venerdì 30 maggio 2014

SCAMPATO PERICOLO MA CHE LEZIONE TRARNE?




Carlo Biancheri

Ci siamo molte volte soffermati sui vizi che per secoli hanno caratterizzato questa penisola ed abbiamo ricordato quella “serva Italia… non donna di provincie ma bordello”, come la definisce Dante, nel canto VI del Purgatorio.
Questa volta, invece, in un soprassalto di resipiscenza dinanzi al ‘nulla’ che incombeva, è apparsa una qualche saggezza che rannoda i fili con quel modo di essere di grandi maestri dell’arte italiana che, comparati ai loro contemporanei d’Oltralpe, rappresentano una visione ‘a tutto tondo’, più serena dell’esistere; pensiamo a Nicola Pisano, a Giovanni Bellini, al Beato Angelico, a Raffaello, al Perugino, a Piero e a quanti, quanti altri, anche in tempi recenti: valgano per tutti Manzù, Messina, Rosai, Morandi…
Dunque il comico del ‘vinciamo …poi’… ci fa sapere che non lo meritiamo: sì siamo pensionati ,e, udite, udite…,  siamo anche presuntuosi nella nostra vecchiaia  perché pensiamo di saperne più di lui! Lesa maestà? Anche il compare  che inspiegabilmente ha avuto il premio Nobel (per Mistero buffo, forse? Buffo per lui…) parla di noi come di coprofili allegri: grazie, grazie…Ma il suo non è forse un’ pensiero unico’? E poi una pletora di fabbricanti di notizie, vere o finte non importa ,tutto fà brodo, che discettano se il Pd abbia veramente vinto o se invece il quadro sia rimasto  sostanzialmente immutato. E’ incredibile vedere  quelli che avevano sbagliato i conti girare la frittata come spesso si fà nella Storia, per partigianeria: i pentastellati persone a modo, ci vuole tempo…, fanno proposte… Per associazione di idee pensiamo a quel lupo e a quell’agnello che stava sotto a bere nel ruscello e che veniva accusato dal lupo di sporcargli l’acqua. C’è capitato di leggere su qualche giornale l’analisi dei disegni di legge presentati in Parlamento dai cittadini (ma lo siamo anche noi e siamo tanti di più di quelli che partecipano al sito…, un po’ come i ‘vandeani’, poveretti…  dopo il 1789…). Dall’analisi ci sembrano, ahimé, dilettanteschi: una studentessa parlamentare  propone che si dia il reddito di cittadinanza finanziandolo con cespiti  incapienti (le pensioni d’oro…, le multe sui giochi d’azzardo…) senza menzionare il finanziamento della cassa integrazione  in deroga…; si mantiene anche quella? O si abolisce? Lo sanno i cassintegrati che li hanno votati? Sull’Euro poi si propone un referendum, come vuole la donna di estrema destra francese del cui partito fanno parte i picchiatori, che farebbero tornare, in caso di vittoria, il paese alla situazione del dopo-guerra, cioè alla miseria… Non ripetiamo quanto scritto sul punto e tuttavia ci fa piacere notare che ormai tutti i professori, eccettuati i bastian contrari per ‘natura’…, confermino che l’uscita dall’Euro sarebbe un grave errore e che, caso mai, occorre modificarne le regole di funzionamento: meglio tardi che mai! Circola un documento di analisi del voto nelle file degli adepti della stella: sono arrivati alla conclusione che abbiamo sostenuto in questo piccolo blog: non si dà protesta senza proposta! Che ci abbiano letti?
