giovedì 10 novembre 2016

TRUMP

In America ha vinto Trump, contro tutte le previsioni e contro tutte le lobbies politico-finanziarie del mondo. In Italia abbiamo vissuto la campagna elettorale americana giorno dopo giorno, con i mass media schierati massicciamente a favore di Hillary Clinton. Ora assistiamo a delle piroette incredibili perché l'elezione di Trump, simile alla vittoria della Brexit o a quella di Virginia Raggi a Roma, dimostra l'imprevedibile voglia di vero cambiamento da parte dei Cittadini del mondo, stufi di dover obbedire ai Poteri forti che dominano la terra. 
Sovente i mass media non ce la contano giusta, e spesso parteggiano (perché "foraggiati") per chi governa la Finanza mondiale. Panico in Italia e in Francia tra Renzi e Holland, a dimostrazione (anche) che la sinistra di governo, quando continua a fare gli interessi delle Banche e del Denaro, rischia di perdere i contatti con i Cittadini. Donald e Hillary erano i peggiori candidati possibili dell'America di questi ultimi 60 anni, ma la vittoria di Trump dovrebbe essere comunque un monito per il futuro. Di fronte alle verità preconfezionate, la gente (alla fine) manda tutti a quel paese...

Marco Parigi



Carlo Biancheri


Ecco, la gente manda tutti a quel paese e si affida a Trump… Non c’è male! Mi ricorda quel marito che per dispiacere alla moglie…
Cosa ricaviamo da questo bel risultato dove un bancarottiere (due volte), showman tipo clown, ricco e desideroso di superare il padre (invece dopo tanti anni la sua fortuna resta quella iniziale…), sposato con cecoslovacche, slovene che somigliano a barbies che parlano un inglese stentato, si direbbe, con nessuna idea di politica economica – vuole fare grandi opere, diminuire le tasse ed il debito pubblico… come mago Merlino-. Essendo imprenditore di successo, dice lui…, farà grande di nuovo l’America: se viene qui glielo spieghiamo noi come è andata con un altro imprenditore che diceva la stessa cosa e che ha così ben operato, particolarmente nell’organizzazione di cene eleganti.
Il Grillo è tutto eccitato  (dove stanno gli ex sessantottini che gli hanno tenuto bordone e quelli di sinistra che lo hanno sostenuto e votato? E i professoroni coscienza morale del paese?) dal risultato, ma… per fare cosa?Non è dato saperlo: basta il vaffa. A giudicare dai risultati di Roma e financo quelli di Madamin a Torino… c’è da temere molto.
E’ stata una batosta ai poteri forti… E chi sono? La ben nota confraternita che guida le sorti del mondo da oltre duecento anni? Perché Trump non ne fà parte? E’ solo di un altro gruppo, diciamo così.
E’ un colpo alle banche… e qui cerchiamo di chiarire una volta per tutte. Le banche sono state nella gran parte, in Italia e non solo…, affidate a dirigenti affiliati, diciamo così, amici degli amici che ovviamente dovevano e debbono mantenere le relazioni, magari prestando senza merito del credito… Ma in sé le banche sono imprese come le altre che, per sopravvivere, debbono produrre utili, altrimenti diventano enti di beneficenza o i Monti di Pietà medievali. Anzi, con buona pace del papa, se falliscono possono generare crisi sistemiche e a soffrirne non sono solo i grandi azionisti ma anche i correntisti, i piccoli risparmiatori ed il fallimento di una banca può ingenerare il fallimento di un’altra che vanti crediti importanti verso la banca fallita… Con ciò non si deve garantire l’impunità, ci vogliono regole cogenti e controlli ma anche qui non bisogna farsi illusioni perché se il controllore verificasse ogni singola operazione, il che è impossibile, la banca la farebbe il controllore, come avvenuto in alcuni paesi dell’Europa orientale, subito dopo il change-over dai passati regimi socialisti.
Del resto negli stessi Stati Uniti i controlli della SEC non hanno impedito una serie di grandi scandali: da Arthur Anderson a Enron e a Worldcom,più grandi di Parmalat.
La classe media negli Stati Uniti dopo il 2008 è stata colpita duramente; le statistiche dicono che l’economia è risanata e che la disoccupazione è sotto il 5% (roba avveniristica per noi) ma a ben vedere i salari sono diminuiti, alcuni (pochi) si sono arricchiti ed il divario tra ricchi e poveri è aumentato. La scelta della Clinton come candidata senza attenzione per gli altri, ma autoreferenziale, ha scatenato la reazione, la rabbia che non si fà proposta, alternativa. E così arriva il tombeur de femmes che ora vuole la pacificazione ma se realizza il suo programma...
Noi siamo sostenitori di Tommaso d’Aquino che diceva: chi non sa governare se stesso non può neppure governare gli altri e ci domandiamo se non siamo in quella situazione descritta da Aristotele, più volte citata in questo blog, dove in un mondo di matti i savi sono considerati matti dagli altri.
Questo signore ha la valigia nucleare… mala tempora currunt.


