava da vivere a tante famiglie... E un governo così che mette le famiglie sul lastrico sarebbe quello per cui, secondo la CEI, dovrebbero votare le famiglie cattoliche italiane? Ma i valori non negoziabili cosa sono? L’aborto, l’eutanasia, ecc. ecc.? ma qui parliamo di possibilità di vivere di migliaia e migliaia di persone: e questo è un valore negoziabile per la Chiesa?
Giovanni Bogino



E la CEI appoggia una formazione politica come quella di Monti che ormai si configura chiaramente come il partito degli affari e del nepotismo? Va ben, il nepotismo l’ha inventato la Chiesa stessa e quindi non ci sarebbe da stupirsi... Ma pensare che non avvertano l’indecenza di presentare in lista parenti e amici, figli di parenti e di amici, è veramente grave! Appunto perché solo tra amici e parenti ci si può sostenere per fare gli affari lucrosi. E poi dicono di essere contro la mafia! Ma ne stanno creando una a loro uso e consumo! Oltre agli amici, poi ci sono le banche. Questo Governo ha dimostrato in questi mesi di essere particolarmente generoso con le banche, tramite le quali si favoriscono gli amici di cordata elettorale, in primis Montezemolo, deus ex machina di tutta questa salita-discesa in politica di Monti, che ha veramente fatto scadere il personaggio da leader di statura europea, che poteva anche essere destinato a diventare uno statista, a piccolo politicante intrigante e meschino. Tanto per mettere in chiaro la situazione basta evidenziare un fatto: lo sgravio fiscale deciso nel decreto liberalizzazioni per le assicurazioni che imporranno agli automobilisti la dotazione a bordo di una speciale scatola nera è in realtà un regalo del governo a Luca Cordero di Montezemolo. Il perché è presto detto: la norma, firmata dal ministro Passera, è un colossale aiuto alla società che gestisce quasi in monopolio la costruzione di detta scatola nera, l’emiliana Octo Telematics. Come scritto anche dal Sole 24 Ore, l’azienda fondata nel 2002 da Germano Fanelli è pronta per essere ceduta per un miliardo di euro. Lo scorso gennaio, stesso mese del decreto liberalizzazioni, la Octobi compra da Fanelli il 30% della società. E di chi è la Octobi? Al 60% è controllata proprio dalla Montezemolo & Partners sgr, per 18,5 milioni. Rischia ora una plusvalenza colossale da 800 milioni di euro.
E questi dovrebbero essere il rinnovamento della politica italiani, i riformisti del terzo millennio? Ma per favore… e i principali quotidiani italiani ovviamente fanno finta di nulla, da destra e da sinistra, forse perché sotto sotto ci lucrano tutti.
Francesco Ferri


Io ho l’impressione di non capire più niente, soprattutto di politica internazionale. Voi mi sapete spiegare perché l'intervento militare in Mali si deve fare subito in gran fretta (come era stato per la Libia) e anche noi (svenandoci ulteriormente) dobbiamo partecipare, mentre per la Siria, dopo un anno di carneficina, nessuno si muove, come se non ci fossero esigenze umanitarie reali?
Enrico Poggi

