venerdì 6 aprile 2012

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Carlo Biancheri

La caduta ingloriosa del vate malato non merita troppo spazio. Uno che insulta gli altri per il semplice fatto di un'appartenenza geografica o di un'etnia, pur circondandosi di immigrati doppiogiochisti (v. i rapporti con la malavita organizzata) o neo-convertiti alla pseudo-causa razzista propalata da alcuni abitanti del Nord del paese; che si vanta della sua ignoranza - "fatti non foste a viver come bruti..." - e sfrutta la psicologia della folla in modo deteriore e cinico; uno che per auto-definizione ('chi si loda s'imbroda'..., a casa mia) è una persona 'per bene' che i soldi li ha sempre regalati e che però vive in una bella villa ristrutturata senza preoccuparsi di chi l'abbia pagata..., come le macchine dei figli 'intellettuali' da bar Sport, che rivestono cariche politiche per diritto di sangue...; uno che si permette di fare il vice-presidente del Consiglio senza portare alcun apporto tranne favorire leggi Porcellum o raccontarci che la crisi non c'è..., o che la colpa è di chi manovra i mercati  finanziari internazionali (visto che ha avuto tanto peso politico... ci spieghi, dica come stanno le cose... giacché le conosce!); uno che ha portato col suo compare... quello dell'innocente 'bunga,bunga' con le infermiere e le poliziotte o le Crudelie/Santanché... il paese allo sfacelo; uno che ha predicato l'onestà ma è stato condannato con sentenza passata in giudicato per tangenti: il perito tecnico  il Principe di Machiavelli lo ha capito veramente poco...; uno che pensa che i soldi pubblici dati ai partiti, trasformati in centri di potere legittimo e non..., possano esser usati come  meglio creda, anche in Tanzania, tradisce una mentalità da 'cosa nostra' e soprattutto di abbindolatore.
Se basta...
Quel che fà specie è che il Papa abbia conosciuto un personaggio come lui e che gli dia del tu (all'inizio del Pontificato, in un incontro pubblico ebbe a dire vedendolo: 'ci sei anche tu'? Il Signore frequentava prostitute e pubblicani perché cambiassero vita non perché continuassero impunemente nel meretricio o nell'operare il male..., chiariamo...).
Che uno pseudo-professore di destra, non propriamente compos sui, abbia teorizzato la scempiaggine della Padania, favorendo i rigurgiti razzisti delle sacche di incultura veneto-lombarda generando dei  quarantenni/cinquantenni che parlano come dei ragazzi dinanzi a problemi più grandi di loro, fà riflettere.
E questo è il punto.
E' ben noto che il potere italiano rappresentato per anni dagli Agnelli e da tutte le massonerie riunite..., dagli industrialotti, pronti alla corruzione di un apparato pubblico fatiscente on purpose..., verrebbe da dire, hanno avuto tutto l'interesse ad avere una classe politica di incompetenti...: i più colti si occupavano di un Moretti, di Woody Allen o, mi voglio rovinare..., di Luther King. Siamo ormai nelle mani di quarantenni o cinquantenni che nella migliore delle ipotesi, quando non sono lestofanti, non controllano il linguaggio che adoperano, non hanno criticità su quel che dicono.
Facciamo qualche esempio.
Il Salvini leghista ci assicura in tv che lui ha studiato al Manzoni a Milano (post-sessantotto, ahimé...) e che è stato folgorato da Bossi su cui mette la mano sul fuoco. Ma quale fuoco, giovanotto, non siamo al bar... Tu rivesti una carica politica e devi render conto di quel che proponi e come amministri e se hai migliorato o peggiorato l'esistente che riguarda tutti: i tuoi 'giudizi di valore' non interessano  nessuno, anche se vivi nella civiltà di face-book in cui ognuno fà l'altare di sé stesso... (disgraziatamente non va lontano perché i problemi della vita restano tutti: nella tragedia dei suicidi, di questi giorni, oltre alla disperazione, emerge anche un vuoto umano, un deficit di motivi per vivere..., per stabilire una gerarchia di valori... la difesa della propria immagine non è la vita stessa...).
Un altro esempio: il giornalista Mentana. Con fare drammatico ci dice che lo spread è salito di 20 punti in un giorno... (non precisa che dipende da fattori indipendenti dall'Italia...) oppure che la propensione al risparmio degli italiani è scesa al 12%. Non spiega  che valore abbia la sua affermazione perché sembra non saper bene di cosa parli.
La propensione al risparmio  al 12% è percentuale ancora molto elevata rispetto a quel che in media si risparmia in altri Paesi. Quanto è il risparmio degli inglesi? Molto, molto di meno. Poi in un  periodo di prodotto interno lordo calante è fatale che  ciò avvenga... Tutti parlano per sentenze..., determinando una pubblica opinione disinformata...
Lo stesso vale per la giovane signora Marcegaglia: 'una legge pessima' quella sul lavoro... Bastava dicesse che in un Paese come l'Italia dove i giudici spesso dan prova di  incompetenza (si veda come han trattato gli scandali sui mercati finanziari...), il ricorso al magistrato può scoraggiare chi timidamente abbia in animo di investire. Per esser onesti, anche i magistrati tedeschi, perlomeno in materia di mercati finanziari han preso degli svarioni colossali, quindi cauti col tanto decantato sistema tedesco... In Francia, sono più efficaci nell'Amministrazione, peraltro da noi copiata in buona parte..., e hanno stabilito una giurisdizione speciale per i mercati finanziari..., non sappiamo in materia di lavoro...
Non c'è chi svolga un compito di supplenza, almeno con un'indiscussa autorità morale come Sant'Ambrogio, al tempo dei barbari, quelli veri... La Chiesa gerarchica, invece, ormai fà politica a tempo pieno. Bagnasco si occupa delle banche che debbono erogare  liquidità e ci racconta che il problema è lo sviluppo; Fisichella 'contestualizza' le bestemmie o disputa sull'otto per mille e sulle tasse alla Chiesa; Bertone non si sa...; si conoscono gli amici alla Profiti o ragazzotti faccendieri coinvolti in parecchie inchieste penali. Filippo Neri, il santo dell'allegria, quando il papa Aldobrandini gli mandava il cappello cardinalizio lo buttava in aria e cantava nei palazzi Vaticani: “Paradiso, paradiso!”. E' il Venerdì Santo, forse qualche esame di coscienza in più per i peccati di omissione, se non altro...

