domenica 20 gennaio 2013

COME SUSCITARE LA SPERANZA?


                         Carlo Biancheri

Oggi Scalfari nell’editoriale della domenica su "Repubblica" si chiede se gli italiani siano cambiati rispetto a quelli del Cinquecento, ben descritti da Machiavelli e Guicciardini che anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo ripetutamente citati.
Sì, c’è  disprezzo diffuso per la ‘cosa pubblica’, salvo pretendere di essere serviti…, c’è interesse solo per il ‘particulare’ (del resto il Conducator -da noi chiamato così in tempi non sospetti per le nostre frequentazioni delle terre di Ceaucescu e ora comunemente definito tale- non ha sempre detto: guardate me come sono bravo? Fate i furbi come me?), c’è, in una parola, tra i nostri conterranei, individualismo, egoismo e incapacità diffusa a lavorare e sacrificarsi per un progetto comune; c’è anche molto familismo e settarismo, favorito da una pletora di preti, spesso ignavi, che non si capisce che cosa ci stiano a fare, novelli Don Abbondio (ma dov’è il Cardinale Federigo?); nelle omelie domenicali, al massimo, parafrasano male (…) il Vangelo. Parliamo, però, di comportamenti diffusi…, ovviamente e per fortuna, ci sono grandi testimonianze in contrario, ma… di testimonianze si tratta. Del resto non c’è nulla di nuovo nella Storia se si pensa che il papa avrebbe detto a Francesco, nel chiostro di San Giovanni in Laterano, a Roma, vedendolo malvestito, di andare a rotolarsi tra i porci… e che il prete della Porziuncola era un vigliaccone che temeva il padre di Francesco e che Francesco rileva la verbosità dei preti, pur essendo rispettosissimo della funzione, e che guarisce un canonico Gedeone di Rieti  ‘sensuale e mondano’(…). Che speranza aveva il mondo al tempo di Francesco, quando nelle campagne si moriva di fame e la lebbra era ben diffusa? Il Vangelo alla lettera…voleva lui.
Il tempo attuale presenta vizi simili nelle persone anche se il contesto è molto differente. Invece del riferimento cristiano alla retribuzione/castigo dinanzi alle scelte di ciascuno, c’è il nulla, o meglio c’è la norma fondamentale, stabilita  consensualmente... Del resto che volete che ci sia dopo duecento anni e passa di idolatria del soggetto, di creatività del nulla, di ‘essere tempo…’, cioè di eternizzazione dell’istante, di illusione di vivere come Zarathustra con i cieli vuoti e godersela come si può… a meno che ci sia, per usare il linguaggio del discepolo di Machiavelli (‘il fine giustifica i mezzi’… sicut dixit) del Varesotto, Maroni, il ‘disculo’ di qualche disgrazia…, dell’impossibilità di realizzarsi, dell’ingiustizia, della prepotenza, della malattia e della dipendenza da altri. E allora? Come la mettiamo? Altro che Inno alla gioia di Schiller che si ritrova nella Nona del massone Beethoven (bellissima sinfonia del resto), altro che il romantico Prometeo... Ha ragione Calderon de la Barca:la vita è sogno (per loro...).
Il semplificatore/divulgatore Fromm parlava di fuga dalla libertà… Perché i giovani si drogano, hanno commercio carnale (non diremo fan l’amore che è un’altra cosa perché suppone dono, affidamento, accoglienza…) e vivono a livello istintuale, allo ‘sballo’? Perché non osano avere un progetto sottoposto ad un esame critico come sempre avvenuto in passato? Perché il rifugio nel narcisismo soffocante ,incapacità di trascendersi… ma, nel contempo, perché il loro sbocco lavorativo non è una priorità nazionale?
Questo il quadro in cui siamo chiamati a votare.
Per ora è cabaret: poche idee e pochi programmi.
Da dove incominciare?
A nostro debol parere… prima di dire cambieremo l’Europa e cambieremo le decisioni assunte bisognerebbe fare attenzione a non fare la fine della rana di Lafontaine che si gonfia, si gonfia e poi scoppia. Chi ci sostiene? Bastiamo noi? Mi viene in mente  la favola della macro-regione emersa dai bassifondi delle piole (osterie, un tempo…, in Piemonte) con il buon governo della Lega dei malfattori, omettendo di dire che il debito pubblico è nazionale e che se si esce dalla moneta unica, come ogni tanto emerge…, il debito rimane denominato in Euro… e se si ridenomina e si svaluta chi se lo compra all’estero quando si debbono rinnovare le scadenze? Ce lo ricompriamo tutto noi autarchicamente? Denunciamo tutti gli accordi di liberalizzazione dei movimenti di capitali e rimaniamo tra noi? Sembra che neppure l’amico del Conducator in Bielorussia lo abbia fatto…, a meno che si voglia fare come in Transnistria (stato riconosciuto solo dalla Russia…): la macroregione del Nord alleata alla Transnistria…