Il cammino solitario del leader lo porta ad infilare uno svarione in fila all’altro: lo sa chi è l’alleato inglese? Un liberista selvaggio che protegge la City e le famigerate banche, causa di tutti i mali del paese, secondo l’ex comico. Come la mettiamo? Sentiremo i pentastellati nel Parlamento europeo propalare la de-regulation nel settore dei servizi finanziari, malgrado la crisi? Il direttore de” Il fatto quotidiano”, sostenitore, se non andiamo errati, del movimento, è al corrente?
Sempre nell’area della reazione europea abbiamo visto che i separatisti italici (fautori del  ducato o dello zecchino?) fanno comunella con gli eredi di Vichy: gli immigrati da cacciare perché vadano a pescare il pesce a casa loro (caso mai gli diamo una canna), la moneta da distruggere come l’Europa… Non capiremo mai perché si precipitino all’alba alla messa del papa che sostiene l’esatto contrario di quel che dicono: che siano masochisti? Per definire la reazione ci piace ricordare il Carducci con quel suo “asin bigio” che al fischio del treno  “rosicchiando un cardo rosso e turchino, non si scomodò”…
Il tempo che resta va utilizzato bene ma… come?
Va sfatata la leggenda che con la Presidenza italiana si metteranno le cose a posto: la Presidenza  stabilisce l’ordine del giorno del Consiglio ed indica le proposte normative che intende privilegiare, ma… deve negoziare con la Commissione che ha pure delle priorità e poi si vota sulla base delle maggioranze, calcolate per gli Stati membri con voto ponderato. Deve anche raccordarsi con Van Rompuy  e  poi, qual è l’opinione del Parlamento visto che la procedura di approvazione delle norme è in co-decisione tra Consiglio e Parlamento? In altre parole c’è un certo potere di orientamento (per inciso, è pronta l’Amministrazione a designare  persone capaci a presiedere i gruppi di lavoro al Consiglio europeo?) da parte della Presidenza di turno, specie se di un grande Paese ma ci vuole il seguito, il follow-up, cioè una strategia chiara: la buona volontà non basta.
Sull’economia le considerazioni finali di quest’anno del Governatore della Banca d’Italia ci sono parse chiarissime: dopo tante chiacchere e numeri al lotto, abbiamo finalmente dati certi e vediamo che il ritardo è dovunque: le grandi imprese, le banche, l’apparato pubblico, il funzionamento burocratico e giudiziario che costituiscono condizion necessaria per attrarre investimenti esteri: in un’era di globalizzazione ogni proposta autarchica è risibile…
E allora? Non c’è tempo da perdere, bisogna monitorare tutte le proposte del Segretario fiorentino, visto che dagli altri gruppi politici c’è poco da attendersi, e sapere che una visione ideale, non temiamo di parlare di ideologia, è imprescindibile perché  è il faro che orienta le scelte: se io sono persuaso di far parte di una civiltà superiore  proporrò leggi conseguenti… Questo vale sia per la riforma costituzionale  che per la legge elettorale dove non è il caso di trasformare la politica in one man show, ma in una vera rappresentanza dove i rappresentati possano esprimersi senza esser prigionieri dei professionisti della politica collusi col malaffare come avvenuto troppe volte per tanti anni.


