martedì 25 agosto 2015

CHI HA MANGIATO PANE E VOLPE ?

Carlo Biancheri
      Si fa un gran parlare dell'arrogante richiamo della Cancelliera Merkel, la ragazza cresciuta sotto il regime di Honecker che ha anche ottenuto il primo premio tra gli studenti della  DDR per la conoscenza della lingua russa (...), roba da figli della nomenklatura..., all'Italia ed alla Grecia per istituire ad horas i centri di identificazione dei migranti per i quali detti Stati membri si sono impegnati a giugno 2015, nella riunione dei capi di governo UE.
      L'Italia sembra sostenere che lo farà quando verranno effettivamente ripartite le quote dei richiedenti asilo, decise su base volontaria... obbligatoria e, nel contempo, chiede la riapertura della Convenzione di Dublino sulla famosa clausola accettata dall'ex impareggiabile Commissario Frattini, esperto di sci e di diritto amministrativo (professore di quale fascia?), poi Ministro degli Affari Esteri di quel Governo Berlusconi che ha così ben operato! Detta clausola prevede che il migrante debba richiedere asilo nel primo Stato membro di arrivo della UE. Che capolavoro per il Ministro che passerà alla Storia: forse pensava che i nostri confini nazionali fossero con Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia? Uno svarione del genere passa indisturbato in questo Paese senza sanzioni anche se lo stiano pagando noi? E il Parlamento che ha ratificato questa sciocchezza capiva quel che votava? La Lega, i forzaitalioti, i fratelli di cosa?
       Volete che Germania e Francia non continuino a decidere per tutti con dei partners così imbelli che non sanno rovesciare il tavolo e dire di no? A chi temeva di dispiacere il Frattini? A certe fratellanze, con notevoli armi di ricatto, che preparano gli accordi bell'e fatti a Bruxelles e che predicano un'appartenenza comunitaria chiarendo bene che alcuni sono più uguali degli altri?
       Non abbiamo i soldi per turare le buche nelle strade, per far funzionare gli ospedali, per far fronte alle calamità naturali, per assicurare molti servizi essenziali e ora dobbiamo istituire centri di identificazione efficienti con schedatura per circa mille arrivi al giorno, con tanti migranti che si rifiutano di farsi identificare: se uno è nato nella provincia di Kanu in Nigeria come si fa a verificarne l'identità, in caso di incertezza? La polizia federale nigeriana risponderà prontamente ad una richiesta magari formulata in italiano o in un inglese out of order (...)? Oppure l'Afghanistan o il Bangladesh o il Pakistan... o l'Eritrea, la Somalia o tanti Stati sub-sahariani o la Siria, con chi si parla? Anche la scannerizzazione delle impronte digitali, la ricerca della provenienza e le motivazioni dell'espatrio con così tanta gente dovrebbe esser sulle spalle delle amministrazioni italiana e greca, note per essere efficienti...? Si tratta forse di una battuta... ma la ragazza, che è furba, sa benissimo che questo è impossibile e così per spegnere i fuochi alle case destinate ai migranti in Germania dà la colpa ai mafiosi, nel nostro caso, ed agli incapaci del Sud oppure propone di mandar lei la sua polizia (quella che dopo la seconda guerra mondiale è succeduta alla Gestapo) a fare l'identificazione... Un piccolo vulnus al principio di sovranità degli Stati, mascherato come solidarietà europea.
       Sostiene, poi, che bisogna stabilire una lista di 'Stati certi' dove rimandare indietro i migranti per motivi economici e qui bisogna dire che la Sig.ra è una fine umorista oltreché una faccia tosta. Secondo lei, il Mali si prende chi proviene dal Burkina Faso o dal Tchad o dalla Nigeria? E il Ghana gli espatriati dal Senegal o dalla Costa d'Avorio? Ha mai viaggiato in quei paesi? Sarebbe come dire che gli Ucraini si prendono gli italiani che emigrano... Invece di riconoscere che l'Africa (L'Afrique étranglée era il titolo di un libro di molti anni fa, sponsorizzato da Jeune Afrique), abbandonata al suo destino dall'Occidente per decenni, si è rivolta alla Cina che sta drenando tutte le ricchezze in molti paesi, aumentandone la povertà..., malgrado la crescita di altri.
         Il flusso migratorio si risolve con i centri d'identificazione o con i rimpatri?
         O  ci è o ci fa... si dice a Roma.
         Ma l'attor giovine, sempre ansioso di successi, per tornare a Pontassieve a raccogliere la 'ola', dormiva quando si è parlato in riunione dei centri di identificazione? Tutto concentrato sulle quote volontarie/obbligatorie (...) ha pensato che 'de minimis non curat praetor'?
          Non da oggi sosteniamo che l'apprendistato dell'attor giovine ci sta costando troppo perché ora il tema dei centri di identificazione diverrà centrale per chissà quanto... con un presidente francese che ricorda uno dei due Monsieur Dupond, personaggi del cartoon Tintin; ride sempre ma è Pilato.
          L'Italia ha un bel chiedere la modifica di Dublino che fa comodo agli Stati membri del centro-nord Europa, ma... ne ha la forza? Dove sono gli alleati? Neppure tra gli Stati membri dei Balcani per i quali peraltro si è molto battuta sembra esserci sostegno...? Fino a che non si comprende che la ricreazione è finita e che bisogna impedire (se ci si riesce...) la commistione tra politica e corruzione e che non si può vivere perennemente con l'arte del Michelaccio, che ci vuole coraggio e competenza, specie in sede internazionale, dove anche se si è custodi di un passato illustre, si è ugualmente tagliati fuori se non si è capaci di interagire. Dire e fare debbono tendere a coincidere.
          Guardate con quale semplicità tre americani ed un inglese hanno rischiato la loro vita per fermare un terrorista: dovrebbe farci riflettere, al di là di tante parole...
 


