domenica 3 luglio 2011

SCUOLA DI DON ABBONDIO...


Carlo Biancheri

Apprendiamo dal druido del sacro fiume Po (e perché mai dovrebbe esser più sacro del Bisagno, del Roya o del Nervia?) che i rifiuti di Napoli se li debbono tenere i napoletani che sono diffidati dallo sporcare il territorio del produttivo Nord; caso mai, sentenzia  l'azzimato Governatore del Veneto, Zaia - ma anche il sedicente cattolico Governatore della Lombardia Firmigoni (così chiamato da Pannella per via dello scandaletto... su cui insiste una vertenza giudiziaria) - si potrà dar loro assistenza tecnica... così come si diceva, anni fa, per l'aiuto allo sviluppo: inutile dar soldi ai 'sottosviluppati'... , bisogna dar la canna da pesca per insegnar loro a pescare. L' insegnamento è impartito in quanto proveniente da chi è erede di una cultura superiore...
Abbiamo già avuto modo di far presente in questo blog allo Zaia  di aver dato prova di scarsa conoscenza del Manzoni, che cita spesso; temiamo che sia all'oscuro anche dei primi rudimenti di greco, giacché lo stesso nome Napoli (Nea Polis) tradisce l'origine di colonia greca, quella sì una civiltà superiore... L'azzimato in questione  avrebbe ben potuto ripercorrere le tracce di una cultura in quella città che è  patrimonio del nostro vivere quotidiano. Avrebbe preso contezza, in caso di dimenticanza, che Napoli è stata anche capitale di un Regno raffinato, meno di due secoli fa, nulla a che vedere con il sottosviluppo della provincia veneta, prima della scoperta dell'elettricità tra stalle e un po’ di vino e soprattutto una emigrazione tumultuosa in tutto il mondo, perfino all'interno del paese (v.Latina) ,tanto per chiarire il contesto... (Non erano nomi diffusi in Veneto tutti i Firmato che i poveri contadini davano ai propri figli, dopo la prima guerra mondiale? Firmato sta per ....firmato: Cadorna!)
I propositi che abbiamo letto in questi giorni sui media tanto del capo-bastone che dei maggiorenti, devoti del barroccio e portatori di corna di mucca come mostrato, da ultimo, nel raduno del prato di Pontida, costituiscono un rigurgito di basso astio etnico. Si è opposto,  tra gli altri, il Cardinale di Napoli, Sepe, affermando trattarsi di atteggiamenti egoisti e come tali non cristiani. L'emergenza in cui si trova la città e la provincia è tale da richiedere un intervento immediato, quali che siano le cause che l'hanno generata.
Si avverte, però, un silenzio assordante: quello dei vescovi italiani nel loro insieme e del loro Presidente, il cardinale Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
Il presule è spesso pronto a far dichiarazioni pseudo-politiche, debordando da quanto dice la costituzione conciliare Gaudium et Spes che affida ai laici come compito precipuo l'animazione cristiana delle realtà umane, in primis la politica, dovendo, in teoria, il clero esser  impegnato ben altrimenti nella salvezza delle anime..., ma non quando sarebbe necessario, a giudizio di chi scrive.
Egli ritiene, all'evidenza, che sia un tema di maggior rilievo quello dei nuovi poli..., o la necessità di  nuove generazioni di politici cristiani et similia: Discours sur la méthode...
Sulla Lega (e a questo punto su CL: a proposito dove sta il cardinalone Scola? distratto? )non si proferisce verbo. Quando il marxismo era in auge non passava giorno che venissero confutate dai vescovi questioni che avessero un impatto sulla dottrina sociale della Chiesa: ad esempio la prassi criterio assoluto di verità, il materialismo dialettico, la giustizia commutativa o la giustizia distributiva, l'antagonismo tra morale individuale e collettiva, ecc.,ecc.
Adesso che si tratti di becere dichiarazioni del vate della Val Brembana o dei sedicenti cattolici di CL o dei piduisti che si rifanno con spudoratezza, pari ai  notabili DC di altri tempi, ai valori del Partito Popolare Europeo... che si richiama a De Gasperi, Monnet(!) non c'è alcuno che alzi la voce.
Non vige più l'incompatibilità tra massoneria e cattolicesimo? Non è la massoneria una gnosi, anzi un' associazione di mutuo soccorso per far carriera e affari, fregando i 'profani', quelli che non hanno 'santi in paradiso'? Non è un deismo? Non è libertina?
 Per associazione di idee tornano alla mente le riflessioni di Don Abbondio, incaricato dal Cardinale Federigo di andare a prendere Lucia insieme all'Innominato nel suo sinistro castello: 'E' un gran dire che i santi come i birboni gli abbiano ad avere l'argento vivo addosso, e non si contentino d'esser sempre in moto loro, ma vogliano tirar in ballo se potessero tutto il genere umano...': l'ideale è 'quieta non movere'...
Infatti, il povero don Abbondio quando si sente dire dal cardinale Federigo ' E non sapete voi che il soffrire per la giustizia è il nostro vincere? e se non sapete questo, che cosa predicate? di che siete maestro? qual è la buona nuova che annunziate ai poveri? Chi pretende da voi che vinciate la forza con la forza?...Ma vi sarà ben domandato se avrete adoprati  i mezzi ch'erano in vostra mano per far ciò che v'era prescritto, anche quando avessero la temerità di proibirvelo.'...'Torno a dire, Monsignore, che avrò torto io ...Il coraggio, uno non se lo può dare' .'E perché  dunque, potrei dirvi, vi siete voi impegnato in un ministero che vi impone di stare in guerra con le passioni del secolo?'.
Appunto. Fare il presidente della Conferenza episcopale italiana non è svolgere un compito da burocrate come un generale, un ordinario militare.