Post -scriptum

Dicevamo nel post che il problema di fondo non è l'irrilevante vate di Gemonio che non passerà alla Storia neppure per motivi opposti a quelli attesi, come don Gonçalo Fernandez de Cordoba..., ma l'incultura, la dappocaggine di certi quarantenni/cinquantenni opinion makers che cercano di approfondire i problemi.
Abbiamo così appreso dal Belpietro o dalla signora che dirige quell'insulto all'intelligenza che ha nome "Padania" che la problematica sollevata da Bossi resterà e cioè il malessere degli onesti per lo sfruttamento del Nord da parte di Roma ladrona... (omettendo di dire che il resto del Paese ha largamente contribuito ad arrichirlo..., analogamente a quanto ha fatto il resto dell'Europa con la Germania); non dimentichiamo che  gli 'onesti' specchiati sono quelli delle truffe delle quote latte alla UE... o  gli imprenditori che dichiarano meno dei dipendenti...
Il giornalista berlusconiano che dirige il dibattito a La7, con l'altro che non sappiamo qualificare..., avendo passato poco tempo a leggere, non sanno che la politica, marxianamente, è ciò che riesce per definizione... se non riesce, diceva anche il Machiavelli, è sbagliata perché inefficace...
Come ha ricordato giustamente Cacciari, il vate ha fallito politicamente, non solo umanamente. L'idea leghista è una baggianata e i sindaci leghisti non sono affatto gli stinchi di santo che vengon dipinti!Cretini gli elettori a non accorgersi che è tutta panna montata: l'attacco costante ai terroni e poi... la  'zarina', seconda moglie del Bossi, da dove viene? Convertita sulla via di Gemonio? E il tesoriere? E  Rosy Mauro? Li avete sentiti parlare gli irriducibili sostenitori? Le inflessioni calabresi non dicono nulla? Non si cambia uno Stato ingiusto e inefficiente se non con la solidarietà di tutti coloro che sono animati da buona volontà. Alla buon'ora che l'arcivescovo di Milano, sostenitore da lustri di CL ..., abbia ammesso che la politica deve occuparsi di bene comune e non di gestire  il potere!