23 commenti:

  1. Siamo entrati in una nuova era della politica. Spazzerà via molte delle nostre convinzioni e certezze. È una rivoluzione che andrà letta e capita, evitando i facili esorcismi e banalità come "il sonno della ragione genera mostri".

    Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti.

    Quel che è certo è che se usi vecchie ricette e vecchie figure di apparato contro il nuovo populismo vieni spazzato via. Non per la follia del popolo: ma per la tua incapacità di ascoltarlo davvero, per la tua incapacità di innovare il tuo discorso politico.

    Piaccia o meno, questo nuovo (e pericoloso) populismo - radicale, iconoclasta, anti-apparato - di cui oggi Trump è l'incarnazione perfetta, parla a un popolo che il resto della politica non sa più capire.


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  2. La mia diffidenza nei riguardi delle persone che si organizzano e prendono decisioni è dolorosa quanto salvifica. Non li capivo e li temevo quando ero bambino. Non li capivo e guardavo come si pianificavano la divisione del reale e delle eventualità da ragazzo. Li capisco e me ne allontano più che posso da adulto. E a ragione. Eleggono Bush, Berlusconi, Sarkozy, così come oggi Renzi. Ed ora anche questo Trump. Vostra Signora del qualunquismo e del fascismo quotidiano. Non restano che pochi cuori e poche menti, da abitare, i boschi, le acque e le montagne da ascoltare. La natura ama nascondersi, come sentenziava Eraclito.

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  3. La vittoria di Trump è la sconfitta dell'establishment. Ed è un messaggio anche a Renzi. Non si faccia trascinare nel letamaio della discussione autoreferenziale interna al PD. La gente chiede persone e politici che sappiano far saltare il tavolo come lo stesso Renzi è stato capace di fare all'inizio. Ma ora deve continuare. Guai ad abbassarsi al livello di D'Alema, Bersani, De Mita, gente che non ha mai lavorato un giorno e non rappresenta che se stessa. Renzi deve avere il coraggio di continuare a insistere con le riforme, con il cambiamento, con questi "freni a mano deambulanti" che appartengono al passato.

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  4. I Democratici negli USA hanno sbagliato tutto a candidare la Clinton, era prevedibile che una che era già stata sconfitta otto anni fa non vincesse ora, ci voleva un volto nuovo, un personaggio diverso. Impossibile che con tutta la gente che c’è negli USA non si trovasse... Evidentemente c’erano dei grossi interessi da difendere, magari anche dei segreti e degli scheletri nell’armadio da custodire... Dai risultati finali, così negativi per lei, si capisce che anche i sondaggi erano truccati, altrimenti Trump avrebbe vinto solo di stretta misura. Per coprirsi le spalle si erano già cautelati dicendo che sovente chi votava Trump non lo diceva, ma... va là!

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  5. Trump non viene dal nulla...è il frutto del tradimento della politica progressista verso i bisogni reali delle persone, sanità, scuola, trasporti, diritti veri, anche piccoli, quotidiani, spesso frustrati e banalizzati, che sono stati lasciati colpevolmente incancrenire trasformandosi in rabbia...è il frutto del tradimento a favore del neoliberalismo più sfrenato, delle banche, dei potentati, delle élites, che hanno e stanno devastando lo stato sociale, che hanno tolto in tanto casi la speranza del futuro...non basta il selfie con artisti, cantanti, attori strapagati, quando il medesimo sistema a cui questi politici "progressisti" si appoggiano ha fatto opera di smantellamento sistematico di cultura, scuola, ricerca, arte e in generale lavoro, spesso con la loro connivenza e il loro silenzio colpevole...ora, se davvero la politica migliore vorrà recuperare questo spazio, senza populismi, ma con la ragione, l'intelletto e la passione, dovrà realmente fare autocritica, tagliare certi legami innaturali e ritrovare sintonia con la realtà profonda... altrimenti i Trump si moltiplicheranno..ma, come detto, non vengono dal nulla...vengono dai nostri errori!