POST SCRIPTUM
I media danno notizie ed immagini degli scontri odierni in Val Susa.Noi non conosciamo bene le ragioni che militino a favore o contro il progetto del traforo,anche se, a occhio, considerato il rilevante finanziamento europeo, riteniamo che tutto ciò che favorisce  la comunicazione ed i traffici è positivo.Una cosa è certa: la violenza,come il lancio di pietre, è frutto di una pseudo-cultura  di giovani ignoranti o facinorosi,irrispettosi delle norme della collettività: per i Greci la violazione delle leggi della polis era normalmente sanzionata con la morte ,tale era il rispetto per il diritto degli altri. I frombolieri giovani (o vecchi mal vissuti o mai cresciuti) evidentemente non lo sanno.

4 commenti:

  1. “Il coraggio uno non se o può dare” fa dire il Manzoni a Don Abbondio e questa frase anche nella mentalità primonovecentesca, quella che avrà come estrema affermazione gli Arditi, ben espressa a livello divulgativo da Salgari, era sintomo di una viltà da condannare: roba da rammolliti, schivapericoli, ignavi. E proprio Salgari aggiunge che bisognava mettere quotidianamente i ragazzi “di fronte a qualche pericolo ben dosato per conferir loro la volontà e la forza di infischiarsene e di vincerlo”. Di qui ad arrivare ad affermare che “Il coraggio è un’abitudine!” (Benito Mussolini) il passo è il passo è stato breve. Anche l’esaltazione del coraggio non ha un buon maestro.

    Rinaldo Temperi

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  2. Questa osservazione esprime un sentire comune nella cultura contemporanea dove quel che conta è la 'prestazione', l'autocompiacimento per cui si scambia il coraggio con la 'performance', quasi si trattasse di un fatto sportivo. In quella mentalità l’ardimento è fine a se stesso, come esibizione ed affermazione di potenza (il rinvio a Mussolini non è estemporaneo...). Gli eroi di Salgari erano dediti all’avventura rischiosa per il gusto di sfidare il pericolo e di giocare con il rischio stesso. Il coraggio di cui parla il Manzoni è quello di chi si mette in gioco perché mira al bene, al giusto e al vero, anche se è impegnativo e difficile, non per se stessi, ma per i valori che costituiscono la vita stessa. Tutta un’altra cosa!

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  3. Ora l'ha detto anche Berlusconi che le altre regioni devono aiutare la Campania a smaltire i rifiuti e così si farà e staremo tutti contenti. Speriamo solo che insieme ai rifiuti non esportino anche la camorra, perché di malavita in giro ce n'è già abbastanza dappertutto. Mi pare però che Biancheri non dimostri niente carità cristiana nei confronti dei contadini veneti che se cent'anni fa erano ignoranti e scambiavano Firmato per il nome di battesimo di Cadorna non ne avevano nessuna colpa. Allora essere ignoranti non poteva essere una colpa, adesso sì, perché a scuola ci possono andare tutti, anche se poi non studiano. Però i cafoni napoletani non erano certo meglio e Napoli sarà sì una città di lunga e antica storia classica e un Regno fatto fuori dai Savoia, ma anche Venezia come città di tradizione, cultura e civiltà non è certo da meno. Questa presa di posizione contro i Veneti mi sembra ingiusta e ingenerosa.
    Marzio Quadrieri

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  4. Io amo molto il Veneto, quello antico, quello vero, e ho vissuto due bellissimi anni a Venezia in un'avventura culturale che ha marcato la mia vita.
    Ho grandissimo rispetto per un Marcello (Benedetto) più che per il prete rosso..., per la incommensurata pittura veneta, l'architettura. Come il Goldoni, so che esiste anche un Veneto diverso, quello delle Baruffe chioggiotte... più aspro nel linguaggio e nel carattere, distante dalla maestosità di Venezia, di Torcello, ma anche di Asolo, di Vicenza e di Verona, so che esiste un Ruzante alle prese con caratteri umani... quasi primordiali. Per tutta questa grande storia, dove hanno coesistito molte etnie (basta guardare i nomi delle rive e delle calli di Venezia per rendersene conto), soffro a sentir parlare gli epigoni di questa grande storia in modo becero, meschino.Non penso affatto che tutto il Veneto siano questi signori che lo rappresentano, ma ho voluto ricordare che nessuno deve sentirsi superiore e non solidale, atteso che c'è una comunanza di storia e di cultura, nel bene e nel male. Ognuno ha avuto i suoi problemi: i poveri Firmato non sono responsabili di nulla, anzi... ma gli azzimati, pseudo-cultori del Manzoni, che esercitano una funzione pubblica, sì. Quanto a Berlusconi, per favore, non me ne parli: è tristissimo che una persona così sia stata votata da tanti e così a lungo: questo è indice di degrado.

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