giovedì 3 gennaio 2013

NEBBIA

Carlo Biancheri

Andiamo alle elezioni con una  buona dose di confusione. Le ragioni sono di ordine generale (tanti anni di annunci politici ad effetto, di diffusione di una cultura edonistica e narcisistica, di una realtà virtuale in cui fuggire dalla durezza di quella reale, di mancanza di comunità, di solidarietà - molte forme solidali contemporanee diventano auto-gratificazioni o parcheggi sociali in attesa di migliore sistemazione -), ma dipendono anche dalla difficoltà obiettiva in cui ci troviamo in Italia a causa dell'enorme debito pubblico e dall'esistenza di posizioni dominanti che falsano il mercato produttivo. A ciò si aggiunga un quadro internazionale scevro di grandi progetti e caratterizzato da poca solidarietà tra gli Stati.
Se l'Italia fosse un paese serio dovrebbe cominciare con l'anamnesi. Chi ha creato il debito pubblico? I vecchi partiti, il piazzista e gli scherani, i sindacati: tutti insieme appassionatamente han scaricato in modo cinico sulle future generazioni, l'attuale e le successive..., i problemi del momento indebitandoci. Ricordate Craxi, Andreotti, il nobile Ciampi e l'ineguagliabile presidente che ci manca tanto, la Lega dei malfattori con la meravigliosa autonomia regionale? Se dobbiamo seguire Cartesio, col suo Discours sur la méthode, sarebbe bene che tutti coloro che sono i successori di detti soggetti, fossero inibiti dal parlare, essendo i principali responsabili dei mali attuali. Invece, anche per l'ignoranza di gran parte degli operatori dei media..., vengono quotidianamente intervistati, perché si deve 'creare' una notizia, non per far conoscere il vero, ma per vendere un prodotto!
Così tra i prodotti dobbiamo scegliere il Professore, macroeconomista, autoreferenziale che ha avuto il merito non trascurabile di consentirci di esser qui a continuare a scrivere e non a cercare di vendere e raccogliere stracci... come dopo la repubblica di Weimar. Aver fatto sloggiare il piazzista che grida ora al complotto, con la sua nuova fidanzatina di solo cinquant'anni più giovane, non è stata impresa da poco, anche e soprattutto perché associazioni segrete e malavita organizzata hanno avuto il tempo di impiantarsi allegramente in tutta l'Amministrazione, centrale e periferica. Come può un tecnico di macroeconomia esser nel contempo esperto di mercati finanziari, cioè di microeconomia? Sono cose diversissime... E per quanto Vendola e la Camusso o Fassina non perdano occasione per demonizzare l'economia finanziaria in sé (ma anche Benedetto XVI, pessimamente consigliato da Focolarini e opificio, parla di 'mercato etico', contaddicendo le Encicliche dei suoi predecessori che non han mai condannato il mercato in sé, ma piuttosto il profitto come motore 'essenziale'... v. Populorum Progressio...) non si aiuta l'economia se si crede di poter vivere senza mercati finanziari.Tutti questi signori ignorano che il vero problema è quello di regolamentare i mercati a livello internazionale (e qui sta il punto...) in un quadro di libera circolazione dei flussi finanziari e di vigilarli, non quello di additarli al pubblico ludibrio come il male in sé: senza credito torniamo al baratto... Il Professore ci propone l'Europa quasi si trattasse di un atto di fede come i radicali fanno con Spinelli, antesignano del federalismo europeo. Certo avendo uno Stato così sgangherato come il nostro, dove la Pubblica Amministrazione è stata a lungo legibus soluta e in Parlamento si è fatto di tutto..., l'Europa è parsa  una speranza per migliorare agganciandosi ad essa. Ma... le direttive europeee non venivano trasposte nell'ordinamento interno o erano stravolte e la giustizia italiana non le applicava e per decenni chi andava a Bruxelles ci andava come viaggio premio, senza neppur comprendere di cosa si stesse discutendo nelle riunioni del Consiglio o della Commissione!Adesso l'Europa è cambiata: c'è competizione tra gli Stati membri, non c'è più solidarietà, ci sono poche idee e la Germania ed altri la fanno da padrone. La burocrazia europea, importantissima perché tiene la penna..., ha pochi italiani in posti chiave e si adegua ai diktat dei potenti di turno. Il piazzista si lamenta che la Germania pesa troppo:e allora? Cosa propone? Quali sono le sue  alternative oltre alle follie del Brunetta, economista di statura... dice Monti, e chi le ascolta (non diciamo chi le segue...) in Europa? Meglio tornare all'autarchia? A coltivare il prato a piazza Venezia a Roma?
L'armata del Professore non ha dato una gran prova a parte l'intervento drastico,doloroso ma importante sulle pensioni. La discesa dello spread molto rilevante (con buona pace del piazzista che farebbe meglio a tacere quando non capisce le cose...) perché significa pagar un minor tasso d'interesse al rinnovo di ben 400 miliardi annuali di debito pubblico (!) e liberar risorse per altri fini..., non è stata interamente merito suo: la BCE e Draghi, in primis, han giocato un gran ruolo. La scelta di ministri come Passera che non è banchiere ma un bancario... (essendo stato segretario di Bazoli - che non è neppure economista...-  di Banca Intesa)  al Ministero dello Sviluppo economico non ha generato alcuna scossa .Né si sono mossi meglio altri ministri. La Severino non ha proposto riforme della Giustizia né ha migliorato la situazione carceraria. Certo la maggioranza... e sempre quel personaggio incombente... Ci domandiamo se invece di portare a spasso la propria 'autorevolezza', come la statua della madonna di Pompei, sarebbe stato meglio parlar chiaro agli italiani in un frangente così duro e spiegare perché si è stati costretti a tassare e basta... Invece no. Forti di benedizioni, come quelle passate peraltro..., in perfetto contrasto con la Costituzione Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II che affida ai laici (e non al clero o ai vescovi!) l'animazione cristiana delle realtà create, col sostegno dei cattolici di professione(esiste forse un club di santi?) si sdottoreggia.
Ci troviamo "a nostro debol parere", per riprendere l'espressione di fra' Cristoforo dell'amato Manzoni, tra l'incudine e il martello: da un lato un liberismo economico darwiniano dove sembra che debba esservi una sorta di selezione naturale: un terzo o forse più dei partecipanti sarà decimato? Peccato, ma... andiamo avanti. Dall'altro uno statalismo che si culla del mito Stato/bene comune. E' forse un gran progresso se il capitale passa dalle mani di pochi privati a quella di pochi politici/ burocrati? I principi rossi (e da noi i vassalli, i valvassori e i valvassini della burocazia...) insegnano alcunché? Certo bisognerà scegliere ma senza troppa speranza perché le soluzioni vengono soltanto da chi conosce i problemi e sceglie in modo corretto e equilibrato. Si ha invece l'impressione di essere di fronte  a concorrenti della famosa trasmissione televisiva, la Corrida (dilettanti allo sbaraglio). Volete un esempio? Il cardinale Ruini, gran sostenitore di Berlusconi a causa dei famosi valori non negoziabili (alcuni dei quali frutto di sua elaborazione e di una teologia d'accatto...), ha dichiarato in tv che  il comportamento personale non incide sulla posizione politica di un individuo. E bravo il nostro Ruini che contraddice in pieno un Dottore della Chiesa, San Tommaso d'Aquino, fino al pontificato del trascinatore... Woityla e di Benedetto XVI, considerato Dottore comune... San Tommaso sostiene che chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri!

