sabato 31 dicembre 2011

SFASCIACARROZZE

Carlo Biancheri

La temperie culturale che stiamo vivendo, per usare un linguaggio dominante di scuola heideggeriana, affascinante ma inconcludente..., si caratterrizza per un pressapochismo nel pensiero, per l'acriticità sulle proprie idee anzi per un atteggiamento apodittico. Più volte abbiamo scritto che una civiltà di rumori più che di suoni, di soggettività come norma normans, di immagini, di flash, di sensazioni, di puro piacere conduce ad una diminuzione dell'umano: tutto gira attorno alla materialità, alla fisicità che costituisce l'universo 'concluso' del percorso umano. Che senso ha un amore prevedibile, non aperto al mistero, all'incognito? Viene in mente La noia di Moravia...
L'esperienza è il grande mantra: se sentite la Caramore su Radio Tre, decaduta grazie all'inserimento di leghisti e destrorsi, per lo più di bassa cultura, ripete di continuo quanto sia fondamentale l' 'esperienzialità'; se ascoltate in tv un'intervista ad un giovane vi dirà, facilmente, di esser soddisfatto delle sue performances; verrebbe da dire che anche buttarsi dalla finestra è una performance e, infatti, si era diffusa la moda di gettarsi dai balconi, ricordate? Si prescinde totalmente dai contenuti e bisogna risalire a Kant che col suo formalismo ha  trasformato tutto in metodo a scapito del contenuto - il noumeno è inconoscibile - e, come ognun può vedere, questo approccio porta al nulla o all' 'affettività', al sentimentalismo...: il famoso 'soggettivismo' che lamenta Benedetto XVI, tributario anche lui col suo agostinismo spinto di un approccio soggettivo...
Atteso che Tommaso, Dottore della Chiesa, avverte che la politica è al vertice della carità, per questo chi uccide il tiranno fa benissimo e merita un premio..., bisogna tornare al quotidiano per capire che succede.
Innanzi tutto abbiamo visto il solito vate della val Brembana, padre del trota, che, secondo i giornali, frequenta amicizie non proprimente da oratorio..., far nuovamente le corna (mai visto, fino a quarant'anni fa, far le corna da nordisti doc (!),che si sia 'imbastardito'?) e dare gentilmente del 'terun' al Presidente della Repubblica. Parla di un'indipendenza che vuol lui col suo 10/15% di disgraziati che lo votano: certamente la Padania, con la sua moneta, potrà rivolgersi da pari a pari al Liechtenstein, al Principato di Monaco, alla Slovenia e Croazia e magari anche  alla Repubblica moldava o alla Transnizia. Ringraziamo la Lega. Lo statista/dentista Calderoli ci informa che il Governo di professori ci porta dritto alla miseria. Se avessimo continuato con lui, il tagliaboschi di leggi che faceva piuttosto delle radure del tipo distruzione delle foreste amazzoniche... che richiedevano continui interventi riparatori, saremmo stati molto meglio. Lo statista parla in fretta, prima di aver pensato... Si muove bene all'estero: peccato che nessuno lo capisca, specie quando ammicca, ride tra sé in modo balordo (come si dice in Veneto da ...): gli studi dentistici non gli han consentito di apprendere il detto latino: risus abundat in ore stultorum. Questi personaggi fan notizia come la facevano Ruby Rubacuori ed amiche... e danno scandalo perché abituano la gente all'idea che sia lecito dire e fare qualsiasi cosa. Pavese diceva che vivere è un mestiere ma questo è possibile solo per chi si chiede: perché questo piuttosto di niente. Aristotele dice che la filosofia nasce con lo stupore.
Parla della Chiesa la Lega e tira i fuori la questione dei soldi cui le gerachie, ahimé, sono molto sensibili. Vuol dire che non ci sono più vescovi simpatizzanti e sciagurati alla Maggiolini? E' vero che con  personaggi di basso profilo come l'attuale Presidente della Conferenza episcopale italiana, che parla di politica e di etica e non della Parola, han poco da temere. La storia della Chiesa, dove gli uomini sono peccatori, come non si stanca di ricordare l'attuale papa, indica che i testimoni, poi canonizzati, sono stati sempre guardati con sospetto dalla gerarchia, fatta per lo più da gente come il cardinale Antonelli...: "Signora, vuol venire a vedere la mia collezione di monete?" Pensate il povero Filippo Neri, continuamente sotto esame, sottoposto al sospetto di eterodossia. Per fortuna che Pio V morì perché altrimenti l'oratorio non ci sarebbe mai stato. I testimoni rompono gli equilibri sociali, il quieto vivere perché vanno dritti al cuore dell'umano. Così don Pippo, come lo chiamavano a Roma, faceva scopare il cortile dell'oratorio a signoroni tutti vestiti di raso, come penitenza, o portare in braccio, in giro per Roma, il cane Capriccio (il cane era entrato nella sua cella e non c'era stato verso di farlo andar via...) a gente del calibro del Tarugi, nipote del papa Medici. Il povero Baronio, primo grande storico della Chiesa poi cardinale per forza..., aveva scritto sulla cappa della cucina dell'oratorio Baronius coquus perennis perché doveva far tutti i giorni da mangiare alla comunità. San Carlo Borromeo, un po' imperioso anche se santo, aveva raccomandato sua sorella a Pippo che stimava moltissimo, stima condivisa dal nipote Federigo. Questa si era sposata a Roma col figlio di Marcantonio Colonna, il vincitore di Lepanto, che aveva tutta cristianità ai suoi piedi. Era scrupolosa, la poveretta, e andava da Pippo e poi tornava dopo un'ora e veniva anche maltrattata per questo. Si inginocchiava davanti a Pippo e lui le accarezzava la testa, scompigliandole la capigliatura: la principessa Colonna!
Sì, abbiamo i leghisti e i berlusconidi e i fascisti anche perché ci manca un Francesco piccolino ("Vatti a rotolare tra i porci" gli disse il papa in San Giovanni in Laterano...) e un Pippo, gente di speranza e rispettosa dell'umano, capace di sacrificarsi perché innamorata della vita. Pippo andava a visitare le sette Chiese con duemila persone che lo seguivano, ricchi e poveri: ma per diciassette anni era stato un monaco di città e passava le sue giornate nelle catacombe di San Sebastiano, in preghiera. Non aveva tornaconto: non scherzava.
Questi decenni di chiacchere, di immagini ci hanno confuso e fatto credere che la vita sia un sogno, ma non nel senso di Calderon de la Barca... Contrariamente a tutte le massonerie, pur riconoscendo al 'sogno' americano il valore dell'affermazione della libertà e dell'uguaglianza, ritengo che ci sia pochissima umanità negli Stati Uniti e che la gente, annegata nel fare..., sia quasi disperata e certo incapace di ascolto e di accoglienza, salvo eccezioni come il Deep South di Flannery O'Connor o di Caldwell, quello di Tobacco road, ma anche la New York di Baldwin o i quadri di Hopper.