Carlo Biancheri
Le ultime sparate del vice-Presidente del Consiglio, già partecipante al nobile gruppo del Leoncavallo, nonché leader dei comunisti padani, quando il capo si abbeverava - teorizzando una sorta di neopaganesimo - alle sorgenti 'celtiche' non italiane, non romane del 'sacro' fiume Po, al tempo della secessione del Nord Italia, contro l'odiato capo di Stato del paese europeo più affine a noi, la Francia, che ha giocato un ruolo non minore nell'Unità d'Italia, non ci stupiscono affatto. Gli ha detto di attaccarsi al tram, altrimenti detto 'vaffà', come colloquiava l'altro statista genovese, e un diplomatico di quella vivace brigata precisava, in proseguo, che se Macron rinuncia ai soldati sul campo, cioè in Ucraina, nessun problema per la Lega
E già perché la Lega ha un pensiero politico! Prima l'uscita dall'euro -ve lo immaginate come saremmo con la liretta in questo frangente?- poi le buone ragioni di Putin (non tralasciamo gli emissari a Mosca e il viaggio nella Svizzera (sic) nordcoreana di Kim Jong Un), poi l'uscita dall'Europa con la Italexit, inframmezzata da un aperitivo al Papeeté che fece cascare il governo del fraterno amico Conte. I dazi di Trump? Che sciocchezza: sono i nostri autodazi europei che ci danneggiano, una mirabile competenza politica ed economica, provata prima quale Ministro dell'Interno ora ai Trasporti dove riscontriamo blocchi della circolazione ferroviaria nazionale per via di un chiodo. Accantonati rosari, Vangeli, maneggiati come corpi contundenti e ricorsi alla Madonna, adesso ci spiega che il lodevole sforzo (siamo sicuri?) del piazzista Trump, che doveva risolvere la guerra in Ucraina in una settimana (sei mesi fa ), va sostenuto: soprattutto se l'Ucraina fa quel che vuole l'aggressore e cioè dargli quello che vuole, come apprendiamo da un certo Lavrov, Ministro degli Esteri russo.
Nella sua formazione, evidentemente basata su scarso rispetto per gli altri, non lo sfiora minimamente che ci sia gente pronta a morire per la propria famiglia, per gli affetti, per il proprio paese, come hanno fatto gli ucraini dal 2022 ad oggi, pur con forze ben minori. Lui teorizza, forse come si fa al bar Sport di Milano Rogoredo a commento delle partite di calcio.
Già ma è il vicepresidente del Consiglio del governo italiano non un passante. È vero che il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, sempre sorridente come la Vispa Teresa, ha fatto presente che la politica internazionale la fa lui con la sua capessa ma a Parigi sono di diverso avviso e non sopportano insulti da osteria dell'angiporto.
La capessa ha dimostrato sin qui serietà con l'Ucraina ma la difesa dell'Italia dai dazi di un soggetto con caratteristiche bipolari (...) non ha sortito grandi risultati col 15% generalizzato -senza trascurare la svalutazione del dollaro di oltre 10 punti- sulle esportazioni italiane in un paese già amico ma non più affidabile, nella smania di ridisegnare gli equilibri in base alla forza.
Draghi ha detto a Rimini che ci salveremo solo con l'Europa ma se convinceremo i partner a farlo seriamente. Salvini sembra lavorare come il suo compare Orbàn per altri e quindi non è di aiuto.
È un bene per tutti noi?
sabato 23 agosto 2025
martedì 12 agosto 2025
JD VANCE SEDICENTE CATTOLICO SI ESPRIME SEMINANDO VENTO: RACCOGLIERA' TEMPESTA
Carlo Biancheri
Il defunto papa Francesco di cose ne ha dette tante e non tutte di aiuto ad affrontare i problemi del mondo, anche per l'incapacità di stabilire una 'distanza' dall'immediato, dal contingente, assorbito nell'ansia del 'fare' e, tuttavia, riteniamo corretto quel che disse sul cambio d'epoca: viviamo un cambio d'epoca in cui tutti i valori di riferimento sono oscurati sull'altare di un individualismo sfrenato, di una ossessione narcisistica, della ricerca di successo (in tutti i settori) per affermare il proprio io, la volontà di potenza, quella di Schopenhauer ma anche di Sartre e, ahimè..., di Camus. A ben vedere ne La peste ma anche ne L'homme revolté si tratta della lotta dell'io di fronte al 'niente' dell'esistenza per affermarsi, semplicemente esistere.
Il nostro è un tempo del niente: preoccupazione dominante il godimento, i piaceri materiali, l'affabulazione -un comico fa un partito di scappati da casa...- una sorta di omeostasi e un pensare politicamente corretto, a seconda della fazione di appartenenza.
C'è un paese che invade un altro e l'invasore, dopo aver provocato centinaia di migliaia di morti, inclusi i suoi soldati, e di distruzioni, in violazione di tutte le leggi internazionali vuole ancora aver ragione. Un altro per eliminare il terrorismo distrugge un paese e vuole deportare un popolo.
Nell'imminenza dell'incontro a due Trump, pregiudicato, Putin, ricercato per crimini di guerra e contro l'umanità, il neoconvertito al cattolicesimo JD Vance, vicepresidente USA, si esprime con un disprezzo per le ragioni dell'offeso che fa pensare.
Conoscendo gli americani, la freddezza è moneta corrente, alternata ad un sentimentalismo incontrollabile, tuttavia uno che cita a sproposito sant'Agostino per giustificare le sue idiozie -ci pensò l'allora cardinale Prevost a correggerlo- non può continuare a dire dinanzi ad un'aggressione vergognosa: ci sarà un accordo (imposto) che scontenterà sia la Russia che l'Ucraina oppure che agli Stati Uniti non importa nulla di questa guerra: basta armi, le paghino gli Europei. Forse nella parabola evangelica del Buon samaritano ha capito che bisogna adottare l'atteggiamento del sacerdote, del dottore della Legge che, vedendo il ferito, passarono oltre. Del resto il Vangelo rimaneggiato dal Vance direbbe che bisogna aiutare i propri famigliari, i connazionali, innanzitutto, loro sono il prossimo. È quel che dice Confucio in qualche modo... ma allora il Vance pratica una religione non cattolica!
Ormai tutte le organizzazioni multilaterali non contano: lo abbiamo già scritto, si ritorna ai sofisti che ritenevano che il giusto è la ragione del più forte, come si legge nel dialogo di Platone, La Repubblica.
L'arroganza del Trump, altro che alleato cara Meloni..., è insopportabile: forte con i deboli e debole coi forti.
Meno male che il papa ha ricordato che i governanti faranno bene a ricordarsi delle loro responsabilità dinanzi alle guerre!
Il papa è americano e appena eletto ma dinanzi allo scandalo Vance sarebbe bello sentire una sua parola.
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