sabato 24 maggio 2014

RIFLESSIONE


 

 Carlo Biancheri


 


Dai sondaggi sembra che un numero consistente di voti vada a Grillo. Ancora una volta si protesta in modo irrazionale e si segue chi grida e non chi propone: non c'è da brindare... Si capisce bene che molta gente è esaperata dinanzi ad una situazione che grazie a Berlusconi, Tremonti e soci, ex fascisti inclusi, che hanno così ben operato, ma anche a tanta parte del Pd, è degenerata: va detto però che il paese è fatto da corporazioni, potentati, sacche di territorio ingovernabili, un apparato pubblico con eroici testimoni, come qualche carabiniere alla Salvo D'Acquisto, insieme a tanti furbi e conniventi o incapaci: ciò vale per le forze dell'ordine, ma ugualmente per l'amministrazione centrale e periferica. I nuovi strumenti telematici sono una opportunità per mettere un po' di ordine nel caos, ma si tratta di condizione necessaria, non sufficiente. La crisi economica ha fatto il resto: ha impedito la necessaria riflessione trasformando tutto in un grido, un insulto. A quanti voteranno così, pensando che le elezioni europee non contano, diciamo che si sbagliano di grosso e che le conseguenze ricadranno su di loro e su tutti quanti sono incolpevoli. Forse l'Italia non esiste ancora, ma la cultura in tutte le terre della penisola è comune e impone un vivere insieme, una solidarietà. E' per questo che a Bruxelles bisogna mandare persone consapevoli, interessate al bene di tutti, a cominciare da chi ha maggiori necessità, e non dei mestatori impreparati.