Lo avevamo ben detto che il professore, che ci ha liberato dal malaffare, era un po’ troppo supponente e non si era circondato di ministri capaci o coraggiosi, per quanto va ricordato che è stato costantemente ricattato dai noti piduisti, per oltre un anno…; il cresci-Italia è rimasto un ‘wishful thinking’ per usare il suo linguaggio.
Bisogna combattere l’evasione fiscale e la malavita, infiltrata alla grande negli enti locali. Ma come lo si fa?Senza metter mano ad un’ Amministrazione, auto-referenziale, (anni fa ebbe molto successo il libro inglese Yes Minister che descriveva molto bene che lo Stato è governato dai burocrati e non dai Ministri che passano!), spesso responsabile di pessimi decreti attuativi, emanati in esecuzione di leggi scritte dai refendari delle Camere contraddittorie e pasticciate? Che cosa sarà il famoso redditometro in mano ad Equitalia: un’arma che sarà forte con i deboli e debole con i forti… E la riforma della giustizia? I giudici hanno impedito nei diciassette anni trascorsi (ed anche prima) derive quasi dittatoriali e malavita organizzata, ma la giustizia non funziona affatto e tre gradi di giudizio non sono neppure previsti dallo spirito della Costituzione dove il ricorso per Cassazione doveva essere un evento eccezionale non la regola... L’indipendenza dei magistrati va mantenuta ma ogni abuso va sanzionato :a Taranto stiamo assistendo ad una sorta di non applicazione strisciante di leggi dello Stato…: un caso di abuso di ufficio? I giudici non hanno alcun diritto divino :sono uomini come noi e non ne sanno più di noi come emerge leggendo certe sentenze demenziali…Ci vogliono ben altri controlli su Amministrazione e Giustizia, per quest’ultima il CSM si è rivelato del tutto inadeguato.
Fino al '68 la sinistra predicava la nazionalizzazione dei mezzi di produzione…: il marxismo classico, sostenuto ancora da alcuni beoti e nostalgici, come si è visto, da ultimo, ai funerali del brigatista Gallinari: per noi i brigatisti sono degli assassini e tanto basti. Dopo la caduta del muro di Berlino si è capito finalmente che il capitale in mano a pochi privati o in mano a pochi politici non faceva molta differenza, anzi… era anche peggio e lo dimostrano i regimi che hanno lasciato macerie umane, distruzione di ricchezza, cultura e ambiente. Poi la sinistra è diventata riformista ma quali riforme? Anche Monti parla di riforme, come se le riforme fossero solo le sue? Se ne può parlare? Se il responsabile economico del PD non conosce, all’evidenza, il mercato finanziario, per non parlare del Pdl che negava il peso dello spread fino a pochi giorni fa quando i dati di Banca d’Italia hanno chiarito quanto ci è costato lo scorso anno (!),che tipo di interventi si faranno in un’economia libera cioè di mercato? Chi andrà a vendere al mondo le nostre proposte? La Banca Centrale Europea ha sostenuto che lo spread calerebbe di più se non vi fosse in Italia il rischio politico… Non ci attardiamo neppure sui populisti perché questi per noi sono una iattura del genere olocrazia, di cui si è trattato ampiamente in altro post.
Un esempio di riforme che incide sulla vita quotidiana è il cattivo Regolamento europeo testé approvato dal Parlamento Europeo sulle agenzie di rating, che di fatto non diminuisce il loro potere reale fino al 2020 (!) in quanto per i gestori il rating resta obbligatorio per la diversificazione del portafoglio secondo la legislazione europea. Perché il Ministro Grilli non ci spiega per bene le ragioni per cui lo ha approvato, col consenso di Monti, nel Consiglio Ecofin? E gli altri parlamentari dove stavano? Quali le loro proposte?
Questi sono alcuni dei punti su cui si giocano le scelte politiche: il resto è cabaret!
Per noi bisogna agire su due piani: quello politico dove vanno fatto scelte di male minore, con un taglio netto con la fanfara del piazzista e associati… e su quello culturale e umano dove c’è una grande crisi, uno smarrimento. Ci vorrà del tempo, ma questa è la grandezza dell’umano ridotto dai media a notizie in pillole che debbono stupire non far riflettere.  