COMMENTI

Sarebbe bene evidenziare gli svarioni che si trovano nell’Agenda Monti. Innanzitutto si afferma che il costo degli interessi sul debito pubblico ammonta nel 2012 a 75 miliardi di euro. Una bella cifra, peccato sia inferiore di 11 miliardi e 119 milioni a quanto sta scritto nella “Nota di aggiornamento” del Def (Documento di Economia e Finanza), datata settembre 2012, a firma Monti e Grilli. E nello stesso documento si precisa l’aumento previsto per i prossimi anni, fino agli impressionanti 105 miliardi e 394 milioni indicati per il 2015. Qual è allora la cifra giusta, quella del Monti di settembre o quella che lo stesso ha indicato a dicembre? Noi sappiamo che è la prima, mentre sul perché abbia sparato la seconda bisognerebbe chiedere all’interessato. Il secondo svarione è in realtà un’autentica truffa. C’è scritto che: «Ridurre di 100 punti base il tasso di interesse che paghiamo sul debito, vale 20 miliardi di euro a regime. E da novembre 2011 il tasso di interesse è calato di oltre 250 punti». Ora, se tutto ciò fosse vero, e considerato che 20 x 2,5 = 50, Monti potrebbe davvero presentarsi come il salvatore tanto propagandato dalla stampa che lo sostiene. Cinquanta miliardi annui sarebbero davvero un bel gruzzolo. Ed una bella smentita alle cifre di cui sopra del duo… Monti-Grilli. Che invece, statene certi, verranno smentite sì, ma perché sottostimate, non il contrario. Nel ragionamento del professorone ci sono infatti due trucchi. Il primo è che parlare di quanto le variazioni dei tassi (e dunque dello spread) si riflettano sul costo degli interessi è in realtà assai complesso. Valutare l’incidenza a “regime” di una variazione di 100 punti base nel breve, proiettandola sull’insieme dello stock di titoli che hanno spesso una scadenza ultra-decennale (e comunque una vita media di oltre 7 anni) non ha molto senso. Ancora meno senso ha – e qui l’intento truffaldino è macroscopico – riferirsi alla variazione dei tassi rispetto al solo picco del novembre 2011. Quel che conta infatti, ai fini della proiezione di lungo periodo, è il tasso medio di un determinato periodo (ad esempio di un anno). E’ evidente che il picco x della durata di un giorno, incide davvero sul costo degli interessi solo se quel giorno il Tesoro emette nuovi titoli. Solo in quel caso, un aumento di 100 punti base (pari all’1%) sul mercato secondario si rifletterà all’ingrosso su un incremento simile dei tassi applicati ai titoli emessi quella giornata. Ora si da il caso che lo spread medio del periodo gennaio 2008 – giugno 2011 è stato pari a 113. E che solo successivamente lo spread ha preso a galoppare, per arrivare a quota 574 il famoso 9 novembre 2011, per ridiscendere a 447 il 1° dicembre (a Monti appena insediato), risalire  a 515 il 23 dicembre, scendere sotto i 300 punti l’8 marzo 2012, riprendere quota 490 il 12 giugno, arrivare a 537 il 24 luglio, ridiscendere sotto i 400 a settembre, scendere ancora a 300 a dicembre, per poi risalire all’attuale 320. I tassi medi (e dunque gli spread medi) del governo Monti sono stati certamente assai più alti di quelli del precedente gabinetto Berlusconi. La vanteria del candidato professore è dunque del tutto fuori luogo. Tant’è che lo stesso Def prevede per i prossimi anni una crescita piuttosto forte del costo del debito, sia in termini assoluti che in rapporto al Pil. Ma questo falso serve  per introdurne un altro non meno importante. Leggiamo allora il terzo svarione: «Ridurre lo stock del debito» – iniziando la pazzesca manovra di rientro prevista dal Fiscal compact – «tenuto conto del fatto che realizzato il pareggio di bilancio e in presenza di un tasso anche modesto di crescita, l’obiettivo di riduzione di stock del debito sarebbe già automaticamente rispettato». Una cosa da ragazzi, dunque. Peccato si tratti di una balla colossale. Intanto il pareggio di bilancio è di là da venire. Per il 2013 lo stesso governo Monti prevede un deficit pari all’1,6% del Pil, ma siccome si valuta che esso contenga un -1,9% dovuto al ciclo economico negativo, si dirà di aver ottenuto un avanzo pari allo 0,3% «al netto del ciclo». Qui siamo davvero vicini alla stregoneria dei numeri. Del resto le cronache ci parlano di quanto sia bravo il ministro Grilli ad imbrogliar le carte dei suoi affari immobiliari privati… Il giochino architettato per far tornare i conti potrà anche funzionare, ma il deficit rimarrà un deficit e circa 25 miliardi di euro veri (ciclo o non ciclo) andranno ad aggiungersi alla massa del debito. Ma fingiamo pure di arrivare al pareggio di bilancio. Bene, sarà chiaro a tutti che (sempre in rapporto al Pil) pareggio di bilancio significa debito invariato a crescita zero, debito in riduzione di un punto con una crescita del Pil dell’1%, debito in aumento di un punto con una crescita negativa del Pil del -1%, e così via. Ora il Fiscal Compact prevede una riduzione annua dello stock del debito pari al 3% del Pil (qualcosa come 47 miliardi di euro). In realtà un po’ di più, dato che il rapporto debito/Pil non è più al 120% ma già oltre il 126%. Ne consegue che solo una crescita costante attorno al 3% garantirebbe la riuscita dell’operazione «rientro». Un tasso di crescita che l’Italia non conosce più da decenni, lontano anni luce dalla crescita zero arrivata – chissà perché! – in parallelo con l’euro, cioè da ben 11 anni. Come si può allora affermare che basterebbe «un tasso anche modesto di crescita»? Si può, perché si deve. Perché altrimenti si dovrebbe dire la verità: che nuovi e più pesanti sacrifici saranno necessari, anno dopo anno, sull’altare dell’euro e dell’Unione europea.
Tommaso Acerbi