giovedì 22 maggio 2014

SAN FRANCESCO SUL PIANETA GAIA


Rosa Elisa Giangoia

E’ certo ragione di disagio profondo sentire che un personaggio come Gianroberto Casaleggio, che all’apparenza sembra uscito momentaneamente da un quadro di Bosch, dica di aver frequentato scuole cattoliche, in cui evidentemente ha avuto informazioni distorte sul cattolicesimo che lo portano ad appropriarsi della figura di san Francesco, utilizzandone il nome magari in un gioco di omonimia con il Papa. Certo che san Francesco sul pianeta Gaia non lo possiamo proprio immaginare! Questo riferimento, anche se furbesco, è senz’altro dimostrazione di insipienza e di confusione, proprio di chi suppone che tutte le religioni vadano bene, di chi scambia il dialogo per sincretismo. Allo stesso modo imprecisa ed impropria è da parte del movimento politico che  in Casaleggio idolatra il suo capo l’idea di democrazia, confusa con un rapporto ispirato da settorialità e discriminazioni, sostenuto da immediatezza emotiva che si identifica con l’attivismo in rete, situazione che sembra sempre più decadere verso quella degenerazione della democrazia che nella teorizzazione classica ha il nome di oclocrazia, in quanto le prese di posizione ed i comportamenti sono determinati dallo sfruttamento della rabbia mediatica che porta l’io individuale al centro di tutto, oltre che dall’utilizzare improbabili esperti per teorie costose e prive di seri fondamenti concettuali e culturali.
Bisogna avere ben chiaro e ricordarsi che il governare suppone e richiede conoscenza, prudenza e maturità, per cui non basta un giovanilistico spontaneismo, in quanto il nuovo non ha valore in sé, come già la storia ha dimostrato anche nel secolo scorso nel nostro paese.
In questo momento in cui ci troviamo a dover assumere una posizione nei confronti dell’Europa, dobbiamo responsabilmente ricordarci che proprio il nostro essere nell’Unione Europea ha impedito che l’Italia cadesse in una situazione ancora peggiore quando, al tempo delle svalutazioni competitive, l'inflazione era a due cifre e i BOT non erano sottoscritti – cose che i giovani non sanno.
In questa situazione di contrapposizione è scandaloso che un cristiano (e a fortiori un sacerdote come don Paolo Farinella) caldeggi la scelta politica di un pseudocomico come Grillo, dall’atteggiamento sempre aggressivo e incapace di proposte serie e costruttive che vadano nella direzione del bene comune. Già di per sé è criticabile che un sacerdote dia indirizzi politici, in quanto ciò contrasta con la Gaudium et Spes e con quel che va dicendo il Papa: bisogna ricordare che è stato sintomo di decadenza accettare Baget Bozzo come tuttologo dalla Terza Persona della Trinità a Berlusconi! Sostenere Grillo è da immaturi, da saccenti, da gente che ha disimparato a confrontarsi…
Però sta anche emergendo l'insipienza di una certa sinistra per aver dato credito al fine di eventuali alleanze ad una forza che si basa sul nulla, salvo il giovanilismo. E’ roba da apprendisti stregoni: essendo sceso il livello culturale ed anche lo spessore umano delle persone, sempre più del tutto ripiegate sull'affermazione egoista del proprio io, le grida insensate e disarticolate, il mendacio, complice l'ignoranza di tanti giornalisti, fabbricanti di notizie, fanno purtroppo facilmente presa sulle vittime designate. C'è il rischio che il risveglio, dopo quest’ubriacatura d’insensatezza, sia amarissimo giacché non è bastato lo show dei tirocinanti in Parlamento a dimostrare di cosa sono capaci. L’unico messaggio che resta è grave, essendo incentrato sull’autodistruzione, atteggiamento tipico delle sette...