6 commenti:

  1. Lei Biancheri è molto abile a rispondere, proprio come i politici nostrani, che parlano eludendo la questione che era stata loro posta. E così anche lei non si pronuncia su governo Monti, parla d’altro, tanto per non far capire se ritiene opportuno che la CEI lo appoggi e altre cose del genere.



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    1. Vede, viviamo in un tempo di semplificazioni, alla Twitter: mi piace, non mi piace. Ogni scelta, come nella vita privata, é complessa. A dir la verità, non credo proprio che il prof. Monti sia la persona più adatta a governarci perché si muove nell'ambito di un perimetro consolidato, non brilla per efficacia, sbaglia sulla scelta delle persone, anche se corrisponde all'establishment che governa il mondo. Vedo però la fragilità delle proposte del Pd e l'inesistenza di quelle di Ingroia. Ma bisogna scegliere il male minore...

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  2. La sua idea che si debba agire anche e direi soprattutto sul piano umano è molto interessante e importante e vuol certo dire che lei ritiene che si debba operare una ricostruzione culturale ed umana attraverso un’ opportuna formazione ed educazione. Ma questo chi lo può fare? non certo la scuola, almeno quella pubblica che, per la questione del risparmiare, sta scadendo a livelli bassissimi, basti pensare all’accorpamento delle dirigenze con prestigiosi licei in mano a maestri elementari e altre cose del genere, tanto meno la scuola privata, anche perché quelle laiche sono solo dei diplomifici finalizzati a far soldi e quelle degli ordini religiosi, anche prestigiose, come quelle dei gesuiti, languono in mano a insegnanti principianti, dato che gli ordini non hanno più la forza umana e culturale di reggerle. E allora? ci dovrebbe pensare la Chiesa..., ma della cultura se n’è occupata sempre troppo poco, lasciandola per molti decenni del dopoguerra in mano al PCI e poi perdendo il contatto, così oggi si ritrova senza case editrici di prestigio, con pubblicazioni e riviste solo settoriali e dottrinali, niente di capace di incidere, di influire, una TV (Telesat 2000) modesta, dove per lo più si recitano rosari e si celebrano messe. E allora? qualcuno dovrebbe prendere in mano questa situazione per creare editoria e media di alta qualità, prestigiosi, formativi, ma capaci di arrivare al grande pubblico, di essere strumenti di vera crescita culturale per i giovani a cui oggi non si sa che rivista o giornale dare in mano perché sia utile davvero a formarli culturalmente, al di là di parlare di musica, di spettacolo. Certo ci vorrebbero dei capitali per fare tutto questo, qualcuno che sia generoso, disponibile... Un sogno, un’utopia!


