Carlo Biancheri
Abbiamo assistito ad una intervista di Rainews24 ad Achille
Occhetto ed a Paolo Cirino Pomicino. L’intervista era inframezzata da
collegamenti con la “piazza” di Montecitorio, dove impazzavano i giovanotti
della setta, e con quella di Barcellona (deserta).
A dire il vero i due personaggi, anziani della politica, si
sono espressi con una chiarezza, lucidità e profondità che non è moneta corrente
nel dibattito politico attuale: la legge elettorale in discussione in Parlamento
non va bene ma è un male minore rispetto al nulla che porterebbe
all’ingovernabilità assoluta; la situazione attuale non è assolutamente fascista
perché altrimenti gli sprovveduti non potrebbero proferire le dappocaggini che
proclamano alle ‘folle’ dei loro adepti; la manifestazione in atto a
Montecitorio, per il Pc sarebbe stata considerata un fallimento dato l’esiguo
numero dei partecipanti, mentre una cattiva informazione fa sì che si continui a
trasmettere per ore la diretta come se si trattasse di un evento rilevante. Così
Occhetto. A questo punto il conduttore, che cercava di buttarla in burla,
essendo stato in qualche modo oggetto delle critiche, si collega con la nota
giornalista Agostini -sulla quale ci siamo intrattenuti in altro post- sempre lì
in piazza Montecitorio a “cantare le gesta del pelide” arruffa-popolo di turno
della setta e ad annunciare l’imminente arrivo – un vero suspense- del
personaggio di grande spessore: il pregiudicato Grillo (con il piede in spalla?). Per tutta risposta alla
critica di Occhetto la giornalista, con dolce sorriso, si avventura a dire: ’E
già, perché il Pd le piazze le riempie’…, tanto che il conduttore si affretta a
proferir qualcosa per assicurare che la tale era neutrale, naturalmente… Sia
detto per inciso, chi conosce Roma sa benissimo che la porzione di piazza
Montecitorio dove sono ammesse le manifestazioni è ben piccola: conterrà mille
persone; si tratta di “piazza”o di cortile di caseggiato? Forse anche noi con
famigliari ed amici riusciremmo col passaparola a riempirla… ed è tutto
dire.
La questione suggerisce due considerazioni: l’informazione è
pilotata e fà credere che un piccolo evento sia invece rilevante; non c’è alcun
controllo nel servizio pubblico, né sanzione per informazioni scorrette, così
come del resto nella maggior parte dei casi nel nostro paese. Già l’amato
Manzoni ci ammoniva che “i colpi cascano sempre all’ingiù”, cioè che volano gli
stracci che servono da capri espiatori, ma per gli altri…
Pomicino si domandava, giustamente, il perché di questa crisi
profonda delle istituzioni. Sosteneva che i partiti erano pessimi ma che nella
storia non vi è nulla di meglio – con buona pace delle teorie fantastiche del
click- in quanto centro di mediazione di interessi e, soprattutto, di formazione
politica. Nel nostro paese ci sono margherite, alberi, forza qui o forza là,
stelle, articoli, ma non c’è una visione del mondo, un orizzonte verso cui
operare e, aggiungiamo noi, si gioca sempre di rimessa perché non si sa
formulare una proposta complessa e sensata. La classe dirigente d’antan
ha avuto grandi responsabilità e difetti ma non è comparabile con quel che ci
passa oggi il mercato…