5 commenti:

  1. ILLUMINATE! Non sapevo della questione della convenzione di Dublino, davvero interessante! e ora che la Merkel l'ha sospesa per la Germania come la mettiamo?

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  2. Ma questa guerra in Siria chi l'ha scatenata e perché nessuno, tipo ONU, si preoccupa di fermarla?

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    1. Ma perché lei crede che l'ONU funzioni al di fuori del Consiglio di sicurezza, anzi dei paesi che hanno diritto di veto?
      La guerra in Siria ha come protagonisti alawiti e sciti da una parte e sunniti dall'altra. Chi finanzia i sunniti, cioè l'Isis in ultima analisi? I sauditi: principi, uomini d'affari? Perché gli Stati Uniti che dopo l'11 Settembre avevano organizzato, a livello di organi di polizia e di controllo sui flussi finanziari di tutto il mondo, una rete stretta per impedire il finanziamento di Al Qaeda, non hanno poi fatto lo stesso per bloccare le fonti di finanziamento dell'Isis (tracciando tutti i flussi di denaro e le transazioni sospette)? Per non dispiacere alla Turchia? o all'Arabia Saudita? Per timore di smantellare un equilibrio di fatto favorevole ad Israele nell'area medio-orientale? O per timore di far vincere l'Iran mantenendo in sella Assad?
      Come vede è tutto molto complesso e sono pochi sui giornali, al di fuori di quelli specializzati in politica internazionale, ad avventurarsi nella ricerca di cause di questo tipo...

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  3. A me pare che in Siria qualcuno (chissà chi?) usi la strategia dell’evacuazione, favorendo la fuga delle più persone possibili, probabilmente per lasciare lo scontro finale ai nuclei duri delle due fazioni. Certo che se in diversi paesi arabi vanno al potere i più intransigenti anche per noi occidentali sarà dura. Bisognerebbe arginarli... ma?

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    1. Io non sarei incline a pensare che dietro ogni evento rilevante ci sia una decisione studiata da parte di qualcuno.
      Sono popolazioni sunnite che hanno capito che l’Isis/Daesh non vincerà in fretta e che forse temono un regime folle anche peggiore di quello di Assad, nonostante gli aiuti agli indigenti.
      La lista delle responsabilità occidentali è lunghissima:in primis l’aver vissuto per decenni nell’indifferenza sulla sorte altrui senza pensare che avevamo una polveriera alle porte di casa. Adesso è saltata. La cacciata di Geddafi, dittatore sanguinario, è stata voluta da un pugno di leader europei squilibrati ed interessati ad impadronirsi del petrolio libico e si vede come è andata…
      Mi viene il sospetto - e si tratta di una questione antica – che chi ‘si prefigge’ di guidare gli altri sia affetto dalla patologia di un ego smisurato che fa perdere il contatto con la realtà, col risultato che l’esito di certe scelte venga pagato dalla collettività nel suo insieme.
      Del resto questo vale per tutte le discipline: prima di studiare Kant forse bisognerebbe soffermarsi un po’ di più sul fatto che questo signore, a partire da una certa età, in tutta la sua vita, abbia fatto alla stessa ora, tutti i giorni, la stessa passeggiata, con tutte le condizioni meteorologiche…, tanto che regolavano gli orologi al suo passaggio; prima di andare a coricarsi si fasciava le ‘pudenda’ per una certa ossessione… C’è da fidarsi?
      Marx ha ragione a sostenere che la ‘prassi’ è un criterio di verità.

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