mercoledì 12 agosto 2015

I PIAZZISTI PROFESSORI

Carlo Biancheri
 
 
   Vi chiederete se questo povero paese riuscirà a venir fuori da una crisi in un turbine mondiale dove siamo sballottati come vasi di coccio in viaggio tra vasi di ferro?
   Certamente no a giudicare dal livello delle persone cui siamo affidati, più che altro esperti di quiz televisivi, senza alcuna preparazione seria, se ci atteniamo all'eloquio, affiancati da un gruppo di personaggi che definiremo intellettuali per magnanimità, più che altro adepti di quelle confraternite dedite alla celebrazione dell'epoca dei Lumi, degli antichi Egizi e di favole che affrescano il destino degli umani, più prosaicamente, un'associazione di mutuo soccorso tra chi vuole un posto al sole.
    Sdegno per le parole di Mons. Galantino che si è limitato a constatare che prima dello Stato vi è un dovere umano di solidarietà per chi ha veramente necessità di essere soccorso. Se i politici e i maestri di vita conoscessero Omero, forse saprebbero che anche la culla della civiltà, la Grecia classica, accoglieva i naufraghi, l'ospite come un dovere sacro.
     Ma chi sono gli sdegnati e che dicono?
    Abbiamo il giovanotto che riprende il papa, novella mosca cocchiera che, come insegna Lafontaine, reputava di essere lei a tirare il carro, non il bue, con il suo agitarsi vano, e che non perde occasione con aria di sfida per chiedere come mai il papa non prenda i migranti in Vaticano da collocare tra la Pietà di Michelangelo, la Sistina, i giardini Vaticani, l'Apollo del Belvedere, le Stanze di Raffaello, il Laocoonte et similia. Questo signore, che vellica i bassi istinti degli avventori del bar Sport, propone che si riaccompagnino con le navi in Libia uomini, donne e bambini, imbarcati sui gommoni, accolti, probabilmente, dalle cannonate delle milizie islamiste o del governo di Tripoli che ha già detto che si tratterebbe di violazione del diritto internazionale. Il suo compare di partito, l'azzimato Zaia, che ha raccolto voti dei cattolici fai da te, cioè quelli che vanno a messa ma che non sono interessati minimamente al messaggio cristiano e a metterlo in pratica: andare in Chiesa è una sorta di rispettabilità. sociale o di 'placebo' ma poi si vota chi positivamente contrasta la legge dell'amore, si è lamentato che il seminario di Treviso, mezzo vuoto a suo dire, giacché tiene la contabilità delle vocazioni..., non abbia voluto accogliere i migranti. Siamo certi che nelle stalle dei cavalli che gli piacciono tanto, fin da bambino, al paese, comincerà a dare il buon esempio ospitando lui chi non ha casa... Che concetto ha del diritto? Io vengo a casa tua e decido quanti spazi debbano essere resi disponibili? Siamo all'esproprio? O al cesaropapismo? Siamo certi che non sappia di che parliamo... Una domanda: i vescovi del Triveneto hanno imparato da don Abbondio a predicare il messaggio cristiano? Un esamino di quel che sostiene la lega come caveat al piccolo gregge non è opportuno? Sopire e sedare... quieta non movere, vero?
     Poi c'è il comico in disarmo che dal suo yacht in Sardegna dà consigli come gli adepti di ...  Sembra che ci sia maretta nel movimento e allora quale soluzione migliore che rifugiarsi nella dialettica? Stiamo discutendo e questo è questo è un valore assoluto... Discours sur la méthode...
       Passiamo agli intellettuali, si fà per dire...
       "Il Foglio" rimbrotta Galantino di aver oltrepassato il limite, sancito dal Concordato, interferendo con la Nazione! Poffarbacco, la nazione! Ma quale nazione, retaggio di sogni ottocenteschi... Che comunanza abbiamo tra le varie parti d'Italia? E terroni e polentoni e Roma ladrona e mafiosi, dove stanno i valori comuni? Financo il linguaggio: io confesso di non capire una parola di siciliano o di sardo o calabrese e di far fatica col piemontese. Vittorio Emanuele II voleva fare gli italiani ma non ci siamo ancora riusciti! E se la nazione fosse composta tutta da mafiosi, il positivismo giuridico dell'autore dell'articolo del "Foglio" lo porterebbe a sostenere che il limite comunque sussiste? O la Chiesa non ha il sacrosanto diritto di esercitare il suo compito profetico e cioè di dire pane al pane? La Costituzione per caso non sancisce la libertà religiosa? O è meglio il sistema cinese dove lo Stato esercita una tutela?
        Ricordate Pera? Presidente del Senato che passerà alla Storia - speriamo non come don Gonçalo Fernández de Cordoba che ci passò ma.. per motivi diversi da quelli divisati...- esperto di Popper, fautore di un liberalismo darwiniano, autore di un libro con Benedetto XVI (debolezza senile o cocciutaggine teutonica?) sostiene che le considerazioni di Galantino sono ascrivibili alla teologia della liberazione. Da fine teologo, ricorda che Nostro Signore (lui dice Cristo) ha predicato la salvezza nell'altro mondo.  Come dire che nel mondo attuale potete pure crepare in pace, specie se avete avuto in sorte di essere gli ultimi. Evidentemente noi ci siamo sbagliati a leggere nel Vangelo: quel che farete a ciascuno di questi piccoli lo avrete fatto a me... , anzi va letto di difendersi come si può, di accumulare nei granai, tanto "del diman non c'è certezza", vero? Bisogna anche cambiare il Genesi dell'Antico Testamento perché affida all'uomo il compito di assoggettare la terra... e quindi di rendere la società più umana... Soprattutto ignora dalla sua alta scienza la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite, o vuole cambiare anche quella?
       "Libero" poi ricorda che in Vaticano ci sono norme rigidissime sui profughi... In sintesi: i massoni piemontesi dicevano nell'Ottocento: "Preive e carabiné fan sté el mund en pé".
        Ogni volta che la Chiesa dice qualcosa che dispiace ai padroni del vapore... vengono i richiami all'ordine. Che buffonata e che speranza può avere un paese a ripartire se il valore fondante è il 'proprio', l'idion greco, e non il 'comune' che è alla base dello Stato? Ovviamente non conoscono Aristotele e la Politica, anzi vogliono diminuire le ore di Filosofia nelle scuole, per fabbricare degli asini che, infatti, parlano senza saper bene quel che dicono...
        I flussi migratori sono un problema epocale e nessuno ha la ricetta pronta ad affrontare gli eventi. Bisogna accogliere chi ha il diritto e non chi cerca l'avventura,  anche se tra qualche anno, con l'invecchiamento della popolazione, cercheremo di far venire i migranti... Il confine si situa, comunque, tra chi mantiene un linguaggio umano e chi adopera parole incolte e truculente.