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    1. Lei usa il termine di populismo con il significato (piuttosto recente) di forma di prassi politica caratterizzata da un rapporto diretto tra un capo carismatico e una massa di persone, anche sociologicamente diverse, a cui, per questo non si può attribuire il nome di “popolo” nel senso di classe sociale più numerosa e meno privilegiata, né tantomeno quello di massa etnico-politica inferiore e anonima, in quanto si tratta di persone accomunate dal voler rivendicare la propria posizione, tutelare e mantenere i diritti e anche i privilegi acquisiti, persone che vivono di paure e sospetti e soprattutto che si pongono contro altri in condizione di maggiore debolezza, disagio e bisogno.
      Ma lei sa interpretare le esigenze del popolo? E quali programmi politici propone?

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  6. Forse gli americani, come purtroppo noi italiani una trentina di anni fa con Berlusconi, hanno penato, votando Trump, che chi ha saputo personalmente arricchirsi sappia anche far prosperare un paese.
    Noi abbiamo vito che non è così! E perché? probabilmente perché l’arricchimento personale è quasi sempre frutto di disonestà e illegalità e queste cose, trasferite in politica, diventando pubbliche, poi vengono fuori e si pagano, coinvolgendo in questo anche la gente.

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  7. Il papa non fa altro che parlare a favore dei profughi, migranti, rifugiati, ecc. ecce. Ma, più ne vengono qui da noi, più ci impoveriamo tutti: le nostre capacità di accoglienza hanno un limite! Perché non dice di migliorare le condizioni di vita nei loro paesi, ma sempre solo a noi di accoglierli?

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    1. Ha anche detto che bisogna esser in grado di integrarli... Certo se la gente scappa da guerra e fame, come respingerli? È un dovere umano e cristiano al tempo stesso. Il fatto è che insieme a questi ci sono frotte di giovani in cerca di futuro che noi non siamo in grado di integrare. Il papa passa di tanto in tanto da considerazioni che attengono alla vita cristiana a scelte politiche, prudenziali che non gli attengono. San Benedetto non avrebbe mai detto di fare un atto di misericordia al giorno: questo è attivismo, volontarismo... umano, troppo umano ha scritto qualcuno. San Benedetto avrebbe detto: apri il cuore o con Osea: la chiamerò nel deserto e parlerò a lei. Lo stupore, il silenzio, l'apertura del cuore... il resto segue non precede.

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  8. Se più italiani e europei in genere avessero letto il romanzo di Joe Bageant “La Bibbia e il fucile” (Bruno Mondadori, 2010) avrebbero capito che avrebbe vinto Trump, perché è uno specchio di quella parte di paese ignota ai turisti, agli uomini d’affari europei, a chi va negli USA per studiare, agli opinion maker occidentali, ma è una massa grande e vera che... purtroppo vota!

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    1. Ma non mi vorrà mica dire che gli intellettuali che frequentano le librerie caffè di Washington DC, del Greenwich Village o di Los Angeles e di Boston e che leggono Dostoevskij ci capiscano un'acca. Nell'Indiana siamo a livelli del West ma altrove leggono senza capire... Troppo pragmatismo, niente insight (parola misteriosa per un anglosassone), tutto è una performance, un' eccitazione permanente di fare.., in una parola 'equilibrio all'esterno'...

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  9. E adesso ci saranno due vie di risposta possibili: quelli che si metteranno a recitare come il rosario salvifico le prediche banalissime di Michele Serra, e quelli che "dobbiamo ricostruire la sinistra": senza accorgersi che c'è ben poco da ricostruire, che nonno Sanders racconta inutili ricette del passato, che qui c'è da elaborare un lutto politico fino in fondo e inventare un discorso radicalmente nuovo, in grado di rispondere a una sfida epocale che qualche babbeo legge nei termini di ritorno di vecchi spettri.
    Trump è una rivoluzione analoga a quella incarnata, a suo tempo, da Reagan e dalla Thatcher. La sinistra, allora, reagì in termini di mera conservazione: e iniziò lì la sua sconfitta globale.
    Il problema oggi non è non reagire allo stesso modo per non essere spazzati via: lo siamo già stati, spazzati via. Il problema oggi è: sapremo elaborare il lutto di questa sconfitta epocale? E come? Chi saprà farlo?/

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    1. Il lutto si addice ad Elettra... La sinistra non ha una tradizione così gloriosa su cui elaborare il lutto. Togliatti nel 1956 schierò il partito con l'URSS contro la rivolta ungherese e non ci voleva tanto tempo per capire che Stalin era un sanguinario del Caucaso e infine che Marx era tributario di un abbaglio ottocentesco basato sulla dialettica hegeliana. Per noi c'è un lungo lavoro da fare: ricostruire l'umano, "Cercare l'uomo" è il titolo del libro di Francesco Calvo, molto importante, che abbiamo recensito. A partire da un'antropologia corretta e non esistenzialista che non porta da nessuna parte - holzwege/sentieri interrotti- si potranno individuare i bisogni ed il metodo per affrontarli. Ma chi segue?