domenica 11 maggio 2014

ROBESPIERRE AMATORIALI



Carlo Biancheri

Ci tocca, disgraziatamente, di  occuparci ancora degli adepti del comico Grillo e aspiranti abitanti del pianeta Gaia di cui parla Scientology.
C’è un florilegio di interviste televisive, connotato da uno stile nuovo:  sono caduti insulti e parolacce dirette da parte  dei pentastellati (ma la stella a cinque punte non è un simbolo massonico?) e, tuttavia, permangono contumelie indirette non meno feroci. Lo stile è ora quello dei bravi ragazzi che hanno imparato: sanno tutto ormai, si direbbe... Abbiamo appreso che c’è Di Maio che a vent’otto anni  dirige la Camera da par suo! Ergo, sono pronti a governare.
E cosa farete come prima cosa?
Reddito di cittadinanza (ma…come si finanzia?), legge sul conflitto d’interessi, niente finanziamento ai partiti…
Ma l’economia del paese? Le imposte…, vanno riviste? Se sì, come? E ancora, come arrestare l’emorragia dei posti di lavoro? Bloccando l’innovazione, come dice il guru? Agli inizi del secolo scorso ci sarebbero stati tanti posti di lavoro in più se ci si fosse rifiutati di favorire il motore a scoppio: carri e carrozze e cocchieri e, (perché no?…), palafrenieri e maniscalchi…
Ricordate la mosca cocchiera di La Fontaine che  si dava tanto da fare che sembrava che fosse lei a tirare il carro?
Il capo manipolo, che vive nel villone con vista mozzafiato su Genova e che considera ottanta Euro una mancia, ci dice di esser stato comunista e che tutti han votato comunista, via! Lo vogliamo rassicurare, noi no. Perché no? Perché non siamo mai stati marxisti, pur riconoscendo a Marx i suoi meriti, né convinti che nella Storia vi fosse un progresso, specie se lineare…, né che occorresse un suicidio di classe per ritrovare un’identità palingenetica nel proletariato, portatore  dell’istanza di un uomo nuovo. Forse eravamo cinici, come Lenin del resto…, e avevamo capito, ante litteram, che ‘nel cuore di ogni proletario cova l’animo di un borghese’… Sta di fatto che non eravamo della partita, Grillo, e forse Marx lo conosciamo un po’ meglio di te…
La trappola politica è semplice: noi, pentastellati, siamo gli onesti di fronte a dei politici di professione (bisogna dire che hanno fatto di tutto questi ultimi per tirare la volata ai Robespierre  amatoriali…) e quindi vinceremo e poi sarà una nuova era, come nel pianeta Gaia.
Peccato che leggano poco questi signori e ignorino che i movimenti millenaristi nella Storia sembrano una costante…
E’ vero il quadro italiano che hanno lasciato i poteri ispirati alla massoneria che tanto contano, la Chiesa, finalmente in via di riforma con questo grande papa, i sindacati/corporazione, le professioni (avvocati, notai, commercialisti ecc.), certi industriali oligopolisti, con sostegni politici, è desolante. La malavita organizzata, presente da sempre, in questo povero Paese, con fasi alterne, in combutta con molti politici e governi, ma anche con amministratori locali e funzionari pubblici, in un tempo di annullamento dei valori  etici, si è diffusa grandemente. In assenza di una informazione seria, onesta( e non gridata…) si è diffuso un sentire comune, in base al quale non ci sono più motivi per sacrificarsi ed è lecito infischiarsi del prossimo. È vivere insieme questo?
L’ultimo scandalo dell’Expo a Milano è sconfortante perché è indice di corruzione regolare; quando non c’è corruzione c’è incapacità dei vertici. Ma chi ha selezionato gli incapaci? Lasciamo da parte l’Avv.to batterista, governatore lombardo che vuole ricacciare gli immigrati sulle coste dell’Africa, salvo i suoi precipitarsi all’alba alla messa del papa (!),ma il sindaco di Milano, certo migliore dei suoi predecessori,dov’era? Dire che si deve rinunciare al progetto adesso significa non capire un  bel niente del quadro internazionale: forse c’è chi vuole che il Paese torni a contare come il Regno sabaudo prima della guerra di Crimea…; la manifestazione successiva si farebbe  col Sudan del sud, con Malta, Burkina Faso…, se accettassero…
Dedicarsi un po’ al bene pubblico impedirebbe che una pletora di sciocchi o lestofanti gestisca per noi, abusivamente, la cosa pubblica.
Il rimedio a questi mali non è quello palingenetico: i nostri venticinque lettori sanno che siamo partigiani del fare ogni giorno qualche cosa, agere contra direbbe il papa Francesco… , fossanco spiegando al leader che si autodefinisce ‘ambizioso’ che la giovane età non basta: occorre proporre cose serie che non sono quelle di Robespierre che non hanno durato… Lavorare stanca…, ma…
Ci sono elezioni europee e non si è parlato di Europa. Per chi ne parla, non basta  dire quel che desideriamo dall’Europa (ad es. che l’Europa si occupi delle migrazioni di massa, che finisca l’austerità…), ma quali sono gli strumenti necessari per far sì che si ottengano questi risultati: non è un’assemblea caritatevole quella europea, esistono maggioranze e minoranze: forse qualcuno non l’ha capito e i divulgatori dei media men che meno…


