martedì 9 luglio 2013

QUO USQUE TANDEM...

Carlo Biancheri


     Non abbiamo mancato di rilevare in questo blog che la cultura, al tempo di internet, si fonda su verità apodittiche: lo affermo ergo è vero. Ne abbiamo trattato in un altro post rilevando che il linguaggio è basato su un approccio persuasivo e non è interessato al vero: adaequatio rei et intellectus..., dice Tommaso. E' sufficiente dire: mi piace e non mi piace, poi qualcuno sintetizza (v. Scientology / M5S).
    Apprendiamo oggi che un tipico esemplare di cultura orecchiante, ateo devoto (!), il Ferrara, su "Il Foglio", orfano di un papa di poco ascolto, più agostiniano di Agostino e per molti versi privo di prudenza per il divario che esiste tra teoria e prassi nella sua Weltanschauung..., critica il papa Francesco, che ha parlato a Lampedusa di globalizzazione, nell'assunto che per lui, Ferrara, la globalizzazione è un bene in quanto ha dato da vivere a 900.000.000 di persone che altrimenti sarebbero morte di fame.
     A Roma si direbbe in modo 'impunito', questo signore ha sostenuto che ognuno a casa sua può fare le orge che crede (con i minorenni che ci stanno forse?) e che questo non deve portare a condanne moraliste (introduce qui la distinzione marxista tra morale e moralismo... che è quello borghese e contrasta con la morale rivoluzionaria...). In pratica è l'approccio degli studenti che sanno le cose a metà e che, tuttavia, tirano le conclusioni. San Tommaso nel XIII secolo ebbe a dire che chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri. E Marx sarebbe stato d'accordo, perché per lui la prassi 'fa' la persona.
     E veniamo alla globalizzazione che sarebbe un bene in sé, secondo il Ferrara. Questa era la teoria di quella sciagurata della Thatcher e dell'attore Reagan, che poteva diventare presidente solo negli Stati Uniti... dove lo spettacolo, l'apparire precede l'essere: dice nulla la condanna dei loosers? La teoria che consiste in pratica nel libero mercato, portata avanti da Blair e coniugata con la deregulation, ci ha portato al fallimento dell'intero sistema bancario inglese e delle maggiori banche americane e alla depressione mondiale attuale.
      Attenzione! Questo non significa difendere i monopoli o gli sprechi di uno Stato condizionato da mani forti e opaco, ma ricordarsi che sia a livello statale che negli accordi sopranazionali ed internazionali un mercato senza regole è una giungla (v. Keynes). Che senso ha avuto la globalizzazione tramite gli accordi GATT e GATS (rispettivamente merci e servizi)? Il riconoscimento reciproco delle regole si effettuava partendo da posizioni diseguali... Sarebbe come far correre insieme atleti delle Olimpiadi con quelli delle para-Olimpiadi. All'epoca la Cina, ad esempio (ma quanti altri paesi?), non aveva un sistema pensionistico serio, né un sistema di sicurezza sociale, per non parlare dei controlli regolamentari, che sono un costo per le imprese (si pensi all'ambiente, ma non solo...), del tutto inesistenti: i prodotti cinesi costavano di meno o no degli altri (anche se nocivi...)? Bastavano i cd carve out a porre degli argini? Come sempre e come abbiamo appreso da Fedro ("mi sporchi l'acqua..."), alcuni sono più uguali degli altri e gli Stati Uniti all'epoca non temevano molto perché il loro sistema/mercato rimaneva sufficientemente protetto. A farne le spese erano piuttosto paesi come l'Italietta, incapaci di far valere le loro ragioni nei contenziosi internazionali.
       Analogo discorso si può fare per l'OCSE i cui codici di liberalizzazione sia per i movimenti di capitali che per le transazioni invisibili correnti sono demagogici e inefficaci e lo stesso OCSE è un produttore di documenti spessissimo di scarsa qualità (ci rincresce per Padoan). L'apertura selvaggia senza regole e senza idonei controlli, sanzioni incluse con carattere dissuasivo (!), ha portato ad un movimento erratico dei capitali orientato dalla sola logica del profitto, che non è un male in sé contrariamente a quel che ha sostenuto l'ex papa nella sua enciclica sociale, ma lo diventa, come diceva Paolo VI nella Populorum progressio, quando si trasforma in 'motore essenziale': in altre parole il profitto ci deve essere, perché vendere e fare la carità sono due cose differenti, ma non può creare l'anarchia, cioé deve determinarsi in un contesto di regole che impediscano la distruzione in un battibaleno di economie tradizionali senza sostituire alcunché, la perdita di lavoro secca, ecc. ecc.
    Il Ferrara sembra avere un approccio darwiniano nell'economia... Difende forse l'economia di rapina...? Potremmo continuare, ma il Ferrara non ci leggerà e queste considerazioni sono financo sottili per il suo approccio all'ingrosso.
     Il papa a Lampedusa ha richiamato le coscienze degli uomini ad essere umani (il contrario di chi sostiene: a casa mia faccio le orge con chi mi pare...), a riconoscere sé stessi nei migranti, quel che noi avremmo potuto essere se fossimo stati 'ultimi'. Che fare? Cominciamo a non negare, a non ignorare, a guardare le cose come stanno: il bene comune di cui si parla a sproposito in ogni trivio mira a porvi mano, in qualche modo...
    