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  10. Secondo me su questa questione dell’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti si fa troppo parlare cercandone cause e motivazioni, ma, si sa, questo è il lavoro dei giornalisti, che oggi con le tv devono farsi anche intrattenitori. Secondo me la ragione è piuttosto semplice e insita nella democrazia, specie in questa nostra democrazia che ha attraversato e superato le ideologie. Se, dopo un periodo in cui è stata al potere una parte politica, gli elettori vedono che la loro condizione economica non è migliorata, ma magari è addirittura peggiorata, è chiaro che votano per l’altra parte politica nella speranza che le cose cambino. Nel 2009, quando è stato eletto Obama, c’era una pesante crisi e in lui sono state riposte molte speranze, poi gli hanno dato fiducia per un altro quadriennio, ma ora, visto il perdurare della crisi, molti hanno pensato che fosse meglio cambiare... I politici devono capire che oggi, non essendoci più schieramenti ideologici precostituiti che si contrappongono, il metro principale di valutazione dei politici da parte degli elettori è il benessere personale e famigliare che ognuno aspira ad accrescere. Di questo devono tenere conto i politici, ovunque: il loro compito è quello di migliorare la vita dei cittadini e su questo vengono valutati in ogni nuova elezione.



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    1. Veda, tutti dicono e scrivono che le ideologie sono finite ma in realtà non controllano il loro linguaggio perché dovrebbero dire gli ideologismi, cioè la degenerazione delle ideologie, i dogmatismi.
      L’ideologia, come visione del mondo, è indispensabile e non può certo esser sostituita da un pragmatismo cieco. Perché?
      Purtroppo solo nell’Eden tutti erano felici, senza bisogni e senza dolori. La torta è divisa in parti disuguali, a causa dell’agire umano ma anche per eventi al di fuori della portata dell’uomo. La politica consiste appunto nello scegliere, nel ripartire le risorse e lo si fa in base a valori che costituiscono l’ideologia; se privilegio la proprietà privata la potrò difendere anche con le armi, come in America –nei giardini si vedono cartelli con scritto freeze…-;se come il Salvini che vuole cambiare lui la Costituzione perché la Lega ha le mani pulite (mi ricordo dei diamanti e di una scopa…) sostiene che prima di tutto vengono i padani e quindi gli stranieri si impicchino, anche se bambini di quattro anni che hanno attraversato il mare senza genitori…: verosimilmente si costruiranno i muri, anzi avremo pattuglie di cannoniere in mare perché da lì vengono; se invece si cerca la pace e la giustizia, insieme, si valuterà ad ogni istante con la prudenza, la scelta dei mezzi adeguati al fine che ci si prefigge di raggiungere, quale sia il bene maggiore/male minore, in una circostanza data, per preservare la vita di tutti, nella misura del possibile.
      Ma è un discorso troppo complesso per i nostri campioni di parole alla rinfusa…

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  11. Cosa proponete voi per “ricostruire l’umano”? Cosa fate concretamente per questo fine? Ho visto la recensione al libro di Calvo che avete fatto un po’ di tempo fa, ma poi tutto è finito lì? Questo “ricostruire l’uomo”, anche sulla linea di questo libro, che ora mi procurerò, andrebbe elaborato con proposte, indicazioni di vita e diffuso in qualche modo, con iniziative varie, se no resta solo un flatus vocis o tutt’al più una mozione di sentimenti. Dovreste fare qualcosa...

