mercoledì 4 dicembre 2013

LA QUINTA COLONNA Carlo Biancheri

Il noto giornalista della cronaca di Roma Tajani, divenuto per meriti forzaitalioti Vice Presidente della Commissione Europea su designazione del governo Barnum, quello di nani e ballerine è il caso di dirlo…. si è espresso questa sera, contro gli interessi del paese da cui proviene, per sostenere il Commissario Rehn, candidato liberal democratico alla presidenza della futura Commissione Europea. Il Rehn che incute timore in quanto non sorride mai, semmai ghigna…, è il tipico esponente di un mondo massonico ugonotto che dà lezioni di etica salvo poi essere attentissimo a difendere con qualsiasi mezzo i propri interessi contro chiunque. Il suo paese è sopravvissuto con l’ambiguità alla pressione dell’Unione Sovietica da un lato e dell’Occidente e della Svezia, che lo ha più volte dominato, dall’altra. Era neutrale la Finlandia e in realtà era un covo di spie, dove i finlandesi stessi erano tutti sotto controllo da parte di quelli che esprimono i quadri politici attuali. Quando ci fu l’apertura al PCI nel nostro paese si parlò di finlandizzazione dell’Italia e di filo-neutralismo a proposito della critica da parte di alcuni all’adesione al Patto Atlantico. Questo il contesto. Per ingraziarsi i suoi potenziali elettori il Rehn, in modo maldestro e senza nessuna diplomazia, secondo le migliori tradizioni dei popoli nordici, per lo più dei vichinghi o, come nel caso della Finlandia, ugro-finnici, forse di origine asiatica, ha attaccato con tono sprezzante i progetti del Governo italiano, cioè uno dei Pigs... E’ scettico il Commissario (anche noi lo siamo…) sulla realizzabilità di certi progetti, ma chi ha la responsabilità a livello europeo di politica economica non può esprimersi con stati d’animo, lo scetticismo, ma deve citare fatti ed analizzarli: qualsiasi cosa dica ha un impatto sulle aspettative, sui mercati. Ma sui fatti e sulle analisi a Bruxelles si va a buon peso… Quel che è stupefacente è che il giornalista della cronaca romana abbia sentito il bisogno di affermare che il Rehn, sodale del gruppo liberal democratico (ma Forza Italia teme di esser cacciata dai Popolari europei?), abbia ragione a sostenere che ci vuole la riforma della giustizia (ci viene in mente chi scambia lucciole per lanterne… si parlava d’altro…) e che caso mai il problema è quello di un Euro troppo forte che danneggia le esportazioni europee. Come se uno chiedesse ad un altro: dove vai? E la risposta: porto ceci… Il liberal democratico, arrogante, Rehn mette in discussione quel che facciamo (male…)noi, ma si guarda bene da usare lo stesso tono con altri Stati membri e neppure i maggiori! Puro atteggiamento di superiorità, espressione di una cultura portatrice di razzismo. Tanto per aver l’idea dei rapporti di forza in Europa: forte con i deboli e debole coi forti…

5 commenti:

  1. La statua equestre di Garibaldi a Sofia è di una bruttura unica. Assomiglia ad uno stampo di pressa, priva d’armonia.
    Mi chiedo perché Garibaldi deve apparire sempre a cavallo, intrepido ed invitto con le zampe protese del cavallo verso il cielo?
    Con questo non voglio dire che tutte le opere d’arte pubbliche devono rispecchiare il concetto dell’arte moderna e contemporanea, ma di qui si vede che la nomenclatura degli scultori Bulgari è ancorata al vecchio concetto del “monumento seriale come arredo e addobbo urbano”.

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  2. Perché i paesi del nord Europa sono così critici, sospettosi e scettici nei nostri confronti? oppure è una questione di cinismo?

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    1. L'Italia è considerata il centro del cattolicesimo e loro sono riformati e se ne vantano. L'idea corrente del paese è quella di spaghetti e mandolino e d'altra parte il ventennio non ha fatto che confermare tutto ciò. Mandiamo in giro politici che non parlano bene l'inglese, Letta incluso, che quindi sono tagliati fuori e poi non conoscono bene i 'dossiers' e quindi non sono credibili. Queste cose pesano. Se si aggiunge la mafia, gli omicidi per strada che vengono regolarmente citati sui loro media, lo stereotipo è perfetto...

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  3. Certo che il fatto che nemmeno Letta parli bene l’inglese è molto molto grave. In Italia non ci poniamo abbastanza il problema di imparare tutti l’inglese che ormai è una cosa assolutamente necessaria. Va bene che abbiamo la grossa difficoltà della pronuncia, dato che noi non abbiamo i mezzi suoni vocalici in italiano, ma per il resto bisogna dire che noi non abbiamo il metodo, perché adesso è assurdo che in Italia si studi inglese per 13 anni e poi non si sappia parlarlo bene. E’ tutta una questione oltre che di metodo di esigere: il problema della scuola italiana ormai è che si va avanti di anno in anno anche se non si migliora in competenze e conoscenze e non si raggiunge un livello accettabile. Soprattutto per l’inglese si va avanti per inerzia perché non sono chiari da parte del Ministero i livelli che si debbono raggiungere di anno in anno, per cui si continua per tutti questi tredici anni a fare più o meno le stesse cose, tanto che ci sono dei marcantoni dell’ultimo anno delle superiori che cantano le canzoncine di Natale come i bambini di prima elementare!


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