    


6 commenti:

  1. Sulla questione degli immigrati il papa Francesco parla bene, ma poi (come al solito) vuole che a fare, cioé ad accogliere, a occuparsi degli immigrati, siano gli altri, cioé noi poveretti che già non arriviamo alla fine del mese nelle nostre case, lavorando padre e madre tutto il giorno. Bisogna dire che la Chiesa ha una grandissima quantità di locali inutilizzati (seminari, monasteri, conventi, ecc. ecc.), di cui non paga neanche l'IMU: perché non li riempie di questi poveri immigrati, non se ne occupa? Un tempo gli ordini religiosi accoglievano i poveri, li aiutavano, se ne occupavano, ora nella migliore delle ipotesi hanno trasformato le loro strutture in case per ferie, dove alloggiano le persone a prezzi un po' più bassi degli alberghi, sempre perché non pagano l'IMU e perché usano come mano d'opera personale che viene dalle loro case di missione del Terzo Mondo. Va bene questo? E' questa la carità cristiana?


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    1. Credo che vadano abbandonati questi argomenti da leghisti, cioé da gente che parla per luoghi comuni.
      Il papa attuale sta innescando un cambiamento epocale nella Chiesa perché coniuga il vivere e il predicare… Ha parlato a tutte le nazioni perché, a parte le sciocchezze che sentiamo spesso da certi squallidi parlamentari che parlano a sproposito, in quanto non conoscono o mentono per convenienza, si tratta di un fenomeno planetario che coinvolge tutti e che richiede soluzioni con l’intervento degli Stati e dei singoli.
      Lasciamo a quel personaggio che si qualifica da sé (ma…’fatti non foste a viver come bruti’ricorda Dante…)dire: se li prenda tutti in Vaticano.
      La Chiesa per gli alberghi deve certo pagar l’IMU e non credo proprio che questo papa sia contrario ma,siamo seri, pensa davvero che si possa risolvere un fenomeno come questo ospitando nei conventi i migranti? E chi li mantiene? Sempre la Chiesa? Torniamo a prima dell’Unità d’Italia quando la Chiesa aveva grandi latifondi che lasciava coltivare alle popolazioni?





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  2. Per parlare di globalizzazione bisogna ricordarsi che lo sviluppo economico dell'Europa è contrario agli interessi americani che per controllare la situazione nel XXI° secolo deve integrare e controllare le economie in primo luogo dell'Europa. La liberalizzazione dei mercati che poteva essere positiva tra economie simili non ha realizzato la libera concorrenza ma la deindustrializzazione dei Paesi più avanzati. Questo si verifica perché le monete dei Paesi poveri sono volutamente sottovalutate. La globalizzazione così intesa ha dato inizio alla crisi.
    I Paesi come l'Italia chiudono le attività economiche oppure delocalizzano. In questo contesto di crisi si inserisce l'attività dell'alta finanza che attraverso attività speculative volte a creare sfiducia nei confronti da alcuni Paesi finisce per dare il colpo di grazia a queste economie.
    Questa è la più grande truffa della storia.
    Operazioni speculative al ribasso, svendite di titoli dei debiti di Stato, l'invenzione dello spread come parametro per valutare la sfiducia sulla capacita di rimborso del debito ha fatto salire il costo dei prestiti ponendo come unica soluzione la riduzione del debito con aumento spropositato delle tasse come ci impongono gli organismi internazionali (Fmi, Banca Mondiale) al servizio del Grande Alleato americano.
    Questa ricetta ci fa entrare in una spirale di recessione dalla quale è difficile uscire. Queste situazioni non sono eventi capitati per caso attraverso il libero gioco delle forze economiche, sono eventi studiati e determinati per mettere in ginocchio l'Europa. Quindi, per quanto sia grave il sistema di spionaggio volto a condizionare le decisioni degli Stati europei, questo non rappresenta che la punta dell'iceberg di tutta un strategia messa in opera a nostro danno. Il discorso che viene fatto non riguarda il popolo americano ma, un gruppo ristretto di potere economico organizzato in logge che con le loro diramazioni sono in grado di condizionare le decisioni dei governi europei. Molti personaggi affiliati a questi centri di potere operano in Europa nell'ambito dell'industria, delle banche, della burocrazia, della magistratura e della politica. La politica di austerità così disastrosa non sarebbe passata se non esistessero questi legami di loggia.




