martedì 6 giugno 2017

MADAMIN NON E' CAPACE?


Rosa Elisa Giangoia


Per la prima volta nella storia di questo nostro povero paese si è verificato quello che si poteva temere in occasione di grandi assembramenti di persone, non sufficientemente organizzati e controllati:  ci sono stati 1.500 feriti in una piazza di Torino dove 60 mila persone assistevano ad una manifestazione sportiva sui maxischermi. Ci sarebbe da chiedersi se chi ha deciso di assegnare piazza S. Carlo, il salotto buono di Torino, ad un evento del genere dove alle famiglie si  mescolano tifosi provenienti da mezza Italia, tutti rigorosamente in divisa, non propriamente famosi per il tratto rispettoso dell’altro, sapesse quel che faceva. I circenses, si sa, sono la religione del tempo, così Madamin anche lei ha abbandonato la piazza della sua città al popolo e si è affrettata ad andare nel Galles a vedere una finale sportiva conclusasi assai male per la città che governa, anche se poi è dovuta rientrare precipitosamente per le notizie che provenivano da Torino. Non serviva a nulla far credere che fosse un complotto il numero dei feriti, come sosteneva uno degli ineffabili della setta, mentre occorreva prendere coscienza che fosse l’esito di un’impreparazione, di un’incapacità gestionale, di un’immaturità amministrativa della sindaca a cui si aggiungeva la colpevolezza di chi l’aveva votata: la realtà è stato un disastro, divulgato in  tutto il mondo, che ha riverberato ovunque un’immagine negativa del nostro paese.
Madamin, nelle prime dichiarazioni tra una frase d’appoggio e l’altra –‘ovviamente’, ’sicuramente’, c’è stato un attimo di panico… Act of God !- ha scaricato tutto su Nizza et similia, poi  sulla controllata del Comune al 100% che aveva organizzato l’evento; si è persino vantata di aver adottato le stesse misure di sicurezza  della precedente amministrazione  di due anni prima. Ma in realtà la situazione era un’altra: le misure di sicurezza due anni fa erano ben diverse, lo schermo non era posizionato in modo da bloccare le vie di fuga e, soprattutto, non c’erano stati gli eventi di terrorismo che impongono ormai, in simili circostanze, ben altra circospezione, soprattutto i vigili urbani erano pochi, non si era pensato al posteggio sotterraneo, né ai venditori abusivi di bevande in contenitori di vetro… e a molte altre cose, in primis, garantire adeguate vie di fuga.
Quanto è accaduto porta ad una riflessione più generale su una forza politica che arriva al governo di una città come Torino senza la minima preparazione, competenza ed assennatezza per farlo.
I giornali ci parlano quotidianamente con serietà del giovanottello fuoricorso che dovrebbe diventare il presidente del Consiglio nel governo del paese (!), se (malauguratamente!) vincesse la setta. Ci hanno riempito la testa insieme a quei personaggi… che gestiscono i talk shows televisivi  di lodi per questa sindaca che era la più popolare d’Italia, mentre non faceva altro che ordinaria amministrazione o meglio una pessima ordinaria amministrazione, senza nessuna capacità di far fronte a situazioni nuove, complesse e impegnative da gestire..
Da quanto è purtroppo accaduto emerge il vuoto di questi giovani che voglionogovernare con l’improvvisazione, l’immaturità e l’incompetenza: in prima fila, in una gioiosa macchina da guerra, nelle manifestazioni no TAV o Gay pride, ma incapaci di comprendere che una piazza come quella non doveva esser data per  manifestazioni sportive che rasentano spesso il vandalismo e la rissa, che una massa enorme di persone non può essere lasciata in balia di se stessa, specie nell’attuale situazione in cui dominano insicurezza e paura per il ripetersi di attentati. Se almeno avessero letto le pagine del Manzoni sulla folla…
Tutto questo deve rappresentare un monito per tutti quelli che voteranno alle prossime elezioni, in primo luogo a quelle amministrative di domenica prossima. Se hanno a cuore il futuro di questo paese per sé e per i propri figli, riflettano sulle persone a cui dare il voto, considerino attentamente la loro integrità, sincerità, maturità e soprattutto la loro competenza riguardo agli incarichi di cui vogliono farsi carico. Ci vogliono persone che abbiano progetti precisi, solidi e validi per lo sviluppo delle nostre città e del nostro paese, non che si limitino a gestire l’ordinario quotidiano e che siano poi impreparati e incapaci di fronte a eventi eccezionali e a emergenze.