lunedì 2 settembre 2019

CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA


Carlo Biancheri

Salvini e i sovranisti suoi sodali farebbero bene –non facessero…, come dicono loro: è un errore da semi-analfabeti…- a riflettere sul profeta Osea che parla, appunto, di vento e di tempesta.
Hanno cominciato con un giro di valzer e cioè rompendo le alleanze, con le quali avevano raccolto i voti, e formando un governo con gli avversari; esattamente lo schema che definiscono adesso truffaldino e cioè l’inedito accordo -per necessità- della setta 5S e del Pd. Ma, si sa, hanno il filo diretto con il popolo di cui interpretano la volontà: lo stesso argomentare di Hitler, Mussolini, Stalin, Ceaucescu, Pol Pot, Mao, Castro, Guevara, tutta gente che ‘sapeva’ cosa chiedesse il popolo, specie se ignorante, quello stesso popolo sacrificato a milioni dalle follie hitleriane, dalle guerre stupide, come le nostre, dagli ‘inconvenienti della Storia’ che si frapponevano alla realizzazione di quel che loro intendevano per ‘volere del popolo’, come la colonizzazione delle terre vergini di Stalin, la lunga marcia  o la rivoluzione dei libretti rossi di Mao, gli stermini di Pol Pot. Non dimenticherò  la paura degli africani, negli anni Settanta, degli Stati dell’Africa Centrale nei confronti dei cubani, neri come loro e quindi non distinguibili, mandati lì da Castro allo scopo di prendere dalle famiglie  bambini di cinque o sei anni per essere educati a Cuba: tornavano a vent’anni, radicalizzati, perfetti quadri di partito e spietati; generavano dittatori maoisti alla Marien Ngouabi nella Repubblica Centrafricana, per esempio.
Ora che la campagna elettorale del cubista del Papeete, crudele con dei poveretti e inetto nei rimpatri di tunisini o algerini (…), si è attenuata, emerge con tutta chiarezza il disastro di questi quattordici mesi di governo gialloverde.
Il paese cresceva quando lo presero e adesso la crescita è  pari zero, i conti pubblici sono peggiorati, nonostante le rassicurazioni di Tria; il debito pubblico, in valore assoluto, è aumentato, gli investimenti sono diminuiti drasticamente, specie quelli esteri, il servizio del debito ci è costato molto di più per via dello spread con i titoli tedeschi, con conseguenze a catena sui tassi dei mutui alle famiglie e sulla capitalizzazione delle banche per via dei requisiti di capitale, la sfiducia è diffusa e i soldi, invece di circolare, restano nei conti correnti come liquidità. Le opere pubbliche avanzano a fatica inenarrabile con le Commissioni ad hoc (…) sui costi benefici, i fondi comunitari non vengono utilizzati interamente, soprattutto per l’incapacità delle amministrazioni di formulare progetti adeguati – siamo in ritardo rispetto ai francesi di trent’anni: avevano lo stesso problema e lo risolsero con la Caisse des depots et consignations la nostra Cassa depositi e prestiti…-. I provvedimenti adottati sono stati degli spot pubblicitari: che si tratti di quota 100 –solo il 37% è stato rimpiazzato con giovani e quindi il provvedimento ha fallito lo scopo- o del reddito di cittadinanza, che doveva esser formulato in ben altro modo,  del decreto c.d. ‘dignità’ o lo ‘spazzacorrotti’ oppure il diktat: prescrizione mai! La Giustizia non è migliorata: ci vogliono anni, troppi anni per avere una sentenza definitiva, la scuola è il solito caos, mentre non c’è alcuna politica seria per l’impiego dei giovani e la tutela delle famiglie. La Pubblica Amministrazione, costretta ad applicare leggi improvvide e regolamenti borbonici, peggiora nell’efficienza e, poi, sanità…, trasporti…  assenza di controlli pubblici efficaci, evasione fiscale, malavita organizzata potente,assenza di una politica seria per l’immigrazione.
Abbiamo dovuto sprecare non poche energie a contrastare le idiozie relative all’uscita dall’Euro di soggetti vicini al Salvini. Su tutto campeggiano, però, i rapporti con la fascista Le Pen o col russo Putin che restano una pagina nerissima, perché quel che è emerso è solo la punta di un iceberg, cioè un non detto che non conosciamo, ma possiamo intuire, e  che ha spostato le alleanze tradizionali del paese, in conflitto con l’Europa di cui siamo Stato membro fondatore, insieme ad altri. Forse il governo doveva essere la testa d’ariete per creare lo scompiglio in Europa, cominciando a rovesciare il tavolo delle regole, liberamente sottoscritte? Chi era il mandante? Peccato che l’esecutore fosse un incapace, in quanto la qualità degli studi al bar Sport non ha aiutato… Eppure continua con la flat tax,a debito si intende…, e l’invettiva contro la Merkel e Macron,colpevoli di non voler pagare i nostri ‘buffi’.A questo punto è il caso di ricordare ai leghisti normodotati che Francia e Germania sono i nostri partner commerciali naturali,senza i quali noi faremo affari con la Russia,la Georgia,l’Armenia,la Turchia che non costituirebbero lo sbocco ideale dei prodotti italiani e neppure un’alleanza politica che porterebbe lontano.
Si è cercato soprattutto di generare odio nel paese, di dividerlo: altro che la pace come ‘tranquillitas ordinis’, col supporto di un’informazione pubblica asservita da giornalisti, quasi sempre ignoranti o senza dignità. il capitano da ridere, quello col filo diretto col popolo-del Papeete, immaginiamo…- annuncia che tornerà e che i suoi collaboratori al Ministero dell’Interno, dove, peraltro, non è quasi mai andato, piangevano per la sua partenza; va ricordato che l’eccessiva autostima tradisce tratti …che non qualificheremo, specie da parte di un leone trasformatosi in topolino col ritiro della mozione di sfiducia e le preghiere a Di Maio di riprenderlo: materia per psicologi, se non dovessimo pagare noi il conto.Lo slogan di bassa lega:’prima gli italiani’  omette di  considerare che non c’è alcuna invasione in uno Stato dove i cittadini sono certi dei loro valori e li praticano mentre il timore per il diverso,per lo straniero,invece di includerlo e di rendergli noti i doveri imprescindibili per vivere in Italia,denota il fatto che i nostri valori li abbiamo persi da un pezzo come si può vedere ogni domenica nel comportamento bestiale alle partite di calcio di tanti nostri concittadini…
Non c’è da aspettarsi alcunché di epocale dal nuovo governo, perché manca quel sentire comune  che è la premessa di ogni agire collettivo. Avrà, se non altro, una funzione di decantazione dinanzi ad un pericolo di regime fascista e di rientro nel quadro europeo, per noi indispensabile.
Sono anni che sosteniamo che occorre ricostruire l’umano per migliorare il paese: Marx non se ne abbia a male, ma cambiare le strutture non significa ottenere un progresso: la storia dei regimi nei paesi comunisti lo ha ampiamente dimostrato.
E tuttavia, a mali estremi estremi rimedi.