giovedì 30 giugno 2016

COLTIVARE O STUDIARE?


Rosa Elisa Giangoia

E così Renzi sul latino è di nuovo cascato!
Per sostenere in sede di Consiglio europeo che i giovani britannici devono avere "la possibilità di continuare a far parte della grande famiglia europea con una specie di cittadinanza ad hoc” ha affermato che bisogna garantire loro una sorta di “ius culturae". E così ha detto quello che non voleva dire, perché questa sua espressione significherebbe “diritto alla coltivazione”, in quanto il termine latino cultura appartiene al lessico del mondo agrario e non significa “cultura” come la intendiamo noi e ci vorrà un lungo percorso perché il termine assuma il significato che gli diamo oggi. Poteva dire eruditionis, doctrinae o meglio ancora humanitatis.
Al di là del fatto (discutibile) se sia opportuno dare dei diritti a chi ha votato per non averli, restano da fare altre considerazioni. Molto probabilmente i dotti docenti di Latino di Oxford e Cambridge, dall’alto delle loro cattedre in cui insegnano composizione latina in prosa e in poesia (cosa per noi inimmaginabile!) abituati a tenere conferenze di alto livello in latino e a conversare brillantemente nella lingua di Cicerone, non gradirebbero che i loro studenti venissero ad apprendere il latino da noi,, dove abitualmente lo si disprezza e lo si usa in modo errato. Questo strafalcione di Renzi, però, dimostra soprattutto  la sua superficialità e  faciloneria: perché ostinarsi a fare citazioni in una lingua che conosce pochissimo? Almeno potrebbe prima informarsi, da sua moglie che è stata immessa in ruolo ope legis per insegnare latino (a meno che sia lei la suggeritrice...) o da fonti del tutto sicure, come la Pontificia Academia Latinitatis o, se vuole un ambiente laico, l’Accademia Vivarium Novum, o qualche associazione, come il Centrum Latinitatis Europae o Europa Latina, tutte disponibili...
Con questo non vogliamo certo dire che altri, come la setta in marcia verso il potere, farebbero meglio e sfoggerebbero una maggiore sicurezza culturale, tutt’altro!

Almeno la sinistra può vantare illustri latinisti e classicisti, come Rodolfo Mondolfo, Concetto Marchesi, Antonio La Penna e tanti altri, in memoria e omaggio ai quali vale la spesa mantenere alta una tradizione.