giovedì 13 luglio 2017

UNA POLITICA DADAISTA

Carlo Biancheri


Che significa ‘dada’? Nulla, è un flatus vocis
Che dire di uno che dichiara che non verseremo più un soldo all’UE per la missione Triton perché li useremo per i rimpatri…? Dada
Per rifiutarsi di versare soldi bisogna uscire dalla missione in questione e l’Italia è l’approdo dei flussi migratori africani che durerà molto tempo in ogni circostanza… Dove li fà i rimpatri il giovanottello che nel paese dei gonzi vuol diventare Presidente del Consiglio? Ci sono già gli accordi con gli Stati africani che non hanno neppure l’anagrafe? Quanto costano? Come identifica i soggetti che arrivano spesso senza documenti? Come può sostenere che si tratti di cittadini di un certo Stato? Se ne arrivano duecentomila in un anno quanti ne rimpatria? Oppure pensa di fare un blocco navale, cioè sparare sui canotti? O violare le acque territoriali libiche accolti dai cannoni dei residui gruppi jadisti o da quelli del generale Haftar sostenuto dall’Egitto e dalla Russia? Dada
In compenso alla Camera le  comari del suo partito-setta urlano contro il governo che dà soldi ai banchieri – non si trattava di banche popolari…? -…, ma urlano anche perché non vengono risarciti i risparmiatori defraudati (e, in svariati casi, opportunisti…): delle due l’una o la botte piena o la moglie ubriaca… Ma già, si sa, credono all’esistenza delle sirene ed alle scie chimiche ed alla perniciosità dei vaccini… quindi non importa. Dada.
E che dire della promessa in campagna elettorale a Roma della famosa sindaca Raggi che sta così ben operando in una città abbandonata a sé stessa del miliardo di Euro risparmiabile soltanto con la mera valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma, cioè aumentando gli affitti, riorganizzando l’amministrazione, rivedendo le concessioni, razionalizzando non si capisce cosa…? ’Stiamo lavorando’… ma è passato un anno… Dada. Ed il progetto dello stadio della Roma che è già in Procura per pasticci ed irregolarità, grazie ai Radicali italiani? Dada.
Contrordine, camicie verdi, non si esce più dall’Euro, non si separa più lo stivale, stiamo insieme ai terroni… ma, come? La maestra Le Pen che confondeva l’Ecu con l’Euro e che costituiva un faro per questo paese dove questi sciagurati pensano di (s)governare non sosteneva il contrario? È complicato: Dada.
E che dire di chi favoleggia  da Rignano di aumentare il deficit pubblico al 2,9% per cinque anni per favorire la ripresa col debito pubblico che abbiamo, senza spiegare come si finanzia questo ulteriore deficit…? Aumentando il debito stesso? Il secondo maggior debito dell’area Euro dopo la Grecia , un paese fallito? Oppure si convincono i tedeschi a finanziarlo con gli Euro-bond? Dada.
La politica secondo S. Tommaso d’Aquino è al vertice della virtù  ma i politici italici, che non conoscono neppure l’italiano, ignorano  che virtù   equivale  a medietà – in medio stat virtus – così la definisce Aristotele nell’Etica Nicomachea. Per S. Tommaso suppone vera realizzazione del bene comune, secondo i criteri di due tipi di giustizia: commutativa (a tutti lo stesso) e distributiva (a ciascuno secondo la necessità ed il merito…).
In un tempo di vita esibita una politica Dada corrisponde ad un popolo di votanti dadaisti. Attenti al brusco risveglio, però…



11 commenti:

  1. Ma allora siamo proprio ridotti ai minimi termini... in mano a una classe politica non solo inesistente, ma dannosa! Non ci sono nemmeno alternative: votare pare inutile, gli uni sono peggio degli altri. Desolante!
    E cosa possiamo fare?

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    1. Possiamo sempre piangere... ma la vita continua e in ogni circostanza bisogna scegliere il male minore...


