mercoledì 11 dicembre 2013

POST SCRIPTUM Carlo Biancheri

Se qualcuno ha ascoltato oggi gli interventi alla Camera dei gruppi sulla dichiarazioni del Governo per la fiducia, non può che esser preoccupato per il futuro del paese. Normalmente c’è da attendersi che gli eletti siano selezionati tra i migliori, tra i competenti, ciascuno nel proprio ambito. Non debbono forse gli eletti comportarsi con ‘dignità e con onore’? Non debbono far proposte serie per por mano ai problemi gravi che deve affrontare questo scassatissimo paese? Esaminiamo un po’ cosa dicono questi che più che i migliori sembrano dei malcapitati. Distacco tra la società civile e le istituzioni. Abbiamo sentito, com’ è d’uopo nel linguaggio delle sette, la necessità di una palingenesi che suppone la distruzione di tutto l’esistente, separando la pars destruens dalla pars construens, come se si potesse costruire qualcosa avendo prima distrutto tutto. Non c’è bisogno di Einstein per capire che molti di questi tenori non hanno mai aperto un libro di Storia o sono in malafede e quindi dei facinorosi. Se si seguissero le tesi di questi sciagurati, la gente sarebbe alla fame in un mese. Il diritto di esprimersi è fondamentale, ma occorre un autocontrollo per non trasformare l’uomo in una bestia. Si sfogano i giovanotti e le signorine incolti senza sapere che ignorano cosa sia un’antropologia, distrutta da quasi cent’anni di fenomenologia, in filosofia, o di scientismo o di positivismo. Siamo tornati a quell’ homo homini lupus in assenza di una visione finalistica, che non è propriamente quella di trasformare la terra nel pianeta Gaia… Reddito di cittadinanza dicono: con quali risorse? Aumentando le tasse? Tagliando le spese? Quali? Tutte? Ce l’hanno in tanti in Europa? Bene e hanno anche il nostro debito pubblico, un’amministrazione inefficiente, una criminalità organizzata onnipresente che costringe il potere pubblico ad un’emergenza permanente? E questi soggetti debbono decidere per tutti? Questa è la riprova che il dato anagrafico vale molto poco, anzi… Giova ricordare che Aristotele riteneva che si fosse giovani fino a quarant’anni e la vita media non era quella attuale! Europa Non contiamo nulla in Europa e il governo deve farsi valere per cambiare passo, sbattere i pugni sul tavolo. Questa considerazione è raccapricciante. Lo sanno gli ignoranti, forse no, perché non parlano alcuna lingua estera e male l’italiano…, che gli Stati membri sono ventotto e che uno può battere tutti i pugni sul tavolo che vuole e nessuno ascolta perché noi valiamo per quanti punti ci attribuisce il Trattato nelle maggioranze ponderate del Consiglio? Se un medico diagnostica un cancro questi tenori ammutoliscono, ma se debbono parlare dell’Europa allora si recita a soggetto. Tutto si acquisisce con fatica e giorno per giorno…: lavorare stanca! Ancora: siamo in mano al potere delle banche, della finanza, della moneta unica. E allora? Usciamo dalla moneta unica? I greci sono molto più intelligenti di questi mentecatti, perché, pur essendo in una situazione drammatica, se ne guardano bene dal chiedere l’uscita dalla moneta unica. L’abbiamo detto: in un regime di libera circolazione dei movimenti di capitali il destino nostro sarebbe da paesi sudamericani in altri tempi…, con svalutazioni della moneta del 20% minimo all’anno… e attacchi speculativi come quelli già perpetrati da Soros quando c’era la lira. Un fallimento. E’ vergognoso ripetere queste cose quando sono palesemente false. Il Parlamento non è un’osteria e invece… Come giustamente ha detto Letta nella replica il ‘proprio’ punto di vista non si impone con la violenza su quello degli altri. La disoccupazione E’ colpa del governo, si dice, se non si pone mano alla crisi economica. Per rimettere in piedi questo paese, a giudizio di chi scrive, bisogna fare tante cose perché il male fatto e l’inazione sono durati troppo a lungo. Una considerazione, però, va fatta. Viviamo in una società di mercato dove comanda la legge della domanda e dell’offerta, che deve esser regolata…; non si può pretendere che la produzione avvenga in modo volontaristico: quanto durerebbe un’impresa? Letta ha ben risposto, speriamo che alle parole corrispondano i fatti…