Carlo Biancheri risponde:

Uhm...attenzione con le proiezioni e le stime che non tengono affatto conto del quadro complessivo, del contesto...
Concordo su due punti: ridurre il deficit al 60% del PIL sarà un'impresa molto difficile... Se la UE tornerà a fare la UE si dovrà riconsiderare il Fiscal compact, dettato dalla Merkel in assenza di interlocutori italiani presentabili...: i nostri erano in altre faccende affacendati!
Il tasso di interesse si calcola al momento in cui il Tesoro rinnova i titoli in scadenza..., il resto o è previsione o è consuntivo. Ma...bisogna continuamente prevedere e fare aggiustamenti... sulle previsioni stesse perché le aspettative di mercato cambiano e le variabili aumentano.
Come si fà a comparare lo spread nel periodo del governo del piazzista con quello del governo Monti? Queste comparazioni/panzane lasciamole al grande economista Brunetta. I mercati affabulati dall'amico di Milanesi..., gran liberalizzatore poi... pentito, tenevano gli spreads bassi in attesa di promesse mai realizzate (le chiacchere sono durate anni dalle cartolarizzazioni in poi...) e poi c'è stato lo scoglio Grecia ed è scoppiata la tempesta per l'imperizia tedesca. Se il piazzista fosse rimasto ancora un mese, l'Italia sarebbe andata in default e la BCE non avrebbe avuto il tempo di convincere i partners europei né di fare alcunché per salvare la moneta europea. Quali erano le posizioni in derivati sui titoli pubblici italiani nel novembre 2011? Lunghe o corte? E non considero quelle over the counter...! Lo spread ha galoppato perché all'estero, dove pure ci sono fior di imbroglioni, come ampiamente dimostrato dagli scandali da BCCI a Enron a Barings a Madoff a Worldcom (che fanno un baffo per dimensioni a Parmalat...), nessuno si fidava più di cialtroni. E siccome gli investitori esteri detenevano circa il 50% del debito pubblico... il gioco è presto fatto...
Ora la situazione è più calma perché al governo c'è stata gente forse incapace, ma normale... e comunque in grado  di sedersi ad un tavolo internazionale, senza far le corna e parlare di sesso e quant'altro e soprattutto perché la BCE è intervenuta ed i tedeschi, dopo la cacciata dell'ungherese/franco Sarkozy, con la esasperante lentezza abituale han capito che non conveniva far saltare il banco...