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  2. Gianfranco Schiavone15 luglio 2017 alle ore 07:56

    La situazione politico-sociale in Italia è piuttosto strana, ma piangere non serve, tanto non piange nessuno. Ci dicono che ci sono oltre 4 milioni di poveri assoluti, cioè gente che dovrebbe morire di fame, ma non si vedono, non si sentono, nessuno protesta. Così ci dicono che i giovani sono senza lavoro, ma anche loro non si vedono se non ai megaconcerti dei loro cantanti preferiti, a riempire le discoteche, i bar, le pizzerie, le spiagge. E allora? ci sono o non ci sono tutte queste persone cariche di problemi e di guai? o è tutta gente che lavora in nero e se la passa meglio degli altri perché non paga le tasse? E tutti se ne stanno zitti e calmi lasciando che il parlamento continui a girare a vuoto occupandosi di cose che servono a pochi come lo ius soli, la tortura, i vaccini, ecc. Mi pare che l’unico che abbia mangiato la foglia sia Bersani che si chiede perché non ci sia un altro 68.


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    1. Che l’attuale generazione giovanile sia senza valori forti lo scriviamo da anni ma probabilmente sono le vittime di una società fondata sull’effimero, sul potere/denaro, sul narcisismo e sul piacere, non priva di violenza, peraltro, come sempre avviene quando manca il rispetto per l’altro. Non condividiamo che le leggi contro la tortura, lo ius soli o i vaccini siano diversivi perché sono segno di una dimensione umana, veramente umana. Quanto all’esperto di bocciofila, pensiamo che gli sia dato di volta il cervello (ce l’ha mai avuto?) col rifarsi ad un ’68 che non ha vissuto e che ovviamente conosce con l’approssimazione che lo caratterizza. In questo blog il ’68 lo abbiamo vissuto eccome e diversamente dai De Bortoli e dai Mieli ora nell’establishment e che all’epoca invece gridavano ‘ammazza, ammazza’ con Lotta continua o Potere operaio, senza mai fare autocritica, peraltro… Noi, invece, non eravamo marxisti e neppure marcusiani anche se comprendevamo molto bene le esigenze di cambiamento che sono rimaste al livello di protesta e non di proposta e quindi infantili. L’imagination au pouvoir? Diciamo piuttosto Chemins qui ne mènent nulle part… (sentieri interrotti).



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  3. Gentiloni ha preso atto che al senato non avrebbe i numeri per far approvare lo ius soli e così rinvia. La destra esulta...
    Ma tutti stanno a parlare di questo ius soli mentre nessuno dice niente di un altro reale pericolo legato alla questione della cittadinanza italiana, cioè il fatto che in Venezuela, Brasile e altri paesi del Sud America centinaia e centinaia di persone si stanno rivolgendo alle nostre ambasciate per avere la cittadinanza italiana sulla base del fatto di avere un antenato (nonni o bisnonni) italiano. Pare che gli aventi diritti siano 80 milioni, più della popolazione italiana! Speriamo bene...


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    1. La destra è fatta di persone che reagiscono con la pancia e si immaginano un mondo che non c’è. E’ infantile come la sinistra che descrive un dover essere immaginario e che se gestisse il potere farebbe disastri o, semplicemente, nulla.
      Siamo mal messi perché così sono anche i votanti che sono paghi di concerti (‘la nostra musica, quella della nostra vita’ dicevano gli intervistati al concerto di uno di questi… Non sanno cosa sia la ‘propria’ musica e perciò ci si contenta di quella venduta dagli altri…), di gita fuori porta, di ‘così fan tutti’…: una diminuzione di ciò che è umano.
      Sulle cifre sarei cauto conoscendo sia l’Argentina che il Brasile: in entrambi i paesi la situazione non è buona… Ma dove lo è? L’America è spaccata a metà, nelle Filippine, in Turchia e in molti Stati ex sovietici o asiatici ci sono dittature, in Medio Oriente la guerra da anni, l’Africa è per la gran parte fuori controllo… e in Europa: si salvi chi può…

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  4. Altro che paese all’insegna del dadà! L’Italia è il paese del bengodi, se, come dicono i dati ufficiali, quasi il 20% dei giovani tra i 15 e i 24 anni non studiano e non lavorano e neppure protestano, vuol dire che non se la passano male! E allora? Se morissero di fame andrebbero a raccogliere i pomodori al posto degli immigrati, invece vanno ai concerti, si fanno le vacanze, ecc. ecc.