lunedì 5 maggio 2014

IL CARDINALE DI MILANO E LA CONSOB



   Carlo Biancheri
 Siamo rimasti basiti ad ascoltare il card. Scola intervenire, dopo il discorso al mercato del Presidente della Consob, già Sottosegretario all’Economia del Governo Berlusconi che, in spregio a tutti i principi internazionali di indipendenza  dei vigilantes,   votò tranquillamente la fiducia Governo, pur essendo già stato nominato Presidente dell’organo di controllo.
   Un politico di lungo corso, Vegas, conoscitore della contabilità pubblica più che del mercato finanziario e, in particolare, quello borsistico, come emerge dai suoi interventi  ha pensato bene, in assenza del Ministro dell’Economia (la prima volta se non andiamo errati…), di invitare un animale raro, di quelli che fanno la fortuna in un circo: l’arcivescovo di Milano. In effetti, dinanzi ad un parterre in molta parte in sintonia con gli ambienti massonici, il prelato formatosi in quel pasticcio di Comunione e Liberazione ed avendo come maestri indiscussi Giovanni Paolo II (di cui abbiamo rilevato a più riprese la fragilità filosofica e quindi teologica) e Benedetto XVI (il cui agostinismo ‘spinto’ insieme ad una incapacità di gestione ha ridotto la Chiesa cattolica a mal partito) pareva un animale esotico e si è avventurato, pur definendosi ‘laico’ nel contesto del mercato mobiliare, in un discorso lambiccato in cui emergevano carsicamente i concetti di relazionalità (forse tributario di un personalismo d’accatto?) e di eticità.
   Grande scoperta del prelato è stata che nel mercato finanziario non c’è solo il potere del denaro, ma l’asimmetria informativa, cioè per parlare come si ‘magna’: alcuni hanno maggiori informazioni di altri… E poi c’è l’anonimato dei partecipanti al mercato…
   Successivamente si è lanciato a distinguere tra assunzione di rischio ed ‘incertezza’, dando a quest’ultima una valenza negativa, per preparare il terreno all’eticità.
   Per dare maggior peso al suo discorso si è avvalso dell’enciclica del papa emerito Caritas in Veritate che, come abbiamo avuto modo di sostenere, essendo  l’emerito profondamente avverso a San Tommaso, dice cose in contrasto con le grandi encicliche sociali come la Rerum Novarum, la Pacem in terris, la Populorum progressio,  oltre che con la costituzione conciliare Gaudium et Spes. Il papa, infatti, auspice l’’opificio’, sostiene che la speculazione finanziaria sia un male in sé denotando con ciò una certa sfiducia nel creato, pur proclamata, e nella capacità dell’uomo di agire secondo ragione (v. Genesi V … “e Dio vide che tutto ciò era buono…”)e, segnatamente, condannando i prodotti finanziari derivati, che, a nostro avviso, sono in sé neutri…
   Male ha fatto lo Scola ad avventurarsi su questo terreno perché ha mostrato di non sapere che sull’anonimato, da decenni, esiste una normativa comunitaria come pure sull’asimmetria informativa (sono diverse le direttive che se ne occupano, a cominciare da quella sugli abusi di mercato per terminare alle operazioni con parti correlate nelle direttive contabili).
   Non è da pastore parlare di quel che non si conosce: occorre esser più umili; per dire qualcosa di serio, avrebbe potuto benissimo costituire un gruppo di lavoro con esperti di mercato credenti, con cui elaborare linee per valutare i problemi etici nel mercato borsistico. Si sarebbe forse accorto che il concetto di ‘fairness’ dei mercati è il leit motiv del mondo anglosassone dopo la grande crisi del 1929 negli Stati Uniti e che non è di per sé un concetto cristiano  (noi con Chenu e Maritain crediamo che, a volte, è cristiano ciò che è pienamente umano…) come pure quello di equal treatment
    Non farebbe meglio il Vescovo invece di fare discorsi pasticciati occuparsi delle sue pecore, l’odore delle pecore e non impedire alla diocesi di Milano di essere in aperta sintonia col papa Francesco, citato in modo residuale nel suo intervento?