 

12 commenti:

  1. E così adesso sembrerebbe che ci siamo liberati di Berlusconi, di Fede e di Bossi, tutti in una volta, ma bisogna stare attenti e vigilare, perché quelli lì si riorganizzano e ritornano a fregarci. Ma dirle queste cose non basta, perchè quelli lì mica hanno usato le parole per fregarci, quelli ci hanno fregato i soldi, rubato i soldi dalle nostre tasche, di noi che lavoriamo e tiriamo la cinghia per andare avanti e non arriviamo alla fine del mese, sempre con l’ansia di non farcela, di fare dei debiti per magari degli imprevisti. A quelli come Bossi bisogna fargliela pagare e pagare cara, perché adesso crede ancora di fare anche il furbo a dire che gliel’hanno aggiustata a sua insaputa la casa, che lui, come quell’altro di Roma, Scajola, che gliel’hanno regalata, non ne sapeva niente. Ma cosa crede quello lì di commuoverci, di fare la vittima? Tutte queste mascalzonate bisogna fargliele pagare a lui e a tutti, se no vuol dire che siamo proprio diventati scemi noi italiani, che non siamo più uomini.

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  2. Certo che adesso tra Luisi della Margherita e la faccenda di Bossi e famiglia nella Lega siamo peggio che ai tempi di Mani Pulite, perché allora i socialisti e & prendevano i soldi dai grandi industriali in cambio di grossi favori, mentre questi se li prendono direttamente da noi e poi se li godono!!

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  3. Anche Bossi ha diritto, come tutti, alla presunzione d’innocenza, finché non fosse addivenuto ad una condanna definitiva. E allora, state zitti, invece di cercare di essere i primi a scagliare la prima pietra contro di lui, perché non si può dire che non abbia ragione lui, cioè che siano tutte invenzioni di macchinazioni colpevoliste contro di lui, dato che la Lega è l’unica forza d’opposizione in questo paese dove il governo affama il popolo fino a portare la gente al suicidio perché non sa più come fare ad andare avanti con la famiglia. E questo ve lo dice uno che, se fosse vero tutto quello che si dice adesso di Bossi, si sentirebbe crollare il mondo addosso, perché io ci ho sempre creduto che la Lega fosse diversa dagli altri, onesta e leale. Ma per ora, per piacere, sospendiamo i giudizi dati a priori.

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    1. Lo stato d'animo è comprensibile, ma il male che ha fatto il suo orientamento politico al Paese è tale che ne stiamo pagando tuttora le conseguenze: la lista delle mascalzonate è lunga ed è impossibile farla. Le basti aver imposto delle persone con scarso equilibrio e peggio... come ministri incompetenti e sciagurati, il 'trota' consigliere regionale della Lombardia (a quale titolo, scusi? Lo ha sentito parlare?) o il presidente del Consiglio regionale lombardo..., o quella vice-presidente del Senato, o il Belsito (!) nel Consiglio di Fincantieri (formazione culturale 'buttafuori' ed autista): i 'terroni' svillaneggiati sono presenti alla grande tra i vostri quadri dirigenti... Giuda o 'doppiogiochisti', visti i sospetti di relazioni con la 'ndrangheta'...? Che Lei ci abbia sempre creduto vuol dire che è stato un imprudente e che è bene che si ravveda per il futuro. No, non serve aspettare le decisioni della Giustizia che, dato il vergognoso sistema italico, non modificato dalla Lega (dei lestofanti..., si può dire adesso?), arriveranno a babbo morto. E' vergognoso che persino i meno impresentabili siano al minimo degli sciocchi: si ricorda Tosi che voleva che la Consob intervenisse per impedire la scalata a Unicredit? Che idea può avere di un mercato 'occidentale' uno che ragiona così? O l'azzimato Zaia che vuol far vedere che è colto e cita il Manzoni a sproposito? Cosa ha fatto l'azzimato con la truffa delle quote latte? Chi ha protetto? L'unica forza di opposizione? Se fossimo rimasti con loro al Governo, il Paese avrebbe dichiarato bancarotta! Non dimentichi che se la prassi contraddice interamente la teoria vuol dire che la teoria è fasulla: lo dica agli amici del bar Sport.