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  5. Luigi di Maio ha pubblicato di aver passato, qualche giorno fa, la serata e la notte in disperate telefonate alle ambasciate estere per chiedere dei Canadair per spegnere gli incendi, che, grazie al cielo, alla fine sono arrivati, due, dalla Francia. Piccolo particolare: gli aerei sono arrivati perché li ha chiesti, come si usa, l’ottima Protezione civile italiana, che certo non aspetta Di Maio per spegnere gli incendi. Ma non è finita. Pressata da richieste, l’ambasciata francese ha dichiarato ufficialmente di non avere mai ricevuto alcuna telefonata da parte dell’onorevole Di Maio. Un bugiardo conclamato, dunque. Non contento, il giorno dopo, sistemati gli incendi, è corso fino al valico di Ventimiglia per esibirsi in un numero di tipo gladiatorio. Al valico ci sono i poliziotti francesi che cercano di respingere gli immigrati, che vogliono andare in Francia, ma che per forza rimangono in Italia. Il Di Maio ha commentato il tutto con parole severe e ha concluso: quando sarò a palazzo Chigi, i francesi dovranno pagare il conto. Questo nell’anniversario della presa della Bastiglia, cosa che ha sparso un certo terrore in Francia.

    Per completare la panoramica della sua dabbenaggine oggi il Di Maio ha voluto parlare contro i vitalizi e, per non smentirsi, ha portato ad esempio l’onorevole Luca Boneschi, deputato radicale che si era dimesso un giorno dopo l’entrata in carica, ma che non gode di nessun vitalizio, essendo morto un anno fa!
    E questo vuol fare il presidente del consiglio?
    Antonio Sartorio

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    1. Ma siamo nell’era della post-verità, no? Basta affermare per ‘creare’ una realtà ‘persuasiva’… per i gonzi… Questo è il vero problema.
      Oggi a Roma la cosiddetta sindaca Raggi si è fatta vedere nella pineta di Castelfusano con la faccina compunta assicurando che ‘stiamo vagliando tutte le ipotesi sulle cause dell’incendio’ ed accusando gli altri dei ritardi, naturalmente… Roma sotto la sua sindacatura è in stato comatoso eppure i seguaci di Grillo, accompagnati dalla grancassa mediatica, stanno sulla scena come attori consumati anche se il contenuto di quel che propalano è inesistente come il cavaliere…



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  6. Un altro esempio di politica del nulla, cioè dadà, l’ennesimo: dietro l'incontro di Macron con i due rivali libici Haftar e Serraj c'è la voglia di prendersi il petrolio e lasciarci i profughi. Ma sono gli errori del governo Renzi che ha puntato su un premier inutile e irrilevante come Serraj ad averci messo in questa condizione. E per di più abbiamo permesso che un amico della Francia e di Soros come il libanese Ghassan Salame fosse nominato inviato Onu in Libia. E ora cosa succederà?

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    1. Purtroppo l'accordo di cessate il fuoco concluso oggi a Parigi dimostra clamorosamente l'inconcludenza della nostra politica estera ma, in generale, del paese, dove le procedure sono più rilevanti dei contenuti e gli uomini che ci rappresentano (o che gestiscono) pensano che siano sufficienti le dichiarazioni e non i fatti. Fin dal cosiddetto Risorgimento, l'appartenenza a gruppi ha avuto più importanza sul merito e sull'intelligenza individuale: in pratica, un sistema gerarchico stupido, di ispirazione massonica, che rende tutti irresponsabili ed incapaci di decidere. Questo è il risultato ma la lezione non servirà a molto perché nessuno è responsabile dell' insuccesso di quanto avvenuto nel giardino di casa... Lo stesso atteggiamento cretino che ha fatto sì che abbiamo venduto la borsa italiana agli inglesi e i gioielli delle nostre imprese ai francesi. Non ci sono verifiche per cui l'impudenza della sindaca Raggi passa inosservata allorché scarica sullo Stato o sulla regione problemi di cui è direttamente responsabile ma non in grado di risolvere.

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