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    1. Veramente noi ci contentiamo dei nostri venticinque fedeli e pazienti lettori, da povera gente…
      Cosa vuole che facciamo? Non abbiamo indennità parlamentari, non siamo affiliati… siamo dei vasi di coccio costretti a viaggiare su un carro con vasi di ferro.
      Nelle nostre poche iniziative temiamo di fare la fine della filosofia che nella biblioteca di don Ferrante, magistralmente descritta dall’amato Manzoni, è come, senza la storia, una guida che cammina, cammina e non ha chi la segua… Quando ci giriamo indietro siamo solo noi…
      Forse qualche volta siamo stati profeti. Ad esempio, da subito abbiamo associato il Grillo a Scientology ("Stile Scientology" si chiama il post che è ancora sul blog), tanto che, quando Berlusconi, alcuni giorni dopo, disse che il Grillo gli ricordava Scientology, un commento ci fece subito notare che avevamo tirato la volata al cavaliere che ha così ben operato.
      Abbiamo anche sentito il giovanotto di Rignano parlare di cultura da bar Sport che noi abbiamo attribuito per lungo tempo a quegli intellettuali dei leghisti che a Firenze, l’altro giorno, non erano 50.000, come dice il Salvini, ma 12.000…
      Vorremmo fare qualcosa perché gli uomini di buona volontà, se ce ne sono… ci stanno a cuore ma…

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  12. Trump ha vinto e annuncia un programma che sfavorisce i poveri, i neri, gl’immigrati, gl’islamici. Sgradevole, ma può farlo. Non so se avete visto anche voi la trasmissione in cui una giornalista della CNN, sofferente di una malattia che le distorce i movimenti, lo ha intervistato, e Trump le ha risposto scimmiottandola: contorcendosi e sghignazzando, in diretta tv. Così Trump sfotte l’umanità. E questo non può farlo, e nessuno ha il diritto di perdonarglielo.

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    1. Questo tale è la conseguenza di decenni di mendacio: liberalizzazioni che favorivano solo le grandi imprese, manipolazioni del mercato finanziario, distruzione dell'habitat e principio del piacere come nota dominante insieme al delirio narcisista, violenza al concetto di natura che è diventato un fatto culturale, come diceva il mostro sacro Kant. La pletora di intellettuali Tartufi e ben pagati, complice del delirio soggettivista. In questo retroterra viene fuori un furbo semianalfabeta che sollecita i bassi istinti di frustrati ed esclusi attaccando i deboli/capri espiatori. Sarà un tempo difficile, temo. Ci vorrà una vera resistenza, ma certo non guidata da una sinistra dura e pura di gente che sa poco e si riempie di sogni e di parole. È il momento della serietà e del sacrificio: la festa è finita... in politica.

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  13. Voi che scrivete come buoni cristiani cattolici dovreste essere più favorevoli a Trump che ha pronunciato un importante discorso pro life ed è dichiaratamente contrario all’aborto, mentre dovreste essere molto critici nei confronti di chi, come Hilary Clinton, sostiene l’aborto fino al nono mese di gestazione con schiacciamento del cranio del nascituro: un orrore!



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    1. Ma lei pensa che essere cattolici sia come aderire ad un club sportivo? Non pensa che sia una prassi per cui alla fine della vita si saprà se lo si è stati oppure no? C’è pieno di gente che di ‘professione’ è cattolica, preti inclusi, ma la pratica… (Non chi dice Signore, Signore…, ma chi fa la volontà del Padre mio…). E non vale neppure il ritornello della misericordia che certo c’è, ma suppone conversione, metanoia, altrimenti tutto si trasforma in irenismo e in generico umanitarismo.
      Questa è la premessa. Il Trump è contro l’aborto e fà bene, l’’affiliata’ a certe associazioni… Clinton tratta i nascituri come cose ed è una poveretta. Tuttavia, per un cattolico le scelte politiche debbono essere improntate alla prudenza e cioè alla scelta del bene maggiore/male minore e non possono implicare atti obiettivamente malvagi. Nella scelta tra la peste ed il colera lei che ne dice di uno con tre mogli ufficiali, della specie di bambole svestite, che mente regolarmente e truffa gli altri, come provato dalle varie bancarotte in cui è stato implicato, che disprezza poveri e deboli e che si circonda di razzisti o di gente che proviene dall’emblema del capitalismo più aggressivo, Goldman Sachs? Tutela la vita, perché tanto per lui è un problema residuale, ma toglie le cure agli esclusi, è privo di misericordia per affamati ed assetati, dei carcerati non è noto cosa voglia fare, probabilmente sopprimerli perché costano alla collettività… Uno che favorisce la giustizia fai da te con l’uso delle armi e la licenza di uccidere… Se un cattolico deve sostenere tutto questo, meglio farsi buddisti.

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  14. Temo, caro Biancheri, che dovremo farci buddisti... Infatti, come la storia passata e recente ci ha dimostrato, la Chiesa finisce sempre per stare con chi ha più potere, per cui temo che non passi molto tempo per vedere Trump sdoganato, ripulito e... accettato. Qui sarà il vero banco di prova per Papa Francesco. Staremo a vedere.

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    1. In tal caso vestiremo il saio arancione

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