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  4. Bossi si è buttato giù la statua, che si era costruito, da solo, ormai politicamente è finito, ma anche come uomo. Questa della disonestà è la conclusione giusta del suo percorso di incapace politico, che non poteva che stare su sulla demagogia. Ormai è un fallito politicamente, come Berlusconi. Ma questo soprattutto perché non hanno realizzato nulla di quanto avevano promesso quando sono scesi in campo in politica. Anche lasciando perdere la moglie, il trota, la nera e il suo gigolò (personaggi da farsa d’avanspettacolo!) è questo che in politica bisogna dire. Bisogna anche constatare, però, che come avviene da ormai trent’anni in Italia Bossi è caduto perché è scivolato sulla buccia di banana della sua disonestà personale: questo è tragico per noi, perché vuol dire che non c’è ricambio politico, che non c’è una vera opposizione che fa cadere chi non funziona sulla base di una contrapposizione di idee politiche.

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  5. Quello che sconcerta è che a farsi imbrogliare dalla Lega sia stata ancora una volta, come con Mussolini, la borghesia del Nord, per cui dobbiamo chiederci che cos’ha trovato in questo partito. Direi due cose, entrambe molto legate agli interessi economici. La prima: un guardiano “da destra” alla politica fiscale di Berlusconi. Non è un caso se il guru dell’Economia è stato per tanti anni quel Giulio Tremonti, il più leghista dei berlusconiani, l’uomo che ha regalato alle partite Iva e agli industriali del Nord ben 4 scudi fiscali. Per meglio dire: condoni fiscali spacciati per “scudi”, visto che la quota a carico dell’evasore pentito non ha mai superato il 5% (ma è stata anche del 2,5%), a livelli irrisori rispetto al resto del mondo.



    Seconda cosa: la Lega Nord, con le sue politiche in fatto di immigrazione, ha fornito all’imprenditoria del Nord la manodopera a basso costo di cui essa aveva bisogno per reggere alla concorrenza internazionale. Intanto, la legge Bossi-Fini del 2002 ha prodotto la più gigantesca sanatoria della storia repubblicana: 750 mila stranieri furono regolarizzati con un tratto di penna. Poi, con il controllo leghista dei flussi e, più in generale, con l’atteggiamento xenofobo e discriminatorio (che peraltro non si è mai davvero accompagnato a una reale riduzione del numero degli immigrati), si è impedita qualunque riflessione sui diritti degli stranieri, tenuti esattamente nello stato di cui il Nord produttivo aveva bisogno: parità di doveri, disparità di diritti.



    Basta osservare il caso del Nord Est per capirlo. Lì il lavoratore straniero guadagna in media poco più di 1.000 euro netti al mese, 255 euro meno del corrispondente lavoratore italiano. Il 42,2% delle famiglie straniere vive sotto la soglia della povertà (l’analogo dato tra le famiglie italiane è del 12,6%) e solo il 13,8% di esse è proprietaria della casa in cui vive. Le altre spendono circa il 25% di quanto guadagnano per pagare l’affitto. Sono i dati di una recentissima ricerca pubblicata dalla Fondazione Moressa e dall’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).



    Ecco le ragioni per cui in questi anni una parte del Nord si è “innamorata” della Lega. Il resto, dalla Padania a Roma ladrona, è quasi tutto retorica.

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  6. Al di là del fatto che per giudicare Bossi si debba o meno attendere il responso della giustizia, direi che bisogna fare un altro discorso sulla Lega in generale e non condannare in massa questo movimento e partito dentro il quale ci sono tante persone oneste, anche tra quelle che hanno posizioni di potere e di responsabilità, oltre che tra i militanti che hanno speso in esso tanto tempo ed energie. L’importante è appunto fare chiarezza, individuare le responsabilità che sono solo e sempre individuali e non collettive e fare piazza pulita sulla base di quanto sta venendo fuori. Questo, secondo me, è molto importante per salvare quelle idee di autonomia e salvaguardia delle nostre tradizioni che stanno alla base della Lega, quella sana.

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    1. Sostenere la Lega vuol comunque dire essere incapaci di valutazione serie, perché in ogni modo persone per bene non possono accomunarsi politicamente con quanti si fanno sostenitori di teorie razziste, praticano il mendacio, usano la prepotenza per affermarsi contro gli avversari, appaiono palesemente incompetenti nel portare avanti gli incarichi loro affidati, per cui la loro attività non può che essere all’insegna della più palese cialtroneria. Questi sono i parametri che qualificano una forza politica ed in base ai quali essa va misurata, non le dichiarazioni di principio sventolate senza sussistenza.