sabato 3 maggio 2014

I MOTIVI PER NON VOTARE GLI ADEPTI DI GRILLO



    Carlo Biancheri

   


       L’andamento della campagna elettorale, se così si può chiamare…, è preoccupante perché non attiene all’Europa, ai suoi programmi, al suo futuro ma evoca invece un oscuro rifiuto di un quadro complessivo che non si accetta senza sapere bene cosa sostituire.
     Più volte abbiamo sostenuto che in un mondo globalizzato, l’Italia da sola (non parliamo delle regioni indipendenti…) è del tutto irrilevante e ciò significa che subirà le decisioni degli altri in materia economica, ma non soltanto in questa. Se si fanno certi accordi commerciali planetari, mangeremo e già mangiamo prodotti OGM o prodotti con pesticidi nocivi all’organismo; se la produzione culturale va in una certa direzione, usufruiremo di quel che passa il convento, secondo le tendenze dominanti (gli alternativi nella musica leggera nostrana sono delle mere marionette che mimano i modelli dominanti…); se si impara a dire ‘Good Afternoon’ in inglese si percepisce come un imperativo categorico dire ‘Buon pomeriggio’ e non più ‘Buongiorno’ fino a sera, come si era sempre detto in italiano… Se qualcuno invade un altro Paese con la forza, noi non ci turbiamo fino a che non ci riguarda e quando ci tocca è spesso troppo tardi per reagire…
La politica è diventata spettacolo perché corre dietro al modo di essere della gente che vuole sostanzialmente affermarsi, godere, avere una vita facile, un’identità riconosciuta ed apprezzata dagli altri, senza fatica, se possibile, e senza limiti temporali. Se ci si affatica, spesso, lo si fà  per misurare la propria capacità di resistenza: una ‘performance’; avete mai sentito dire a proposito di una prova: è andata male, ma sono soddisfatto di me stesso. Gli aspiranti mandarini cinesi quando perdevano il famoso concorso, che supponeva una memoria prodigiosa, spesso si suicidavano… ma in una società connotata dal narcisismo dove non si coglie una ragione per andare oltre il proprio ’io’…  le scelte sono altre.
    Quindi la politica è sostanzialmente protesta, aggressione e quando si fa proposta è sciocchezza.
    I ragazzi(e) di Grillo,  se notate, si limitano all’enunciato, ma non abbordano mai la dimostrazione… Per esempio, per loro la sola cosa seria è il reddito di cittadinanza: ottima idea, ma… come si finanzia? Aumentando le tasse?
    Bisogna fare il referendum sull’Euro. Abbiamo già spiegato che per quanto la moneta unica non abbia dato buona prova dinanzi ad una crisi economica epocale, nondimeno ha consentito di vivere con bassa inflazione, con bassi tassi d’interesse e soprattutto di rifinanziare il debito. Con la lira si sarebbe potuto fare? Non agevolmente.
    Il comico Grillo e qualche professore dissennato (ce ne sono… e avrebbero forse bisogno di un supporto…) sostengono che bisognerebbe consolidare il debito: questo indica totale nescienza del mercato finanziario, perché chi si avventurerebbe a comprare il debito di un Paese che ha dichiarato default? Ci sono alcuni che vogliono far vedere che han studiato e ricordano che il Giappone ha un debito ben più alto del nostro: l’osservazione è da principianti perché l’ammontare del debito non  è il solo fattore da considerare, a fronte di un’economia tanto maggiore della nostra e con una produttività e tecnologia ben superiore e poi con una propria moneta.
    Ancora… usciamo dall’Euro e rimaniamo nel mercato interno? Con tutti i vantaggi di libera circolazione di merci e capitali? In caso di uscita dall’Euro gli altri accetterebbero? È vero che ci sono paesi che hanno mantenuto la loro moneta e che sono nel mercato interno, ma se succedesse che un grande paese lasciasse la moneta unica non si avvierebbero forse quei meccanismi di cooperazione rafforzata che vorrebbe dire in pratica un’Europa a due velocità con l’Italia nella fascia di Cipro, Malta, Grecia, Bulgaria, Romania ecc…
I professori disturbati ammettono che se si uscisse dall’Euro ci sarebbe una fuga di capitali e allora le nostre banche chi le salverebbe? La Merkel, tanto sbeffeggiata?
    Si continua a ripetere che la ricchezza delle nostre famiglie è superiore a quella di molti altri paesi in Europa: è vero, ma è inclusa la casa dove si abita… In caso di necessità si butterebbe tutto il patrimonio immobiliare sul mercato? A quali prezzi?
     Si sente comparare la tassazione sulla casa con quella di altri paesi: saremmo nella media medio-alta…, ma non si dice che da noi gli immobili non danno reddito in ragione dell’alto livello delle aliquote di tassazione che sono determinate  dall’evasione fiscale e dal grande debito pubblico accumulato negli anni.
    Tutti a casa per il gruppo guidato dal guru, ma… le decisioni come si prendono, con la democrazia della rete? Se guardate su Internet  le caratteristiche di una malattia ditemi se riuscite ad avere un quadro chiaro. Così, a fronte di scelte economiche complesse, che suppongono conoscenze sofisticate, adottiamo l’approccio del sotto a chi tocca? È serio? Specie quando si ignorano il contesto internazionale, i Trattati europei, le modalità d’intervento in Parlamento e in Consiglio Europei, le prassi e soprattutto il contesto culturale di quel melting pot che è diventata l’Unione Europea. L’Europa è come è anche perché l’Italia è stata assente negli ultimi  quindici anni e non ha continuato a fornire un contributo di qualità, come aveva fatto in precedenza. Hanno deciso gli altri e la Commissione è stata presieduta, a parte il periodo di Prodi, da un lussemburghese (350.000 abitanti…) o da un portoghese (8 o 10 milioni?), non propriamente personalità stratosferiche… La burocrazia europea è quasi autoreferenziale, ma di chi è la colpa?
     Non bisogna votare gli adepti del comico perché ignorano queste cose, ma bisogna imporre che il dibattito avvenga sui temi veri di un cambiamento in Europa, ma… ci vuole tempo e competenza…