Carlo Biancheri
Da quaranta giorni è in carica
il governo dell’Avvocato del popolo, alias Cavaliere inesistente.
All’inizio abbiamo pensato che si trattasse di un bel gruppetto di velleitari
senza alcuna idea di come si governi o si amministri: continue dichiarazioni contraddittorie
tra ministri, veti in ambito UE che hanno provocato risultati
boomerang per il paese, annunci sopra le righe con proposte fuori dal
quadro giuridico costituzionale, richiesta di tempo per decidere
questioni improrogabili( per leggere le ventitremila pagine sull’ILVA : se una
persona può leggere cento pagine al giorno, capendole più o meno, quanti mesi
ci vogliono per leggerne ventitremila? Eppure il ragazzo di Pomigliano d’Arco
sembra esserci riuscito in dieci giorni. Tuttavia sempre sull’ILVA tuonava in
Parlamento quando era all’opposizione ma…, evidentemente, a vanvera…), abbigliamento
spesso volgare dei governanti che vuol essere ‘popolare’ – volgare e popolare
non si equivalgono: pensiamo a Renzo o a Lucia e ad Agnese, alla famiglia del sarto
de I Promessi sposi e, francamente, in questi personaggi di estrazione
popolare non c’è proprio nulla di volgare-, mani in tasca, pugni chiusi come a
Cuba o in Nicaragua, linguaggio di alcuni ministri da fiera paesana anche
quando gli interlocutori sono i rappresentanti di altri governi.
E, tuttavia, a ben riflettere, non
sembra si tratti solo di imperizia o delle difficoltà di coabitazione tra
partiti la cui omogeneità è come quella tra il diavolo e l’acqua santa, cui
dovrebbe supplire una pattuglia di tecnici che, privi di voti, non hanno certo
un gran peso in capitolo.
La pervicacia del Salvini nel
mettere in rotta di collisione il paese con tutti gli accordi internazionali,
liberamente sottoscritti dall’Italia, la sfida continua dei due compari alle
regole di bilancio della UE, la pretesa di cambiar verso ad accordi
assunti in sede europea, dove è sufficiente che un solo Stato membro si
opponga e non se ne fà nulla; sovente è richiesta l’unanimità dei
votanti e anche quando si vota a maggioranza ponderata,
in Consiglio europeo, non è un gioco da ragazzi poterla raggiungere, la
demagogia sui migranti già bloccati da Minniti, la minaccia di Savona,
che partecipa anche al gruppo di Bildenberg…, del cigno nero che potrebbe
comportare l’uscita dall’Euro dell’Italia ‘per volontà altrui’ (… e il
Governo che fà per evitarlo?), il progressivo isolamento del paese in Europa ad
opera del capitano padano, in attesa di solidi(!) rapporti con Trump e Putin
(…). Infine, la consonanza con i sovranisti che concludono piuttosto accordi
tra di loro per obbligarci ad un ruolo servente: riprenderci i migranti
arrivati dal mare. I primi provvedimenti del governo del cambiamento hanno
riguardato i ciclisti che consegnano le pizze a casa: forza lavoro non
equivalente ai lavoratori edili..., mentre il decreto ‘Dignità’ si è arenato da
qualche parte - Di Maio non credeva che la burocrazia…, le bollinature… pensava
che bastasse spingere un bottone e ciò dimostra che, di certo, non ha letto Lavorare
stanca.
Sorge il dubbio che questo
scompiglio che ci è già costato alcuni miliardi di Euro, per via dello spread
sui titoli di Stato, senza muoverci, risponda ad un altro disegno:
indebolire l’Unione europea con un paese grande che diventa per un certo tempo
fuori controllo. La vecchia DC (ma poi anche Craxi…), contenitore di volponi,
soleva valutare le scelte politiche ponendo questa domanda: cui prodest?
A chi giova?
L’attuale confusione italica giova
sicuramente a Trump che vuole smontare tutti gli accordi multilaterali
che hanno ridotto il peso degli USA nel mondo per trasformare l’esistente
in accordi bilaterali e ciò consentirebbe di stabilire gli stessi rapporti di
forza che intercorrono tra il lupo e l’agnello. Non a caso ha invitato
l’Avvocato del popolo, fine politico, a Washington a fine luglio… Ma c’è anche
lo zar del KGB che ha tutto l’interesse, giacché l’economia va maluccio fuori
dalle grandi città russe, a far sì che l’Europa non continui a costituire una
fortezza. Essendo il suo il paese più esteso al mondo,non è forse meglio
trattare ad uno ad uno con gli Europei?
E chi può essergli di maggior
giovamento se non il capitano di Pontida che ‘tutto il mondo ci invidia’? O la
setta che si ispira a Scientology che, invece di governare, preferisce
declamare una realtà virtuale? Ah no, sembra che ci sia un feeling con
la Cgil che di politica economica se ne intende, specie quando bisogna chiudere
le aziende.
Una cosa è certa: per il momento
questi governanti non fanno il bene del Paese; anzi, a sentire le dichiarazioni
del Presidente della Banca d’Italia e del Presidente dell’ABI, l’Italia, se non
cambia, rischia di trovarsi nella situazione dell’Argentina. Altro che gli
italiani prima di tutto....