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  7. Come al solito su questo blog, fate tante storie perché Benedetto XVI ha dato il saluto a Berlusconi e Bossi come semplice fatto di educazione, senza mai dire una parola sulle loro politiche... mentre sul "beato" Giovanni Paolo II che benedice la folla dal balcone con accanto il criminale Pinochet o che riceveva in Vaticano con pompa magna il pedofilo Marcial Maciel non un fiato. Magis amica Veritas oppure due pesi e due misure?

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    1. Lei questo blog lo legge parzialmente. Il beato Giovanni Paolo II non lo citiamo perché corrisponde poco al nostro sentire. Ha avuto il grande merito di favorire la caduta di regimi disumani, di cui sono visibilissime tuttora le macerie, ma il suo pontificato è stato pasticciato, sia perché, come abbiamo scritto, l'uomo era teologicamente impreparato (Max Scheler e San Tommaso ci azzeccano poco...), sia perché incline ad una religione esteriore da raduni oceanici, tutta basata sui media. Il corollario è stato favorire i movimenti, riducendo le diocesi a poca cosa e creando di fatto delle sette non gestibili, come si vede dalle lotte nella Chiesa. Preferiamo altri pontefici come Gregorio Magno, Leone XlII e Giovanni XXIII.

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  8. "Città venale se troverai un acquirente sarai perduta"
    (Giugurta – Sallustio – Le guerre giugurtine)

    Gli episodi degli ultimi tempi hanno evidenziato che i partiti ricevono troppi soldi e spesso, qualcuno ne approfitta per i propri interessi sgraffignandone una buona parte. Un referendum degli anni '90 aveva abolito il finanziamento pubblico dei partiti ma questi, cambiando le carte in tavola, cioè, cambiando le parole, l'hanno chiamato rimborso elettorale è subito i soldi dello Stato sono affluiti nelle casse dei partiti, tutto come prima.
    All'origine del finanziamento vi era la motivazione che è meglio dare i soldi pubblici ai partiti che lasciare che li ottengano in modo poco chiaro o addirittura rubando. Il problema riguarda chi deve gestire il potere. Attualmente, tutte le democrazie occidentali sono gestite in maniera oligarchica; cioè il potere formale, è democratico nel senso che i cittadini vanno a votare ma la gestione effettiva del potere è nell'interesse di una ristretta élite che riesce ad imporre un modello economico ad essa favorevole. La più grande democrazia dell'Occidente è gestita da una stretta oligarchia. Il presidente viene eletto con i soldi delle multinazionali e dell'alta finanza e se vuol rimanere e farsi rieleggere deve pagare con leggi ad hoc coloro che l'hanno finanziato. Per evitare che il governo sia e rimanga una oligarchia di ricchi contro i quali peraltro non abbiamo nulla ma non vogliamo che gli interessi da tutelare siano solo i loro ma di tutti, è necessario che vi siano organizzazioni partitiche popolari. Per questo motivo è necessario vi sia un contributo pubblico di sostegno ai partiti eventualmente integrato da limitati contributi privati. I contributi pubblici devono essere modesti e servire a coprire solo certe spese e non devono permettere a nessun partito di cumulare ricchezze da favorire le fantasie dei soliti ladri. In ogni partito c'è sempre qualcuno che è pronto ad approfittarsene. La storia patria in tutte le epoche ci ricorda che ruberie hanno sempre proliferato. A partire dall'antica Roma. Ovviamente, sulla destinazione dei contributi vi deve essere il controllo dello Stato. Vale sempre il giudizio di Giugurta sopra riportato. La
    frase è stata pronunciata da questo re dopo che era andato a Roma ed aveva pagato alcuni senatori perché Roma non facesse la guerra alla Numidia.

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  9. Ormai è chiaro che la politica con i partiti di impianto ottocentesco non conta più nulla, perché il potere è tutto nelle mani dell’economia, per cui in Italia è inutile che continuino a sfornare partiti nuovi, che in realtà sono sempre più inutili perché più qualunquisti, o a cambiare nome a quelli che già ci sono. Adesso poi i partiti non hanno più senso perché sono finite le ideologie che erano la loro ragion d’essere, adesso sono solo più degli aggregati padronali, praticamente delle tribù arcaiche o delle aggregazioni in base ad interessi corporativi o di altro tipo. I partiti sono una tipologia di governo dello stato ormai superata, che hanno fatto il loro tempo, adesso bisogna essere capaci di inventarsi nuove forma per governare in modo tale da poter controllare l’economia per farla andare a beneficio di tutti.

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