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  3. Quello che dice Gabriele è molto importante, soprattutto perché bisogna costruire una nuova solida morale. Ora noi ci troviamo in un imperante dominio di una morale laica, che fa della permissività e della libertà i valori assoluti. Tutti devono poter fare quello che desiderano, che vogliono, che fa loro piacere. E’ la morale laica. Quasi tutti i giornali a rilevanza nazionale, si definiscono "laici", per cui, oltre ad essere favorevoli alla regolamentazione delle coppie di fatto, sono anche possibilisti sui matrimoni gay, al massimo hanno solo qualche remora per le adozioni. I partiti quasi tutti, esclusi forse alcuni esponenti di destra, sono per la regolamentazione delle coppie di fatto, per i matrimoni gay e relativi figli fabbricati o adottati. Questa è l'etica laica che ammette il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, la droga, la fecondazione assistita, i matrimoni gay, il gender, ecc….
    L'etica laica nel rispetto della libertà individuale e dei diritti civili poco alla volta ammette tutto. Forse non il furto (anche se ormai vediamo che i politici non fanno altro che rubare i nostri soldi, in tutti i partiti) e l'omicidio (ma il dilagante potere della mafia che si basa sull’eliminazione fisica di chi è di ostacolo ai propri affari dice molto!), anche se, certe barriere anche nel campo dell'omicidio
    sono state superate con l'aborto e l'eutanasia. In pratica i confini sono così ampi che, forse nella sua evoluzione prossima, l'etica laica finirà per cessare di esistere. Noi sappiamo che una società senza regole non può esistere, è antisociale. Prendiamo, ad esempio, il divorzio e vediamo quante sono le famiglie che si sono sfasciate creando più infelicità che serenità.
    Figli che perdono i genitori, mariti che si riducono in povertà perché riescono a mantenere a mala pena una famiglia, mentre ne devono mantenere due. Il divorzio, ormai a quasi 40 anni dall’introduzione, risulta chiaramente un male sociale. L'etica laica per i suoi contenuti antisociali può solo distruggere la società, non costruirla o consolidarla. I fautori dell'etica laica sono i fautori del razionalismo illuminista ateo, agnostico o deista, che si sostanzia nel liberismo senza limiti. Per questo occorre ricostruire l’uomo, creando un’etica, diciamo pure laica, ma che faccia capire che le cose combattute e condannate dalla Chiesa non sono osteggiate per oscurantismo, arretratezza o spirito di puro e semplice attaccamento alla tradizione, ma perché sono male per l’uomo in quanto tale, per la persona umana singola e per la società nel suo insieme. Bisogna far capire che prima della morale cristiana, c’è una morale umana (quella che ora si sta completamente disgregando) che preserva l’uomo e tiene insieme la società, perché quello che è male è male per l’uomo e se la Chiesa lo condanna è per questo, non per sua difesa. Per fare questo certo ci vorrebbero appunto riviste, giornali, media che presentassero queste idee, al di là della pura e semplice propaganda confessionale, che ha sempre meno presa sull’opinione pubblica. Persone come voi, oltre a questo blog, potrebbero fare molto in questa direzione in cui oggi non si impegna proprio nessuno.

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    1. Se i cristiani si ricordassero la lezione del tomista Maritain ("è cristiano ciò che è pienamente umano"... con un'antropologia aperta al mistero) non ci sarebbe tutta questa confusione, favorita dal pasticciato pontificato di Woityla e dalla lontanza di un papa agostiniano, dedito ai suoi studi. I movimenti come CL,l'opificio conservatore, e gli altri non hanno consentito la ricerca e lo sviluppo di una dimensione pienamente umana. I valori non negoziabili sono diventati appannaggio di atei devoti, sodali, ahimè, del papa attuale o di cardinali incolti come Ruini. Noi siamo laici, che non vuol dire laicisti. Preferiamo le posizioni di Pio XII (v. "Discorso agli anestesisti cattolici") ai pasticci di Woityla sul "fine vitae". Sui matrimoni gay crediamo che non si possa nominare allo stesso modo un'unione capace di generare vita ed una semplice solidarietà: anche qui la prudenza appresa da Aristotele e Tommaso insegna a cercare il 'bene maggiore/male minore' ed adottare un atteggiamento di tolleranza, senza scandali,però...La morale, a nostro debol parere, va impostata avuto riguardo ai fini, all'impatto ed alla natura dei mezzi (con buona pace di Machiavelli e adepti), ad una antropologia sostenuta da una filosofia aderente al vero. Speriamo con ciò di aver fornito un semplice contributo al dibattito.

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  4. Ma Bersani ha perso la testa? Non sa più cosa dire, perché gli mancano gli argomenti difronte ad una verità sul Monte dei Paschi che sta diventando inconfutabile? E dice “Se ci attaccano li sbraniamo”. Ma che discorso è? non siamo mica nella giungla, questa è la legge della giungla. Lui dimostri, documenti, porti delle prove, se è attaccato, e di fatto lo è già, quindi si dia da fare.

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