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    1. Lei ha molte ragioni. Non credo che tutto sia stato studiato a tavolino; certo qualche americano una bottarella all'Euro,avendo fatto investimenti in dollari...
      Soprattutto il concetto del mercato senza controlli, predicato sfacciatamente e imposto per decenni, è all'origine di tutto ciò. Non si dimentichi che le agenzie di rating sono possedute in buona parte da grandi intermediari finanziari americani... e i fratelli in Europa ... le hanno considerate dei Soloni tanto da includerle nella legislazione comunitaria come condizione per gli investimenti dei fondi comuni o dei fondi pensione e per il calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche, avuto riguardo ai titoli detenuti in portafoglio (di investimento). Lo spread non è una 'baggianata' come ebbe a dire l'ottimo cavaliere della Repubblica...(del Kazakhstan?), perché è uno strumento di mercato, ma non è trasparente ed è manipolabile...

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  3. Non è questione di essere leghisti, qualunquisti o di parlare per sentito dire, caro Biancheri, ma di essere realisti! E' chiaro che se il nostro, o altri governi, aumenteranno le erogazioni dirette o indirette per gli immigrati a noi aumenteranno ancora le tasse, già insostenibili per la stragrande maggioranza delle famiglie italiane che lavorano onestamente. Gli immigrati hanno quasi sempre alloggi a fitto agevolato (praticamente gratis), cioé pagato con le nostre tasse, a scuola non pagano la mensa per i figli, cioé gliela paghiamo noi, come ora d'estate li mandano ai centri estivi, dove giocano e mangiano senza pagare niente. E poi le è mai capitato di avere un'urgenza e di andare al Pronto Soccorso e di non riuscire ad essere assistito, in quanto il servizio è intasato dagli immigrati che per un nonnulla vanno lì, dove rimangono a mangiare e a dormire a nostre spese più che possono e noi, magari in situazioni gravissime, finiamo su una barella in mezzo ad un corridoio affollato e non riceviamo nessuna cura? E poi i nostri figli hanno una scuola di qualità scadentissima, perché magari si trovano in classi con ragazzi di sette o otto lingue e nazionalità diverse e non mi si vengano a dire che la diversità è una ricchezza, perché è solo retorica del buonismo, mentre la verità è che in situazioni simili non si impara niente! Penso proprio che lei viva in un altro mondo e che di tutte queste cose non ne sappia nulla, altrimenti non scriverebbe... quello che scrive.

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    1. Succede sempre così,se c'è una crisi economica si dà la colpa a qualcuno. Al tempo della carestia di Milano, descritta dal Manzoni, la mancanza di pane era colpa dei fornai che nascondevano il grano... Quel che lei denuncia ha probabilmente un fondamento, ma non è certo la causa dei nostri mali... Il buco della sanità non dipende dagli immigrati che, tra l'altro, per avere una casa devono avere un permesso di soggiorno, cosa assai complessa nella maggior parte dei casi e, a meno che coloro che le assegnano non siano degli imbecilli (cosa che non escluderei del tutto...) lo faranno cum grano salis... Segnalo, peraltro, che moltissimi immigrati continuano a fare e con tenacia molti lavori che gli italiani non vogliono fare più. Perché? La capacità di sacrificio era molto maggiore tra i nostri concittadini negli anni Cinquanta e Sessanta. Non è bella la vita da emigrato e ne sanno qualcosa le tante generazioni di italiani che han dovuto lasciar tutto mantenendo una perenne nostalgia.

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